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Autore: valley    05/04/2006    4 recensioni
Dopo la sconfitta di Voldemort, Severus Piton si trova ad aiutare Lucius e Narcissa a risolvere la loro confusa situazione famigliare. Ma gli intrighi dei Serpeverde portano a volte a rivelazioni inaspettate e sconvolgenti
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Severus Piton
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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L’AMANTE

L’AMANTE

 

 

 

Disclaimer: tutti i personaggi e i luoghi citati appartengono a JKR..

Un ringraziamento speciale alla mia brava e paziente beta.

Grazie Anna.

 

 

Capitolo Ultimo.  Il professore infelice

 

 

I pensieri cupi non abbandonavano Piton neanche durante le lezioni. Il problema era che l’idea della Pozione Polisucco proposta da Narcissa gli era piaciuta. In questo modo, prima di tutto riusciva a nascondere i propri spostamenti molto più facilmente, e le mogli annoiate dei suoi vecchi compagni Mangiamorte avevano accolto la novità con molto entusiasmo. Narcissa Malfoy era praticamente l’unica signora di sua conoscenza che il professore non visitava di tanto in tanto in circostanze private. E tutto questo rischiava di finire in modo piuttosto tragico. Senza contare che era stato coinvolto anche Potter.

“Siano dannati i Malfoy! – pensò Piton con rabbia. - Cosa faccio adesso?”

Verso sera era giunto alla conclusione che si sarebbe dovuto incolpare qualcuno del misfatto.

“Lucius non si calmerà finche non metterà le mani sull’amante della moglie, quindi è necessario.

Nella ricerca di una ‘vittima’ adatta, Piton scrutò con sguardo maligno prima i professori, poi gli alunni, e si demoralizzò definitivamente. In un modo o nell’altro detestava tutti i presenti, ma non fino al punto di desiderarne la morte.

“Eh, sì. E’ un bel casino. – pensò con tristezza. – Bisogna immediatamente chiudere la cosa. Narcy è stata proprio stupida. E perché io ho accettato?”

 

***

Narcissa Malfoy non si considerava affatto stupida. Dal momento che il professor Piton aveva accettato di aiutarla, suo marito era cambiato a tal punto che lei non poteva desiderare di meglio. All’inizio, ovviamente, lui aveva fatto un po’ di scenate, ma lei era riuscita a convincerlo che tutte le minacce alla serenità della famiglia erano rimaste appunto al livello di minacce.

- Lucius, io non ne ho proprio idea di chi possa aver cercato di entrare nella nostra camera da letto! E cosa avrei potuto fare? Mi lasci sempre sola… Una donna debole e indifesa, come potevo difendermi?

C’era evidentemente della logica nelle sue parole. Lucius non aveva nessuna prova che lei volesse ricevere il visitatore notturno o lo stesse aspettando.

- Quando lo catturiamo, vedremo… - pensò Lucius cupo.

Cominciò a deporre letali trappole per tutto il castello. Purtroppo, fu assolutamente inutile. Il bastardo non si fece più vivo. Cominciò invece a frequentare più assiduamente le case degli amici di Lucius, provocandovi un notevole scompiglio. Lo videro Nott, Goyle, e anche altri.

 

***

- E’ incredibile Sev! Quello stronzo riesce a fare il giro di tre e anche quattro signore ogni notte! Non riesco neanche ad immaginare come faccia.

- Lo hai visto?

- Io no. Ma lo ha visto Nott. E Parkinson. E Zabini. E tutti stanotte.

Ma sono tutti impazziti? – Piton rabbrividì spaventato. – Sono due settimane che non vado da nessuna parte. Non possono aver visto proprio nessuno.

- Lucius, non hai mai pensato che possono esserselo semplicemente inventati?

- Sai, non volevo dirtelo, ma anche Rudi lo ha visto stanotte. E io credo a Rudi. Come a me stesso. Non mi mentirebbe mai. E non ha le allucinazioni. Lo so per certo.

E io so per certo che stanotte non ho lasciato Hogwarts, - Piton sopirò. – Ma che diavolo sta succedendo?”

 

***

A Narcissa Malfoy

Malfoy Manor

18.02.1998

Narcy, cosa sta succedendo? Lucius mi racconta storie assurde. Hai forse chiesto a qualcun altro di aiutarti? Stai attenta, è estremamente pericoloso.

S.

 

Al Professor Piton

Hogwarts

18.02.1998

Sev, smettila di preoccuparti! Le ragazze sono entusiaste. Dicono che quei bietoloni dei loro mariti non sono neanche lontanamente furbi quanto te.

E smettila di lamentarti! Bella mi ha raccontato certe cose ieri…Io, ovviamente, non le ho detto che l’idea della Pozione Polisucco è stata mia…La signora Zabini poi, ha detto che quando l’amante non solo è giovane ma anche ogni volta diverso – è un regalo del destino. Non mi aspettavo che tu trovassi così una così brillante applicazione alla mia modesta idea… Ma mi hai fatto un così grande favore che ora siamo pari!

Buona fortuna.

N.

 

Il professor Piton rilesse la lettera otto volte.

E continuò a non capirci niente.

