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Autore: ELE106    25/08/2011    15 recensioni
ODDIO CHE EMOZIONE! E' la primissima volta che pubblico (ma non la prima che scrivo purtroppo) e sono a dir poco terrorizzata ma ci provo.
Ispirata dall'episodio 5x14 My Bloody Valentine.
La trama è dura da sintetizzare perché fondamentalmente è una mia fantasia su come potevano svolgersi i fatti.
Questi due mi hanno fatto impazzire e se non la scrivevo non me la toglievo dalla testa.
In due parole: Sam ha di nuovo fame di sangue demoniaco...ma c'è qualcosa che può...alleviare le sue pene! Che vergogna!!!!
Attenzione: Wincest (don't like don't read :D)
Revisionata il 30/10/2012
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Lemon | Avvertimenti: Incest | Contesto: Quinta stagione
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Titolo: Dean e la Fame
Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Pairing: Dean / Sam; wincest
Rating: arancione
Warnings: SLASH, Incesto, e chi più ne ha più ne metta. Non leggete se non è il vostro genere.
Disclaimer:
Dean, Sam e Castiel non mi  appartengono e questa è un'opera di fantasia, non rispecchia i gusti  sessuali dei personaggi, non ha scopo di lucro, vorrei poter cancellare i disclaimer, perché non ci credo fino in fondo, bla bla bla…
Trama (???): Sam ha di nuovo fame di sangue demoniaco. Ma c'è qualcosa, o qualcuno, che può...alleviare le sue pene. Ecco come.
Note: Dean’s POV.  Questo che andrete a leggere è il mio primo, rozzissimo, tentativo di scrivere una fan fiction. Rileggendola m’è venuto pure da chiedermi come mai fosse piaciuta  così tanto al popolo wincest di efp... Sentitamente, rinnovo i miei ringraziamenti a tutti!! L’ho revisionata un pizzico, giusto perché mi vergognavo come una ladra di averla scritta io… ma siccome non faccio miracoli, questo è quanto ne è uscito! Buona lettura :D


 

 

Dean e la fame
 


 

Ed ecco che ci risiamo… Carestia! Un altro stramaledettissimo Cavaliere della fottutissima Apocalisse, da affrontare senza nessunissima diavolo di preparazione, con zero idee su come accidenti venirne fuori.
Se fosse una serie televisiva, lo giuro, non la guarderei, e lo sapete il perché? Perché è ripetitiva, cazzo! È sempre la stessa storia: due… anzi tre disgraziati, tra il fuoco incrociato dell’Epica lotta ‘Bene contro Male’. Robaccia trita e ritrita, per non dire ridicolmente assurda! Chi cavolo mai potrebbe identificarsi con noi?

Meglio chiudere qui con le riflessioni comunque. Non sono il mio forte e soprattutto non sono di alcun aiuto.
Questo Motel fa più schifo degli altri… se a qualcuno interessa.

Ma torniamo a noi. Ok, ora prendo in mano la situazione. Anche perché sono il solo sano di mente rimasto in questa stanza, se non addirittura nella città (il che è tutto dire).
“Castiel! La finisci di addentare hamburger e mi ascolti un attimo?” Ringhio a quello sfigato di angelo che mi è toccato in sorte.
Quanti accidenti se n’è mangiati? Quel sacchetto è enorme!
“Ci servi, ok? Cerca di ricomporti, maledizione! Dobbiamo ammazzare Carestia e credo proprio che tu sia l’unico con i super poteri qui!”
Perché, anche quando sono mortalmente preoccupato, finisco per sembrare sarcastico?

