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Autore: LadyCharl    07/08/2011    4 recensioni
Spofondò nel morbido materasso del suo sontuoso letto e con voce flebile ammise a se stessa"...forse perchè ne ho bisogno..."
dedicata a tutti i fans Dair e alla mia migliore amica
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Dan Humphrey, Quasi tutti | Coppie: Blair Waldorf/Dan Humphrey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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LA SOLITUDINE DELLA PRINCIPESSA


Erano ormai due mesi che Blair Waldorf si trovava nella lussuosa residenza dei Grimaldi a Monaco. Le prime settimane quella grande dimora barocca le era sembrata il luogo più adatto per lei ed era stata felice di poter nuovamente svolgere la sua vita con i piedi ben piantati sulla terra; anche se non aveva del tutto detestato il soggiorno sullo yacht pluriaccessoriato, la fastidiosa sensazione di precaria stabilità la infastidiva non poco.
Nonostante la dimestichezza della ragazza negli ambienti regali e la sua capacità nell'intrattenere brillanti conversazioni con la nobiltà, i giorni che prediliva maggiormente, contrariamente a quello che si possa credere, non erano le serate di gala o le visite ufficiali alle quali era introdotta come la futura principessa dei Monegaschi, come nei più ambiziosi dei suoi sogni, ma le sere che trascorreva al PC in contatto con l'unico amico dell'altra sponda dell'Atlantico che sembrava avere tempo da dedicarle e voglia di ascoltarla. Già il fatto di preferire agli eventi mondani semplici serate in contatto con vecchi amici meravigliava Blair, che da sempre aveva immaginato la sua vita perfetta come un'ininterrotta serie di cerimonie ed eventi solenni e prestigiosi, ma le risultava ancor più stravagante che quelle serate così piacevoli non erano lunghe chiacchierate al telefono con la sua bionda migliore amica, intenta a discutere e giudicare le ultime tendenze lanciate da Vouge,bensì con il suo non-amico di Brooklyn: Dan Humphrey.
Sin da quando era partita si erano accordati per stabilire delle date in cui dedicarsi alla visione di quei capolavori dell'età d'oro di Hollywood che piacevano tanto ad entrambi, attività alla quale si erano dedicati anche in passato, stupendosi dell'incredibile piacevolezza di quegli incontri; così il lundì sera era dedicato a vecchie pellicole, per la maggior parte in bianco e nero, con conseguente dibattito seguito da lunghe chiacchierate durante le quali Blair non faceva altro che assillare il povero ragazzo con i racconti dei preparativi dell'imminente cerimonia, della sua ultima apparizione al fianco del suo bel principe o, in alternativa, delle sue recenti macchinazioni diaboliche per conquistare l'intera nobiltà.
Quelle serate erano gli unici momenti in cui la ragazza aveva contatti con il suo vecchio mondo...Serena non aveva tempo per lei, troppo impegnata nel suo nuovo lavoro, ottenuto miracolosamente passeggiando per le vie di Los Angeles, per non parlare dei suoi ex storici Chuck e Nate, riuniti per uno dei loro perversi viaggi di perdizione in chissà quale zona del globo.
Con questo andazzo non ci volle molto per far diventare quelle ore trascorse difronte allo schermo di un computer impugnando un telefono intenta nel punzecchiare il ragazzo solitario una ricorrenza irrinunciabile per Blair che, per non mancare all'appuntamento settimanale, una sera d'agosto arrivò a simulare un malessere, così da poter giustificare la sua assenza ad una delle tante serate di beneficenza alla quale era attesa con impazienza.
Di fatto i suoi contatti con Dan erano diventati indispensabili in quanto, insieme ai pomeriggi dedicati allo shopping estremo durante i quli, ben camuffata e in compagnia della dell'inseparabile Dorota, razziava i più costosi negozi del principato, era l' unica situazione in cui si sentiva perfettamente a suo agio e, completamente libera da etichetta e protocollo, pienamente se stessa; inoltre, anche se non l'avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, quando sentiva la voce del ragazzo, quel senso di solitudine, che la possedeva durante la sua permanenza a Monaco, dove era separata da Louis, inabissato da innumerevoli compiti da futuro monarca, e contornata da gente nuova e potenzialmente non schietta e leale, l'abbandonava del tutto, facendo ritrovare al suo cuore quel calore che si prova quando dopo essere stati lontani dalla propria casa ci si ritrova in famiglia; in sostanza la voce di Dan era diventata un faro nella buia solitudine di Blair, un faro così luminoso da dover essere tenuto nascosto.
Per una misteriosa ragione però, lo scorso lunedì Dan non rispondeva alle chiamate di B, tantomeno ai suoi messaggi intimidatori...
"Maledetto Humphrey..." iniziò a sbraitare tutta sola nella sua lussuosissima camera vuota contro il telefono "...mi auguro per te che Brooklyn sia in fiamme e pertanto tu sia impossibilitato a rispondermi perchè, se così non fosse, giuro sulla mia Hermés preferita che appiccherò io stessa il fuoco nel tuo sudicio loft...e per farlo userò i tuoi centinaia di racconti mediocri da tormentato scrittore sfigato!"
Dopo aver intasato con l'ennesimo messaggio la segreteria di Dan, si accorse di aver ricevuto un SMS:
"Avvistato! Ieri Dan Humphrey all'aereoporto...Daniel ci stupisci...perchè non raggiungere Los Angeles con il furgoncino dei Lincoln Hawk, tutti conosciamo la passione di S. per i mezzi di trasporto vintage..."
Maledizione, perchè, perchè la infastidiva tanto il fatto che quel falso intellettuale fuori moda non avesse rispettato il loro appuntamento settimanale e in aggiunta per raggiungere Serena?
Sprofondò nel suo morbido materasso del suo sontuoso letto e con voce flebile ammise a se stessa: "Forse perchè ne ho bisogno..."
"My lady di cosa necessita? Forse di un buo accendino firmato per dare fuoco alle mie bozze?"


  
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