Un dono più grande
Sono
qui, seduta sul letto ripensando a noi.
Hai
nostri litigi, le emozioni che mi facevi provare accarezzandomi il viso, i tuoi
occhi profondi.
Sono
felice di averti conosciuto, perché oramai la nostra vita è segnata, come è
segnata la vita di James e come lo sarà quella di Lily.
Buffo, no? Abbiamo un figlio, presto due, e li chiamiamo come i genitori del nostro migliore amico, morti per salvarlo, li stiamo onorando, e anche questo mi rende felice.
Mi
fa male la pancia, la bambina si sta muovendo, non vedo l’ora di sapere come
sarà.
James
somiglia a te.
Occhi
azzurri e capelli rossi, un Weasley perfetto, come lo sei tu.
E
Lily? Sarà una bella bambina, te lo assicuro.
Mi ricordo le nottate del nostro piccolo, la notte in cui non dormiva, singhiozzava e tu ti alzavi a coccolarlo.
Eri
un po’ impacciato come al solito, come da ragazzo, ma i tuoi movimenti che
facevi con in braccio il bambino lo facevano calmare, per poi infilarsi il
ditino in bocca e russare dolcemente.
Ahi,
un’altra scossa dal ventre, sì, sta proprio nascendo.
Ricordo
Hogwarts, le nostre nottate passate con Hagrid, le nostre discussioni, ma poi
tutto finiva bene, come è incominciato il nostro amore e come lo continuerà.
Eppure,
tu mi piacevi da tanto tempo, tanto tempo prima che tu te ne accorgesti.
Non
sapevo se il sentimento era ricambiato, avevo paura di chiedertelo, paura di non
venir considerata più un’amica.
Tuttavia
sei stato tu a proferirmelo, e io in quel momento avrei toccato il cielo con un
dito, tanto la felicità.
Ma
poi ho pensato a cosa sarebbe successo, hai problemi che avremmo creato se ci
saremmo fidanzati, escludendo Harry.
Invece
non mi hai chiesto di diventare il mio ragazzo, anzi, ti è bastato capire che
anch’io provavo lo stesso sentimento per te, perché mi hai abbracciata e
accarezzato le mie gote, ormai infiammate e rosse dallo stupore e piacere.
Probabilmente
non dovevo avere un bell’aspetto, dal momento che avevo appena rincorso un
bambino del secondo anno che voleva contraddire le regole.
Ero
sudata ma a te è bastato.
E
poi…
Il
nostro matrimonio e il matrimonio di Harry e Ginny, la nascita di James e ora?
Ora
cos’è successo?
Gli
occhi mi si appannano, non capisco più niente.
La
sala parto del San Mungo si incomincia a riempire di dottoresse in camicie
bianco.
L’unico
pensiero nitido mi arriva, come per caso, e ci sei tu che aspetti fuori dalla
stanza, di questa stanza.
-Sta
nascendo, sta nascendo!!- esclama la più giovane, e il cappellino candido le
cade dalla testa.
-Forza,
forza- sussurra un’altra.
Cerco
di fare energia ma sono troppo stanca “Non mollare” penso.
Un
ultimo sforzo, forse due, tre…
Goccioline
imperlate di sudore mi scorrono lungo la fronte.
I
nervi si stendono, avanti.
Deglutisco,
respiro come insegnava l’infermiera, ma è difficile, troppo.
Ecco,
sento qualcosa, e…
-Ce
l’ha fatta, è bellissimo!-
Riapro
gli occhi e vedo un bel bambino,
anzi stupendo. Piange.
Allora
lo prendo e incomincio ad allattarlo.
Mi
sento pizzicare un po’ il seno, ma non importa.
Finalmente,
troppi sforzi, ricordi, ma ne è valsa la pena.
Sono
felicissima.
Mi
rilasso, è tutto passato, tutto.
Respiro
e deglutisco, poi guardo il bambino.
E’
tutto regolare, le dimensioni, il peso e l’altezza, lo capisco subito.
E’
uno degli amori più grandi che Dio mi abbia mai dato, con James e Ron,
naturalmente.
Poi
vedo mio marito sorridente, mi da un bacio e mi sussurra in un orecchio:
-E’
un maschio, che ne dici di Neville?
Allora, vi
starò stufando con sti’commentini alla fine di tutte le mie fic, ma non
riesco a farne a meno, va beh. Spero vi sia piaciuta, e anche in caso contrario
(argh, speriamo di no!) lasciate qualche commento.
By Alex