Macché… quello proprio non mi ascolta. È più fuori di testa di quello che credevo! Avrebbe dovuto farlo mangiare più spesso quel pover’uomo di Jimmy… forse ora non sarebbe ridotto così.
“Cosa stai guardando?” domando, esasperato, mentre lo vedo fissare la porta del bagno.
“Sam… da quanto tempo è nel bagno?” risponde Castiel, pensieroso, con la bocca piena e lo sguardo vacuo e soddisfatto. Se non fossimo in una delle nostre situazioni di merda, creperei dalle risate.
“Che? Non lo so… ” dico, improvvisamente serio, avvicinandomi alla porta.
“Sam?”
Per l’inferno! Ma deve proprio perdere tempo a sistemarsi il ciuffo anche in questo momento? Io lo dico sempre  ‘tagliati i capelli Sammy! Sarai carina comunque’. Ma niente! Mai che mi prenda sul serio qualcuno… chissà perché?

Comunque mio fratello continua a non rispondere, così decido, senza pensarci troppo, che ce lo tiro fuori io dal bagno. All’istante!
Apro la porta, poco delicatamente, e lo trovo lì allo specchio (te pareva…), chino sul lavandino,  appoggiato malamente ai bordi, col respiro decisamente alterato. Sto quasi per mettermi a strillare come un’aquila, quando mi sembra di notare che qualcosa non va.
“Sam cosa stai… ” non riesco nemmeno a finire la frase, che Sammy si volta di scatto verso di me, zuppo di sudore, occhi spalancati, malfermo sulle ginocchia, con contorno di spasmi incontrollati per tutto il corpo. In pratica: un fottuto tossico in astinenza.

Sta per dirmi qualcosa, ma già non ci vedo più dalla rabbia.
“Sta zitto Sam! Non fiatare, cazzo!” grido, uscendo dal bagno come una furia  e agguantando Castiel per un braccio.
“Tu ed io Cass! Teletrasportaci subito da quel figlio di puttana! Lo ammazziamo, torniamo di corsa qui, Sammy starà bene e leviamo le tende. Tutto chiaro?” sbotto, senza nemmeno preoccuparmi di riprendere fiato.

Io Sam non ce lo sbatto di nuovo nella fottuta camera anti-panico di Bobby per disintossicarsi, solo perché uno stronzo a cavallo ha deciso di far impazzire tutti per qualche assurdo desiderio represso. Siamo tutti repressi, cazzo! Perché a Sammy tocca sempre la peggio?

Castiel non accenna a fare un accidenti di niente che non sia ingozzarsi di carne rossa. Si limita a fissarmi, con fare interrogativo, mentre sento la voce di Sam che debolmente ripete il mio nome, nel tentativo di calmarmi o di chiamarmi, non lo capisco.
“Dean… ”
“Ti ho detto di stare zitto Sam!” rispondo, sempre ancorato al braccio di Castiel.
“Posso sapere cosa non ti è chiaro del mio piano?” chiedo, rivolgendomi all’angelo, sempre più incazzato.
“Dean!” urla improvvisamente Sam, facendomi voltare verso di lui.
“Che c’è? Ho capito Sam! Vorresti tanto fare il bagnetto in un’enorme piscina di sangue di demone! Passerà ok? Ci penso io!”
Quando però lo osservo meglio, sento che c’è dell’altro. Ha uno sguardo strano, quasi come se volesse disperatamente farmi capire un qualcosa, senza potermelo dire.
“Dean non è solo quello… ti prego …fa… qualcosa… ” balbetta, sempre più affannato.

Va bene, adesso basta! Due passi e sono di fronte a Sam, ancora nel bagno, appoggiato al lavandino. Come mi vede avvicinarmi, punta gli occhi a terra e mi sembra proprio di vederlo irrigidirsi ancora di più.
“Sammy… forse non te ne sei reso conto, ma qui la situazione è complicata, ok? Dobbiamo sbrigarci con questo Carestia oppure sarà una schifosa carneficina… in tutti i sensi! Ora… ” dico piano, passandomi la mano sugli occhi e cercando di mantenere la calma “… mi vuoi cortesemente dire che diavolo di altro c’è, o devo usare le maniere forti?”

