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Autore: LovelyHeart    19/08/2011    4 recensioni
"Sentirlo stringermi tra le sue braccia era una sensazione unica. Sentivo un calore che mai nessun abbraccio in quindici anni di vita era riuscito a trasmettermi. Come se le sue braccia fossero fatte appositamente per ospitarmi, come se il suo petto non aspettasse altro che la mia testa vi si poggiasse."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Sentirlo stringermi tra le sue braccia era una sensazione unica.
Sentivo un calore che mai nessun abbraccio in quindici anni di vita era riuscito a trasmettermi. Come se le sue braccia fossero fatte appositamente per ospitarmi, come se il suo petto non aspettasse altro che la mia testa vi si poggiasse. Lui mi cullava dolcemente, mentre l’aria si riempiva delle note di Dancing
Ondeggiavamo vicini da diverso tempo, da quando era cominciata quella gara a cui la mamma mi aveva spinta a partecipare, nella speranza che almeno per una sera mi divertissi e mi decidessi a togliere l’espressione arrabbiata che da quasi una settimana oscurava il mio volto.


Circa due ore prima, mia madre mi aveva intimato di andare in uno dei numerosi locali del villaggio, dove si sarebbe tenuta un’estrazione delle coppie che partecipavano alla gara. Avevo accettato solo per non sentirla lamentarsi della mia perenne timidezza, e comunque dopo essermi accertata che si trattasse solo di lenti, ero negata per tutti gli altri balli esistenti sulla faccia della terra.

Entrai nel bar e vidi un gruppo di ragazze sedute tutte sulla sinistra, mi avvicinai e mi sedetti cercando di passare inosservata.
I ragazzi erano seduti sul lato opposto del locale, e a ognuno di loro fu distribuito un numero a caso, a cui corrispondeva uno dei nostri. A me toccò il numero dodici. Poi, una alla volta, furono chiamate tutte le trenta coppie, formate da ragazzi e ragazze che difficilmente si conoscevano, ma che mostravano poco dell’imbarazzo che mi sarei aspettata. Io mi guardai intorno e scorsi un ragazzo alto e dai capelli neri che a sua volta si guardava intorno… Supposi che fosse il mio ragazzo e mi avvicinai chiedendo: “Dodici?”
Lui si girò a guardarmi, fissando dei grandi occhi verdi nei miei, mi sorrise e disse mostrandomi il numero: “Presente!” Io gli sorrisi a mia volta e gli tesi la mano, presentandomi: “Chiara”
“Tanto piacere, io sono Marco!” mi rispose lui, stringendomi la mano in una presa salda. Non potemmo dire altro, poiché un ragazzo venne ad attaccarci sulla schiena un foglio con il nostro numero e disse prima di passare ad un’altra coppia: “Iniziate ad andare fuori, la gara comincerà tra mezz’ora”
Non avevamo avuto altro modo di parlare, perché lui era stato chiamato da un altro ragazzo, che sembrava conoscere molto bene, e lo aveva raggiunto, tornando giusto un minuto prima che iniziasse la gara. All’inizio avevo legato le braccia attorno al suo collo ma mi ero tenuta un po’ a distanza, ma poi lui mi aveva sussurrato ad un orecchio: “Tranquilla, ti puoi avvicinare, non mordo” Io gli avevo sorriso e avevo messo in contatto i nostri corpi, che sembravano adattarsi l’uno all’altro. Nel momento in cui l’avevo fatto, una scossa aveva attraversato il mio corpo e quando avevo alzato lo sguardo verso di lui, l’avevo trovato a guardarmi con uno sguardo magnetico che mi dava i brividi. Mai avevo provato quella sensazione, per me era una situazione del tutto nuova, abituata com’ero ai brividi di disagio che non poche volte mi attraversavano il corpo…Ma questa volta non erano brividi spiacevoli, anzi.

Dopo un’ora durante la quale avevamo continuato a dondolarci, iniziai a stancarmi e istintivamente appoggiai la mia testa al suo petto. Lui non fece nulla per allontanarmi, perciò stetti lì ferma, cercando di rilassarmi e godermi il momento.

Canzoni e canzoni dopo spostai la testa per guardarmi intorno e notai che solo altre tre coppie occupavano la pista oltre alla nostra… Sbadigliai e mi chiesi che ore fossero… “Hai sonno piccola?” mi chiese il mio partner.
“Un po’” risposi con voce flebile, ancora stranita per la maniera in cui mi aveva chiamata. Lui sorrise e appoggiò il mento sulla mia testa, considerato che era quasi venti centimetri più alto di me.

Un’ora dopo, una voce microfonata ruppe la bolla incantata dove mi ero chiusa: “E anche la coppia 26 si è arresa, quest’anno la vittoria va alla coppia numero 12!!” Avevamo vinto?? Stavo sognando?
Marco mi strinse forte in un abbraccio, quasi a volermi dire che ciò che avevo sentito non era affatto un sogno, bensì la realtà. Un lungo applauso scrosciò su di noi e noi ci dirigemmo verso il gazebo dov’era stata collegata la console. Ricevemmo una medaglia per ciascuno, e una targa con cui ci fecero una foto.

Un quarto d’ora e diversi complimenti dopo ci allontanammo dalla folla e mi decisi a salutarlo: “ Marco, io andrei, i miei mi staranno sicuramente aspettando…”
“Va bene Chiara, mi ha fatto piacere conoscerti, spero di vederti ancora” Gli sorrisi e mi voltai, quando a un tratto lui mi richiamò e mentre mi voltavo a vedere cosa volesse sentii le sua labbra premere dolci sulle mie. Mi staccai qualche secondo dopo, guardandolo negli occhi. Lo vidi sorridermi per qualche attimo, poi si voltò e mi lasciò lì imbambolata mentre lo guardavo andar via. 


Angolo dell'Autrice

Ciao a tutti! Ieri sera non trovando niente da fare ho acceso il pc e la pagina di word mi ha supplicato di essere aperta... Di lì è nato questo capitolo,di una storia ancora in evoluzione, ma che spero susciterà l'interesse di qualcuno. Scrivere questo capitolo è stato semplice, ma da autrice di piccole storie so che per non tutti i capitoli è così, perciò vorrei almeno una vostra opinione per sapere se pensate che questa storia possa avere un futuro... Grazie a chiunque leggerà questo piccolo sfogo!

LovelyHeart
  
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