Ho cercato di usare i consigli delle recensioni della storia precedente purtroppo alcuni non sono riuscita ad applicarli mi scuso T.T prima o poi ci riuscirò :D facemi sapere eh Kissu <3

Oscura solitudine

Era inverno e come ogni notte invernale che si rispetti era molto buia a causa delle enormi nuvole grigie che coprivano interamente il cielo, se ne stava sdraiato sul letto guardando il soffitto la solitudine gli stava creando più problemi di quanto pensasse, aveva iniziato a sentirsi veramente solo da, quando quell’idiota di Soubi non si era fatto più sentire.
<< Quell’idiota di Soubi me la pagherà cara… aspetta che si rifaccia risentire e io…. Io ahhhh!!!>> affondò il viso nel cuscino facendo oscillare la coda lentamente da destra a sinistra << Si può sapere perché me la prendo così tanto!? Tsk. se qualcuno mi sentisse penserebbe che sono innamorato d lui…>> rimase un’ attimo in silenzio ripensando all’ultima frase, poi sollevo il viso dal cuscino guardando la finestra <<… Dove sei finito… stupido..>> la sua voce era passata in un’ attimo da alza a quasi un sussurro malinconico.
Rimase per ore ad aspettare un segno del suo ritorno, ma verso le quattro di notte si addormentò abbandonandosi al mondo dei sogni, in quell’esatto momento Soubi entrò dalla finestra, doveva essere diventata un’abitudine perché ormai da quando lo conosceva aveva sempre fatto così, si avvicinò a Ritsuka accarezzandogli la testa.
<< Piccolo Ritsuka… mi hai aspettato per tanto vero? mi dispiace di aver fatto tardì>> si avvicinò al suo orecchio sussurrandogli << Potrai mai scusarmi?..>> poi si scostò di nuovo per osservare la tenerissima espressione che Ritsuka aveva quando dormiva, chiunque l’avrebbe pensata allo stesso modo, era un’espressione a dir poco angelica.
Soubi assunse un’espressione addolorata << Ora è meglio se ti lascio al tuo sonno ristoratore piccolo, sono settimane che dormi poco e ora che ti sei finalmente addormentato non vorrei disturbarti..>>, si alzò allontanandosi da lui camminando verso la finestra per uscire, ma Ritsuka scattò in piedi e lo abbracciò da dietro, aveva le orecchie basse e tremava piuttosto forte << S-Soubi non andare via..>>, si girò per guardarlo poi si chinò alla sua altezza accarezzandolo << Piccolo, hai bisogno di dormire tornerò da te domani…>>  Ritsuka scosse la testa iniziando a piangere, << N-no ho detto che devi restare qui! Ora stai qui con me!!>> Soubi era profondamente sorpreso dalla richiesta del più piccolo, di solito faceva di tutto per tenerlo lontano da sé invece ora pareva che lo stesse pregando di non lasciarlo mai più, Soubi si sdraiò di fianco a lui e lo strinse a se Ritsuka appoggiò il viso al suo petto con le orecchie basse << Non lasciarmi più solo.. hai capito razza d’idiota!?>>, l’unica cosa a cui portò questa frase fu un sorriso da parte del più grande che inizio accarezzarlo dolcemente sulla testa.
Ritsuka sentiva il cuore battere forte come non lo aveva mai sentito in vita sua, la vista si sfocò e l’immagine di Soubi svanì nel nulla, si tirò su di scatto guardando la stanza cercando una traccia effettiva del passaggio di Soubi, ma non trovò niente… si era semplicemente addormentato e aveva sognato tutto qui, lui non provava niente per quel Soubi ma allora perché ora che si era accorto della sua assenza le lacrime iniziavano a rigargli il viso? Non c’era nessuno a consolarlo, però era solo, quella notte pianse, pianse fino a finire le lacrime, ma alla fine si addormentò e questa volta si svegliò solo la mattina seguente, quando il sole era già alto qualcuno aveva suonato al campanello e non gli rimase altro che andare ad aprire, era la polizia << Salve, lei è Aoyagi Ritsuka?>> rimase sorpreso di vedere che il poliziotto conosceva il suo nome allora annuì senza conferire una parola  << C’è stato un omicidio l’altra notte poco lontano da qui, e sul corpo della vittima abbiamo trovato questa lettera sul retro della busta c’è il suo nome…>> il poliziotto gli porse la lettera e Ritsuka tremando la prese poi la lesse a mente:

Mio piccolo Ritsuka,
Se stai leggendo questa lettera probabilmente io non sono più in questo mondo
Volevo solo dirti che sei la cosa migliore che mi sia  capitata
non sei mai stato un sostituto di tuo fratello come t’impuntavi a sostenere
tu sei solo il mio piccolo Ritsuka e nient’altro.
So che probabilmente sarai triste leggendo questa lettera e piangerai
ma sappi che non ti abbandonerò mai sarò sempre con te in qualsiasi momento.
Non commettere l’errore di toglierti la vita piccolo mio perché
mi faresti solo del male, so che è difficile ma guarda avanti
dimenticami e vivi una vita lunga e felice.
 Ti amo
Soubi

Ritsuka inizio a piangere poi prese anche a urlare il suo nome disperatamente cadde in ginocchio stringendo la lettera al petto, faceva male , il suo cuore si stava spezzando in tanti piccoli pezzi e lui non poteva fare niente per evitarlo << Soubi!!!! Soubi!!! No!!>> Pianse ininterrottamente per due ore dopo di che rimane fermo sul suo letto abbracciandosi le ginocchia e guardando un punto fisso del muro di fronte a sé, Non può essere morto, la sua mente continuava a portarlo a questo pensiero, ma quando due giorni dopo andò dal medico legale per un riconoscimento, rimase completamente immobile di fronte al corpo senza vita del suo compagno, quella volta non pianse si limitò a uscire dallo studio e tornarsene a casa.
Si avvicinò alla vasca con un coltello da cucina in mano e inizio a farsi del tagli lungo tutto il braccio sussurrando << Non posso morire, perché sono le tue ultime volontà, ma non sarò mai felice senza di te >> il suo viso era inespressivo mentre nella vasca si creava un rigolo rosso di sangue che mischiandosi all’acqua finiva col svanire nell’oscurità dello scarico.

 
<< Loveless è il mio vero nome, forse è vero che non devo provare amore.>>