Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Tinotina    06/08/2011    16 recensioni
Voldemort e Bellatrix, nulla più che semplice passione - solo questo - sfociata però in una bellissima bambina, non voluta, abbandonata, ma mai lasciata.
E quando si ritroveranno, su schieramenti opporti, cosa scegliere?
Cosa fare? Chi essere?
Questa è una Fanfic On Demand presa dal forum di EFP. Idea originale di jaybree88
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Tom Riddle/Voldermort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
21. Come Salvare Una Vita


 
Il corpo di Harry cadde a terra con un tonfo sordo.
E così anche l'ultima speranza per l'intero mondo magico.
<< NO! Harry! Perché? Perché l'hai fatto? >>
Hermione piangeva senza controllo. Harry era morto. Morto sotto i suoi occhi e lei non aveva potuto fare niente per impedirlo.
Sentiva dolore. Così tanto dolore.
Ormai sembrava che era l'unica emozione che la vita voleva concederle.
<< Silenzio! >> ordinò Voldemort. << Tu, controlla. Dimmi se è morto >>
Narcissa Malfoy annuii e si avvicinò cauta al corpo del ragazzo.
Gli posò due dita sul collo, per sentirne il cuore morto.
Le sue dita erano fredde come ghiaccio, ma quello che percepì gli scaldò l'anima.
Un battito.
Forte, presente, vivo!
Il ragazzo era vivo. La maledizione aveva fallito. Perché?
<< Allora? >>
Narcissa si voltò verso i Mangiamorte e con voce atona confermò : << Morto >>
E adesso si levarono voci di gioia, urlarono trionfanti e batterono i piedi con forza.
Hermione li guardava scioccata. Come si può ridere di fronte alla morte di un ragazzo?
<< Visto? >> strillò Voldemort al di sopra degli altri << Harry Potter è morto per mano mio! Ed ora nessuno può sfidarmi! >>
Tutti urlarono ancora di più. Hermione desiderò cruciarli.
<< Ora >> proclamò Voldemort << Andremo al castello e mostreremo come il loro eroe sia caduto di fronte al mio potere. Lucius! Sarai tu a portare il ragazzo. Hai esperienza per questo genere di cose >>
Hermione si alzò di scatto ma subito fu rimessa a sedere. Qualcosa gli aveva ferito la caviglia. Non riusciva a mettersi in piedi.
Arrotolò i pantaloni e vide che il calzino era imbrattato di sangue. Lo scostò delicatamente e vide il pezzo di vetro acuminato che fino a quel momento era stato nascosto dalla stoffa.
Se ne era completamente dimenticata.
L'aveva messo lì da prima della morte di Draco, quando era ancora prigioniera a Malfoy Manor, quando aveva liberato la sua rabbia e la sua frustrazione su quello specchio.
<< Muoviti, Malfoy. E infilagli gli occhiali, devono riconoscerlo. >>
Quando fu soddisfatto del risultato disse: << Andiamo >> e tutti si mossero nella gloriosa marcia fino all'ingresso del castello.
Si fermarono davanti al portone, e Voldemort, con la voce amplificata magicamente parlò.
<< Harry Potter è morto. È stato ucciso. Stava fuggendo, per mettersi in salvo mentre voi sciocchi combattevate per lui. Guardate. Venite fuori a guardare il suo corpo. Non stiamo mentendo. Posalo ai miei piedi Lucius.>>
L'ingresso cigolò lentamente e la piccola folla di sopravvissuti uscì da Hogwarts. Volevano vedere con i loro occhi che era vero, che Harry era morto.
<< No! >>
<< Harry! HARRY! >>
<< Non può essere! Harry! >>
Le voci disperate dei suoi amici, di Ron, di Ginny erano peggio di qualunque cosa avesse mai potuto ascoltare. E per la prima volta Hermione fece un gesto del tutto sconsiderato.
Aveva promesso di non fare azioni stupide, era stata più volte rassicurata sul fatto che qualcuno la sarebbe venuta a salvare, ma nessuno poteva.
Harry si era consegnato sperando nella fine di tutto quello, tuttavia finché restava in vita Voldemort non poteva morire.
Si rigirò il pezzo di vetro tra le dita e, senza riflettere, si colpi al petto.
L'urlo di dolore fu così forte che, se prima i suoi amici non l'avevano notata, ora aveva tutti gli occhi puntati su di sé.
<< HERMIONE! >>
Il grido rabbioso di Ron fece tremare ogni cosa.
La ragazza alzò lo sguardo. Sentiva il suo corpo abbandonarla e la sua anima finalmente pulita.
L'Horcrux non esisteva più. Stava morendo insieme a lei.
L'odore di sangue riempì l'aria.
<< Che cosa hai fatto? >>
Ma lei era beata. Guardò il corpo di Ron che tentava di avvicinarsi al suo e semplicemente lo amò.
Amò quegli occhi pieni di paura e le lacrime che sgorgavano dai suoi occhi così blu.
Si sentiva felice di essere riuscita a provare amore prima di sparire per sempre.
Poi non sentì più nulla.

