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Autore: Reina    05/04/2006    3 recensioni
Come premesso ho deciso di mettere per iscritto le storie dei miei personaggi: chi erano, come sono divenuti demoni, ma soprattutto come si sono incontrati… lo scoprirete solo leggendo il mio racconto. Spero che vi piaccia.
Genere: Avventura, Comico, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: la volpe e il dragone

- Bene, i primi due sono andati. Ricontrolliamo…

 

Capitolo 1: la volpe e il dragone.

 

…Once Upon a time

 

Tempo e mondo indefiniti…

Tutto ciò che distingue gli altri mondi sono le città, tutte simili tra di loro, in uno stile che ricorda quello giapponese della terza dimensione (la nostra per essere più chiari Nda), e gli abitanti vestivano per lo più in tenuta ninja, con coprifronte con un simbolo che indicava lo stato di appartenenza. (Ok… per chi non lo avesse capito siamo nell’universo Naruto Nda).

 

Paese del fuoco – Konoha (villaggio della foglia)

 

Sulle alte mura tre figure avvolte in mantelli neri, una dei quali decorati con nubi rosse bordate di bianco, guardavano verso il centro del villaggio, dove si ergeva una montagna su cui erano scolpiti i volti dei capovillaggio che avevano governato nelle generazioni precedenti. L’ordine andava da sinistra a destra; e tra tutti gli altri, che erano stati logorati dallo scorrere del tempo, spiccava una sesto viso, scolpito di recente, che dimostrava una notevole somiglianza con il quarto volto.

- Sei pronta Mayura?!

A parlare era stata la figura più alta del trio

- Si, zio!! 

- Allora andiamo *e speriamo che gli Kami ce la mandino buona* - e con un guizzo sparirono nel nulla

 

Sempre Konoha

 

Due ragazzi quindicenni correvano come forsennati…

- Insomma Yuhi, mi vuoi aspettare sì o no

Correvano come forsennati i due, biondo con capelli legati in un codino e con occhi argentati, impregnati del dono del Byakkugan (1) il primo…

 - Muoviti Toya… se arriviamo tardi chi li sente più quelli

… capelli e occhi neri come la notte, portatore dello Sharigan (2) il secondo; entrambi vestiti con pantaloni scuri lunghi fino alle caviglie e maglie cinesi blu, porta-Kunai legati sulla fronte, marsupi legati in vita e coprifronte legato sulla fronte (c’è chi lo porta legato in vita o al collo… Nda), per impedite alla frangia che normalmente se ne stava ai lati della faccia di ricadere sugli occhi; e neanche a farlo apposta, erano le copie adolescenti dei loro padri.

- Sei nervoso To?

- E chi non lo è scusa?! Sono passati cinque anni da quando la mia gemella è partita con lo zio il suo collega!

- UHUHUH… se non ricordo male, tua madre non l’ha presa benissimo…

- Verissimo… quando si arrabbia non la ferma più nessuno – brivido lungo la schiena di entrambi -… e cinque anni fa è stato lo stesso… in quanti sono dovuti intervenire per impedirle di commettere uno ziocidio?!

- E chi se lo ricorda

- I nostri padri di certo, con tutti i bernoccoli che si sono ritrovati…

- E non solo loro, nella foto anche il sensei Kakashi ha un occhi nero non indifferente e gli altri sono messi anche peggio.

- Mi chiedo come abbiano fatto a sopravvivere quella volta… - continuò una terza figura si era unita al duetto.

*occhi pallati dei due che si sono voltati verso di lei*

SKRRRREEECK *frenata di colpo con nuvola di polvere*

- MAYURA- - SORELLINA -

- Ehilà ragazzi… Sempre ritardatari vedo

Mayura Uchiha, una ragazza dai lunghi capelli neri, che ora più di prima sembrava la copia sputata della madre, se non che la genitrice aveva i capelli di un rosa chiarissimo, e gli occhi verdi erano più chiari di quelli smeraldini della figlia, ma per il resto erano identiche, anche nel carattere (Purtroppo ç.ç NdToya&Yuhi).

Anche lei era portatrice di una capacità innata, il Ryugan(3), che benché fosse utilissimo, aveva un difetto grossissimo: i suoi capelli diventavano chiarissimi, quasi argentati; insomma, se gli altri potevano usare il loro potere passando inosservati (o quasi), lei era peggio di un’insegna al neon e veniva beccata subito ogni santissima volta.    

