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Autore: Suriru    24/08/2011    6 recensioni
Questa è una fiction su una coppia, secondo me, meravigliosa: Paperinik x Paperinika. Il loro però è un amore impossibile che subisce molti patemi. Tutto questo capiscono in una notte di luna piena
Genere: Sentimentale, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Quattro cuori in due paperi
 

Era una semplicissima notte, una notte di luna piena, e a Paperopoli, una città come un’altra, due paperi stavano pensando l’uno all’altra: Paperinik aveva appena finito il suo solito giro di perlustrazione. Tutto era normale; tutta la città stava dormendo, non un ladro, non un losco individuo si aggirava per le strade, ma avrebbe preferito che ci fosse stato qualcuno solo per pensare ad altro. A cosa stava pensando? Alle bugie che non faceva altro che dire da quando era diventato il Vendicatore mascherato: agli amici, ai conoscenti, ai parenti, ma soprattutto a lei, alla sua fidanzata che tanto amava. Ma era questo il problema! Non era solo innamorato di lei!
In una casa non troppo lontana anche qualcun altro stava pensando alle stesse cose. Paperina era stufa di mentire a chi conosceva, a se stessa e a lui. Ma Paperinika non poteva prendere il sopravvento! La testa le faceva male, era confusa: chi era lei? Paperina o Paperinika? E di chi era innamorata? Di Paperino o Paperinik? Di Paperino, ovvio! Ma il sentimento che provava per l’eroe mascherato non era affatto diverso. Andò verso il tavolo di casa sua dove aveva messo un ritaglio di giornale il quale titolo era “Paperinik salva ancora la nostra città, come faremo senza di lui?”.
Già. Lei cosa farebbe senza di lui? Forse Paperinika non sarebbe esistita e questo avrebbe causato dei problemi alle paperolesi  che avevano sempre bisogno del suo aiuto. Ma almeno non si sarebbe sentita così male. Prese il ritaglio di giornale e se lo strinse forte al petto.
Paperinik, ormai tornato Paperino, stava guardando anche lui il ritaglio del giornale del mattino: “Paperinika, l’eroina del gentil sesso colpisce ancora.
Quante cose aveva in comune con quella papera, più di quello che lui pensava, ma allo stesso tempo erano diversi e irraggiungibili. All’inizio era solo una rivale con cui non andava d’accordo, ma col tempo quel sentimento è mutato. Ma lui amava Paperina, la amava più di ogni altra cosa, anche se lei a volte non se ne accorgeva. Cosa poteva fare? Aveva bisogno di uscire e pensare.
Tutti e due dovevano pensare, così si misero nei panni dei due eroi, presero i ritagli di giornale e, uno con la xxx macchina e l’altra con gli stivaletti a reazione, uscirono diretti nella notte.
Tutti e due si fermarono su due grattacieli del centro ad osservare la luna. Come era bella! Sembrava finta da quanto era splendente, piena e vicina come non lo era mai stata. Si ricordarono di quelle notti che passavano sul tetto quando loro e dei loro amici supereroi avevano formato gli Ultraeroes per combattere i Bad-7. Come era difficile all’inizio la convivenza: la prima volta che si videro scoppiò subito una specie di guerra, non si potevano neanche vedere! Poi una sera si erano messi a parlare e ci fu un momento magico e significativo per loro: un quasi bacio. Se lo ricordavano benissimo! In quel momento si erano sentiti uniti più che mai, ma fu un quasi bacio a causa della loro vera vita. Non potevano farlo, non potevano tradire la persona che amavano! Tutto questo era successo in una notte proprio come questa. I ricordi erano vivi come non lo erano mai stati, più vivi di quello stesso momento che avevano passato. Il loro era un amore impossibile. Guardarono attentamente i ritagli di giornale sotto il riflesso della luna: Paperinik aveva un portamento fiero con le mani sui fianchi, la testa alta e il mantello che svolazzava al vento, sembrava il più grande supereroe del mondo, Paperinika invece era a braccia conserte, elegante e con quegli occhi e quel sorriso che avrebbero sciolto il cuore di chiunque. Paperinik, o Paperino, sospirò tristemente e a Paperinika, o Paperina, sfuggì una lacrima che le rigò la guancia.
Il tempo passava senza che loro se ne accorgessero e ad un certo punto dovettero tornare a casa. Lacrime sfuggivano dai loro occhi, senza che loro se ne accorgessero, lacrime amare di tristezza, lacrime di rimpianto, lacrime per un sentimento che doveva sparire. Paperinik stava guidando senza però togliere lo sguardo da quella foto posizionata sopra l’altro sedile dell’auto. Ad un tratto una folata di vento la fece volare via. No, no! Quella era l’unica cosa che aveva di lei, non poteva volare via! Si mise a rincorrerla per mezza città, ma il vento era forte, non sapeva se l’avrebbe ritrovato.
Paperinika stava ancora piangendo diretta verso casa sua, quando un foglio le volò accanto. Lei lo prese e, con suo grande stupore, vide che era una sua fotografia. Come era volata li? Si guardò intorno…e lo vide. Lui, il papero dei suoi sogni era a pochi metri di distanza, ma allo stesso tempo sembrava irraggiungibile. Anche se l’oscurità incombeva i loro occhi si incrociarono: occhi neri come la liquerizia che brillavano alla luce della luna, questo era l’effetto reciproco. Poi Paperinik distolse lo sguardo e se ne andò, ma lei non lo inseguì. Lui lo aveva fatto per non soffrire e per non farla soffrire. Lei lo aveva capito e tornò a casa.
Dopo essere tornati normali ed essersi infilati i pigiami, Paperino si distese sul letto e pensò a quello che aveva fatto: era meglio per tutti, per lui, per Paperina e per Paperinika. Era stata la cosa più saggia.
A casa di Paperina, gli occhi le si riempirono di lacrime già piante. Era una sensazione orribile, come un vuoto che non sarebbe mai stato colmato.
Non potevano fare altro, se non addormentarsi insieme con le menti unite. Sul tavolo ora due foto erano una vicino all’altra, insieme ma divise per sempre.
Come per unire i quattro cuori di due paperi.

L'Angolo di Piplette
Ciao a tutti!!!!!!!!!!!!!!
Per chi già mi conosce (credo nessuno) è strano che io scriva storie tristi, per chi non mi conosce vi dico che questo non è il mio genere. Questa storia l'ho scritta perchè amo questa coppia, che purtroppo credo che non esisterà mai.
Ho scritto che è una song-fic perchè l'ho inventata dopo aver sentito la canzone
"Mi sei venuto a cercare tu" di Alessandra Amoroso
fa un certo effetto sentirla mentre si legge, ve lo posso garantire.
A parte tutto grazie per aver letto e spero che qualcuno possa commentare
Alla prossima fic
                                                                                                                                                    Piplette

  
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