Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Ricorda la storia  |      
Autore: Iyakon Sobek    10/04/2006    20 recensioni
Voleva semplicemente abbracciarla. Niente baci rubati. Niente proteste. Niente battibecchi o sorriseti provocatori. Semplicemente abbracciarla.
Traduzione By MewLeemoon
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Simply to Hold Her - Tradotta

Disclaimer: TMM non è di mia proprietà. Se lo fosse, Masaya avrebbe già avuto il cranio fracassato in favore di Ryou o di Kisshu

 

Warnings: Lo sto scrivendo prima, ma… ci sarà della tenerezza più avanti, e… se otterrò il risultato sperato, mi auguro un qualche Masaya-fracassamento.

 

 


 

Simlpy to Hold Her

 

(Semplicemente Abbracciarla)

 

di Iya-chan

 

Era qualcosa che non avrei mai pensato di fare.

 

Come se ci fosse una immagine improvvisa nella mente, un impulso repentino che sentivo disperatamente il bisogno di provare. Qualcosa che semplicemente doveva essere fatto, ma… ma era proibito, per me.

 

Volevo semplicemente abbracciarla.

 

Volevo semplicemente catturare la mia piccola Koneko-chan tra le braccia e tenerla stretta a me, senza baci rubati, senza proteste, senza battibecchi o sorriseti provocatori… semplicemente abbracciarla. Attirarla a me, contro il mio corpo, (1) lasciarla dormire con il capo posato sulla mia spalla ed usare i suoi soffici capelli color rubino come cuscino. Indubbiamente questo era impossibile; lei non avrebbe mai acconsentito ad un cosa simile, e mai prima d’ora simili sentimentalismi mi avevano sfiorato la mente. Eppure, sembrava che sin dalla prima volta che avevo posato gli occhi su di lei, tutti i miei pensieri fossero rivolti solo a quei grandi occhi innocenti, a quelle morbide orecchie nere ed a quei ricci indomiti. Occhi innocenti… volevo quell’innocenza che c’era in lei per me. Lei era la mia bambolina! Quei patetici umani non avevano nessuno diritto di mettere le loro mani su di lei! Quei due per cui lavorava… quelli che chiamava Shirogane ed Akasaka… e quel ragazzo, Aoyama… non avevano nessuno diritto di posare le loro luride mani sulla mia bambolina! Le dita mi scattavano nervosamente, ma mi rifiutai di serrare i pugni e cedere alla frustrazione. D’impulso, mi teletrasportai sulla Terra, consapevole che, più o meno in quel momento, la mia gattina sarebbe stata a passeggio per il parco. Forse avrei potuto creare qualche piccolo fastidioso diversivo per lei…

 

Ma quello che trovai non era quello che avevo progettato.

 

La trovai seduta su una panchina del parco, raggomitolata su sé stessa, intenta a singhiozzare penosamente sulle sue ginocchia, sola ed abbattuta. (2) Non riuscivo ad immaginare cosa potesse esserle accaduto per ridurla così. Non l’avevo mai vista tanto divorata dal dolore. Farle stupidi scherzi, adesso, era decisamente l’ultima cosa che mi passava per la testa. Mi tenni a distanza, ed aggirai la panchina fino all’altro lato, restando ben nascosto tra gli alberi e gli arbusti. I singhiozzi scuotevano il suo corpo in modo spaventoso,  e mai prima di quel momento l’avevo vista così in preda all’angoscia. Silenziosamente, mi appollaiai sulla panchina accanto a lei, e di scatto il suo viso si sollevò per osservarmi spaurita per un istante, instante in cui quelle sfere di cioccolato incontrarono i miei occhi. Ma lei non fece alcun cenno di fuggire; che io le sembrassi in qualche modo differente? Forse era perché lei si era accorta che ero preoccupato; qualunque cosa fosse, non me ne sarebbe potuto importare di meno, se non che la sua paura lasciò nuovamente il posto alla tristezza, ed alle sue parole pungenti, mentre si tirava in piedi e si voltava seccata, un po’ più duramente del solito.

 

“Non ho tempo per te, Kisshu. Non puoi lasciarmi sola e concedermi di starmene con la mia tristezza per una volta senza intrometterti e peggiorare le cose?”

 

Non ci fu niente da fare, per evitare il gesto inconscio che seguì, ovvero, prima che lei potesse avviarsi verso quello sciocco Mew-café da ragazzine dove lavorava, non riuscii ad evitare di balzare verso di lei e le serrai la vita. Lei sussultò voltando il capo, mentre io rafforzavo bruscamente la stretta, trascinandola contro al mio corpo. Immediatamente iniziò a protestare, strillando di lasciarla andare, ma io non ne volevo sapere. Mantenni salda la presa su di lei per un po’, finché finalmente lei non si stancò di lottare e si calmò. Sollevai la sua esile figura, premendola contro di me, e volai sopra un albero nelle vicinanze, dove nessuno ci avrebbe potuto vedere, aggiustandomi confortevolmente contro il tronco ed accostandola con sicurezza contro il mio petto. Lei arrossì un poco, e quella vista fu una piacevole tregua da quegli occhi pieni di rabbia e di lacrime. D’altro canto, quell’innocenza che amavo così tanto era rivolta a me, e per una volta, non rovinai la situazione. Spinsi la sua testa contro la mia spalla e la cullai avanti ed indietro per un po’, calmandola e asciugando via le lacrime che ancora sfuggivano dai suoi occhi. Infine, dopo lungo tempo, riuscii ad tirar fuori il coraggio per porle la domanda che mi stava assillando.

