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Autore: londra555    18/08/2011    5 recensioni
Quattro anni dopo il liceo. Protagoniste sempre Santana e Brittany quello che è successo dopo il diploma.
In un certo senso il seguito di "more than words".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Brittany Pierce, Kurt Hummel, Santana Lopez
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Note: come avevo detto questo è il seguito di “more than words”, in realtà se qualcuno non l'ha letta non è proprio necessario farlo. Semplicemente non saprete mai come Kurt e Santana sono diventati amici! Volevo ringraziare coloro che mi hanno chiesto di pubblicarla, è dedicata a voi. Spero che vi possa piacere.

Buona lettura.

 

CAPITOLO 1

 

La giovane donna entrò con passo svelto nel teatro ancora semi vuoto, controllò per l'ennesima volta il numero stampato sul biglietto, anche se ormai lo conosceva a memoria, e si diresse verso la seconda fila al lato del corridoio sinistro. Prese finalmente posto nella comoda poltroncina di velluto rosso ma senza riuscire a rilassarsi. Si guardava intorno come a cercare qualcuno, in realtà aveva comprato quel biglietto sola e nessuno dei suoi amici sapeva dove si trovava in quel momento. Sapeva benissimo che sarebbero stati totalmente contrari. Ma lei aveva bisogno di vedere quello spettacolo. L'aveva atteso a lungo. Guardava il pubblico che prendeva posto, ascoltava il chiacchericcio allegro che si diffondeva nell'aria e aspettava. Finalmente le luci si abbassarono un attimo per indicare che lo spettacolo sarebbe iniziato a breve, tutti si sedettero in silenzio e il sipario si aprì. La musica partì nello stesso momento in cui la giovane donna chiuse gli occhi lasciando che le note l'accarezzassero. Sapeva cosa stava accadendo nel palco e adesso aveva paura, non voleva aprire gli occhi. Sentiva il cuore che le scoppiava nel petto, sentiva il sangue correre nelle vene impazzito, sentiva un forte senso d'oppressione nello stomaco. Aprì gli occhi piano e questi si fissarono immediatamente su una figura longilinea ma forte. Una donna bionda bellissima che si muoveva sensuale su quel palco. Era meravigliosa, ancora più bella di come la ricordasse. Erano passati quasi quattro anni dall'ultima volta che l'aveva vista.

Il resto dello spettacolo non riuscì a vederlo, seguiva solo i movimenti di quella ballerina meravigliosa. Ogni piccolo particolare. Il piegarsi sinuoso del polso, il muoversi brusco del collo, la concentrazione che si rispecchiava nei suoi occhi azzurri. Poi tutto finì quasi improvvisamente. Le luci si accesero e la compagnia di ballo si presentò per ricevere le acclamazioni e gli applausi meritati di un pubblico assolutamente estasiato da ciò a cui aveva appena assistito. La donna seduta nella seconda fila non riusciva a muoversi, fissava solo la prima ballerina che, con un enorme e rilassato sorriso, ringraziava il pubblico, ma poi i suoi occhi azzurri si mossero come richiamati da una forza misteriosa e si posarono su quella donna. Il sorriso si spense improvvisamente mentre il sipario calava sul palco. Quando finalmente riuscì a liberarsi dei complimenti e degli abbracci dei colleghi, la ballerina si precipitò in sala ma della donna non c'era traccia. Erano passati quasi quattro anni ma ancora sentiva il suo cuore lacerato.

 

Nel frattempo, la donna che aveva assistito allo spettacolo in uno stato di totale disordine interiore si trovava nella sua macchina. Stava appoggiata al sedile e stringeva il volante con forza. Non riusciva nemmeno a mettere in moto per tornare a casa, nonostante fosse l'unica cosa che volesse realmente. La vibrazione del suo cellulare che indicava una chiamata in arrivo la riportò almeno in parte alla realtà. Frugò nella borsa e l'afferrò al volo guardando il nome del suo migliore amico sul display. Premette il tasto per accettare la chiamata e sentì subito una voce allegra.

-Ehi finalmente rispondi! Si può sapere che fine hai fatto è tutto il giorno che ti cerchiamo!

-Io... io non sono a casa.- la sua voce era un sussurro rotto. Il tono del suo interlocutore cambiò immediatamente assumendo una nota più acuta che indicava una certa dose di panico.

-Santana, dove sei? Cosa è successo?

-L'ho vista Kurt.

Il ragazzo chiuse gli occhi e respirò profondamente, sapeva dove si trovava, l'aveva pregata di non andare a vedere quello spettacolo, almeno non da sola.

-Non è distante, non muoverti, veniamo a prenderti.

-Kurt?

-Dimmi San.

-Io credo che anche lei mi abbia vista.

