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Autore: Liris    15/08/2011    2 recensioni
Ricorderò sempre quel pomeriggio d’inverno.
Il sole faceva capolino a fatica dalle nuvole grigie che macchiavano il cielo bianco, mentre nell’aria si sentiva l’arrivo della neve.
Nell’inverno dei miei dieci anni, ero del tutto inconsapevole di ciò che sarebbe successo di lì a poco.
E di ciò che avrebbe cambiato la mia vita, e quella di mio fratello, per sempre.

Ecco la vostra Liris con una nuova fic a capitoli su un genere totalmente differente dalle prime.
Genere: Drammatico, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang, Un pò tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Away from the sun
Categoria: FullMetal Alchemist
Autrice: Liris
Desclaimers: Tutti i personaggi contenuti non sono di mia proprietà ma di Hiromu Arakawa e la storia non è a fini di lucro
Genere: Drammatico, Guerra, Azione, Romantico
Raiting: Giallo






-Contrattacco: ultimi istanti di un peccatore-






Non ho più nulla da ricordare

Le memorie scivolano sulla pelle come il tempo che pian piano ci consuma.

Rimane solo il presente, e la vita in esso.

È tempo di vivere adesso.



Non c‘è più tempo per i ricordi
Solo della dolorosa e presente realtà





South City
Campo 20



Ore 23:10



Un mezzo grido uscì dalle sue labbra sporche di sangue.

Tentò di rimandarlo giù nella sua gola, ingoiando a fatica e puntando i dorati occhi sul suo aguzzino

Non sa esattamente da quanto tempo è legato con le manette di ferro al palo centrale della tenda dove i due soldati l’hanno abbandonato.
Sa solo che quel bastardo di Frank Archer sta infierendo sulla ferita alla gamba con troppo gusto.
-Ritrovarsi dalle stelle alle stalle….non trovi che questa frasi ti si addica a pennello, FullMetal?- ghignò euforico il Generale, prendendo uno sgabello e sedendosi esattamente davanti a lui

Di fronte alla sua preda.

-Fottiti..- borbottò solo Edward, guardandolo con sfida malcelata.
Le labbra dell’uomo che aveva davanti rimangono piegate in quel sorriso odioso, facendo montare nelle viscere del biondo solo un immensa rabbia.

Rimase però immobile, seduto a terra e con le braccia sollevate sopra la testa, dove quelle maledette manette che gli sfregano il polso di carne sono state fissate
L’acciaio del suo braccio stridette leggermente contro il materiale del bracciale, non riuscendo a compiere altri movimenti se non quelli brevi concessi.
-Non credo tu sia nella posizione di fare il gradasso- affermò Archer, tirando una forte sberla, l’ennesima di quei minuti, al viso del maggiore degli Elric.
Questo incassò in silenzio, girando solo il viso per via del colpo, sputando sangue a terra .

Ha sempre odiato quel sapore ferroso e niente gli farà mai cambiare idea.

-Oh, Generale mi prendo tutte le libertà di questo mondo- di tutta risposta Edward non perde il suo proverbiale sarcasmo, anche in una situazione del genere.
Il tacco dello stivale destro di Archer premette senza alcuna esitazione sulla ferita alla gamba di carne, strappandogli un flebile lamento.
Un imprecazione lo segue, da parte del prigioniero.
-Vedrò di farti mangiare quella lingua altezzosa, Elric. Prima però voglio le mie risposte- affermò senza una particolare espressione l’uomo, tornando in piedi.
Alzò un sopracciglio Edward, guardando il lento passeggiare del suo carnefice.
-Pensi proprio di riuscire ad ottenerle?- fece senza paura negli occhi, storcendo di poco la testa

Una cosa che Frank Archer ha sempre odiato del giovane FullMetal.
Quella totale sicurezza dettata dalle azioni

-Ho i miei mezzi, come ben sai. Anche il tuo amico ne ha subito le influenze- disse l’uomo, avvicinandosi ad una piccola stufa da campo da dove prese qualcosa di cui il più giovane non poté vedere
Edward alzò un sopracciglio a quelle parole, seguendo attentamente ogni mossa
L’uomo si girò ridendo appena
-Come? Hai già dimenticato il povero Jean?- affermò rigirandosi fra le mani ora il ferro dalla punta rovente con noncuranza.
Il più giovane strinse le labbra al pensiero di Havoc sottoposto alle peggiori torture da parte del Generale.
Non osò chiedere dove fosse per paura in una risposta alquanto scontata, come la morte.
Archer però sembrò leggergli negli occhi mentre tornava da lui, puntando il ferro rovente a pochi millimetri dal suo cuore.
La bianca camicia sporca di sangue gli era stata strappata sul davanti, scoprendo così la pelle candida e attraversata da piccole cicatrici, ricordi di tempi non proprio felici.
-Ti chiedi se sia ancora vivo?- una nota derisoria uscì dalle sue labbra mentre Edward taceva, guardandolo dritto negli occhi.

