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Autore: La X di Miria    14/08/2011    2 recensioni
Ho deciso di descrivere il combattimento tra Teresa, Irene, Noel e Priscilla, perché, a mio giudizio, è uno degli scontri più belli della serie. Avrei intenzione di pubblicarlo a più capitoli, dato che mi piacerebbe scriverlo con cura. Questo è un breve anticipo, spero vi piaccia! ;)
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Teresa del Sorriso 13/08/11

cap. 7

 

Quando la vidi, credetti di essere in un sogno. Quando me ne resi conto, credetti di essere in un incubo. Non era vero, non poteva essere vero, non doveva essere vero!

Irene era bloccata.

Noel tratteneva il respiro.

Sophia tremava.

E io... io non pensavo più a nulla... .

Quel corpo... nella polvere... il suo sorriso. No! Non era, non poteva, non doveva essere lei!!

E vidi quel mostro gridare e contorcersi, mutare mostruosamente, … ma l'unica cosa che in quel momento sapevo era che lei era morta.

Dalla schiena gli sbucarono ali insanguinate, zanne gli lacerarono la bocca, le sue grida di aiuto furono risucchiate da versi immondi, … ma l'unica cosa che in quel momento m'importava era che lei era morta.

Le gambe si fletterono, le braccia divennero spropositate, i suoi occhi piansero sangue, … ma l'unica cosa, che vedevo, che percepivo, l'unica cosa di cui io mi ero resa conto, era che lei..., lei!! era morta in una valle deserta, uccisa da un bestia, uccisa dall'odio, uccisa dall'invidia, dall'orgoglio, dal... terrore, che il suo sorriso non avrebbe più scaldato il mio cuore, che quella bestia, quel... demonio, me l'aveva portata via per sempre, per sempre, e che non avrei passato una sola notte senza ricordare quell'essere, senza ricordare il suo corpo senza testa, senza ricordare la paura e il terrore, le lacrime gelate negli occhi e i singhiozzi bloccati in gola, senza ricordare quel nome, Teresa e Claire, come due dee!! Senza ricordare... che quel giorno morii anch'io.

 

 

«Io... non avrei dovuto opporre resistenza... è così... piacevole, una specie di estasi suprema.»

Il mostro appare dalla nube di polvere e sangue, il corpo livido, il sorriso mellifluo, lo sguardo ferale. La mia mente s' imprime quelle fattezze diaboliche, le marchia a fuoco con l'odio e il dolore, con la rabbia della mia impotenza e con la disperazione di quella vista.

Sono concentrata sulla bestia, forse non mi rendo conto di cosa stia accadendo, forse è solo un brutto sogno, forse tra poco mi sveglierò, forse è lei il mostro e l'altra quella morta, forse non è mai successo niente, forse sono ancora a casa, dai miei genitori... lo Yoma, la donna che mi ha salvata, amata, protetta, i lunghi viaggi, quelle quattro guerriere, il ponte che si sbriciola, le spade che si baciano, la gente che grida, lei che trionfa, la leonessa tra le leonesse, il suo sguardo, le lacrime, il sangue, il terrore, la morte! Forse... forse non esiste, forse tutto questo non è mai esistito, forse io non esisto!

Le altre scattano verso quell'essere.

Non mi muovo quando la bestia uccide Noel e Sophia, nemmeno quando è il turno di Irene.

Ora viene verso di me. Ho paura.

Non mi muovo, non parlo, non guardo, non grido, non respiro, non penso, non... scappo. Non scappo, le mie gambe non mi obbediscono, e il mostro mi prenderà come ha fatto con lei. Lo so, lei non avrebbe voluto che finisse così, io non lo avrei voluto. Lei avrebbe voluto che mi salvassi, che onorassi il suo sacrificio, che vivessi... per lei. Ma io non ho la forza, non ho il coraggio di fuggire. Che patetica che sono. Perdonami, se puoi, Teresa.

I passi del mostro risuonano come rintocchi di un vecchio orologio, lenti e inesorabili, scandiscono i secondi, corrono verso l'ora della mia fine. Nel suo sguardo, quello di un demonio, leggo solo la promessa di una morte lunga e dolorosa.

Il mio piccolo cuore non ce la fa, non ce la fa a sostenere tutto ciò. Aiuto. Aiuto, papà, mamma, fratello, Noel, Sophia, Irene, Teresa! Vi prego, aiutatemi! Ma nessuno di loro può aiutarmi: non ho mai conosciuto i miei genitori, mio fratello era uno Yoma, Noel è stesa supina, Sophia è immobile, Irene è immersa in un lago di sangue e Teresa è...

«Morta... »

Sono di nuovo sola e quell'essere si avvicina sempre di più, un passo alla volta, uno, due, tre, sempre più vicino, diventa sempre più grande. Brandisce la spada. Sarà con quella che mi ucciderà? Con la stessa lama che ha preso la vita di Teresa? No, uno Yoma non uccide con una spada, ma con le unghie e con i denti.