 

“Cosa… Ichigo, cos’è successo?” le avevo chiesto, piano. Ci fu sussulto quasi impercettibile nel suo respiro, e temetti che prendesse a piangere di nuovo, ma invece non accadde.

 

“Aoyama-kun… lui…” per un attimo, la sua voce si tremò, ed io le scorsi una mano tra i capelli, ancora una volta. Lei si calmò. “Io l’ho visto…”

 

Questa volta, si mise a piangere di nuovo, ed affondò il viso sopra la mia spalla. Mi stavo comportando in un modo sorprendentemente tenero verso di lei; La tenevo stretta, la dondolavo avanti ed indietro, le sussurravo di calmarsi e la confortavo come certe madri e certi padri terrestri avrebbero potuto confortare un bambino piccolo se lui o lei si fosse fatto male. Lei cercò diverse volte di rispondere alla mia domanda attraverso le lacrime, ma non riuscì mai a finire la frase senza che i singhiozzi facessero sussultare paurosamente tutto il suo corpo. Stavo tremando con lei ora; Sembrava che non potessi farci niente. O che fosse per la paura di quanto lei potesse essere angosciata o che fosse per la rabbia per quello che quel patetico, insignificante, rifiuto terreste potesse averle fatto, non ero in grado di capirlo, ma stavo tremando.

 

“Io l’ho visto con un’altra ragazza. Lei era mezza nuda, e lui le aveva tirato su la gonna… e… e…!”

 

La tranquillizzai. Non avevo bisogno di sapere il resto. Questo era abbastanza per provarmi che quel ragazzo aveva passato il limite e spezzato il suo cuore al di là di ogni possibile speranza di riscatto per molto tempo. Ora ne ero sicuro; Era la rabbia che mi faceva ribollire il sangue e mi faceva fremere e tremare per lei così violentemente. Posai un rassicurante bacio sulla sua fronte senza neppure pensarci, ma da quello che registrai lei non fece nessun movimento per allontanarsi. La strinsi a me più saldamente, e la teletrasportai a casa sua. Per parecchio tempo, mi limitai semplicemente ad abbracciarla, e mentre la rabbia mi andava via via abbandonando, realizzai che stavo facendo esattamente quello che avevo desiderato: la stavo abbracciando.

 

Niente proteste. Niente combattimenti. Niente battibecchi o sorriseti provocatori. La stavo semplicemente abbracciando.

 

Lei si era fidata di me. Si era confidata con me. Mi aveva guardato con quei suoi occhi così innocenti. Ed anche adesso, stava dormendo silenziosamente stretta contro di me, il suo respiro ormai solo lievemente alterato per via del pianto, il capo appoggiato serenamente contro la mia spalla e la mia guancia adagiata sui suoi capelli morbidi. Lei non si sarebbe ricordata di questo, domani, poiché era addormentata, ma…

 

Io me ne ricorderò per sempre…

 


 

NdA: Eheh… questa è la cosa più corta che ho scritto ultimamente. Sono stata piuttosto veloce, ma… eheh, dopo aver guardato il tributo di Ichigo/Kisshu alla canzone “Amazing Kiss” di BoA Kwon ed aver letto un po’ di FF KxI qui, non ho potuto farne a meno. Penso che si venuta abbastanza bene per essere solo la mia seconda FF su Tokyo Mew mew, e la prima su questo pairing, cosa ne pensate? Bene… spero sia stata abbastanza soddisfacente per tutti voi anti-Masaya; Non so se possa essere considerato fracassamento, ma ho diffamato il suo personaggio abbastanza bene, no? (diffamato il suo personaggio… da quale delle sette dimensioni dell’universo è saltato fuori…?) Ad ogni modo, recensite per favore!

 


 

Note della Traduttrice: Ciao a tutti! sono MewLeemoon (che sta infettando EFP come un virus malefico, sventolando striscioni con su scritto: Kisshu/Ichigo 4ever!!!! XDDD) Vagavo a tempo perso sul web e mi sono imbattuta in questo gioiellino e quindi... come non condividerlo con tutti i fans italiani!!?!?! E' la mia prima traduzione ed ho cercato di mantenermi il più fedele possibile all'originale, sia nel bene che nel male... perciò, mi raccomando: recensite, recensite, recensite! Questo per:

1) Far vedere quanto anche noi EFPiani amiamo le FF

2) Farmi sapere se la mia traduzione fila

3) Perché ho già messo gli occhi su altre 3 o 4 FF e... beh, ho bisogno del vostro incoraggiamento per tradurle tutte! ^-^

A presto!

 

Note Tecniche:

1) L'autrice usa per tre volte nella FF il termine "lap" (lett.: grembo). Non so in inglese, ma a me personalmente sembrava bruttino usare, in italiano, espressioni tipo "stringerla sul mio grembo" riferite a Ki-chan... o_O Per cui ho sostituito con "stringerla contro il mio corpo", "stringerla contro di me". Fate voi...

2) Ho rigirato un po' la frase, aggiungendo un verbo. Questa era la trad letterale, ma suonava malissimo: "Seduta su una panchina del parco e singhiozzando penosamente sulle sue ginocchia, lei era raggomitolata su sé stessa, da sola e distrutta"

  
Leggi le 20 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: Iyakon Sobek