Le sue doti di Kunoichi erano di livello altissimo, tanto che presto sarebbe entrata nella squadra degli Ambu (4).

- mi sei mancata sorellina ç.ç

-Dì pure che sei stufo di fare le pulizie di casa da solo

- Beccato

E i tre scoppiarono in una risata fragorosa

KABOOOOM

- Hihihihi!!!! Direi che lo zio è arrivato a casa!!!

Altre risa…

Cossioloni dei tre…

Facce che passano a colorazioni sempre più chiare…

- MUOVIAMOCI PRIMA CHE LA MAMMA DISTRUGGA LA CASA!!!!!!!!!!!!!!

- …E PRIMA CHE LO ZIO TIRI LE CUOIA

 

Dall’altra parte del villaggio

 

- TUUUUUUUUUUUUUUUUUU DIMMI SUBITO DOV’È LA MIA BAMBIANA sibilò una donna sulla trentina ad una figura incappucciata rintanata in un angolo, che doveva essere lo Zio di Mayura e Toya, Itachi Uchiha, molto prossimo ad una fine truce.

- Calmati tesoro… Su, su fa un bel respiro e posa quel macigno…

- Ma caro…

- Tranquilla… Mayura sarà qui a momenti, vero fratellino (sguardo truce che non ammette repliche)

- GLOM! Certo fratellino… la piccolina è andata a salutare un gruppo di amici e….

-  Sì zia… Papà ha ragione – GLOM- ora starà tornando a casa, perciò ora calmati per piacere

- MAMMA - - SIGNORA SAKURA-SAMA

* EVVAIIII* * SIAMO SALVI (T_T)*

- Mayura T.T

STONK

Satura aveva mollato il macigno che era finito sul piede di Itachi (l’urlo che ne derivò fu sentito oltre ai confini del paese del fuoco)

 

I festeggiamenti durarono tutta la sera ed oltre a tutto il clan Uchiha al gran completo (e quindi anche la moglie di Itachi, Sari; il primogenito Hiroshi e la secondogenita Chidori), vi presero parte anche Naruto, Hinata con Yuhi e la neonata Kisa; e logicamente i loro sensei (Kakashi, Tsunade e Jiraya) più quelli della vecchia guardia (fu solo per un miracolo che Rock Lee non distrusse la casa ( si scoprì che non reggeva neppure i drink analcolici)).

Quando furono tutti congedati Sasuke prese in disparte Naruto e si barricarono in una delle sale dell’abitazione per discutere di una questione delicata, mentre Hinata e Sakura controllavano i figli, crollati per la stanchezza.

- Prima o poi Yuhi e dovrà sapere la verità sull’origine dei suoi poteri - sospirò Sasuke preoccupato - Ormai è abbastanza grande per sapere come stanno le cose…

- Lo so anch’io, però… Non è facile come sembra

- Non ti preoccupare. – disse Sakura che li aveva appena raggiunti - Domani gli parlerai.... Ora però è meglio che andiate anche. Domani sarà una giornata intensa per tutti.

- Hai ragione. Ci vediamo domani…

Già!! Non sarebbe stato per nulla semplice e lo sapevano tutti e tre.

Anche perché come l’amico, da lì a pochi anni, anche Mayura avrebbe manifestato grandi poteri, ed era giusto metterla in guardia, da pericoli che avrebbero potuto piombarle addosso come falchi su una preda indifesa.

 

Il giorno dopo Nasuto prese in disparte il figlio, lontano da occhi e orecchie indifese, e gli raccontò tutto.

Di come il quarto Hokage aveva sconfitto il demone volpe Kyuubi, e lo aveva rinchiuso in un corpo, il suo corpo.

Di come i membri dell’Akatsuki avevano più volte tentato di rapirlo, per estrarre il demone dal suo corpo (cosa che tra l’altro l’avrebbe condannato a morte certa).

Di come, durante il suo concepimento, un frammento dell’anima di Kyuubi fosse finito nel suo corpo, senza manifestare una coscienza propria.

Di come ciò gli avesse dato abilità superiori agli altri, e una quantità di Chakra superiore alla norma.

