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Autore: Scarlett Rose    19/08/2011    0 recensioni
Sakura si ritrova a fare i conti con un pensiero che chissà da quanto tempo ha maturato. Forse non tutti gli amori finiti meritano che si pianga per essi.
Non contiene accenni particolari alla trama,perciò potete leggerlo senza pericoli di spoiler!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Spero gradiate questa piccola introspezione di Sakura e sarò felicissima di leggere vostri eventuali commenti!
Buona lettura!




Non so bene quando ho maturato questa decisione.
Non credo sia nata proprio in questo istante, non sarebbe possibile.
Forse è la somma di quei brevi frammenti di pensieri che mi attraversavano il cervello ed il cuore a tutta velocità e che io tentavo di scacciare.
Come avrei potuto dare loro retta, quando avevo fatto di questa missione il fulcro di tutta la mia vita?
E loro, pungenti, insistenti, continuavano a tornare.
“Sasuke, io non ti amo più.”.
Stanotte è stato questa idea a svegliarmi, come se un petardo mi fosse esploso nel cervello.
Ho aperto gli occhi e lei era lì.
Nessuna incredulità, nessuna sorpresa od emozione.
Il maestro Kakashi ed il maestro Yamato dormivano, Naruto era in giro per il suo turno di pattuglia e Sai stava scribacchiando qualcosa su una pergamena.
Sentendomi alzare si è limitato a rivolgermi un cenno di saluto con la mano, senza neppure voltarsi. Di solito lo vorrei un po’ più ciarliero, ma in quel momento ho apprezzato il silenzio.
Sono sgusciata fuori dalla casa di legno eretta dal maestro Yamato, raggiungendo quest’altura scoscesa circondata da cespugli di more e punteggiata di fiori.
Ed eccomi qui, sotto la volta stellata più brillante che abbia mai osservato in vita mia. Nella vita di un ninja i momenti di riflessioni come questo sono rari, ragiono raccogliendomi le gambe al petto.
“Sasuke, io non ti amo più.”.
Il pensiero è sempre lì, quieto, pronto ad affacciarsi non appena abbasso di poco la guardia.
Cerco di riflettere con calma, sbarazzandomi degli ultimi strascichi di un sonno che non arriverà più. Sasuke... quante decine, centinaia di dialoghi immaginari ho avuto con te per tutto questo tempo?
Ma questo sarà diverso da tutti.
Mi sento quasi sciocca a non provare null’altro che un vago senso di sollievo. In fondo, la morte di un primo amore meriterebbe almeno una lacrima, non credi?
Forse, però, per te ne ho sparse già troppe, Sasuke, e quante di loro ti meritavi davvero?
Provo a rievocare i sentimenti che ho sempre provato per te e mi viene da sorridere.
Non ti conoscevo affatto e ancor meno ti capivo, e giusto quando mi era sembrato di poter afferrare un po’ della tua essenza, tu hai lasciato Konoha.
Ora mi sento sollevata che tu l’abbia fatto, almeno così posso conservare almeno il ricordo di un ragazzo che non esiste più. Perché, sai?, io voglio credere che tu a quel tempo non fossi così consumato dall’odio e dalla vendetta. Che per te ci fosse ancora speranza. Non averti capito fino in fondo mi fa illudere che tu fossi ancora…innocente, in una parte di te che non lasciavi trapelare. Non voglio essere ipocrita, so bene che nel nostro mondo, nel posto in cui siamo nati e per il quale abbiamo scelto di combattere, un mondo in cui ai bambini si consegnano armi e si mandano intere famiglie in battaglia, non c'è posto per l'innocenza intesa come vuole il senso comune. Ciò che intendiamo noi ninja, credo, si avvicina di più al concetto che tu hai smarrito: non lasciare annegare la propria vita nel buio del rancore e della disperazione.
Oh, non dubito che tu sia recuperabile, ma non da me. L’unica persona che ti ha sempre veramente capito è stato Naruto ed ora so che, anche se non lo ammetterai mai, lui è stato e sarà sempre quanto di più simile ad un fratello per te.
