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Autore: MrBadCath    24/08/2011    1 recensioni
Autori: MrBadGuy feat. La Cath
Personaggi: Roger Taylor, John Deacon, Tim Staffell, Brian May, Nuovo personaggio [Anthea], Nuovo personaggio [Dorothea]
Desclaimers: I Queen e Tim Staffell non ci appartengono (se ci fossero appartenuti, erano guai, guai grossi per tutti); le canzoni citate non ci appartengono; niente di tutto questo è probabilmente mai successo nella realtà; no infringment of copyright intended.
Note: MrB and C will rock you.
Sintesi della trama: i giovani amori dei Queen, vale a dire, un classico masticato e rimasticato e sputato lì per voi da MrB e C :D in pratica è come se l'avessimo già digerito per voi :D non ringraziateci per questo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo primo: Coming soon



The same old babies with the same old toys



Una bella corsetta per tenersi in forma era quello che ci voleva. Era ancora freschino per andare in giro sbracciati dopo sera, ma le finali si stavano avvicinando. Marzo era arrivato da poco ed il tempo incalzava: gli esami, le gare, le iscrizioni al college... essere un anno avanti iniziava a non parerle più una buona idea. La primina le stava facendo accorciare i tempi più di quanto non avesse previsto. E non aveva idea di cosa fare.


They're always... coming soon



Correre le distendeva i nervi. Era lei, a correre, oppure il resto stava andando a rilento?
Aveva sete. Si guardò intorno, ma non c'era nessuna fontanella, solo un pub. Di solito era frequentato da gente più grande della sua età, studenti universitari, rango in cui l'anno successivo sarebbe entrata a far parte anche lei. Era sabato sera: di certo era affollato.
Anthea si fece coraggio ed entrò nel pub. Non avrebbe impiegato troppo tempo, dopotutto. Aveva solo bisogno di una bottiglia d'acqua, sempre ammesso che l'avessero.
L'ambiente era carino, sembrava di stare in una taverna nel lontano '800. C'era un gran baccano all'interno, entrò passando del tutto inosservata.


I get some headaches when I hit the heights,
like in the morning after crazy nights



Nel tavolo all'angolo, notò una sua compagna di classe. Non era decisamente quel tipo di ragazza che poteva essere una sua amica, eppure la incuriosiva.
Dorothea, o Dorothy, come la chiamavano tutti gli altri, era il classico tipaccio che sta seduto all'ultimo banco con l'aria di una che sta cercando di riprendersi dalla sbornia della sera prima.
Anthea era solita fissarla, un po' preoccupata, senza sapere neanche perché. Non si erano mai rivolte la parola, benché fosse una sua compagna di classe ormai da settembre. Non doveva essere poi così piacevole cambiare compagni ogni anno che era costretta a ripetere la classe. Del resto, se si fosse applicata di più...
«Hei ciao!» la ragazza seduta al tavolo la salutò con un evidente cenno della mano e lei si voltò, pronta a vedere se non si stesse rivolgendo a qualcun altro. Il ricciolo accomodato a due passi da lei scoppiò a ridere e borbottò qualcosa che Anthea non riuscii a sentire, probabilmente parole di scherno nei confronti dell'amica.
Eppure sì, pareva che proprio Dorothy, la moretta con gli abiti hippy e le labbra color del fuoco, stesse cercando di comunicare con lei, la biondina con l'uniforme scolastica da palestra ed il naso a patata, in piedi in mezzo al pub come una scema. Si sentì leggermente in imbarazzo ed arrossì quando l'altra la invitò a raggiungerla, senza accennare a spostarsi dalla sua postazione.
Un ragazzo teneva il braccio sulla spalliera dietro di lei, cingendola affettuosamente.
«Ciao Anthie!» insistette «Non ti ho mai vista da queste parti, sei sola?» esordì un'aria sinceramente gentile. Non aveva avuto occasione di conoscere il suo lato non-oscuro.
-sfido io, questi locali di solito li frequentano gli universitari- pensò lei. Tra Dorothy ed Anthea correvano tre anni di differenza. Le voci che giravano sul suo conto non erano delle più lusinghiere. Frequentava solo ragazzi più grandi, dell'università per la maggior parte, e all'interno delle mura scolastiche, non si era fatta neanche un amico.