Non aveva paura, o almeno cercava di non dimostrarlo.
Il suo corpo rimaneva fermo e immobile, a distanza millimetrica dalla punta rovente di quel aggeggio.

Era pronto anche a sacrificare la propria vita.
L’unica cosa che veramente temeva era che le persone innocenti e al quale teneva subissero le conseguenze delle sue idiozie.

-Chissà FullMetal. Potrebbe essere vivo e poco sano, come potrebbe essere già sotto metri di terra fresca- affermò Archer -La cosa di cui dovresti preoccuparti adesso è della tua pellaccia, non credi?- il sorriso si ampliò mentre tracciava una lunga linea che partiva dal cuore e che proseguiva obliqua fino al fianco.
La carne si bruciò a quel passaggio doloroso mentre Edward tirava indietro la testa, stringendo i pugni fino a che le unghie della mano di sangue non ferirono il palmo di questa
Il cervello registrò l’intensa scarica decisamente poco piacevole che perforò la sua mente, mentre il corpo cercava di indietreggiare dall’oggetto che stava procurando tutto quello.
-Fanculo!- ringhiò trattenendo altri insulti prima che un ennesimo schiaffo colpì la sua guancia già rossa e gonfia-

-Che linguaggio osceno per un ragazzino- sospirò il Generale prendendogli il mento con due dita, per abbassargli così il viso e guardarlo negli occhi dorati attraversati dal dolore.
Sorrise a quella vista, ridendo appena
-Questo è l’espressione che voglio vedere sul tuo bel faccino, FullMetal. Ora che ne dici di collaborare e dirmi dove sono custoditi quei documenti?- soffiò mellifluo, tenendo il ferro lontano da entrambi, mentre rimaneva chino su di lui.

Uno sputo raggiunse la sua guancia destra e il sorriso sparì dal suo volto.
L’oro colato degli occhi di Edward aveva riacquistato la caratteristica fiamma di sfida che dava tanto sui nervi a Frank Archer.
-Ti conviene… provare a fare di meglio…Generale perché io…non parlerò di certo-
Gli lasciò andare il mento l’uomo tirandogli un forte pugno facendogli così sputare nuovamente sangue dal labbro spaccato

-Irritante bamboccio….ti caverò quei maledetti occhi e strapperò la lingua prima di lasciarti andare. Ucciderti sarebbe troppo facile e poco creativo- soffiò rimettendo il ferro nella stufa per far si che tornasse rovente mentre Edward non perdeva quello sguardo di sfida.
-Appena avrò fra le mani tuo fratello poi vedrò di riserbare un buon trattamento anche a lui- disse tranquillo, facendo così socchiudere gli occhi del ragazzo.
-Non provare nemmeno a pensarci, brutto bastardo impotente- ringhiò il giovane Elric cercando ancora di liberarsi senza successo mentre Archer si avvicinava a lui di nuovo per infierire sul suo corpo.

Rise a quelle parole, inclinando il viso di lato, schioccando la lingua
-Il tuo Nii-chan saprà poi riferirti, se sarà ancora vivo, se sono impotente o no- rise mentre si abbassava per afferrare i capelli del ragazzo tirandogli indietro la testa
Edward si lasciò sfuggire un gemito di dolore, ringhiando ancora come una bestia in trappola.

Quale lui era, alla fine.

-Il nostro Furher avrà modo di buttare giù quelle quattro mura e schiacciare sotto il suo tacco quel bastardo sfuggente di Mustang- sorrise mentre avvicinava pericolosamente la punta rovente all’occhio destro di Edward che cercò di divincolarsi, ora terrorizzato. -E di finire finalmente questa inutile e stressante ribellione-

Il ghigno dell’uomo non scompose il giovane Elric dal tentativo di allontanarsi inutilmente dall’inevitabile cecità -Ora, ragazzino, credo proprio che canterai senza opporti, vero?-

E di colpo, il mondo sembrò rovesciarsi.

