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Autore: May_Z    23/08/2011    7 recensioni
Nuances, sfumature. Sono colori, colori che rappresentano un aspetto della vita di una persona.
Si tratta di una raccolta di flashfic (più o meno lunghe) nelle quali parlerò di una "sfumatura" del carattere di un personaggio abbinandolo ad un colore che, penso, lo possa rappresentare.
*Capitolo 1: Nero - Jenny Humphrey
*Capitolo 2: Marrone - Chuck Bass
*Capitolo 3: Oro - Nate Archibald
*Capitolo 4: Argento - Blair Waldorf
*Capitolo 5: Rosa - Dorota
*Capitolo 6: Giallo - Dan Humphrey
*Capitolo 7: Azzurro - Serena Van Der Woodsen
*Capitolo 8: Rosso - Eric Van Der Woodsen
*Capitolo 9: Viola - Vanessa Abrams
*Capitolo 10: Grigio - Lily Rhodes
*Capitolo 11: Bianco - Georgina Sparks
*Capitolo 12: Beige - Ivy Dickens
*Capitolo 13: Arancione - Juliet Sharp
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Autore: May_Z
Titolo: Nero
Personaggi: Jenny Humphrey
Timeline: 2x11 – The Magnificent Archibalds
Credits: L'idea di abbinare un colore ad ogni personaggio è nata leggendo la raccolta di _Mirtilla_ intitolata Dieci pastelli, nel fandom di Harry Potter. Passate da lei e leggetela, è molto bella!
Introduzione: I suoi capelli biondi, raccolti in una disordinata coda di cavallo che si spostava senza sosta da un angolo all'altro della piccola stanza, nascondevano un intricato groviglio di pensieri, pensieri tratteggiati a tinte così scure che Jenny avrebbe voluto accantonare per sempre

 

 

 

 

 

1#

Nero

 

 

Jenny sedeva immobile sulla soffice trapunta del suo letto, le ginocchia ripiegate sotto il mento, il contenuto della borsa riversato alla rinfusa sul pavimento.
No, non ce la faceva a restare ferma: aveva bisogno di muoversi, di respirare l'odore di sapone e di sciroppo d'acero che invadeva le sue narici quando varcava la soglia del loft, aveva bisogno di recidere nettamente l'ombra che ancora incombeva su di lei, di eliminare il nero perenne che aveva visto durante quei giorni interminabili.

Jenny iniziò a frugare tra i cassetti, dentro le innumerevoli scatole che contenevano la sua vita, nel cassettone di legno di salice leggermente consunto ai piedi del letto. Cercava sempre più freneticamente, lontana dall'accuratezza a cui era solita fino a pochi giorni prima.
I suoi capelli biondi, raccolti in una disordinata coda di cavallo che si spostava senza sosta da un angolo all'altro della piccola stanza, nascondevano un intricato groviglio di pensieri, pensieri tratteggiati a tinte così scure che Jenny avrebbe voluto accantonare per sempre.

Aveva voluto regnare, essere ammirata ed invidiata? Aveva ottenuto la pubblica umiliazione da coloro a cui aveva voluto assomigliare.
Aveva voluto essere una buona amica? Era rimasta amaramente delusa, aveva riposto la sua fiducia nelle persone sbagliate, in ragazze superficiali a cui non era mai importato chi lei fosse, ma solamente che cosa poteva rappresentare per loro.
Aveva voluto essere accettata per quello che era? Aveva cambiato sé stessa pur di far parte di un mondo vuoto e privo di qualsiasi forma di calore in cui credeva di voler entrare.
Aveva voluto crescere, prendersi delle responsabilità, lavorare facendo ciò che la rendeva felice e soddisfatta più di ogni altra cosa al mondo? Era volata tanto, troppo in alto, cedendo alla parole di una modella che faceva scendere in gola più alcool che cibo, allontanando coloro che le erano sempre stati accanto.

La stanza si trovava ormai in uno stato di confusione totale; pochi giorni fuori casa e non riusciva più nemmeno ad orientarsi nel luogo che la rappresentava.
Trovò quello che cercava nello stesso momento in cui sentì la porta del loft che sbatteva.
Erano tornati. Suo padre. Dan. Doveva, voleva correre da loro.
Fece un accenno di passo in avanti prima di fermarsi e guardare ciò che teneva in mano: soffice cotone bagnato di fresco e candido solvente per il trucco.
Con rabbia lo sfregò sugli occhi, cancellando tutti i residui della sua ingratitudine, della sua ingenuità, della sua presunzione. Poi prese la bustina per il trucco e la gettò nel cestino, seppellendo tra cartacce e avanzi di tessuto l’oscurità che l’aveva invasa.
Si guardò allo specchio e sorrise. Era tornata, il nero era sparito, abbandonato in un angolo nascosto dietro di lei.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell'Autrice
Ecco qui la prima flashfic della raccolta che ho in mente. Se vi va, lasciate un commento, mi piacerebbe avere i vostri pareri!
Qualche appunto: in caso non si fosse capito, la fic è ambientata nel momento in cui Jenny, dopo essersi trasferita da Agnes e aver tentato di intraprendere la causa per l’emancipazione, decide di tornare a casa dalla famiglia.
È mia intenzione aggiornare abbastanza regolarmente e senza far passare molto tempo tra un capitolo e l'altro... Spero avrete voglia di continuare a seguirmi!
M.

  
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