somebody nagging you when you're out with the boys



Non voleva fare la figura dell'idiota, al tavolo con lei c'erano tre ragazzi e nessuna ragazza, così pensò che forse voleva solo prendersi gioco di lei. Anthea rispose, facendo buon viso a cattivo gioco, sforzandosi comunque di capire dove voleva andare a parare:
«Stavo facendo una corsetta, ma ho finito l'acqua» si sforzò di mostrarsi accondiscendente
«Gioca per la squadra di pallavolo» spiegò Dorothy e la bionda si meravigliò che non solo ricordasse il suo nome, ma sapesse anche qualcosa di lei. Evidentemente era brava ad ascoltare.
«Quindi andate davvero a scuola insieme? Siete amiche?» scoppiò nuovamente a ridere il ricciolo ed Anthea annuì, non comprendendo che cosa ci fosse da ridere
«Amiche al tal punto che la inviterò a bere al nostro tavolo, stasera» lo rimbeccò lei, travolgendolo con una risata sarcastica «visto che paghi tu, perdente» scoppiò a ridere, perdendo definitivamente ogni freno. Allora la invitò ad accomodarsi.
Il ragazzo seduto accanto a Dorothy si sporse per spiegarle meglio le cose:
«Aveva scommesso che lei non avesse amiche femmine» sghignazzò «comunque piacere, io sono Tim, il perdente con i riccioli è Brian ed il biondo in silenzio nell'angolo è Roger... Roger?»
«Che vuoi?» rispose scorbutico l'altro
«Niente da fare, oggi è di pessimo umore» si strinse nelle spalle e si riaccomodò in modo da far coincidere precisamente il suo corpo con quello di Dorothy «ed io che speravo che conoscere qualche donzella ti avrebbe tirato un po' su di morale...»
«Roger che hai?» domandò la mora allungandosi verso di lui con un braccio, ma lui scosse la testa. Dorothy guardò il cielo con rassegnazione. Il biondino sembrava non gradire tutte quelle attenzioni, così l'altra pensò che presentarsi fosse una buona idea.
«Comunque io sono Anthea» sorrise
«Bene, Anthea» Brian si accomodò scompostamente sul divanetto in pelle distribuendo le quattro ossa dei suoi secchissimi bracci nell'angolo «quanti anni hai?» sembrava un ragazzo a posto, in realtà l'unico, quei quattro parevano non avere proprio niente in comune.
«Diciassette» asserì, ed il moro scoppiò a ridere di nuovo
«Se scoprono che ci hai portato una minorenne al tavolo ci arrestano!» esclamò
«Per me ha bevuto troppo» sentenziò Tim, accarezzando i capelli di Dorothy con fare quasi naturale
«Comunque se proprio devo essere arrestato, almeno che mi dica quali compiti deve fare per lunedì la signorina» indicò la mora. Anthea ci pensò un attimo, poi decise che comportarsi bene non sarebbe piaciuto a quelli che avevano proprio l'aria di essere dei ragazzacci
«Non me lo ricordo» rispose, grattandosi la testa nervosamente
«Se non passi neanche quest'anno, ti butteranno fuori a calci» la prese in giro il ricciolo.
In generale, il suo rendimento era mediocre.
Effettivamente Dorothy passava la maggior parte del tempo incollata al banco, non si alzava mai per parlare con gli altri, solo se la chiamavano alla lavagna o se la buttavano fuori perché si era addormentata.
«Se passi, invece, che hai intenzione di fare?» domandò Roger, contro le aspettative di tutti i presenti, un po' per l'improbabilità che quella possibilità si avverasse, un po' perché aveva aperto bocca
«Quello che fai tu, così mi aiuti a studiare» lei gli fece l'occhiolino e lui le sorrise
«Anthie, che fai domani di bello?» domandò Brian d'improvviso e lei si sentì leggermente in imbarazzo per l'eccessiva confidenza accordatale «Noi suoniamo all'Imperial College, se hai tempo passa a dare un'occhiata»
   
 
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