Tremo. Non voglio morire, no, no, è troppo... troppo vicino... io... .

 

 

 

Non so cosa stesse pensando Priscilla in quel momento. Semplicemente mi passò accanto e spiccò il volo.

Probabilmente per lei ero solo un sassolino lungo la strada.

O forse non aveva neppure fatto caso alla mia presenza. Il mio corpo era troppo piccolo per soddisfare il suo appetito... .

Non la odiavo per aver ucciso Teresa.

Rimproveravo solo me stessa di essermi fatta dominare totalmente dalla paura.

 

Quando realizzai di essere rimasta sola in quel deserto, le mie mani artigliarono i capelli e gridai tutta la rabbia, la paura, la disperazione che mi stringevano il cuore.

Le lacrime sgorgarono come cascate, si fecero strada tra la polvere delle guance, il muco mi bloccava il respiro, i denti battevano impazziti, mi morsicai la lingua fino a sanguinare e gridavo, gridavo, gridavo!... Ma mi rispose solo la mia voce, rimbalzando tra le rocce di quella solitudine, eco della mia disperazione.

Come un verme, strisciai verso di lei, mi trascinai sul terreno, sui sassi e mi ferii i ginocchi, lacerai il vestito che mi aveva regalato. La testa mi girava, se per il sole o per la stanchezza non avrei saputo dirlo, i miei occhi offuscati dal pianto vedevano a malapena il suo corpo mutilato. Le gambe mi dolevano, il sangue colava, incrostava il terreno e i lembi del mio vestito, ma non sarei mai riuscita ad alzarmi. Sarei caduta e non mi sarei più mossa. L'idea di morire accanto a lei mi parve piacevole, ma non era quello che volevo, lei non lo voleva.

Allungai le mani verso la sua testa, la strinsi al petto, come per cercare ancora quel calore, il calore di quell'abbraccio rubato nel bosco, di notte, quando i suoi occhi d'argento avevano pianto. Ma la sua testa era fredda, come la morte.

Non era un problema, ora toccava a me a scaldarla e piangere per lei.

La strinsi ancora di più. Sarebbe rimasta sempre nel mio cuore.

«Te-re-sa.»

 

 

 

«G- guarda!»

«Ah! Che cos'ha in mano!?»

«Che cos'è successo?!»

Non ricordo come feci a sopravvivere. Cercavo l'uomo vestito di nero. Corsi di città in città, di strada in strada, finché non lo trovai.

«Metti nel mio corpo... la carne e il sangue di Teresa!!»

Lui sorrise.

Così, divenni la prima ragazza a bussare di sua spontanea volontà alla porta dell'Organizzazione.

 

 

 

 

 

 

Ecco! Come avrete ben intuito, questo è l'ultimo capitolo. Grazie per averli letti tutti fino a qui, spero che la fanfiction vi sia piaciuta. Ho cercato di seguire il più fedelmente possibile il corso effettivo degli eventi, interpretandoli e dando voce a tutti i pensieri e sensazioni che i personaggi hanno provato durante gli scontri e sopratutto nell'esecuzione capitale ( =____= ) della povera Teresa.

Come avrete di certo notato, ho variato molto i punti di vista, le persone e i tempi all'interno della narrazione: nei primi capitoli ho utilizzato il POV di Teresa con una prima persona al tempo presente per dare più immediatezza all'azione e ai pensieri, tipici di uno scontro. Specie nel cap. 3 ho dato spazio anche ad altri POV (Irene e Priscilla). In secondo luogo, nel cap. 4, ho optato per una terza persona al passato che è tipica della narrazione, proprio perché il combattimento era finito e mi permetteva di dare una visione più ampia della situazione, alternandolo tra il POV di Teresa, Priscilla e Irene per descriverne meglio gli stati d'animo. Proseguendo, ho continuato a tenere la terza persona e perciò nel cap. 6 non ho descritto l'ultimo combattimento tra Teresa e Priscilla con il POV di Teresa al presente. All'inizio credevo fosse meglio cambiare, poi però ho deciso di lasciare le cose così: mi piaceva il contrasto tra due combattimenti descritti in maniera diversa. L'ultimo capitolo invece l'ho dedicato completamente a Claire per ovvie ragioni (Irene a parte, era l'unica viva)

 

Detto ciò spero di avervi chiarito un po' le mie scelte stilistiche, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate di questi sette capitoli. Se decidete di farmi sapere la vostra, ve ne sarei davvero grata e fareste felice una povera ragazza che elemosina recensioni sul marciapiede. Vi basta poco, lo 0,00000000000001% del vostro tempo per scrivere qualcosa. Donate una recensione a chi ne ha bisogno! ^_____-. Per info, visitate il sito www.recensisciunabisognosa.com. O telefonate al numero 12345678910.

Grazie per l'attenzione e a presto con una nuova ff!!

  
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