Un esplosione interruppe il contatto visivo e Archer dovette alzarsi, lasciando così andare Edward, per il momento salvo.
Uno sparò colpì l’uomo al braccio che teneva il ferro e il giovane lo vide cadere a terra ad un secondo proiettile che prese la sua gamba.
Dall’entrata della tenda proveniva del fumo scuro e denso, facendo così tossire l’alchimista legato, che alzò il viso nel tentativo di capire chi aveva aperto il fuoco.
Una zazzera bionda e due occhi cerulei incontrarono i suoi dorati e increduli.

Jean Havoc gli fece un veloce saluto militare prima di avvicinarsi a lui con in una mano la pistola ancora puntata su Archer che rimaneva a terra.
-’Sera Capo, vedo che non sei in buone condizioni- affermò lasciando i convenevoli a dopo mentre un altro boato provenne dall’esterno.
La lampada sulla loro testa oscillò ed Edward osservò incredulo ancora del suo salvatore.
-Jean!- proruppe finalmente intanto che il preso in causa teneva sott’occhio il Generale e un altro uomo liberava il FullMetal, aiutandolo ad alzarsi.
-Non è il momento, Signore. Fuori sta succedendo un casino assurdo- affermò il biondo, puntando gli occhi cerulei sul suo Colonnello prima di condurlo fuori di lì dove sembrava essere scoppiata una rivolta in grande stile.

Soldati correvano a destra e manca, alcuni con secchi d’acqua per spegnere gli incendi, mentre altri con i fucili imbracciati.
Civili di South City attaccavano con ogni mezzo gli uomini dell’esercito di Amestris e fiamme alte si estendevano fra le file di tende.
-C…che sta succedendo?- riuscì a domandare Edward, appoggiandosi ad Havoc quando il commilitone che lo sorreggeva rispose al fuoco nemico.

Si ripararono dietro una torre di casse, sentendo urla e ordini spicci volare alti nel campo.

Jean lo guardò come se fosse pazzo.
-Beh, è il piano B, Capo. Più un “salvataggio” in grande stile- affermò imbracciando il fucile che teneva sulla schiena, sparando e colpendo tre uomini che puntavano su di loro.
Edward si accorse solo ora del sangue rappreso sulla camicia non più bianca dell’amico e lividi sulle braccia scoperte, visto che teneva le maniche arrotolate per far si che non gli dessero fastidio.
-Havoc sei ferito!- sbottò tirandolo giù mentre un proiettile gli passava sopra la testa di qualche millimetro.

Edward sbatté le mani creando così dei pugni nel terreno che sbaragliarono altri uomini che venivano verso di loro.
-Colonnello, ho passato dei momenti non proprio felici con quella serpe di Archer- fece guardando gli occhi dorati del maggiore degli Elric che si posarono nei suoi.
Il biondo strinse appena le labbra abbassando il capo -mi dispiace averti abbandonato, girandoti le spalle Jean….perdonami- soffiò ricevendo una pacca sulla spalla fa parte dell’altro.
-Ci sarà il momento delle scuse, Signore, ma non è proprio questo- fece sorridente prima di tornare a sparare.

Mise al corrente Edward della situazione in pochi minuti.
-Sapevamo di Kimbley già da alcuni anni, ma abbiamo taciuto per dare a quel bastardo di Bradley l’illusione di averci pugno con un suo uomo radicato all’interno.- fece mentre ricaricava il fucile -Il Generale Mustang ha preparato un altro piano, essendo certo che quella serpe di Kimbley avrebbe ostacolato il nostro primo tentativo ma non aveva tenuto conto di lei, Colonnello- spiegò guardando il ragazzo.
Si spostarono verso altre casse, raggiunti da altri uomini della loro stessa causa.
Edward alzò un sopracciglio alle ultime parole di Havoc.

Quindi il suo intervento in quell’operazione era stata un incognita, fino a che non era fallito miseramente.
-Abbiamo però sfruttato questo a nostro vantaggio, Colonnello- continuò Jean, dando veloci ordini agli uomini che aprirono loro la strada per ripararsi meglio
-E come?- domandò l‘Elric, abbassandosi a pelo prima che un colpo potesse centrarlo in mezzo alla schiena.
Usò ancora l’alchimia per erigere un muro, così che potessero essere protetti.
-Beh, così facendo avrebbero creduto di avere la situazione in pugno. Mi dispiace solo essere arrivato tardi per evitarle quelle ferite, Signore- affermò Havoc, sentendo però una mano di Edward sulla spalla

-Sei arrivato giusto in tempo, credimi Jean. Adesso spiegami com’è la situazione. Come hanno fatto breccia nel campo?- affermò chiedendo poi Edward mentre altre esplosioni risuonavano nell’aria
-Il Generale Mustang aveva tenuto nascosto un terzo tunnel scavato proprio sotto i piedi dell’esercito di Amestris, e appena ha saputo dalle nostre spie che eri stato catturato ha dato inizio all’attacco. Queste esplosioni ne sono la prova tangibile- affermò indicando dietro di lui, oltre il muro.