Di come quel semplice frammento, lo avesse privato della semplice natura di essere umano.

Di come, subito dopo la nascita, il frammento di un’anima non sua…

…lo avesse reso un demone.

Quando ebbe finito scese un silenzio tale che anche il semplice ronzio di una mosca era insopportabile.

Silenzio…

Silenzio

e ancora silenzio.

Nessuno dei due voleva prendere l’iniziativa.

Poi Yuhi scappò da quella stanza che se prima gli appariva accogliente, ora era peggio di una prigione.

Scappò senza che il padre cercasse di fermarlo cominciò a correre a perdifiato

No, non era vero…

Non poteva essere vero…

Lui… era… diverso, troppo diverso.

Lui era un mostro. 

Corse senza badare alla sua meta.

Voleva andare il più lontano possibile, dove non aveva importanza.

 

Una scena simile si stava svolgendo a casa Uchiha.

La giovane Mayura era a dir poco stupita. D’altronde non ti capita tutti i giorni di scoprire che i poteri possiedi, sono il frutto dell’incrocio tra vari clan, che in epoca antichissima si erano uniti ad entità decisamente non umane.

Certo, aveva dei sospetti riguardo alle loro origini, ma scoprire la verità la faceva sentire più… tranquilla, ecco.

Ricapitolando:

·       I nonni materni avevano discendenze divine. Precisamente il clan del nonno si era imparentato… mmm… seimila anni fa con una Tennyo (dea celeste) di nome Ceres (si pronuncia seres NdA), che era in grado di concretizzare il proprio pensiero (volere se lo voleva, ridurre qualcuno ad un puzzle di 10000 pezzi se lo voleva morto, far levitare oggetti…). Da parte della nonna aveva ereditato il sangue di drago divino dell’est, (Ryugan  e capacità di eseguire esorcismi compresi nel prezzo) e di drago demoniaco dell’ovest.

·       Dai nonni paterni capacità da guerriera non indifferente e affinità con le arti magiche di elemento fuoco.

·       Da entrambi i genitori astuzia, intelligenza e molte abilità secondarie, ma molto utili.

Il tutto merito della mamma, che le aveva trasmesso i poteri migliori.

La classe non è acqua? non è vero?!?!

Considerando che entro il mio sedicesimo compleanno dovrei avere tutto ‘sto ambaradan di potere risvegliato, e alla massima potenza, per allora dovrei di fatto essere la  più potente guerriera di tutti i villaggi ninja.

Bella, potente e letale.

Dov’è la fretura?!

Ah, giusto. In giro da qualche parte dovrebbero esserci alcuni individui assetati di potere, che intanto, potrebbero cercare di catturarmi o farmi fuori.

O ancora peggio, con il risveglio di tutti ‘sti poteri, rischierei di DIVENTARE UN DEMONE ASSETATO DI SANGUE, E PARTENDO DA QUESTO PRESUPPOSTO, O MI FANNO FUORI I PSICOPATICI ASSETATI DI POTERE, O MI AMMAZZANO I MIEI COMPAESANI. CHE PROSPETTIVA DI M***A.

- Vado a farmi un giro… ho bisogno di riflettere.

- Fa come meglio credi. Ma fa attenzione. Non sappiamo neppure noi quando l’atavismo demoniaco si attiverà…

- A proposito di demoni… - intervenne il padre- Va a cercare Yuhi. Suo padre gli ha raccontato la verità e a quanto ha detto è uscito di casa e non è ancora tornato. Sarà sconvolto…

- Uff… Ha pure incominciato a piovere.

-Sbrigati allora, o si prenderà una polmonite. Usa il ryugan, così lo troverai subito. Digli anche, che vuole, lo ospiteremo per un po’ di giorni.

- Va bene ma’. a dopo – e con un agile salto raggiunse il muro di cinta e cominciò la ricerca.

Essendo portatrice del ryugan aveva affinità sia col fuoco che con l’acqua, quindi grazie ala pioggia avrebbe saputo in un attimo.

* Eccolo* e accelerò l’andatura.

Altro che polmonite.

Se non lo avesse trovato in tempo non se la sarebbe cavata con così poco.

 

Freddo e stanchezza.

Non si era mai sentito così male.

Neppure quando si era dichiarato a Mayura e lei gli aveva risposto con un due di picche.     

