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Autore: Will P    14/08/2011    2 recensioni
"Poi dopo un anno e mezzo Corbett era comparso sul divano del suo seminterrato, ed Ed aveva, nell'ordine, perso i sensi, rotto una sedia svenendoci sopra, urlato come mai in vita sua, e infine capito con chiarezza cristallina che era tutta colpa sua."
Genere: Commedia, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ghostfacers
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Disclaimer: Fintissimo.
Note: "Non voglio vederti mai più" + zombie + drappo di velluto scuro (Notte Bianca #3 @ maridichallenge). Crossposting of doom perchè tanto non diventerà meno brutta se la tengo ancora a prender polvere nel pc XD


Just the end of the world

Sarebbe stato più semplice se gli avesse detto qualcosa di diverso.

Okay, in realtà sarebbe stato più semplice se non fossero andati alla Morton House, quell'anno, o se avessero dato retta a Sam e Dean Cazzoni Di Prima Classe Winchester, ma andiamo, in quale universo quei due avevano mai avuto ragione in qualcosa? Quindi, ecco, forse sarebbe cambiato qualcosa se li avessero ascoltati, ma non si potevano mettere paletti al coraggio, alla verità, al genio. O ad una telecamera.

Però sarebbe stato più semplice se gli avesse detto qualcos'altro, davvero.

Ed non aveva pensato mentre diceva quelle cose, mentre Corbett moriva e moriva e moriva davanti ai loro occhi, aveva aperto la bocca e non aveva idea di cosa ne fosse uscito. Non si era nemmeno accorto di stare piangendo. Era tutto così surreale che non ci aveva creduto, non del tutto, finché non avevano trovato il corpo di Corbett in cantina, rigido e freddo.

Dopo ci aveva pensato fin troppo. Ma non aveva mai voluto rimangiarsi le sue parole, non del tutto, perché sapeva che in un certo qual senso avevano qualcosa di vero. Non era mai arrivato tanto in là da sfiorare la crisi d'identità sessuale - la birra era sempre più veloce, grazie al cielo - e Harry continuava a lanciargli velate frecciatine su come fosse tutto un grosso, bizzarro autolavaggio del cervello, ma sapeva di aver detto la cosa giusta. La cosa che Corbett si meritava di sentire, che forse, magari, avrebbe potuto essere vera.

Poi dopo un anno e mezzo Corbett era comparso sul divano del suo seminterrato, ed Ed aveva, nell'ordine, perso i sensi, rotto una sedia svenendoci sopra, urlato come mai in vita sua, e infine capito con chiarezza cristallina che era tutta colpa sua.

Era la fine del mondo e i morti tornavano sulla terra e Corbett era seduto nel suo seminterrato perché lui gli aveva detto di amarlo. Perché gli aveva detto quella cosa? Cosa c'era che non andava con, tipo, "non voglio vederti mai più"? Anche "in realtà sono una donna" avrebbe fatto effetto, ne era certo. Qualsiasi cosa che non lo legasse per sempre ad un maledetto zombie.

"Questa è la svolta che stavamo aspettando Ed, non lo capisci?"

"Questa è la fine del mondo, Harry!"

"In un certo senso sì," ammise Harry, riluttante "Ma se la guardi da un'altra prospettiva è un biglietto di sola andata verso Hollywood!"

Ed si nascose il viso tra le mani. Il suo migliore amico si faceva sua sorella adottiva ed era completamente impazzito, il mondo stava finendo, e Corbett stava sporcando di terra tutto il suo divano mentre lo guardava come un cucciolo bastonato in cerca di casa.

La vita era così ingiusta. Quando aveva deciso di diventare un Ghostfacers non l'aveva fatto con la prospettiva di dover nascondere uno stagista zombie gay nell'armadio, o di dover dissuadere Spruce dal tappezzare il seminterrato con drappi di velluto scuro per creare l'atmosfera del loro nuovo reality.

Dio, sua madre l'avrebbe scuoiato vivo.

   
 
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