Il fuoco si levava alto mentre quell’inferno si estendeva senza sosta intorno a loro.
Uomini cadevano mentre altri avanzavano, tutto per una cosa come la libertà e la giustizia.
-Dobbiamo trovare il Furher e ordinargli la resa- affermò Edward alzandosi in piedi mentre gli spari erano più lontani e quella parte di campo era stata ormai presa dai ribelli.
Riza Hawkeye con alcuni soldati del reggimento del FullMetal si affiancarono a questo e ad Havoc.
-Elric, tutto bene?- chiese la donna impugnando le pistole mentre vedeva il sangue uscire dalla gamba del ragazzo.
Questo lasciò che Jean gli mettesse un pezzo di stoffa intorno alla ferita, stringendola in modo da bloccare il sangue.
-Va tutto bene, il Generale?- chiese subito Edward ricevendo un cenno negativo da parte della donna.
-L’ho perso di vista qualche minuto fa ment- fu interrotta da un esplosione più forte che sbalzò a terra tutto il gruppo.

Le fiamme dovevano aver raggiunto una qualche cassa di esplosivi.

Edward si tirò su a fatica, sentendo un mal di testa terribile.
Era scombussolato e gli fischiavano le orecchie mentre vedeva Havoc tentare di aiutare un ragazzo ferito gravemente.
Riza più in là si rialzò grazie all’aiuto di Brosh, intervenuto con altri ragazzi del reggimento del maggiore degli Elric.

Questo scosse la testa, cercando di ritornare in se mentre si avvicinava al soldato
-Brosh, mio fratello?- domandò in ansia che Alphonse potesse essere sceso in quell’inferno.
Il ragazzo lo guardo sorridendogli per rassicurarlo.
-Non si preoccupi, Colonnello, è rimasto a difesa della città con Hughes e altri uomini.- affermò tenendo una mano premuta sulla spalla ferita della donna che sorreggeva -Stanno tenendo le comunicazioni con Central. Un certo Fury sta dettagliatamente descrivendo la presa del Quartir Generale, ad opera dello stesso esercito rivoltatosi contro gli uomini di Bradley-

Edward ascoltò annuendo velocemente.
Quindi il colpo di Stato era avvenuto in simultanea con l’attacco lì a South City.
Ormai il rovescio della medaglia era avvenuto in meno di poche ore.

Diede veloci ordini ai suoi uomini, facendosi consegnare una pistola mentre avanzava nel campo semi distrutto dalle fiamme.
In quel grande disastro un solo pensiero era ricorrente.

Trovare Roy Mustang.

Quel bastardo non doveva neanche provarci a morire.
L’avrebbe fatto fuori con le sue mani se fosse successo.
Avanzando con alcuni uomini al suo fianco si gettò poi di lato separandosi dagli altri quando dei commilitoni riparati dietro a dei sacchi spararono al gruppo.
Edward rotolò, rialzandosi poi dietro a delle botti, sentendo dei rumori provenire alla sua destra.
Buttando l’occhio, tralasciando per alcuni secondi gli amici e compagni che rispondevano al fuoco, scorse oltre due tende ancora intatte proprio l’oggetto dei suoi pensieri.

Roy Mustang stava parlando in modo rabbioso contro qualcuno che era fuori il suo campo visivo.
-Havoc! Pensate voi a questi, io devo raggiungere il Generale!- gridò all’amico biondo che gli fece segno di andare pure mentre rispondeva agli spari con il fucile.
Edward si buttò sulla destra, percorrendo la strada che lo divideva dal moro che ora si stava spostando per evitare la lama di una spada.
Il giovane FullMetal atterrò due uomini che si erano parati davanti alla sua strada, saltando e menando calci prima di tornare a terra chiudendo gli occhi dolorante.
La ferita alla gamba era un serio problema di mobilità.

Cercò di stringere i denti e andare avanti finché non si trovò nel grande spiazzo avvolto ora dalle fiamme scaturite dall’alchimia del Generale Mustang.
Questo fronteggiava King Bradley, ora spoglio della parte superiore della divisa, che impugnava due affilate spade.

Edward si riparò gli occhi dal fuoco che circondava i due, vedendo nella mano destra di Mustang la sua spada sporca di sangue.
Stava per parlare quando il Comandante Supremo attaccò il moro, menando fendenti perfetti e veloci, tagliando ogni possibilità all’uomo che lo fronteggiava di sfuggirgli.