Sam rialza finalmente lo sguardo, ma non su di me. Guarda oltre la mia spalla e fissa Castiel per qualche secondo, in piedi al centro della stanza, sempre più confuso. Non è l’unico ad esserlo, a dire il vero.
All’improvviso qualcosa cambia nei suoi occhi. Li punta dritti nei miei e sono decisamente strani. Ha le pupille esageratamente dilatate e questo mi agita ancora più di prima. Mi chiedo cos’altro può essere, oltre la sete di sangue.
Non faccio in tempo a capire cosa mi sta dicendo, che l'idiota mi si spiaccica completamente addosso, intento ad armeggiare con …

Oh mio Dio! Ma che sta facendo?

“S-s-s-am!! Cos-che-cazz …” balbetto, rimanendo immobile come un fottutissimo palo.
Mi ha già aperto la cintura dei pantaloni, quando avvicina sensualmente le labbra al mio orecchio e sento il suo fiato caldo arrivarmi fin nelle ossa, facendomi rabbrividire.
“Ho detto: manda via Castiel! Ti prego... ” sussurra piano, abbassando il tono di voce e facendomi venire i brividi.

Lo stacco bruscamente da me, afferrandolo per le mani ancora impegnate a sbottonarmi i jeans.
“Sam! Dico, ma sei impazzito?”
Domanda retorica, Dean… ovvio che è impazzito.
“ORA!!!” Grida lui, divincolandosi dalla mia presa e ricominciando a fare il suo ‘lavoro’.

Porca puttana, li ha aperti … fa proprio sul serio!

“Oh cazzo …” Mi sfugge, mentre la sua mano vaga già nei miei boxer e lui mi si spalma, se possibile, ancora di più addosso, divaricando leggermente le gambe per aderire meglio a me e stare più comodo.
“Ti prego … ti prego … ti prego...” mormora Sam, tra un bacetto sul collo e l’altro, iniziando a strusciarsi contro di me, in maniera inequivocabile, sempre meno in possesso delle sue facoltà mentali.
“C-castiel … evapora!” Ordino all’angelo, ancora immobile nella medesima postazione, cercando di darmi un contegno e conferire un pizzico di autorità al tono, tremolante, della mia voce.
Non vorrei che la scena gli provocasse una specie di trauma‘infantile’.
“Subito!” urlo risoluto, quando noto che non si è mosso di un millimetro.
Devo essere stato convincente, perché non se lo fa ripetere due volte e sparisce con il consueto fruscio d’ali.

Cerco di nuovo di scrollarmi Sam di dosso, cosa non semplice da fare visto che ogni fibra del mio corpo è ormai stata ampliamente stimolata e gradirebbe molto proseguire con la … cosa. Qualsiasi cosa sia.
“Sammy!” Grido, e stavolta sembro davvero una donnetta isterica.
Lui mi fissa sempre più implorante, con le guance in fiamme e il respiro accelerato. È evidente che è in imbarazzo, ma è come se il suo corpo non gli rispondesse.
“Non ce la faccio più Dean… subito… per favore, subito!” mi sussurra, ma con modi decisamente più docili.
Brutto Bastardo! Sa perfettamente che, quando fa così, vado definitivamente in tilt e faccio tutto quello che vuole.

Come da copione infatti: dite ‘CIAO’ al cervello di Dean perché non tornerà per un po’.
Mi scordo di Carestia, mi scordo di Dio, del Bene, del Male, di Lucifero e di tutta la nostra pidocchiosa esistenza. L’unica cosa che riesco a fare è fissare il vuoto, a bocca spalancata, mentre le abili mani di Sammy mi si infilano sotto la sottile t-shirt e risalgono lungo i fianchi, per poi deviare sui pettorali e via così…
Devo essere morto e finito per sbaglio in Paradiso. Meglio godersela finché non si accorgono dello sbaglio e mi rispediscono sulla Terra… o all’Inferno.

Mi lascia piccoli e soffici baci dappertutto: clavicola, collo, mento, guancia. Quando arriva finalmente alle labbra , io le dischiudo automaticamente, perché non aspetto altro che baciarlo, ma lui si ferma di colpo.
“Sam?”
Ci mancava! Ora sono io ad implorare.

