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Autore: Akui    08/08/2011    5 recensioni
[Lieve incest shonen-ai YukioxRin]
One-shot ambientata in un ipotetico finale della quindicesima puntata: Rin si è calmato, Mephisto è sparito(?) e sono tutti sulla strada del ritorno per la scuola.
Se non gradite il genere, non leggete. °3°/
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.
Lieve incest shonen-ai (YukioxRin) se non gradite il genere fate prima a non leggere. :3
2. L'ho scritta alle 4 del mattino, quindi non mi prendo la responsabilità di eventuali errori madornali.(?)






Avresti preferito non essere nessuno?


Camminavano in fila indiana a ritmo funebre, in silenzio, quasi come se la tensione e la confusione avessero loro appesantito le corde vocali tanto da non farle vibrare.

Shura apriva la fila, il volto serio e rigido non lasciava trapelare alcuna insicurezza e la lunga katana sguainata, appoggiata sulla spalla destra, era pronta ad essere usata in caso di pericolo. “Credo che tra poco arriveremo alle mura di confine della scuola.” non rispose nessuno, non che ce ne fosse bisogno, chiaramente.

Al contrario della donna, Yukio chiudeva la fila, preceduto da Rin. Non aveva fatto altro che guardare quella gracile schiena per tutto il tempo, quella stessa schiena che l'ha sempre protetto da tutto e tutti e che proprio in quel momento lo metteva terribilmente a disagio. Fin da piccolo aveva sempre saputo che Rin non era un essere umano, non che per lui fosse un problema, anzi, lo vedeva quasi come il suo eroe personale, ed era davvero orgoglioso di poter essere suo fratello, però... Quello stesso orgoglio, con il crescere, si stava trasformando sempre più in insicurezza.

Certo che è proprio buio, avremmo fatto prima a dormire fuori questa notte.” disse Rin, alzando lo sguardo al cielo e coprendosi con una mano la bocca pronta a sbadigliare. “Ma sei scemo!?” rispose Suguro, girandosi verso di lui con la solita faccia di chi ha appena sentito una cazzata bella e buona, “Dopo quello che è succ- ah...” si rigirò, senza aggiungere nient'altro. “Dopo quello che è successo non sarebbe stato prudente... E poi, tu sei un demone, non possiamo fidarci.” concluse Izumo, che era la seconda della fila. Gli altri rimasero tutti in silenzio, non annuirono né si girarono.

Erano sentimenti contrastanti, quelli che provava Rin. Non poteva dar torto a nessuno, alla fine aveva mentito loro fin dall'inizio e come se non bastasse era un demone, uno degli esseri che i suoi amici dovrebbero adoperarsi per uccidere. Eppure rimaneva pur sempre, per l'appunto, un amico, forse.

Si chiedeva spesso cosa sarebbe successo nel caso che gli altri fossero venuti a sapere della sua situazione. Un demone che uccide i demoni è come un umano che uccide gli umani, da qualunque punto di vista lo si veda, rimane comunque qualcosa di sbagliato.

Quando arrivarono alle mura, si salutarono con un semplice e distaccato 'A domani' e ognuno si diresse verso il proprio dormitorio, sperando di lasciarsi la giornata, e soprattutto i propri pensieri, alle spalle.

Yukio e Rin rimasero in silenzio per quasi dieci minuti, era notte fonda, ma camminarono lentamente fino alla loro camera, senza fretta.

Vado a farmi un bagno, non ci dovrei mettere molto.” disse il minore, uscendo dalla stanza e chiudendo la porta.

Rin lanciò la Kurikara sul letto, senza curarsene come suo solito, si tolse l'uniforme, la poggiò sulla sedia (anche se forse sarebbe stato meglio metterla da lavare) e s'infilò il pigiama. Rimase qualche secondo in piedi, a fissare quella katana che lo rendeva così forte e allo stesso tempo così mostruoso. La riprese in mano, togliendola dal primo fodero di tessuto.