In effetti, Naruto ha il dono di comprendere chiunque gli stia accanto, me per prima! Non hai idea di quante volte mi abbia sostenuta, consolata e anche…sì… tranquillizzata, con il suo essere così… così Naruto! Non è un ottimismo ottuso che sorride perchè non vede i pericoli, il deriva piuttosto dal coraggio di affrontarli. Non avrei mai detto che un giorno avrei ammirato quella testa quadra, ma stasera sembra una notte davvero particolare!
Non ho smesso di amarti perché sono innamorata di lui, anche se sarei una codarda a non ammettere che c’è qualcosa di diverso nel mio modo di guardarlo.
No, la verità è che ho visto le due facce di una stessa medaglia, la Luce ed il Buio, ed ho scoperto che quest’ultimo proprio non mi piace. Sono una codarda? Forse.
Nell’oscurità non c’è posto per le cose belle della vita ed io so che ce ne sono così tante, invece.
E’ vero, tu hai sofferto moltissimo, ma non hai il primato della sofferenza. Quante persone a Konoha hanno perso qualcuno, perso una battaglia, perso qualcosa a cui tenevano? Eppure sono andate avanti.
Tu no.
Tu…ti sei arreso.
Al dolore, all’ira, e ciò ti ha portato a distruggere quel che avevi attorno a te.
La luna stasera è davvero molto luminosa, considero alzando gli occhi al cielo.
Chissà se la starai guardando anche tu, chissà se l’hai mai fatto!
Ogni tanto, durante le missioni, ti sorprendevo a fissare il cielo, ma ora mi chiedo: cosa guardavi realmente?
Mi piacerebbe poterti dire tutte queste cose faccia a faccia, perché in fondo sarei pazza di gioia nel vedere ricomposto il Team 7.
Non ti amo più, ma sei pur sempre un abitante del mio villaggio e la signorina Tsunade ha ragione a dire che siamo una famiglia. E nelle famiglie si litiga, ma poi si torna anche ad essere uniti.
E’ per questo, decido, che non dirò a Naruto di lasciar perdere la tua ricerca.
A parte che non mi ascolterebbe, ma soprattutto smettere di tenderti una mano sarebbe una sconfitta e la mia maestra mi ha insegnato a non arrendermi.
Da questo momento, però, sarà diverso.
Mi impegnerò e sarò io di sostegno a Naruto. Non ti inseguirò più disperandomi per la tua sorte. Se e quando sarai pronto a tornare, io ti tenderò la mano.
Ma il mio cuore non ti appartiene più.
“Sakura?”
La voce di Naruto mi fa sussultare. E’ bello, Naruto, ma lui non se ne cura affatto. E non è solo l’aspetto fisico a renderlo così. Anche tu, Sasuke, sei bello, ma sei di una bellezza glaciale, dura come il diamante.
Naruto è vita, luce, perfino il biondo dei suoi capelli sembra ogni giorno più luminoso.
“Sakura,”ripete avvicinandosi “stai bene?”:
Sempre premuroso. Ha gli occhi cerchiati dalla stanchezza e si preoccupa per me.
Mi alzo “Benissimo, grazie. Vai pure a dormire, visto che sono sveglia inizierò un po’ prima il mio turno di guardia.”
“Ma no, perché? Non so cosa stavi facendo di preciso…”mi scappa un sorriso, chissà lui come riflette di solito “ma resta ancora un po’. Non sono affatto stanco!”.
Scoppio a ridere “Oh, Naruto, sei unico!”.
Ed è vero!
D’impulso lo abbraccio “Grazie davvero, ma vai a riposarti. Lascia fare un po’ anche a me!” e, anche se non glielo dico, non intendo solo il turno di guardia.
Voglio essergli di sostegno, voglio aiutarlo. Nessuno, per quanto forte, dovrebbe stare senza supporto.
Lo convinco e lui, un po’imbarazzato per il mio inusuale scoppio di tenerezza, si allontana.
Guardandolo sparire fra gli alberi, sorrido. Forse prima avevo torto su un punto, forse davvero un nuovo sentimento sta maturando dentro di me.
Sasuke, d’ora in poi non ci saranno più questi dialoghi in solitaria.
Ora sono abbastanza forte da lasciarti andare e sperare un giorno di rincontrarti, di riavere indietro un caro, vecchio amico.
Sei stato il mio primo amore, ma adesso quella Sakura è cresciuta e tu non la puoi più raggiungere.
Addio, Sasuke.
 
 
  
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