Lui sta guardando proprio la sotto, dove è evidente che si sta muovendo qualcosa, ma sembra rendersi conto che le operazioni vanno accelerate, perché si inginocchia di scatto, mi abbassa jeans e boxer e ...
“Cristo santissimo!” Urlo, con le ginocchia improvvisamente molli, allungando le braccia di fronte a me per appoggiarle al muro.
Devo ammettere che ho sempre sognato che Sam fosse più intraprendente, sessualmente parlando, ma Gesù! Così… nemmeno nei film porno!

Smetto di farmi domande perché il calore della sua bocca e l’abilità della sua lingua sono semplicemente… troppo. Trattengo il respiro e in pochi minuti rischio di venire come un’adolescente al primo lavoro di bocca. Infatti ci sono quasi arrivato, quando Sam si ferma di nuovo, con mio sommo dispiacere.
Apro debolmente gli occhi e lo vedo mentre si rialza con lentezza, abbassandosi pantaloni e mutande nello stesso momento.

Mi bacia in modo osceno e incredibilmente bagnato, facendomi sentire il mio stesso sapore, mentre mi accarezza il labbro superiore, con la lingua.
Si gira di schiena, senza mai staccarsi da me, passandomi il braccio dietro la testa per tenerla ben salda contro di lui, poi si china leggermente in avanti per aderire meglio al mio bacino.
Lo sento mugolare e resto quasi stordito dal potere erotico che la sua voce ha su di me.
“Dean… ti prego… ”
Solamente l’ultimo barlume di lucidità che mi è rimasta, mi impedisce di continuare, senza farmi scrupoli.
“Così ti farà male. Lo sai … ” Rispondo, ma suono poco convincente stavolta.
Infatti, come se non mi avesse sentito, mi bacia di nuovo, mentre divarica le gambe e fa praticamente da solo.

Encefalogramma piatto ragazzi.

È come se lo stessimo facendo per la prima volta. Siamo sempre noi, ma completamente diversi.
La furia e la passione di chi si è desiderato per tanto tempo, insieme all’intimità e la sapienza di chi si conosce ormai nei minimi particolari.
Non ho mai sentito Sam gemere così forte, né dire tante oscenità tutte insieme. Mi manda fuori di testa! Chiameranno la polizia, me lo sento.
Gli do quello che vuole perché sembra che la sua vita dipenda da questo. Dipenda da me! E mi sento potente, mi sento indispensabile per lui, come non mi ci sentivo da anni. Lo sento mio! E lui mi chiama, mi supplica, grida il mio nome.
Le sue lunghe gambe strette intorno ai miei fianchi, il suo corpo sopra il mio, sotto, sul fianco.
Non so più nemmeno quante volte lo abbiamo fatto, non so nemmeno quanto tempo abbiamo passato aggrovigliati uno all’altro.

Quello che so è che il mio cervello ha deciso di riattivarsi quando finisce tutto e Sam si addormenta.
Almeno spero che dorma, perché è stato più come se fosse caduto in coma.
Un attimo prima lo guardo venire, sopra di me, per l’ennesima volta e un attimo dopo si accascia sul mio petto di peso, respirando pesantemente.
È svenuto?
Una parte di me si complimenta con se stessa, pienamente soddisfatta per la notevole prestazione e per averlo fatto impazzire fino a perdere i sensi. L’altra parte di me è segretamente felice che sia in ‘coma’, perché, diavolo… non ce la facevo più! Non sia mai che debba tirarmi indietro per primo io. Deve ancora venire il giorno in cui Dean Winchester non se la sente. Che-c-cavolo… è da sfigati!

Pian piano la mia mente torna alla semi-razionalità e comincia a riordinare gli ultimi avvenimenti, facendomi avvertire un fastidioso e crescente senso di angoscia.
Tutta la soddisfazione faticosamente guadagnata, scema d’un colpo e si azzera in un attimo quando realizzo che, non solo quello svenuto sopra di me tra poco potrebbe risvegliarsi e voler riprendere a farsi sbattere come un tappeto per tutta la stanza, ma soprattutto che il colpevole di tutto è ancora vivo, mentre con ogni probabilità lo sfigato in trench non lo è più.

