Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Nuke    06/08/2011    6 recensioni
One shot sul tema dei metallari come me, etichettati come brutali e satanici, dimostrando invece come un metallaro possa essere dolce, tanto dal regalare un fiore a qualcuno...
Grazie ai lettori, il vostro: Stefano Nuke Nusperli
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Piove, sono in casa, da solo, i miei sono al lavoro fino a tardi e mio fratello è in viaggio con gli amici.
Guardo fuori dalla finestra: la pioggia scende copiosa, rivestendo ogni cosa di un deprimente velo luccicante.
Un uomo passa di corsa, senza ombrello, si sta bagnando tutto, ha in mano una rivista; settimanale, credo… ma non importa, ormai è ridotta ad una poltiglia.
La pioggia è iniziata all’improvviso, e in pochi minuti è scoppiato un temporale, un classico, a Bergamo.
Odio la pioggia… mi fa sentire male e mi fa venire gli attacchi allergici, si chiama meteoropatia, credo…
Odio il modo in cui la pioggia fa saltare pomeriggi programmati.
Odio il fatto che non si possa fare assolutamente niente.
In effetti una cosa da fare c’è, ascolto musica: la mia musica… Adesso “Lay of the autumn” degli Insomnium risuona per la casa, mi piace quella musica.
Il metal, quella musica così controversa, diabolica, secondo alcuni, tutte balle, il metal è una musica piena di significato, non quelle schifezze elettroniche di adesso, come l’house…
Già, sono un metallaro, ma non mi piace omologarmi in un gruppo, a me piace essere metallaro a modo mio, ma i miei coetanei appena dico che musica ascolto cominciano: “Ascolti il metal? Sei brutale” “Metal? Tutte urla e inni a satana” … che tristezza…
Io non sono né brutale né un tipo che urla, sono Stefano, un ragazzo qualunque a cui piace una musica diversa…
Improvvisamente smette di piovere, chiudo il portatile e mi metto di corsa gli anfibi, già: anfibi, li trovo comodi, anche se mia madre dice che sono scomodi…
Metto l’allarme ed esco di casa, corro lungo il vialetto e mi ritrovo sulla strada, passa una macchina che schizza dell’acqua, a me arrivano solo poche gocce…
Corro verso il centro, incappo in un semaforo rosso e mi appoggio ad un muro asciutto, passa una mamma con il passeggino, il bimbo mi guarda e sorride, io faccio un risolino allegro; la madre mi nota e guarda la mia maglietta degli Iron Maiden, storce il naso e gira il passeggino, nascondendomi allo sguardo del bimbo, che neanche ci faceva caso alla maglietta…
Sospiro e mi accorgo che è verde, mi incammino verso piazza Pontida, i miei passi risuonano sul ciottolato.
La gente comincia ad uscire di casa, passo davanti alla libreria e ci entro, vado al piano della musica, al reparto “Hard ‘n Heavy” dove si trovano i miei CD preferiti.
I miei occhi scorrono sulle copertine e noto l’ultimo CD degli Iron Maiden, “The Final Frontier”, lo prendo e vado alla cassa.
“Ti piace questa musica?” chiede la cassiera mentre le consegno i soldi, annuisco con un sorriso leggero e lei inarca le sopracciglia.
“Contento te…” aggiunge consegnandomi il CD e il resto.
“Arrivederci!” saluto mettendo il CD nella sacca degli AC\DC e uscendo dall’edificio.
“Ciao…” risponde pigramente la cassiera.
Mi dirigo verso i giardini dell’anagrafe, un ottimo posto per sentire l’I-Pod, e incrocio un signore con un Husky al guinzaglio, il cane dimena la coda e si fa accarezzare, ma appena il padrone vede la borsa degli AC\DC strattona il cane e se ne va.
Sospiro di nuovo e finalmente giungo ai giardini dell’anagrafe, mi siedo e metto le cuffie nelle orecchie, seleziono “Nothing else matters” dei Metallica.
Mi rilasso, chiudo gli occhi, il volume è al massimo, “Ti assorderai! “mi dicono sempre, ma ad un certo punto sento chiaramente il pianto singhiozzante di una ragazza.
Tolgo le cuffie e giro dietro un cespuglio, c’è una ragazza della mia età che piange, sul cellulare il messaggio del fidanzato che la lascia.
Mi chino vicino a lei e le tocco una spalla, lei mi guarda, cercando un appiglio nei miei occhi, io sospiro e mi aspetto che scappi, ma lei rimane lì, sospiro di nuovo e mi alzo, lasciandola lì, ricomincia a piangere.
Ma non me ne vado, raccolgo un fiore e lo porgo alla ragazza, lei mi guarda stupita, prende il fiore fra le sue mani e mi sorride, poi mi prende per mano, stringendo il fiore che le ho regalato, il fiore che ho raccolto per lei.
Già, anche un metallaro può regalare un fiore…
 
  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Nuke