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Autore: Lisa_Pan    07/08/2011    4 recensioni
introduzione
Quando di ordine
e razionalità non se ne può proprio parlare!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dovrei essere altrove adesso! Sono qui davanti a questo schermo che cerco di scivere quello che penso.
Il problema è...cosa penso?
Credo troppo. Credo che non ci sia nulla di ordinato in questa testa.
Lo chiamerei caso o non senso. Ma offenderei entrambe le parole.
Quello che gira qui dentro è altro ed  ha un caos tutto suo.
Cerco di dargli un nome.
Dubbi: la gente mi chiede"come immagini il tuo futuro?" Il mio futuro? Ho diciannove anni e un bagaglio di sogni come posso ridurre tutto questo ad una sola parola? Il futuro. Si mi ci vedo, con una serie di istantanee sotto il naso o appese ad un filo. Io che le osservo e mi chiedo se è questo quello che voglio per davvero. Guardo quelle foto che ritraggono me e qualcuno che mi sorride accanto.
Vedo lui, lui che mi suona di fianco. E' bravo, vorrei farglielo capire ma credo che non basterebbe una vita per spiegargli che non deve mollare. Il fatto è che non ho proprio tutto questo tempo.
Mi guarda preoccupato come se gli stessi per sfuggire. Mi tiene un braccio intorno al collo. Mi tiene stretta a lui mentre mi sorride. Come se volesse dirmi io ci sono e ci sarò.
Diamine vorrei crederci. Vorrei credere con tutta me stessa che sopravviveremo a tutto, che non sono costretta a lasciarmi dietro pezzi della mia vita. Come in quell'altra istantanea, c'è una ragazza che mi fa la linguaccia. E' divertita, mi sorride e si vedono due leggere fossette spuntare sulle guance. Io la guardo con fare di sfida. La sfida c'è...vorrei portarla con me ovunque vada. Vorrei dirle ci sarò, e sai che è così. Ma non posso fare promesse del genere.
Me ne rendo conto non posso.
Ecco l'istantanea più bella, ci sono io in un asciugamano che nascondo tra le mie braccia la testa di un ragazzzo dai capelli scuri. Lo chiamano il mio migliore amico. Ma è davvero restrittivo come aggettivo. Lui è un pò tutto quello che mi mancava e di cui avevo bisogno.
Lui è una risata, un abbraccio, uno chiaffo e una sana litigata. Lui è quello che chiamerei il mio perfetto compagno di avventure e diamine...quella che sto per cominciare è una delle più grandi avventure e lui non ci sarà. Ma che razza di avventura è se non hai il tuo degno compagno?
"non pensi di esagerare?"
Esagerare...mi state chiedendo di cambiare città, vita e compagnie. Mi state dicendo che dovrò dare tutta me stessa per riuscire a realizzare un sogno e mi ci piazzate di fianco cifre e ammonimenti. Cazzo si che esagero allora.
Io che ho perenne bisogno di loro per stare bene. Io che ormai a colazione mangio una buona fetta di pane accompagnata da una spalmata di sane cazzate che si sposano benissimo con quel contorno che è "la mia compagnia di amici". Mi sento molto vecchia a chiamarla così. In realtà suona meglio se gli chiamo i miei profughi preferiti.
Quelli che ci si ritrova al supermercato a far merenda e ci si siede sul retro a mangiare. Seduti a terra. In silenzio a guardare il sole calare oltre la collina. Momenti magici di puro cazzeggio. Momenti che ti entrano dentro e che quando meno te lo aspetti ti cominciano a mancare.
Come fai a stare anche solo un mesetto via da questa cazzate?
"ne avrai altre. Per come sei fatta tu riuscirai a muoverti benissimo in una nuova situazione!"
Certo che ce la farò! So che potrei avere mille situazioni migliori di quella che sto lasciando ma non saranno mai loro. Qualsiasi situazione sarà diversa da quella che ritroverò a casa dopo ogni passare di un mese.
Tu lo chiami futuro. Io lo chiamo inizio di una delle più grandi partite alle quali mi ritroverò a partecipare.
Guardalo. Mi osserva e mi studia aspetta che gli dica quando cominciare. Ha già il dado il mano la prima mossa è la mia.
La scelta è stata fatta.
La scelta ha aperto un varco nella mia testa.
La scelta occupa metà delle mie nottate.
Voi mi dite di non pensarci ma sai cos'è? Non sopporto le frasi fatte!
Provate voi a mettervi in gioco e poi spiegatemi cosa sentite!
Quella chitarra continua a suonare e continuerà. Su quelle istantanee io presto sparirò per ricomparirvi poche volte. O chi lo sa.
Non sono così negativa come si può pensare. Anzi sono positiva. So che potrei gestire le cose.
Questo è solo l'inizio, il mio sogno è qualcosa di grande. A volte penso che sia più grande anche di me che l'ho pensato.
Vi chiamerò dall'altro lato del balcone e vi dirò com'è che va la mia avventura!
Dall'altro lato del balcone vi saluterò e vi racconterò come siete e cosa siete.
Dall'altro lato del balcone mi specchierò in voi e dirò.
Io lo dirò!
Quante cazzate ho scritto oggi. Tanto rumore per nulla.
Questo dirò.
E voi mi direte con quegli occhi che non sanno fare altro che giudicare "noi te lo avevamo detto".
E io riderò, felice, con quel vostro dannato futuro tra le mani.



Spazio autrice:

Quando scrivi un quaderno che chiami diario non dovresti sentire la necessità di spiattellare qui i tuoi strani e incoerenti pensieri! E se quel diario che chiami quaderno in realtà lo stessi scrivendo per qualcun altro? Ecco che allora sorge la necessità di dire la tua in un posto dove non devi preoccuparti di quello che scrivi perchè troverai sempre quella persona che ti capirà nel mucchio!
Non era previsto tutto questo ma come potete ben capire non era affatto da prevedere. E' nato tutto così, da un nulla che è diventato poi un tutto.
Buona serata a tutti e spero alla prossima!:)
   
 
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