Mi alzo piano, spostando delicatamente Sam su un fianco, facendo bene attenzione a non svegliarlo, e vado in bagno, chiudendomi la porta alle spalle.
Mi sta scoppiando la testa. Mi rimetto i boxer e la t-shirt come un automa ed esco, sovrappensiero, appoggiandomi allo stipite della porta e grattandomi la nuca con una mano.
Sospiro e alzo gli occhi per controllare che Sam dorma ancora.
Dorme … grazie a Dio.
Il tempo di abbassare e rialzare lo sguardo che…

“Porc .. Castiel!” Esclamo, sull’orlo di un infarto -che dopo tanta attività non sarebbe nemmeno improbabile-, vedendolo in piedi, di fronte al letto che osserva Sam addormentato … e nudo.
Sto per inveirgli contro qualche acido commento sulla sua totale mancanza di considerazione per la privacy altrui e più precisamente la mia, quando noto un piccolissimo particolare: niente sacchetto di hamburger.
“Cass… stai bene? Sembri a posto. Cioè… intendo con il tuo problema. Sai? La fame!”
Si volta un attimo, distrattamente verso di me per poi tornare a Sam, sempre impassibile.
“Carestia è morto. Questo è il suo anello.” Dice, lanciandomi il suddetto oggetto, che afferro al volo.

Lo ammetto: sono colpito. Sembra sfigato, invece… ci sa fare l’angioletto.
“Cavolo!” esclamo, un po’ più rilassato, giocherellando con l’anello.
“Perché Sam è nudo?” mi chiede, come niente fosse, voltandosi di nuovo a guardarmi.
Mi sento avvampare dall’imbarazzo fino alla punta delle orecchie. Devo essere violaceo.
Ma non ce l’ha un po’ di sana vergogna? Certo che no! È un accidenti di stramaledetto angelo sentimento-deficiente, al quale bisognerebbe spiegare certe cose partendo dalle api e i fiori!

Cerco di darmi un contegno, cosa non semplice, quando si è senza pantaloni addosso.
“N-non sono fatti tuoi, chiaro? Queste cose i bambini non le devono sapere… ”
Sii naturale Dean! Con il sarcasmo vinci sempre. Vedrai che cambierà argomento.
“Continuo a non avere dimestichezza con il tuo linguaggio. Ma deduco che tu mi stia prendendo in giro, come al solito. Ècosì che dite, giusto?” Risponde Castiel.

Nel frattempo sento Sam emettere buffi versetti e, quando mi volto verso di lui, noto si sta per rigirare nel letto a pancia in su. Prima che gli si veda tutto, mi fiondo da lui per coprirlo con un lenzuolo, sotto gli occhi sgranati dell’angelo.
“La vuoi piantare di guardare così o no? Dimmi piuttosto del Cavaliere! Adesso tornerà tutto a posto? Sam starà bene?” Chiedo, rialzandomi e accompagnando Castiel per un braccio lontano dal letto.

Ci sediamo entrambi sul tavolino vicino alla porta d’ingresso.
“Credo di si… ma se si è cibato di sangue di demone sarà un problema, perché ne sentirà di nuovo l’esigenza.” Dice, spostando ancora, di tanto in tanto, gli occhi su Sam.
“Ehi! Guarda che io sono qui!” Gli grido esasperato.

Quando finalmente l’attenzione di Cass torna su di me, mi calmo e continuo con le domande.
“E se invece non lo avesse fatto? Insomma se fossi riuscito a… tenerlo occupato in un altro modo?”
Lui inclina la testa di lato, come fa sempre.
“Sono curioso! In che modo avete passato le ultime quattro ore? Se è lecito chiedere… ”

Quattro ore??Diavolo, ho fatto sesso per quattro ore consecutive?