Il giovane Elric stava per saltare al di là di quel fuoco, quando uno sparo risuonò nell’aria

Sgranò gli occhi dorati, facendo un piccolo passo avanti per il contraccolpo.
Incontrò gli occhi di Mustang giratosi al mezzo gemito che era sfuggito dalle labbra di Edward, senza che lui se ne rendesse minimamente conto.

Vide i suoi occhi d’antracite, illuminati dalla luce delle fiamme, inorridire.
-Edward!- gridò mentre questo scivolava in ginocchio, sentendo alle spalle una presenza avanzare a fatica, con un ghigno perfetto disegnato sulle labbra.
Frank Archer rimase dietro al FullMetal mentre questo prendeva atto del fatto che il colpo partito da quella pistola aveva colpito proprio lui.

Quel bastardo aveva avuto la codardia di sparargli alle spalle.
Il miele delle iridi di Edward si tennero fissi su quelli d’ebano del Generale Mustang, che così facendo aveva fatto la grande idiozia di distrarsi.

E King Bradley a sua volta approfittò di questo fatto, dando un perfetto affondo.

-R…Roy!- gridò il FullMetal vedendo il suddetto Alchimista di Fuoco lasciare cadere la propria spada a terra, scivolando a terra ferito ad un fianco
Stringeva con dita tremanti la camicia che si stava imbrattando lentamente di sangue, mentre rimaneva ai piedi di Bradley che con un calcio lo fece finire disteso supino, torreggiando su di lui vittorioso.

Edward strinse i denti sentendo il dolore prendere possesso del suo corpo, mentre Archer dietro di lui lo spingeva a terra con la pressione del tacco dello stivale sulla sua schiena.
Strinse fra le dita tremanti il terreno sotto di lui, mentre le fiamme intorno al Comandante Supremo e a Roy Mustang si facevano meno intense ma comunque li circondavano ancora come una barriera

Frank Archer alzò la pistola puntandola alla testa bionda del ragazzo sotto di lui, mentre questo guardava a fatica verso il corpo riverso supino del Generale Mustang, sentendo un rivolo di sangue scivolare dalle sue labbra semi aperte alla ricerca di aria.

Portò una mano avanti, come nella remota possibilità di raggiungere con quelle dita la testa mora dell’uomo
Come un tentativo di rivedere quegli occhi profondi come la notte.

Come una richiesta a qualunque Dio esistente di fermare King Bradley dal puntare la lama alla gola di Mustang.

Sentì poi le forze mancargli.

Le dita intorpidirsi e le palpebre farsi pesanti mentre portava la guancia sinistra appoggiata al terreno polveroso.


Il respiro che si faceva più sottile


Un solo nome sussurrato sulle sue labbra sporche di sangue mentre l‘ombra di Archer incombeva su di lui, pronto a premere il grilletto.


Chiuse gli occhi

Aspettò che la fine giungesse



-Roy…-













Note d‘Autrice:

Yeahhh, ho battuto il mio record e ho postatoalle 4.14 di notte X°D santa polenta.

E dunque si….siamo arrivati ormai alla battaglia finale.
E la situazione non potrebbe essere più tragica, mh? [scappa prima di essere menata a sangue]

Sappiate che per scrivere questo capitolo è stato ancora più difficile.
L’ispirazione c’è, ma le parole son difficili da cavare.
Ma mentre scrivevo il nuovo capitolo di The Hawk and the Angel, mi è tornata l’ispirazione per questa XD sono una casinista

Quindi saltellavo amabilmente fra questo capitolo e il 4° della sopra citata fic ^^


Bene, credo che ho detto tutto ù-ù Frank è un infame, King idem, e Havoc è vivo :3 gh amore lui…

Peccato che sono in punto di morte gli altri due XD

Spero di aggiornarla presto ^^ intanto commentate che mi fate felice
A presto :3


Ringraziameti:




My Pride:Neee-chan! Visto che qualcosa ho aggiornato? XDD dai che presto arriva anche il 4° di The Hawk :3 non disperare! È già in fase di stesura ù-ù
So che mi ucciderai appena domani leggerai questo capitolo, ma sono pronta a morire per mano tua [in realtà sta già fuggendo] gh :3

Si la memoria di Ed fa veramente schifo ù-ù però ghghghg…il bacio rubato ci stava eccome ù_ù
Saluta Kiba e fammi sapere come ti è sembrato questo nuovo chap :3 gaa




   
 
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