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Autore: rockandjonas2311    19/08/2011    6 recensioni
Mentiva, mentivano tutti. Lo sapeva benissimo che era colpa sua, sua e dei suoi problemi. Pazza, psicopatica, malata mentale erano solo pochi dei nomi con cui la chiamavano i suoi compagni alla vecchia scuola. Bè, forse lo era.
Da quando aveva 7 anni aveva cominciato a fare sogni strani, si spaventava per qualunque cosa, non usciva quasi mai. E da lì sua madre aveva deciso di portarla da uno specialista, così aveva detto.
Possono essere dei ricordi, diceva il dottore, ma non era sicuro.
Così avevano consigliato a Rachel di farsi visitare in un centro specializzato, a Los Angeles.
E ora che la ragazza era cresciuta, si stava trasferendo nella città degli angeli con la madre e il suo compagno.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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1. Rachel


Rachel guardò fuori dal finestrino, passandosi una mano tra i capelli. ‘’Perché?’’ chiese, sporgendosi verso la madre sul sedile davanti a lei.
‘’Oh, tesoro, lo sai. Howard ha chiesto un trasferimento, e poi era ora di cambiare aria per te’’
Rachel vide i capelli biondo platino della madre ondeggiarle davanti, e poco dopo scorse il braccio della donna allungarsi verso di lei, mostrando il bracciale d’argento e il tatuaggio.
‘’Mamma, cosa significa il tuo tatuaggio?’’ chiese Rachel osservandolo; era poco sopra il polso, non tanto grande: una rosa rossa accanto a una M.
‘’E’ una lunga storia Rachel, e non sono affari tuoi’’ le rispose fredda, ritraendo la mano e nascondendola nella tasca dei pantaloni.
Il silenzio regnò nell’auto per qualche minuto, quando la ragazza ritornò all’attacco.
‘’E’ colpa mia se ci trasferiamo, vero?’’  ‘’No, Rachel, tu non c’entri niente’’ le rispose Howard, alla guida, imboccando una stradina sterrata.
Mentiva, mentivano tutti. Lo sapeva benissimo che era colpa sua, sua e dei suoi problemi. Pazza, psicopatica, malata mentale erano solo pochi dei nomi con cui la chiamavano i suoi compagni alla vecchia scuola. Bè, forse lo era.
Da quando aveva 7 anni aveva cominciato a fare sogni strani, si spaventava per qualunque cosa, non usciva quasi mai. E da lì sua madre aveva deciso di portarla da uno specialista, così aveva detto.
Possono essere dei ricordi, diceva il dottore, ma non era sicuro.
Così avevano consigliato a Rachel di farsi visitare in un centro specializzato, a Los Angeles.
E ora che la ragazza era cresciuta, si stava trasferendo nella città degli angeli con la madre e il suo compagno.
‘’Siamo arrivati!’’ urlò Howard, frenando bruscamente. Rachel si sistemò i folti capelli rossi, e scese dalla macchina, affondando i piedi nella sabbia.
Sabbia? pensò. Alzò lo sguardo e vide una casa dalle pareti bianche, perfetta.
‘’E’…è casa nostra?’’ chiese, voltandosi verso Howard e la mamma, teneramente abbracciati.
Annuirono entrambi, e la raggiunsero, aprendo la porta.
‘’Dai, vai a vedere camera tua’’ disse la madre, sorridendole.
In meno di un secondo, Rachel si era lanciata su per le scale, arrivando davanti ad una porta bianca, il suo nome scritto a caratteri cubitali.
Entrò lentamente e si ritrovò davanti una camera semplice, un po’ come quella che aveva a Milton, ma già l’adorava. Forse era il verde delle pareti, o forse l’enorme letto in mezzo alla stanza, ma le piaceva, sembrava di essere a casa.
‘’Ti piace?’’ chiese la madre, comparendo alle spalle di Rachel. ‘’E’ stupenda’’ si limitò a rispondere la rossa, cominciando a curiosare un po’ ovunque.
‘’Si vede la spiaggia!’’ urlò, aprendo la finestra. Era felice, forse non era mai stata così felice.
‘’Sono contenta che ti piaccia, spero ti troverai bene, tesoro’’ disse la madre con un sorriso, prima di sparire dietro la porta.

‘’Vieni Rachel, ti racconto una storia’’ 
La piccola Rachel prese per mano quella ragazza che la stava guardando, seguendola sotto un ciliegio in fiore. Aveva i capelli rosso fuoco e un sorriso meraviglioso, e teneva un libro appoggiato sulle ginocchia. ‘’Dunque, c’era una volta una bellissima principessa che viveva…’’
E d’improvviso tutto diventò scuro. Rachel non vedeva più niente, solo delle ombre, sentiva delle voci confuse, aveva i brividi

Rachel ci alzò di soprassalto, con la fronte imperlata di sudore e i capelli scompigliati.
Si guardò attorno e riconobbe la sua nuova camera. Forse mi sono addormentata,  pensò, asciugandosi la fronte bagnata.
‘’Tesoro, è tutto a posto?’’
La bionda figura della madre entrò in camera, sbattendo la porta. ‘’Si…si, stavo dormendo, mà’’
Tirò un sospiro di sollievo e si avvicinò alla figlia, sistemandole i capelli.
‘’Tranquilla, Rachel, è stato solo un brutto sogno…’’ la rassicurò, mostrandole un bellissimo sorriso.
‘’Mamma, tu…hai lo stesso sorriso della ragazza’’ notò la rossa. ‘’Che ragazza?’’ chiese allarmata la madre. ‘’Quella del sogno…avete lo stesso sorriso…’’
‘’E’ solo una coincidenza, tesoro. Ora tranquillizzati, tra cinque minuti è pronta la cena’’ disse, uscendo dalla stanza.
Rachel si guardò allo specchio, sistemandosi una ciocca ribelle dietro l’orecchio.
Non sembrava lei, pensò. Certo, gli occhi azzurri, i capelli rossi, le lentiggini erano sempre quelle, ma c’era un nonsoché di diverso, sembrava stanca, sciupata. Ogni volta che si svegliava da un incubo era così, la scintilla che aveva negli occhi, la sua vivacità, sparivano subito.
‘’Rachel, è ora di cena!’’ urlò la madre dalle scale, risvegliando Rachel dai suoi pensieri.



Ciao a tutti :3
Allora, eccomi qui (di nuovo) con la mia ennesima long.
Intanto, vorrei ringraziare Nicholas Sparks (?) perchè ho scritto questa long ispirandomi ai suoi libri.
Poi. Ringrazio anche il mio esercito, anche se siete tutte in vacanza D: poi, il mio essere custode :3 Sarah! e anche miss NovaleeJ che è un mito punto e basta.
Dedico questa storia al mio pinguino Steve, ossia il mio coinquilino islandese.
Detto questo, mi ritiro a fare i compiti (fuck math ù.ù)
Spero di ricevere tante recensioni, baci a tutti :3

Mar
   
 
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