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Autore: terrastoria    23/08/2011    10 recensioni
“Vediamo se hai coraggio, Haruno. Ti aspetto alle due e un quarto, stanotte. Da me.”
[SasuSaku]. Toccando il paradiso.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Buon pomeriggio!
Finalmente giungo da queste parti con qualcosa di nero; ah, quanto mi è mancato il SasuSaku! Per ricominciare a scrivere su di loro ho scelto la via della flashfic AU circa scolastica, non impegnativa, che fotografa dei piccoli momenti SasuSaku in una stanza d'albergo. Uh uh uh. ;) Che dire, ringrazio persone come Cà, Yume e Ainsel che mi hanno tirato su il morale quando mi ero convinta di non saper più scrivere una SasuSaku a causa di una certa yaoi e di una threesome scritta ultimamente. Non so se ho perso la mano, a dir la verità, ma sarò sincera: mi è piaciuto un mondo scrivere “And Heaven is in sight”, è stato bello tornare a casa con questi due individui nati per stare assieme.
La dedico a coloro che credono in me come scrittrice e come balck panter, alle ragazze
nerissime che ci sono in giro, e non solo. Sperando che vi piaccia e ringraziando in anticipo quanti leggeranno e/o recensiranno, vi auguro una buonissima lettura! <1


I’m on a roll this time
and heaven is in sight.
[Every TearDrop Is A Waterfall]


And heaven is in sight.

Credeva di essere in un sogno, ne era proprio convinta mentre boccheggiava sotto al concreto peso di Sasuke che, senza chiederle il permesso né dirle alcuna cosa, l'aveva catapultata in quel sogno nel quale c'erano sensazioni fisiche talmente potenti da minacciare di svegliarla da un momento all'altro.
“Sicuro che non arriverà nessuno?” domandò soffiando sulle labbra del ragazzo che, per risposta, la baciò senza delicatezza, ma con una veemenza che la fece gemere. Non avrebbe voluto gemere in quel modo così poco composto, ma Sasuke le aveva abbassato una spallina del reggiseno e aveva cominciato a morderle un capezzolo.
“Sicura che non vuoi scappare via?” si sentì domandare e allora Sakura si irrigidì appena, mise un broncio ch'egli non avrebbe mai potuto vedere in quella oscurità di una stanza d'albergo. “Guarda che, comunque, Shikamaru è stato rapito da quella posseduta di Temari e quanto al baka... “ Sasuke si interruppe, saggiò il collo caldo della ragazza, avidamente, con piccoli baci e leccate.
“...è andato a vedere se almeno può stare nella stessa stanza di Hinata” completò la frase Sakura stringendo le mani contro le braccia del ragazzo che, ad inizio sogno, le aveva permesso di entrare in quella camera d'albergo in piena notte.
Era cominciato tutto da un messaggio che lui le aveva mandato quel pomeriggio. “Vediamo se hai coraggio, Haruno. Ti aspetto alle due e un quarto, stanotte. Da me” Dire che leggendolo le era venuto un batticuore da mozzarle il fiato era poco, se Hinata non fosse stata lì con lei probabilmente si sarebbe fiondata in quel momento stesso nella stanza dell'Uchiha, a sgridarlo per averle dato della vigliacca e costringerlo contro una parete e... ma Sakura sentì un forte batticuore anche ora in quell'idillio di sogno allorchè la mano di Sasuke si spinse contro la sua femminilità.
“Vedo che ti piace” constatò Sasuke e lei potè giurare che stesse sorridendo, di quel suo sorriso raro e misterioso di cui si era innamorata due anni prima, nel vedere il suo nuovo compagno di classe.
Sakura si sentì presa in giro e gli morse il lobo di un orecchio, irritata. Fece scorrere una mano lungo gli addominali scolpiti del ragazzo e poi sempre più giù, fino al cavallo dei jeans. Lì, trattenendo il respiro, si fermò.
Aveva paura di svegliarsi.
“Bè?” Sasuke probabilmente sorrise pieno di ambiguità “vuoi tornare al sicuro nella tua cameretta?” le domandò strafottente, la voce piena di una strana eccitazione, meno monotona del solito, tremila volte più bella di sempre. Sakura sospirò e allora con un solo gesto gli abbassò i pantaloni. Se lo ritrovò sopra di sé in un lampo,
pesante, caldissimo. Mai avrebbe pensato che Sasuke Uchiha potesse scottare tanto.
Ad un certo punto il fremere e la gioia di quel momento tutto
suo furono talmente potenti da eliminare in lei ogni paura di essere in un sogno. Se li godette, quegli istanti superbi. Si scoprì sicura, decisa, libera di fare cose a Sasuke che mai avrebbe immaginato da sola nel suo letto.
Era il cuore che batteva sempre all'impazzata dentro al suo petto a scandirle il tempo, a contarle i minuti intanto che lei credeva di essere nell'eternità. Un cuore che battè sempre più veloce allorchè Sasuke le strinse il piccolo seno tra le sue mani candide “non ci penso nemmeno “ sussurrò senza fiato e strinse il corpo dell'Uchiha tra le sue cosce sode.
Sasuke non disse più niente, la baciò più e più volte premendo dentro di lei che soffocò un urlo contro quelle labbra che aveva desiderato tanto. Amava quelle labbra e amava quel corpo. Sentir
lo dentro sé – pensò prima di non poter pensar più - era la cosa più bella che le fosse capitata in diciotto anni. Fu con questa constatazione che strinse Sasuke a sé ancor più forte e lo pregò e volle che le desse di più.
Muoversi con lui, stesso ritmo, averlo in lei. Tutto ciò era meglio di un sogno, molto più
vivido, tutto più vero.
Ad un certo punto arrivò il Paradiso e con esso Sasuke si lasciò andare su di lei, stanco, e allora Sakura volle cingerlo delicatamente, volle abbracciarlo e così fece.
Ne stava provando di cose nuove, in quella notte di fine Marzo, in una gita scolastica che fino a poche ore prima si era rivelata amena. Era da poco passato il suo compleanno, ma
tutto quello, lì per lei in ritardo di due giorni, era il dono più bello che le avessero mai fatto. Ne era sicura.
Stava abbracciando Colui che l'aveva tentata con naturalezza e affetto, come si abbraccia un angelo, perchè Sakura non credeva che Sasuke potesse essere un diavolo. Sasuke respirava calmo, ora, profumava di menta ed era buonissimo; Sakura pensò che avrebbe potuto rimanere abbracciata a lui all'infinito, se solo un Dio glielo avesse concesso. Ma quello non era un sogno – realizzò prepotentemente accarezzando gli scuri capelli dell'Uchiha – e molto presto l'alba sarebbe giunta, e con essa Naruto e la sua contentezza per aver dormito accanto a Hinata, Shikamaru e la sua felice stanchezza, e con essa l'inizio della routine quotidiana, una vita da scoprire.
Ma ancora non si chiese cosa sarebbe stato di lei o di loro da lì a poche ore, in quel momento si sentiva completa e le voci sommesse che arrivavano dalle altre stanze e il respiro buono di Sasuke la fecero addormentare con le mani tra i suoi capelli neri come quella notte che doveva pur finire, un grazie dipinto sulle labbra.


SasuSaku.

   
 
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