Ma ora era tutto diverso.

Scoprire di essere un demone è tutto un altro paio di maniche.

Forse papà immaginava vagamente il mio dolore, dato che all’età di dodici anni aveva scoperto che tutti gli adulti del villaggio ce l’avevano a morte con lui, perché era una sottospecie di vaso per conserva; ma la cosiddetta conserva non una dolce marmellata, bensì un demone-volpe a nove code, lo stesso che per poco non aveva distrutto il villaggio, mietendo molte vite innocenti.

Inciampo.

La vista mi si sta offuscando.

Sto male…

Ho freddo…

Tanto freddo…

Poi il buio e poi nulla.

 

Yuhi si sveglio in una stanza che riconobbe dopo un paio di secondi. Si trovava a casa di Toya e Mayura, non aveva dubbi.

Si sentiva la fronte scottare.

Ammise che forse uscire senza ombrello non era stata un idea poi così geniale, ma diavolo, quella che azzeccava il tempo meglio di una stazione meteorologica era Mayura, non lui. 

Mayura.

Era lì accanto al suo futon, addormentata. No. Era addormentata.

Si stava svegliando.

Appena la vide sentì l’irresistibile desiderio di sfogarsi e cominciò a raccontare.

Lei rimase in silenzio, e quando l’amico ebbe finito, non era poi tanto stupita.

In fondo con tutto quello che era successo quel giorno, scoprire che il suo miglior amico era un demone, non gli sembrò poi così strano.

La ragione?! E C’ERA PURE BISOGNO DI CHIEDERLO?!

Per rassicurarlo non trovò nulla di meglio di un’altra confessione.

E anche questa volta fu Yuhi a stupirsi.

- Nel peggiore dei casi saremo in due a devastare il villaggio- aveva dichiarato la ragazza, riuscendo a strappare una risata genuina all’amico.

Poi continuarono a parlare per tutta la notte, e si addormentarono stravolti, ma rilassati.

Ignari che quello sarebbe stato uno degli ultimi momenti di quiete.

 

Passarono i mesi.

Giunse il giorno del sedicesimo compleanno di Toya e Mayura.

L’ultimo giorno della vita da umana per lei. l’ultimo giorno in assoluto per lui e per molti altri. 

 

Come per molti altri loro parenti, il risveglio dei loro poteri sarebbe avvenuto tramite un rituale a cui aveva preso parte tutto il villaggio, a parte qualcuno che per impegni irrimandabili, ora era in viaggio per via di qualche missione.

Era tutto molto semplice, sarebbe bastato toccare la gemma di color blu oltremare perché i poteri rimasti assopiti si destassero del tutto.

La madre dei gemelli che da tempo aveva subito il risveglio dei suoi, ora aveva tolto gli orecchini che le avevano conferito una forma umana. Indossava una leggera veste bianca con spalline sottilissime e un ampio spacco laterale, con diversi bracciali di semplice fattura, ma non per questo meno eleganti.

Ora i capelli già lunghi di loro, le arrivavano al polpaccio, ed erano passati dal solito rosa ad un colore argentato. Gli occhi ora erano ancor più verdi, le orecchie erano leggermente più a punta e sulla schiena, avevano fatto la loro comparsa delle splendide ali dalle piume argentate.

Nonostante la giovane età, la donna ispirava saggezza e un’infinita dolcezza.

I due fratelli indossavano una semplice yukata bianca.

Come già spiegato se tutto fosse andato come doveva, Mayura avrebbe dovuto assumere sembianze simili alla madre. In caso contrario avrebbero dovuto creare un dispositivo speciale che l’aiutasse a controllare il suo potere.

 

Se vi dicessi che andò tutto bene, oltre a mentirvi, la storia non sarebbe cominciata per d’avvero.

Ma come avrete già capito,

Cioè

 Non è che qualcosa andò storto.

Fu molto peggio…

 

Tutti avevano previsto il risveglio dei poteri di Mayura, e così avvenne.

L’energia cominciò a scorrere e a stabilizzarsi. I pochissimo tempo, le ali argentate che nel frattempo si erano formate nel suo corpo, avevano lacerato muscoli e pelle all’altezza delle scapole, ed erano fuoriuscite.