Si era ovviamente servito dell’idea di Narcissa. E non una sola volta. Ma era prima che Lucius impazzisse definitivamente e organizzasse una caccia all’uomo. Nelle ultime due settimane il professore era prudentemente rimasto a scuola. Ora la lettera di Narcissa e il resoconto di Lucius sugli avvistamenti del bastardo che non si riesce a prendere lo inquietò non poco.

Se non sono io, deve essere qualcun altro, - pensava desolato Piton, mentre sminuzzava nervosamente le foglie di valeriana. – E “quell’altro” sa tutto di me, perché quando quelle stupide lo scambiano per me, lui non le contraddice. Merlino, che incubo! Cosa faccio ora?”

Buttò la valeriana nella pozione in ebollizione e in quel momento fu colpito da un’idea agghiacciante.

“Forse è Lucius! Deve aver scoperto tutto e ora mi tormenta per vendicarsi. E ovviamente non riescono a prenderlo perché è lui che gestisce tutta la rete di trappole…”

Il professore dimenticò la pozione e si lasciò cadere nella poltrona con un sospiro.

Viene da me ogni giorno, mi racconta tutto per farmi diventar matto. Vuole farmi innervosire, farmi fare un passo falso. Deve aver organizzato tutto Lucius. Ma non ci riuscirà, non andrò da nessuna parte finche non è tutto finito! Per niente al mondo!”

 

- Sev, non ti senti bene? –

Il professore si alzò dalla poltrona di scatto, guardando con terrore Malfoy che usciva dal camino.

- Cosa?

- E’ la prima volta in vita mia che mi sento un vero idiota. – Lucius si era seduto sulla poltrona da cui si era appena alzato Piton. – Quel bastardo va da tutti tranne che da me. Tra un po’ diventerà sospetto.

“Oh, Merlino! Cosa vuole da me?”

I presentimenti funesti del professore sembravano realizzarsi.

- Sev, io stavo pensando, in fondo tu sei il mio unico vero amico…

“Ecco. E’ la fine. Se dice così e sicuramente la fine. Non è riuscito ad incastrarmi perché non esco più e ora vorrà…”

- Sev, perché non parli?

- Sono un po’ occupato adesso.

- Sev… devi aiutarmi.

- Cosa? Prendere l’amante di tua moglie? Non ci penso nemmeno! E’ stupido!

- Non osare chiamare quell’infame “l’amante di mia moglie”! Sei completante impazzito? Narcy non lo ha neanche visto! – urlò Malfoy.

“Pensandoci non può essere stato lui.

- Scusami, Sev. E’ che con tutta questa storia sto davvero uscendo di senno. Ieri è venuto quel verme di Nott, sorridendo ha detto che sono l’unico da cui “il misterioso sconosciuto non si è fatto vivo da tanto”. Capisci cosa vuol dire?

- Sanno sospettando che sei tu?

- Non ha detto così. Non ha osato. Ma dobbiamo fare qualcosa.

- Beh, facciamo ricadere la colpa su qualcuno. – propose Piton allegramente.

- Chi? Il vostro Hagrid?

- No! Lascia stare Hagrid. Deve essere qualcuno a cui non possono fare niente.

Lucius rimase pensieroso per qualche secondo.

- Potter!

“Deve essere la stupidità di famiglia” - penso Piton desolato.

- Ma perchè subito Potter? Cosa c’entra Potter?

 - Perché a lui non possono fare niente. Si potrebbe fare anche Silente, ma non ci crederebbe nessuno.

- Sì, Silente ha quasi duecento anni, non va bene.

- Rimane Potter. Se anche lo dovessero prendere, lo lascerebbero subito. Chi avrà voglia di averci a che fare dopo che neanche l’Oscuro Signore ce l’ha fatta?

- Ma tu capisci che è pericolosissimo? E poi dobbiamo prendere anche quello vero!

- Ma perché mi vuoi scoraggiare?

- Lucius, mi dispiace per te, - disse con voce secca il professore, - ma non posso aiutarti.

- Sev, ti voglio chiedere veramente un favore da niente. Cosa ti costa? Solo una volta.

 

***

 

“Ho uno strano dejà vu, - pensò stancamente il professor Piton, correndo tra li alberi del parco dei Malfoy cercando di sottrarsi agli inseguitori. – Qualcuno mi spieghi perché lo sto facendo di nuovo…?”

 

***

Al Professor Piton

Hogwarts

19.02.1998

Sev, ieri a casa nostra è successo qualcosa di strano. Lucius e compari hanno dato la caccia a Potter per tutta la notte nel parco. Non è assurdo? Giurano di averlo visto. Ma io so bene che nel frattempo tu sei riuscito ad andare a trovare Bella e le altre. Capisci benissimo che ormai di te so tutto. Che segreti ci possono essere tra vecchie amiche? Ne abbiamo passate così tante insieme che non ci nascondiamo più nulla.

Piuttosto, sono preoccupata per Lucius. Mi sembra definitivamente uscito di senno. Chi era quello che ha corso per il parco tutta la notte scorsa?

Sev, credi che esistano le allucinazioni collettive?

N.

