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Autore: Copper Vixen    23/04/2006    6 recensioni
Harry viene catturato mentre è nella sua forma d'animagus, per esser poi venduto come familiare al suo peggior nemico...
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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A Panther’s Heart

Di Copper Vixen

 

Tradotto da Furycat

 

RINUNCIA: Harry Potter, e tutti gli altri caratteri ed ubicazioni, appartengono a J. K. Bowling

 

Capitolo 1-Where letters lead

L’oscurità stava scendendo su Privet Drive mentre Harry usciva dalla casa di sua zia e zio. Il rumore sordo della porta sbattuta dietro di lui, tagliò a metà la concione di suo zio Vernon, ma non aveva importanza, perché non c’era in lui nulla che non avesse già sentito. Come il solito, le parole gettategli contro da suo zio, fecero male; costringendolo ad alzare una mano instabile, che toccò la cicatrice. Era il promemoria di tutto ciò che era diventato; su dei livelli, la odiava, mentre in altri l’amò. In momenti come questo, era il promemoria di tutto ciò che aveva imparato ed era venuto ad amare; un bisbiglio di libertà che sapeva assaggerebbe nuovamente in un paio di settimane.

L’intero incidente era cominciato dopo l’arrivo del gufo di Ron, Pig. Il piccolo gufo era orrendamente eccitabile, ed aveva starnazzato per l’intera stanza di Harry, prima che riuscisse a prenderlo per alleviarlo della lettera allacciata alla gamba.

La qual cosa, portò alla sua attuale condizione: aveva bisogno di poter restare solo per alcune ore, per dimenticare i contenuti della lettera spedita da Ron. Pensare, a come breve e vaga era ogni lettera di fronte a questa; evitò attentamente qualsiasi cosa importante, lasciando Harry frustrato dalla mancanza di risposte ad alcune domande che Harry aveva posto nelle sue, di lettere.

I mesi passati furono riempiti con lettere corte da Ron e Hermione, contenenti nulla d’interessante o significativo. Nessuna questione quante lettere che lui aveva spedito, i due rifiutarono di rispondere o aggiornarlo su alcuni degli avvenimenti accaduti nel Mondo Magico. Le lettere contenevano il minimo che una persona si aspettò di ricevere da un amico; sembravano più lettere che qualcuno riceverebbe da una mera conoscenza, e solamente su occasioni speciali.

Attualmente, Harry stava camminando impettito verso la piccola macchia di bosco alla fine della strada; l’unico luogo in cui era riuscito a trovare alcun conforto nei mesi estivi passati. Non poteva evitare di sorridere alla sensazione di ricevere un abbraccio dalla foresta scura. Le arie fresche bisbigliarono contro la sua pelle; stuzzicando i suoi capelli e provocandogli la pelle d’oca sulle braccia.

Spiegando la lettera di Ron, Harry permise ai suoi occhi di scorrere sulle parole che era venuto a sapere da cuore, prima di stracciare la lettera e lanciarne i pezzi nella brezza serale. Occhi di smeraldo balenarono, mentre s’inoltrava più profondamente nella foresta, prima di cominciare a svestirsi.

Toltosi gli occhiali, li pose sopra i vestiti, stivati attentamente in un tronco marcio.

Chiudendo gli occhi, si concentrò sull’immagine che occupava la sua mente. Avvertì la familiare sensazione dello sgretolarsi delle ossa, il presentarsi del dolore nei suoi nervi. Mordendosi il labbro per evitare di gridare, si concentrò sui dettagli finali, prima di esalare bruscamente. Lentamente Harry aprì gli occhi; diventati più acuti dal cambio, raccolsero rapidamente ogni dettaglio prima di muoversi altrove. Alzandosi sulle quattro zampe, Harry fletté attentamente, i muscoli sensibili, che scivolarono potenti sotto il nero manto. Artigli scivolarono pulitamente dai loro foderi, come orecchi appuntiti si spostarono avanti ed indietro, mentre il naso e i baffi esaminavano le correnti d’aria per alcune informazioni vitali.

Harry aveva pensato molto alla sua forma d’Animagus, ma non aveva mai considerato la Pantera Nera come una possibilità. Aveva sperato in un cervo maschio, in memoria di suo padre, ma dopo aver esperimentato il corpo di un predatore, non credeva che potesse mai occupare il corpo di una preda. Il corpo della pantera aveva provato esser molto potente; quieto e agile, gli permise di guardare al mondo in un modo nuovo.

Harry aveva lavorato sulla sua trasformazione tutta l’estate. Era stato tentato d’informare i suoi amici, sul suo progetto, ma dopo averci pensato per molti giorni, scartò l’idea. Ron ci sguazzerebbe come un maiale nel fango ma Hermione tenterebbe di discorrerli fuori, minacciando di informare un adulto, magari. Chiaramente, le risposte vaghe che aveva ricevuto nelle loro lettere, aveva avuto il suo peso, nella sua decisione. Harry aveva iniziato a pensarci dopo la morte del suo padrino. In suo onore, aveva lavorato tutta l’estate per dominare le abilità che i Malandrini avevano, nella speranza di riaccendere ricordi affettuosi.

Scuotendo via i pensieri che l’affliggevano, Harry camminò impettito più profondamente nella foresta; permettendo alle morbide zampe di portarlo silenziosamente attraverso la foresta. Tutti i suoi sensi funzionavano al meglio, per prevenire la possibile scoperta o la cattura. Giungendo ad un piccolo torrente, si acquattò a terra, permettendo alla sua lingua di lappare delicatamente nell’acqua fresca. Con la coda che oscillava leggermente, si rialzò, solamente per gelarsi al rumore debole di voci che si avvicinavano. Esaminando rapidamente l’aria, fu ricompensato col profumo d’uomini, acciaio, e piombo.

Bestemmiando leggermente, Harry passò ad ombre più oscure, iniziando nuovamente a correre, cercando di arrivare ai suoi vestiti. Il rumore di legno asciutto spezzato lo gelò nel bel mezzo del movimento. Il rumore tonante di una pistola ed il morso del metallo nel suo fianco, lo spaventarono, provocando un ululato, prima di provare a correre più che poteva. La sua mente cominciò a sentirsi annebbiata, ed il corpo della pantera iniziò a diventare indolente ed apatico. Improvvisamente, si trovò a rallentare, per poi sbattere nella terra, ringhiando al dolore proveniente dalla ferita che si spargeva come fuoco lungo la sua spina dorsale.

Come il mondo di Harry roteò nella nerezza, le parole dei cacciatori giunsero ai suoi orecchi sensibili, “…cercava qualcosa d’inusuale…grande pantera…occhi come smeraldi…ci ricaveremo certamente un buon prezzo…”

 

  
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