 
***

 
Voldemort raggiunse di corsa la ragazza, seguito da Bellatrix.
Non poteva averlo fatto. Non poteva essere così stupida.
Eppure era lì. Il suo corpo era lì, con il calore vitale che lentamente si dileguava per lasciare posto all'eterno freddo dei morti.
Bellatrix provò a sfiorarla, ma fu fermata dalla voce di Ron che le disse senza paura: << NON OSARE TOCCARLA! Tu, con le tue sporche mani non sei degna nemmeno di starle così vicino. Vattene da lei! >>
Voldemort si voltò verso il ragazzo.
<< E tu chi saresti? >>
<< E' Ronald Weasley, Mio Signore >> disse Lady Narcissa.
<< Ah, un Weasley >> esclamò come se avesse capito tutto di quel ragazzo. << Possiedi notevole ardimento per affrontare in questa maniera una delle mie più potenti Mangiamorte. Hai intenzione di unirti alle mie fila? Infondo la guerra ormai è vinta. Non avete il numero sufficiente per sopraffarci e non avete più nemmeno un paladino >>
<< Mai! Preferisco la morte! >>
<< Qualcuno ne ha intenzione? >>
Un urlo pieno di collera si levò dal gruppo. << Esercito di Silente! >> gridavano in coro.
Voldemort non accettò queste grida assurde ed iniziò a lanciare maledizioni sulla folla.
Poi accaddero molte cose contemporaneamente.
Harry riuscì a recuperare il mantello dell'invisibilità e ci si nascose, Bellatrix e altri mangiamorte entrarono nel castello, pronti a combattere per l'ultima volta.
Altri, come i signori Malfoy, si smaterializzarono lontano e non rividero più i confini di Hogwarts.
Regnava il caos.
<< Harry! Harry … Dov'è Harry? >>
<< Avete recuperato il corpo di Hermione? >>
<< Ron dove sei? >>
<< MAMMA! >>
Harry non prestò ascolto ai richiami. Erano troppi.
Lui stava cercando Voldemort, e non si sarebbe fermato fino a che non fosse morto.
Alla fine lo vide nella Sala Grande. Stava scagliando incantesimi a destra e a manca, senza però smettere di urlare ordini agli uomini che gli erano rimasti.
Anche Bellatrix combatteva. AL momento stava lottando contro Ginny e Luna in contemporanea. Non era un duello difficile per lei. Quando però una maledizione senza perdono sfiorò il fianco di Ginny, Harry vide la Signora Weasley avanzare verso la strega, bacchetta sguainata.
<< MIA FIGLIA NO, CAGNA! >>
La donna gettò via il mantello per avere libertà di movimento.
Bellatrix rise nel vedere la sua nuova avversaria.
<< Fuori dai piedi! >> urlò la Signora Weasley alle ragazze e con un incantesimo iniziò a combattere contro Bellatrix.
Per la strega dai ricci scuri non era una sfida molto impegnativa e non si fece scrupoli ad attaccare la sua avversaria anche verbalmente.
<< Cosa sarà dei tuoi figli quando ti avrò ucciso? >>
La canzonava ma, nel frattempo, doveva nascondere l'amarezza nel suo cuore.
Quelle parole le ricordavano costantemente che non era riuscita a proteggere la sua, di figlia.
<< Tu … Non … Toccherai … Mai … Più … I … Nostri … Figli! >> urlò la Signora Weasley.
E, con infinito sforzo, lanciò un Avada Kedavra verso Bellatrix. E la strega non parò.
Voldemort vide il corpo di Bellatrix afflosciarsi a terra, come altri prima di lei, e s'infiammò. Alzò la bacchetta su Molly Weasley, pronto a colpire.
<< Protego! >> ruggì Harry, e il Sortilegio Scudo si allargò al centro della Sala, tagliando fuori tutti gli altri.
Restavano solo Harry e Voldemort.
<< Bene, bene. Tornato a strisciare, come un verme, Potter? Chi farai morire per te questa volta, ora che non ti è rimasto più nessuno? >>
<< Non ho bisogno di aiuto >> disse Harry << Deve essere così. Solo tu ed io >>
<< Che coraggio, Potter? Sei sicuro di non volere che uno di loro ti faccia da scudo? >>
<< Nessuno. >> rispose Harry semplicemente << Non ci sono altri Horcrux. Siamo soli, ed uno di noi sta per andarsene per sempre. Hai finito a causare la morte di altra gente. >>
<< Causare la morte? Ah, tu ti riferisci alla sporca mezzosangue... vedi non è stata colpa mia la sua morte. Lei l'ha scelta autonomamente. >>
<< Non chiamarla così! Era tua figlia! >> esplose << E poi, lei non l'avrebbe mai fatto >>
<< Invece l'ha fatto. Tutti i tuoi amici hanno potuto vederlo >>
<< L'ha fatto per causa tua! >>
<< Non è vero. E' stata tua, la colpa. Per condurci a questo. Per fare in modo che tu mi sfidarti adesso >>
Harry tacé.
<< Oh, non puoi capire. L' avevo trasformata in un Horcrux. Lei si è distrutta, per permettere a te di sconfiggermi. Che morte stupida, visto che tu non sei in grado di uccidermi! >>
<< Scommettiamo? Stupeficium! >>
Voldemort evidentemente si aspettava quella mossa, perché parò il colpo senza troppe complicazioni.
<< Sei solo un bambino che vuole giocare a fare l'eroe. Ma il tempo dei giochi è finito. >>
Harry udì la voce acuta strillare e urlò a sua volta.
<< Avada Kedavra! >>
<< Expelliarmus! >>
Lo scoppio fu come un colpo di cannone mentre gli incantesimi si scontravano a metà strada.
Harry vide il lampo verde di Voldemort urtare il proprio incantesimo, vide la bacchetta del suo nemico volare in alto e il raggio mortale dell'incantesimo raggiungere il pallido corpo di Voldemort.
Harry guardò quel corpo e non provò nulla.
Non sentì il senso della vittoria, non provò pietà. Era come se fosse stato svuotato.
Non sentì le urla di vittoria dell'intera scuola. Non sentì e basta.
Si voltò in cerca di Ron, ma degli occhi azzurrini dell'amico nessuna traccia.
<< Se cerchi Ron, è fuori. Nel cortile principale. >>
Non capì chi gli aveva dato quell'indicazione, ma uscì di corsa dalla scuola, sotto lo sguardo incredulo di tutti.

