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Autore: valeria18    25/04/2006    7 recensioni
è una storia d'amore su una coppia ke in questo periodo mi ha rapito parecchio.... spero di riuscire a trasmettere questa passione x loro anke a voi... Hermione e Ron: troppi anni sono passati per continuare a pensare che tra loro non ci possa essere nient'altro che amicizia... è 1 pò fuori dall'arco temporale degli eventi, xkè loro dovrebbero essere maturi e forse anke + grandi di 18 anni...xò in qst storia frequentano ancora hogwarts...insomma..leggete e fatemi sapere!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Apro appena gli occhi, quanto mi basta per accertarmi se è ora di alzarsi o no

Apro appena gli occhi, quanto mi basta per accertarmi se è ora di alzarsi o no.

Le finestre sono ancora serrate, forse è troppo presto. Mi guardo intorno: la stanza è esattamente come l’ho lasciata ieri sera, ovvero in totale disordine.

Così, convengo che è decisamente ora di alzarsi almeno per mettere un po’ in ordine. Raccolgo le prime forze mattutine e con un rapido movimento delle gambe, balzo giù dal letto.

Mi guardo allo specchio e noto che ho un’aria davvero spossata, probabilmente dovuta al fatto che ieri sera ho bevuto troppo. Appena incontro Harry e Ron gliela faccio pagare...sono stati loro ad insistere!

Mi appresto a rifare il letto e inizio a raccogliere i vestiti sparsi un po’ ovunque sulle sedie.

Quando ho finito, la stanza è di nuovo in perfetto ordine. Adesso però, sono più stanca di prima e dandomi mentalmente della stupida, mi ricordo che avrei potuto usare la bacchetta al posto del mio corpo. Quel che è fatto è fatto, così decido di farmi una doccia e scendere nella sala grande. Ora sono leggermente più rilassata e meno disordinata: ho lavato i capelli con lo shampoo alla camomilla che mi ha regalato Harry, ed ora mi scendono ricci sulle spalle. Ricci, ma con un loro ordine.

Mi piace lavarli, l’ho sempre amato sin da quando ero piccola.

Mia madre dice che devo andar fiera dei miei capelli, perché sono uno dei pochi casi in cui dalla confusione si arriva alla perfezione.

E allora mi piace mostrarli in giro con tutti quei boccoli che saltellano ad ogni mio passo.

In effetti, è vero: non sono riuscita a trovare altro che portasse dal caos all’ordine. Più che altro, avviene il contrario.

Con il profumo di camomilla che avvolge i miei pensieri, arrivo all’ estremità della rampa di scale trovandomi di fronte al silenzio più assoluto.

I quattro lunghi tavoli sono vuoti e la sala si riempie solo dello scoppiettare della legna, nell’immenso camino sulla parete adiacente a me.

Fa troppo freddo per gli indumenti che ho addosso, così mi rannicchio nella poltrona più vicina al fuoco e inizio a leggere un libro che trovo lì vicino.

Sulla copertina vi è un orologio che funziona realmente. Leggo sul quadrante, con mio grande stupore, che sono appena le cinque e mezza.

È ufficiale: non berrò mai più alcolici.

Un brivido percorre più volte il mio corpo: ho freddo ma non ho intenzione di tornare in camera per prendermi un maglione.

Raccolgo le gambe con le mie braccia, stringendomele al petto sempre di più. Cerco di farmi calore con il mio stesso corpo, ma non funziona. Il freddo batte la mia pigrizia, così mi metto dritta sulla sedia e risistemo nuovamente il libro dove l’ho trovato. Mi alzo e vado verso le scale, ma una voce leggera mi blocca.

-Hermione!-

Mi volto di scatto e a pochi metri da me c’è Ron. Un urlo si libera dalla mia bocca, ma lui me lo reprime tempestivamente mettendo la sua mano sulle mie labbra.

-zitta!vuoi svegliare tutta Hogwarts?-

Quando si accorge che il mio viso è ormai più rilassato, mi lascia parlare.

-Ron...-sussurro a bassa voce -che ci fai qui?-

-potrei farti la stessa domanda...- mi dice sorridendo.

Ma perché deve sempre ironizzare su tutto?

-non avevo tanta voglia di dormire, tu?- ribalto la domanda in modo da non far cadere l’attenzione sul fatto che con un pò d’alcol in più, Hermione Jane Granger i numeri e si sveglia presto la mattina.

-idem - risponde con l’aria di chi non se l’è bevuta affatto. Infatti, dopo pochi istanti aggiunge:

-non è per la sbornia di ieri sera, vero?-

Che odio! Ma perché mi conosce così bene?

- e va bene, lo ammetto...è solo che non lo reggo proprio l’alcol-

- si vede...non sei affatto esperta!- questa volta ride di gusto, mantenendo sempre un tono di voce basso.

- non è colpa mia se, mentre io studio, tu ed Harry andate in giro ad ubriacarvi- rispondo con tono serio, poi accenno un sorriso. Non riesco proprio a prendermela con lui...mi basta guardarlo per perdonargli qualsiasi cosa.

Mi soffermo a pensare che è stato più previdente di me: indossa un pullover rosso e dei jeans. Io sono in pantaloncini e maglietta aderente.

Un secondo...come diavolo mi è saltato in mente di vestirmi in questo modo??? È Dicembre ed io me ne vado in giro in pantaloncini e maglietta??? È ovvio che poi sento freddo...stupida Hermione, stupida, stupida!

Mentre continuo ad offendermi amabilmente, noto lo sguardo di Ron abbastanza divertito. E così si aggiunge un altro motivo per farmi declamare “Miss stupidità dell’anno”. Non basta il fatto che mi sto ibernando viva, ma accanto a me c’è Ron ed io sono quasi nuda.

