«Mezzosangue?»
«...Mh?» rispose la ragazza concentrata ancora sul suo libro.
«Sai, è da un po’ che ci penso. E penso di avertelo mostrato anche con quei fiori che ti ho mandato, la notte scorsa...»
«Erano fiori selvatici Malfoy; presi dalla foresta nera. Ed erano velenosi.»
«Si, comunque... Ti ho dato conferma anche quando ti ho regalato quei cioccolatini al caramello, che ti piacciono tanto...»
«Gli hai presi dal negozio dei gemelli Weasley. Erano delle mini cacchebombe. E stavo per mangiarle.»
«Vuoi per un momento stare zitta, Mezzosangue?» disse gelido lui.
«Scusa tanto.» rispose facendo la vocina piccola e scontrosa.
«Mia dolce Hermione Jean Granger-Mezzosangue, tu che mi illumini le giornate con quel tuo sorriso e con quei tuoi incisivi da castoro, e mi fai vibrare l’anima ogni volta che fai uscire dalle tue morbide labbra una sola sillaba, anche se stai per dire: ‘Al diavolo, Malfoy’.
« So cosa stai pensando, anni e anni ad odiarci e insultarci a vicenda, per cosa? Innamorarmi perdutamente dei tuoi occhi color del sole...»
«Malfoy, non ho gli occhi giall...»
«Ma dopotutto, gli opposti si attraggono, giusto? Quindi mia dolce Grifoncina...»
«Come diavolo mi hai chiamata?»
«Mi faresti il grande onore di diventare mia moglie?»
«Certo che no.»
Hermione raccolse i suoi ultimi libri, gli lanciò un’altra occhiata disgustata e se ne andò. Lasciandogli ancora il sorriso ebete sul volto.