Fu rapido e indolore (solo perché Sakura aveva somministrato alla figlia così tanti antidolorifici, che se l’avessero accoltellata non se ne sarebbe accorta).

Tutto era andato nel migliore dei modi e dell’aura demoniaca non c’era la minima traccia.

Certo, avevano previsto il risveglio dei suoi poteri.

Ma quelli di suo fratello?

La possibilità che anche lui avesse potuto risvegliare dei poteri al pari della sorella, non li aveva sfiorati neanche lontanamente.

E fu un errore, un madornale errore.

L’ultimo.

 

Dentro al corpo di Toya si risvegliò lo stesso potere che nella sorella si era destato nel corso degli anni.

Troppo intenso perché lo potesse controllare.

Troppo perché il suo corpo reggesse un simile sforzo.

Troppo in tutti i sensi.

Il suo corpo cominciò ad emanare una luce sempre più intensa, finché non implose liberando tutto il suo potere.

Avvenne troppo in fretta perché madre e figlia potessero erigere una barriera abbastanza resistente da salvare tutti.

Riuscirono a malapena a crearne una per proteggere i presenti.

 

Da lontano una colonna di luce si eresse fino a toccare il cielo.

Quando scomparve del villaggio non rimaneva ben poco.

Distruzione dall’epicentro, solo qualche rovina qua e là, ma nulla di abbastanza grosso da poter essere riconosciuto, fino a raggiungere alcune zone che immacolate, erano sopravvissute al disastro.

In mezzo a tutta quella devastazione solo una piccola folla di superstiti si aggirava in quella desolazione…

…una sola, angosciante domanda vagava tra i meandri delle loro menti…

 

…Cosa ne sarà di noi… ?

 

 

E con questo spero di dimostrare che sono in grado di scrivere qualcosa di serio, oltre che avere un innato senso dell’umorismo (e del massacro, ma questi sono dettagli)

Mi raccomando, recensite. Sono accettate sia commenti positivi che non.

E vi prego. Non fermatevi solo ai primi capitoli, ma cercate di leggere fino alla fine la storia (siete liberi di non farlo, ma chiedere è comunque lecito)

 

NOTE DELL’AUTRICE:

 

(1),(2), nel manga Naruto, prendono il nome di capacità innate, cioè, delle sorta di superpoteri, trasmessi da un soggetto all’altro per via ereditaria.

Il Byakkugan, si potrebbe definire come un precursore della vista a raggi x di Superman, in quanto consente di vedere attraverso gli oggetti, permettendo quindi di evitare trappole o individuare persone, oggetti o animali con grande facilità. Tale capacità innata consente di vedere il flusso del Chakra (energia fisica + energia psichica) del corpo dell’avversario, e i punti di pressione o tsubo, che se intaccati, possono bloccati, impedendo al nemico di far ricorso a qualunque ninjutsu (tecnica ninja). Durante il suo utilizzo le vene e le arterie attorno agli occhi sono più visibili.

Lo Sharigan, come il Byakkugan, è una capacità innata. Chiunque ne sia in possesso ottiene la capacità di prevedere attacchi fisici, tecniche ninja e tecniche illusorie. Durante il suo utilizzo, l’iride diventa rossa e atono alla pupilla cominciano a circolare tre specie di virgolette (se la capacità ha raggiunto lo stadio conclusivo)

(3) Questa capacità innata appare nel manga “Inferno e Paradiso”. Durante il suo utilizzo, la pupilla del suo possessore diventa reptilinea. Il potere di preveggenza è diverso da quello dello sharigan, in quanto l’attacco viene previsto ancor prima che avvenga, mentre nel caso dello sharigan l’attacco viene visto al rallentatore.

Il ryugan, rende il suo possessore enparico e telepatico, ovvero è in grado di percepire lo stato d’animo e i pensieri dell’avversario. In casi particolari questo potere influenza il tempo meteorologico. Nel volume n. 8, Aya Natsume, una dei protagonisti, riesce a far piovere mentre piange, nonostante non vi fossero nuvole per diversi chilometri.

(4) gli ambu sono soggetti specializzati nell’arte dell’assassinio. Il loro compito è di uccidere criminali particolarmente pericolosi, traditori, reprimere soggetti che potrebbero rivelarsi un pericolo per lo stesso villaggio o compiere missioni specifiche che rientrano nella categoria assassinio.

  
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