- hai freddo?- dice squadrandomi.

- leggermente...- rispondo abbassando lo sguardo. Le mie guance sono diventate purpuree.

- ma ti pare modo di vestirti così, il sei dicembre?- ride, ride divertito.

Ma porca miseria...io sono nell’imbarazzo più totale...e lui che fa?Ride!

- è colpa tua infondo!!!se non fosse stato per ieri, avrei dormito di più...di conseguenza quando mi sarei vestita, avrei avuto la mente più lucida ed ora non starei qui con te a congelarmi!- dico con tono arrabbiato, poi mi stringo dentro le mie braccia per cercare un po’ di calore...

- dai scema...tieni- dice togliendosi il pullover e porgendomelo.

- no Ron, non è il caso...stavo appunto salendo in camera a prendermene uno...non voglio far morire te di freddo...-

- saprò resistere...- e mi fa cenno di indossarlo.

Lo faccio senza troppi indugi, perché è oltremisura difficile rinunciare a quel morbido tepore.

Quando lo dispongo su di me mi accorgo che mi va troppo largo. Meglio, almeno copre anche le gambe.

Sento il suo profumo ora, che si mescola con il mio: è un bell’ intreccio.

- grazie- sussurro a mezza voce, con la paura di interrompere quella bellissima sensazione.

Vedo Ron che si avvicina a me, e mi gira intorno con aria interrogativa.

- non ti sta male, sai? Dirò a mamma di fartene uno simile...-

- mm mm...come vuoi...- mugugno io mentre mi stringo sempre di più nel maglione. Chiudo gli occhi spontaneamente e immagino di essere alla Tana, con Molly che me ne confeziona uno.

Quando li riapro Ron non c’è più. Guardo bene di fronte a me cercandolo in ogni angolo.

Poi, sento qualcuno che mi afferra le spalle: urlo di nuovo.

Nuovamente, Ron blocca quel gridolino acuto tappandomi la bocca. Non lo vedo, perché è dietro di me. Mi lascia respirare e sposta il suo braccio intorno alla mia vita, poi anche l’altro.

E stiamo stretti lì in quell’abbraccio per parecchio. Sento i battiti del suo cuore pulsare, fortunatamente lui non può sentire i miei.

Mi bisbiglia all’orecchio -ok, forse ho un po’ di freddo-

Non rispondo, non so perché ma non trovo le parole. Mi stringe di più ed io rimango lì fra le sue braccia.

- lo rivuoi?- mi decido a dire.

- no, no...è solo che ho bisogno di un po’ di calore...- mi fa lui.

Lancio un’occhiata al libro e leggo sul quadrante.

- sono le 6:10- gli comunico.

- e allora?- risponde con aria assente.

- tra venti minuti arrivano gli elfi a preparare la colazione-

- e allora?-

Mi stacco da lui e sento un brivido freddo quando lo guardo: mi sta scrutando con quei suoi grandi occhi turchesi.

- dai, andiamo- faccio io sciogliendomi dal suo abbraccio.

Arrivo sino all’inizio della rampa di scale, quando mi volto Ron è a pochi centimetri da me.

Sento il suo respiro. È agitato.

- vuoi proprio andare?- mi chiede

Sposto la mia attenzione sul suo corpo, modellato da anni di allenamenti di Quidditch...

La mia mente è totalmente occupata dal dubbio di rimanere oppure di andare.

Perché dovrei allontanarmi da lui?

Lo guardo e mi rispondo da sola.

Non posso rimanere ancora, non se non voglio raggiungere i 40 gradi Celsius e morire di infarto.

Il mio corpo non è ancora abbastanza forte, non ha gli anticorpi per il virus Ronald Weasley.

Eppure mi spingo al suicidio, decido di rimanere in quella sala...ampia e vuota...da soli...io e lui...

Così mi riavvicino alla mia malattia senza medicine a portata di mano.

-in effetti possiamo rimanere ancora un po’- rispondo ormai totalmente fuori di me.

Ci sediamo in un divanetto vicino ad un consumato stendardo.

Ron prende una piuma trovata per caso lì vicino ed inizia a giocherellarci.

Io prendo una ciocca dei miei capelli e, chiaro sengno di imbarazzo, la intraccio fra le mie dita.

-Hermione...posso farti una domanda?- Ron interrompe quel silenzio ed io inizio a chiedermi perché sto qui con lui.

-dimmi Ron-

-qual’è la cosa a cui pensi di più?- continua a giocherellare con la piuma.

Lo sta facendo a posta. Lo sento.

E va bene Ron...vuoi giocare?

-probabilmente al domani-

Finalmente alza lo sguardo verso di me e inarca un sopracciglio.

-al domani?-

Cosa ti aspettavi che dicessi Ron?

“penso ai libri e a te!”no Ron...troppo facile!

-già...-la sua espressione è notevolmente delusa- tu?-gli chiedo con aria indifferente, ma in realtà muoio dalla voglia di saperlo.

-in questo periodo sono notevolmente preso dal Quidditch, ma di solito mi capita di pensare alla mia vita-

E invece che spegnere la mia curiosià, l’accende ancora di più.

-non è giusto! “la mia vita” è un argomento troppo vasto...devi specificare!-

gli faccio io.

-non mi sembra che “il domani” sia molto più dettagliato! Se specifico io, devi farlo anche tu...va bene?-

Esito un po’, anche per prendermi tempo per pensare a cosa poter dire.

-va bene- acconsento.

-io penso ai miei migliori amici...ad Harry e a te-

Il mio cuore perde un battito, poi lo recupera velocemente.

 

  
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