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Autore: Misuzu    22/08/2011    2 recensioni
Paige è una ragazza vissuta come una babbana catapultata in un attimo in un mondo magico: cosa succederà dopo aver incotranto i gue gemelli?
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Era un classico pomeriggio si settembre a Londra e la sua stazione era pullula di gente che, frettolosamente, si avviava verso diversi binari, magari per non perdere il treno per tornare a casa oppure per non tardare al lavoro. Caotica come sempre, semplicemente. E mentre un cielo azzurro allietava quello spettacolo, una ragazzina si guardava attorno spaesata, con i suoi occhi di un azzurro intenso che cercavano di esaminare ogni minima indicazione, ogni minimo dettaglio per trovare la sua meta: il binario 9 e ¾. Chiunque l’avesse vista così l’avrebbe presa per una persona decisamente strana, dato anche che i suoi bagagli, abbastanza grandi e in grandi quantità, facevano presupporre un viaggio molto lungo. Ma ad un certo punto le sue orecchie iniziarono a sentire la parola “babbano” e il suo cuore si rasserenò. Intravide fra la folla una famiglia che si contraddistingueva per il colore dei suoi capelli, un rosso molto intenso, e vi erano un sacco di ragazzini: due di questi non avevano le valigie con loro e, presumibilmente, non dovevano andare nello stesso luogo dove doveva dirigersi lei.  Iniziando dal marito al figlio più grande, tutti iniziarono ad andare contro il muro svanendo, stranamente senza essere accorti dai babbani. Fra le varie persone della famiglia furono i due gemelli che attrassero la sua attenzione, così pieni di vita e spensierati a differenza sua. Appena il primo passò oltre il muro, si avvicinò alla donna, una signora paciocca che abbracciava la sua unica figlia femmina, o almeno così pareva da quanto aveva visto.

- Mi scusi, da qui si va verso il binario 9 e ¾? - chiese timida; lo era sempre stata di natura, ma da quando uno dei due gemelli, quello che non era passato, si era fermato ad osservarla incuriosito, sentiva l’imbarazzo alle stelle. Le guance erano divenute leggermente rosse e facevano risaltare in particolar modo i suoi occhi azzurri; i capelli, biondi e lisci, scendevano delicatamente fino a poco sotto le spalle e non vi era nessun trucco sul viso della ragazza. Il suo fisico era magro e alquanto delicato, ma nonostante avesse appena 11 anni era già ben formato.
 

- Sì, certo cara; basta che vai dritto contro quel muro e ti troverai sul binario. -
A quell’affermazione la ragazza rimase un po’ stupita, nonostante l’avesse già visto, e un po’ intimorita, dato che aveva paura di fare una figuraccia davanti a tutti, anche se era una cosa a cui era abituata. Ma prese un pizzico di coraggio e chiudendo gli occhi oltrepassò il muro e si ritrovò sul binario, gremito di ragazzi come lei o poco più grandi e, a fianco, i loro parenti, che salutavano quelli già saliti o quelli che stavano per salire. Appena sistemate le valigie, Paige entrò nel treno e, trovando una cabina vuota, si sedette lì, in uno dei posti vicino al finestrino. Poco dopo due voci in coro chiesero – Possiamo? - e Paige si voltò rispondendo – Certo -, ma rimanendo basita di vedere proprio quei gemelli.
-Eh? Ma tu sei la ragazza che ha chiesto informazioni prima!- disse uno dei due –Perché la conosci?- chiese l’altro e, dopo un breve scambio di battute dei due, fu “chiarita” la situazione.
- Devi essere del primo giusto?- chiesero in coro –  S-sì, e voi come fate a saperlo? - Chiese incuriosita. - Semplice!- dissero insieme e poi iniziarono ad alternarsi dicendo – sei spaesata, non sapevi dove fosse il binario e sulla tua valigie non c’è alcuno stemma di una delle 4 case -. Paige rimase semplicemente basita dallo spirito di osservazione di quei due, che, accorti della sua espressione decisero di presentarsi – Io sono Fred – e io sono George- e stiamo frequentando il secondo anno -
- I-Io mi chiamo Paige-  disse allora la ragazza, un po’ timida. Nel mondo dei babbani, chiunque avesse un potere o qualche abilità diversa era malvisto da tutti e ora, dopo tanto tempo, qualcuno le chiedeva come si chiamasse.
- Crediamo proprio che diventeremo ottimi amici- dissero i due e la ragazza sorrise in un modo solare, cosa che aveva fatto un tempo e che aveva fatto impazzire tutti i compagni della sua classe. Durante il lungo, lunghissimo viaggio i due la intrattennero iniziando a parlare della scuola, delle case, degli insegnanti e dei non pochi scherzi che avevano combinato, causando non pochi grattacapi al loro fratello maggiore che ricopriva il ruolo di prefetto. Finalmente quell’interminabile viaggio fra ponti e infinite distese finì e tutti i ragazzi scesero dal treno con addosso le loro uniformi e, per chi doveva essere ancora collocato, le uniformi erano senza i colori delle case. 

  
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