 

Kurt guidava come un pazzo tra le strade semi deserte della periferia di New York, borbottava frasi incomprensibili tra se meritandosi occhiatacce dal ragazzo che gli stava seduto al lato e che stringeva nervosamente il sedile dell'auto.

-Kurt se ci ammazzassimo prima di arrivare non le saremmo di nessun aiuto.

-Perchè Blaine? Perchè?

-Come perchè? Come pensi di aiutarla da morto?

-Oh Dio, Finn esci da questo corpo!- disse sollevando gli occhi al cielo- Blaine, tesoro, mi riferivo a perchè non mi da mai retta! Lei mi chiede cosa deve fare e io le rispondo nella maniera più chiara possibile. E credi che lei faccia come le dico? No, mai! Mai, mai, mai! Ma allora perchè mi chiede consigli mi domando!

-Ma tu conosci Santana è fatta così! Avresti dovuto immaginare che sarebbe venuta!

-Blaine Anderson mi stai dicendo che è colpa mia?

-Insomma non proprio. Ma era prevedibile.

Kurt sbuffò rumorosamente mentre si infilava nel parcheggio del teatro e fermava la sua macchina al lato della ford dell'amica, catapultandosi fuori come un proiettile. Si accorse che Santana si era chiusa dentro e iniziò a sbattere i pugni contro il vetro perchè lei aprisse. La ragazza sollevò gli occhi lentamente e incrociò quelli dell'amico. Non aveva pianto ma la tristezza che vi si poteva leggere era peggio di tutte le lacrime del mondo.

-Sali in macchina con me, andiamo a casa mia. Ho portato Blaine perchè possa guidare la tua.

Blaine sorrise appena, se non fosse stato completamente sicuro che il suo fidanzato fosse totalmente gay sarebbe stato geloso.

Vide la ragazza infilarsi silenziosamente nel sedile al lato del suo ragazzo e con un sospiro triste si mise al volante mettendo in moto l'auto.

Kurt nel frattempo guidava in silenzio guardando la strada ma dedicando rapide occhiate alla donna seduta al suo fianco. Sapeva che, quando lei si trovava in quello stato, era inutile farle domande. Doveva solo aspettare pazientemente che fosse lei stessa a prendere l'iniziativa. A volte ci volevano ore. Durante tutto il viaggio gli occhi neri dell'amica fissaveno vacui il vuoto. Kurt avrebbe dato qualunque cosa per vederla tranquilla, sapeva quanto stesse male. Dopo tutto quel tempo non era ancora riuscita a superare il suo passato. O forse non voleva superarlo, continuando a punirsi per una cosa che non aveva mai fatto.

Finalmente giunsero a casa, Blaine posò un bacio sulla fonte dell'amica e un altro sulle labbra del ragazzo mentre augurava una buona notte ad entrambi per poi ritirarsi nella sua stanza e lasciarli soli.

-Ti preparo un te con la menta- disse Kurt.

-Grazie- Santana si lasciò cadere pesantemente sul divano, aspettando che l'amico tornasse con le tazze.

L'aroma della menta fresca iniziava a pervadere l'aria, aveva un effetto calmante.

-Mi vuoi dire perchè sei andata li da sola?

-Avevo bisogno di vederla.

-Si ma perchè sola?

-Tu mi avevi detto che non volevi andassi e che non mi avresti portata.

-Si, perchè non mi hai mai obbligato a fare cose contro la mia volontà prima d'ora, vero?

-Volevo solo essere sicura di aver fatto la scelta giusta per lei.

-E adesso sei sicura?

Santana sollevò gli occhi per incrociarli con quelli dell'amico, prese fiato cercando di far sparire quel dolore sordo che sentiva.

-Si, lei è meravigliosa. Ancora più brava di quanto potessi immaginare. Dovevi vedere come sorrideva felice al pubblico quando questo l'acclamava.

-Non è quello che voglio sapere. Sei sicura di aver fatto la scelta giusta?

-So cosa pensi, me l'hai detto anche quattro anni fa!- Santana quasi gridava.

-No, tu non mi hai dato modo di dirti cosa ne pensassi. Mi hai detto cosa avevi fatto quando ormai era troppo tardi.

-Lei non sarebbe mai partita se non l'avessi fatto!

-Il semplice fatto che lei sia una ballerina famosa e bravissima non significa che tu abbia fatto la cosa giusta! La scelta spettava a lei e invece hai scelto tu per entrambe.

-Non capisco perchè mi dici queste cose, sono passati quattro anni. Non si può tornare indietro.

Kurt la guardò con un'espressione dura nel volto, doveva aiutarla ma non sapeva come fare e quel ricordo era doloroso anche per lui.

-Se la pensi davvero così allora perchè soffri tanto?

  
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