 
***

 
Ron stava seduto nella roccia e stringeva convulsamente il corpo di Hermione tra le braccia.
Piangeva senza sosta e le sussurrava parole che non avrebbe mai potuto sentire.
<< Ron … >>
<< Potevo salvarla. >> sussurrò. << Potevo salvarla. Potevamo stare insieme >>
Harry non disse più nulla. Si chinò anche lui verso l'amica, e la pianse con lui senza fine, per tutto il giorno.

 



 
EPILOGO
-Tombe Bianche-

 
Due giovani uomini camminavano nel parco di Hogwarts fianco a fianco, nel più completo silenzio.
Era passato poco tempo dalla sanguinosa battaglia tenutasi all'interno di quelle mura ed i ricordi erano ancora freschi. E facevano male. Dannatamente male.
I cuori non erano così facili da riparare come le mura del castello. Non bastava un semplice incantesimo a rimettere tutto a posto. Non esisteva un incantesimo capace di richiamare tutti i caduti in quell'assurda guerra.
Si sentiva solo il rumore dei passi che schiacciavano l'erba morbida sotto di sé e il vento leggero che tentava di rinfrescare le menti.
Si fermarono davanti ad una tomba bianca. Era la tomba di Albus Silente, l'uomo che aveva dato la sua vita per la scuola e per i suoi studenti.
Vicino ad essa, Harry e Ronald avevano voluto che si innalzasse un enorme pezzo di marmo bianco, e ci incisero insieme i nomi di tutti coloro che avevano perso la vita per proteggere la scuola e la libertà di ognuno di noi.
Così rispecchiavano i nomi di Hermione Granger – perché entrambi i suoi amici avevano convenuto che lei sarebbe rimasta pulita così come lo era nata. – Fred Weasley, Ninfadora Tonks, Remus Lupin, Colin Canon, Alastor Moody ed altri cinquanta nomi di maghi e streghe coraggiosi fino alla morte.
Harry inoltre aveva insistito per aggiungere anche il nome di Draco Malfoy.
- Si è preso cura di Hermione fino alla fine. Gli dobbiamo qualcosa – così aveva detto quando Ron gli domandò per l'ennesima volta il motivo di tale decisione.
Solo al sentire il nome della sua amata scomparsa, Ron non ebbe più nulla da eccepire.
Venivano alla tomba quasi ogni giorno. Non riuscivano a dimenticare. Portavano fiori, portavano pensieri, portavano lacrime.
Non venivano mai a dire addio. Non ci riuscivano.
Non parlavano mai, di fronte alle tombe bianche. Tutto quello che potevano dire, l'aveva inciso Luna un giorno che era passata a trovare i suoi amici.
Così, sopra tutti i nomi, nessuno avrebbe mai dimenticato il motivo del loro sacrificio.
Sono morti da uomini liberi, per farci vivere da uomini liberi”



Ebbene, finalmente è finita.
Voglio solo dirvi che è stato un piacere scrivere per voi e leggere le vostre recenzioni.
Rigrazio ogni singolo lettore, ogni messa a seguita, ogni ricordata e ogni preferita.

Un rigraziamento particolare va a  Jaybree88, senza la quale questa storia non sarebbe mai stata scritta.
Spero di avre risposto alla sua immaginazione

Un saluto a tutti,
Tinotina
  
Leggi le 16 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Tinotina