Sbadigliò
sonoramente, decidendosi ad
aprire gli occhi.
Voltandosi, come sempre, notò l'assenza di
Sherlock. Sbuffò, contrariato: mai una volta che lo trovasse
a letto,
al suo risveglio, e la cosa lo innervosiva parecchio e senza motivo.
Il
rumore improvviso della doccia nella stanza accanto lo fece
stranamente rilassare. Non era a letto, ma quantomeno era nei
paraggi, ultimamente spariva all'indirizzo di Scotland Yard non
appena spuntava il sole, sperando di trovare qualcosa che lo
strappasse alla noia dovuta alla calma piatta di quei giorni.
Lo
scroscio d'acqua si interruppe quasi contemporaneamente all'inizio
del bussare alla porta.
“Sherlock, caro, c'è qui l'ispettore.”
non fece nemmeno in tempo a concludere la frase che già il
detective
era uscito dal bagno ancora mezzo nudo ed aveva aperto la porta,
dileguandosi in salotto mentre si strofinava i capelli.
John si
alzò di scatto a sedere, recuperando il lenzuolo e
coprendosi alla
bell'e meglio, arrossendo fuoriosamente fino alla punta dei capelli.
Mrs. Hudson lo fissava dalla soglia con un sorriso che diceva
tutto.
“Sembra abbia bisogno di una tazza di tè, caro.
Gliela
preparo io, ma si ricordi che non sono la vostra governante.”
Al
dottore quasi cadde la mascella, tanto spalancò la bocca.
Mrs.
Hudson, per nulla stupita, si limitò a dirigersi in cucina.
“L'avevo
detto, io, che non vi serviva un'altra stanza.”
[Se
semplicemente mi limitassi ad annoiarmi, invece di scrivere, vi
eviterei certe sofferenze.]
Beeella. No, ma talmente
tanto bella che boh, non mi sa né di me né di te,
ma la noia è
brutta brutta brutta e quindi ecco qui.
Però una cosa l'ho
dedotta: lo Sherlock fest fa male alla mia salute mentale e quindi
anche al povero Gianni-neurone (meglio precisare, ora che
c'è anche
il Gianni-computer).
Basta così, direi, lascio il solito
bannerino (*w*) e mi dileguo.
- G