 

A Narcissa Malfoy

Malfoy Manor

19.02.1998

Esistono.

S.

 

***

“Allora, - ragionava il professore, seduto nei suoi sotterranei con un bicchiere in mano. – Se è Lucius di certo non sospetta me. Però considerando tutto non può essere lui. Chi è allora?  Uno che conosce perfettamente le mie abitudini, che prepara alla perfezione la Pozione Polisucco e si trasforma sempre in ragazzi giovani e carini. Devo assolutamente far finire questa storia!”

Arrivato a questa decisione il professore cominciò ad adoperarsi attivamente per la soluzione del problema.

 

***

- Senti, Sev, ma hai già dimenticato quello che mi avevi promesso la volta scorsa?

Cosa avesse promesso a Bellatrix il bastardo la volta scorsa, Piton ovviamente non lo sapeva. Quindi fece un alzata di spalle.

- Avevi promesso che saresti venuto in forma di Draco...

- COSA?

- Sev, che differenza fa? Tanto sarai sempre tu. E poi perché da Parkinson e da Zabini vai come Draco e da me solo come Potter e Weasley? Non è giusto.

- Perché Draco e tuo nipote, Bella, - rispose automaticamente Piton, cominciando a realizzare che se lo sconosciuto prende l’aspetto di studenti di Hogwarts, allora è davvero della scuola.

“Non sarà mica davvero Hagrid?” – e solo il pensiero era mostruoso.

- Senti, Bella, - il professore la guardò nervosamente. – Cos’altro dicono di me le tue amiche?

- Di te?

- Sì, di me.

- Beh, per la verità, dicono che probabilmente hai inventato qualche pozione, insomma… tu capisci, alla tua età per riuscire a passare da me e poi da altre due o tre…

- Bella, non mi sento molto bene oggi... vado, va bene?

- Ma lasciale parlare quelle stupide, Sev. Di cosa ti preoccupi? Siamo tutte pazze di te! Sei un genio. E non ti angosciare per così poco.

 

***

Ma che voglia bisogna avere per riuscire ad accontentare ogni notte almeno tre di quelle stupide? – pensò cupo il professore camminando per i corridoi bui di Hogwarts. – E se si trasforma in studenti deve essere per forza della scuola, ma chi, per Merlino?”

Piton camminava lentamente in direzione della torre di astronomia.

“Devo unire tutte le informazioni che ho di lui. Probabilmente giovane, probabilmente vive a scuola. Sa tutto di me, di Lucius, e anche di tutti gli altri. Sa benissimo dove e quando si organizzano le imboscate e quali trappole si usano. Ma chi potrà mai essere?”

 

- Quello che non riesco a capire è cosa ci trovano tutte in Piton? E’ il più unto, disgustoso e infido individuo che si possa immaginare!

Il professore si fermo così bruscamente che per poco non cadde. Era pronto a scommettere che la voce che proveniva da un corridoio laterale appartenesse a Ron Weasley.

- Tu non puoi proprio lamentarti di lui, Ron, - rispose ridendo Draco Malfoy. – Ci siamo tutti divertiti piuttosto bene a sue spese!

Piton si rese conto che stava per sentirsi male e si appoggiò al muro per sostenersi.

- Eh, sì. Magari accogliessero così anche me… - sospirò Potter.

- La mamma di Parkinson è proprio carina. Mi ha detto che l’espressione timida mi dona…

Lentamente il professore scivolò giù lungo il muro. Con l’ultima dichiarazione, Paciock lo aveva letteralmente steso.

“Vecchia ciabatta, Parkinson. Non riesce a distinguere me da quel deficiente! Che cretina!”

- Ma adesso è finita, gente. Mio padre ha detto che da domani attiverà la protezione dei demoni famigliari.

- Ma lui cosa c’entra? A casa tua neanche ci andiamo!

“Finnigan” – pensò Piton.

- Ma lo attiveranno tutti. Lo hanno deciso oggi. E’ un rito serissimo. Qualsiasi persona non appartenente alla famiglia, che si trovasse sul territorio protetto si dissolverebbe nel nulla in quindici secondi.

- Come? Per sempre?

- Neville, con la magia nera non si scherza. Io l’ho detto subito che era pericoloso.

- E dai, Potter! – si mise a ridere Malfoy, - Ti ricorderai a lungo questo mese. Non ci siamo forse divertiti abbastanza? Però da domani io passo. E consiglio di smettere anche a voi. Con i demoni famigliari c’è poco da scherzare.

 

Gli studenti se ne erano andati ma il professo Piton rimase ancora a lungo seduto sul pavimento, assolutamente incapace di credere a quello che aveva sentito. Non aveva nessun dubbio che tutto il casino fosse stato organizzato da Draco Malfoy.

“I Griffondoro semplicemente non hanno abbastanza cervello.” - pensò desolato Piton.

 - Odio i Malfoy! Tutti quanti! – disse ad alta voce alzandosi. – LI ODIO!

Giunto a questa profonda conclusione, Piton si diresse verso il suo studio.

La sua vita privata così insolentemente rovinata dai Malfoy doveva ora essere di nuovo ricostruita.

 

 

 

Fine.

  
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