Che poi... Ancora non ho capito come funziona 'sto sigillo.” la fissò ancora per un attimo e poi ne tirò l'impugnatura, fecendo uscire la lama dal secondo fodero. Immediatamente il ragazzo si circondò di bellissime fiamme blu, illuminando ancor di più la stanza. La richiuse, facendo sparire le fiamme. La riaprì e ritornarono. “Boh...” continuò così per qualche secondo, finché la stanchezza non lo fece scivolare a letto. Peccato fosse troppo stanco per fare qualcosa, ma troppo sveglio per dormire. Si mise a fissare il soffitto finché non rientrò il fratello.

Che fai?” chiese Yukio, ancora con i capelli bagnati. “Niente... Guardo il soffitto, non ho molto sonno” rispose l'altro, “Allora potresti sistemare i tuoi vestiti in modo decente, tanto per iniziare – prese in mano la camicia di Rin e la fissò un po' perplesso – Va bene, questa la metto da lavare domani...”

Grazie...” mugugnò il maggiore, con tono da cane bastonato.

Com'è che non mi chiami 'rompiscatole' o 'donnina di casa'?”

...”

Yukio rimise la camicia del fratello sulla sedia e si sedette vicino a lui sul letto, in silenzio, aspettando che fosse l'altro a parlare per primo.

Senti” iniziò “non ho voglia di vedere nessuno, domani salto le lezioni.” si sollevò e si mise anche lui a sedere, accanto al fratello.

Nonostante quel che è successo, andare a scuola è un tuo dovere in quanto studente.” rispose freddamente, guardando Rin negli occhi.

... Questo è il professore Okumura, io voglio parlare con mio fratello Yukio.” gli occhi seri e penetranti, le labbra rigide e le sopracciglia leggermente aggrottate... Era un'espressione magnifica, che raramente si vedeva sul viso di Rin, sempre imbronciato o con la faccia da strafottente.

Yukio si alzò, leggermente teso, guardando il fratello dritto negli occhi: “Pensi che possano odiarti per quello che sei?”

La domanda gli sembrò un po' inutile, la realtà era e restava una. “Che altro potrebbero fare... Insomma, loro uccidono i demoni, uccidono quelli... Quelli come me.” marcò specialmente l'ultima parola, 'me', e questo fece scattare qualcosa nel minore, qualcosa di... Strano.

Quelli come te!? Tu sei Rin Okumura, mio fratello, non sei uno di quei demoni!” strinse i pugni, come per rinchiudere quella rabbia inspiegabile.

Yu-Yukio...Non volevo farti arrabbiare...” l'aria stava diventando satura di preoccupazioni, di incertezze...

Tu... Avresti preferito non essere nessuno?” chiese, arrendendosi con se stesso.

... Sono questa spada e questa coda che mi fanno essere ciò che non vorrei, gli altri non... Non...” si interruppe, non sapendo come continuare quella frase. Cercò di rilassarsi un attimo, abbassando lo sguardo verso il pavimento e ricercando le parole migliori all'interno della sua mente. “... Non sanno come mi sento quando mi chiamano 'demone'... Sì, insomma... Non dovrebbero usare parole che non hanno mai sentito sulla loro pelle...”

Rin... - si inchinò su di lui, stringendolo con le forti braccia – Gli altri non contano nulla, io per te ci sarò sempre, succeda quel che succeda... Sei mio fratello, è un legame che non si può distruggere con nulla al mondo.”

Rimasero così per un po', Yukio con le braccia strette attorno a Rin, e Rin immobile, stupito e imbarazzato allo stesso tempo, stretto tra le braccia di Yukio, finché il maggiore non lasciò la presa.

C-credo sia meglio andare a dormire, è parecchio tardi e domani ho lezione...” borbottò con il viso tutto rosso, grattandosi la testa.

Yuki, ti andrebbe di dormire insieme? Come facevamo da piccoli...” chiese il maggiore sorridendo.

Sì...” rispose l'altro.





-Post lettura: Sciak!

Non sono per nulla portata per la scrittura, lo so, ma questa mi andava davvero tanto di scriverla. Devo dire che la YukioxRin è la mia coppia preferita di Ao no Exorcist, e oltretutto è anche incest, quindi meglio di così non esiste nulla. :°D
  
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