“Si… mi è sembrato un tempo sufficiente. Mi hai mandato via perché dovevo uccidere Carestia alla svelta e da solo, perché tu dovevi impedire a Sam di bere sangue di demone, giusto?” chiede ingenuamente.
“S-si… ma certo!” Esclamo, tra il divertito e il vagamente colpevole, per aver fatto ‘baldoria’, mentre a momenti ammazzano questo povero disgraziato.
“Sammy non ha bevuto nemmeno un goccetto! È pulito come un neonato!” Dico, rialzandomi in piedi e prendendo ad armeggiare con le valige mie e di Sam.
Anche Castiel si alza e mi segue con lo sguardo.
“Che bellezza! Bravo Cass!” Gli do una pacca sulla spalla e gli sorrido.

Oh Signore! Ecco di nuovo la testa inclinata. E ora?
“Cosa c’è ora?” Chiedo, facendo finta di niente e cominciando a mettere tutto in valigia.
“Non hai ancora risposto alla mia domanda.” Risponde dubbioso.
“Quale domanda?”
Cazzo! Non sorvola mai su niente, maledizione!
“Se hai trovato il modo di… guarire Sam dalla sua dipendenza, gradirei esserne a conoscenza, Dean.” Afferma con naturalezza “Potrei, in questo modo, essere d'aiuto anche io!”
Adesso sono io che non capisco.
“E in che modo potresti essere d’aiuto, scusami?” Chiedo.
“Intendo: se dovesse succedere nuovamente e le circostanze esigessero il tuo di intervento anziché il mio, potrei rimanere io con Sam e aiutarlo come hai fatto tu”.

CHEEEEEEE... ?

Scatto in piedi come un pazzo e lo agguanto per il bavero della giacca con tutte e due le mani, appiccicando il suo naso al mio.
“NON T’AZZARDARE… ”
Stai calmo Dean! Lo dice senza secondi fini…. Calma, calma.
Lo lascio andare velocemente, sistemando con delicatezza il suo colletto e la cravatta.
Devo far appello a tutto l’autocontrollo che possiedo -ed è veramente poco- per non pestarlo.
“Castiel…” inizio, con un filo di voce “apri bene le orecchie piumate, perché non te lo ripeterò un'altra volta… ” con tono sempre più alto. “Non esiste al mondo che tu possa ‘aiutare’ Sammy nel modo in cui lo ‘aiuto’ io! Sono stato chiaro?”
E spero di esserlo stato, perché non ho proprio la forza di essere più esplicito.
“Chiaro Dean!” risponde freddo, con gli occhi fissi nei miei.
“Ma… potrei almeno sapere perché è nud…”
“NO!!!” Lo interrompo secco. “Non puoi, ok? Stop! Fine della storia!”

Alzo lo sguardo al cielo, in cerca di chissà quale aiuto ‘divino’… ed eccolo che arriva.
Un idea! Di quelle folli che vengono solo al sottoscritto.
“E va bene, mi hai convinto…” Sono improvvisamente calmo e mi spunta un diabolico sorriso sul volto, che sono certo anche Castiel abbia notato e, se è diabolico la metà di quello che credo io, si starà preoccupando.
“C’è una cosa sola che può fermare Sam quando è in astinenza da sangue di demone… ” affermo, avvicinandomi sempre di più all’angelo e sussurrandogli ad un orecchio quello che probabilmente penserà sia ‘il segreto dei segreti’.
Infatti… spalanca gli occhi incredulo e mi fissa allibito.
“Mi suona strano… sei sicuro?” chiede dubbioso, dopo avermi ascoltato attentamente.
“Lo abbiamo fatto per quattro ore di fila! Certo che ne sono sicuro! Che diamine!” Rispondo, riuscendo a stento a trattenere una risata epica.

E con questo direi che è proprio ora di andarcene dalla schifosissima città.
Mi infilo jeans, scarpe e giaccone e faccio per uscire dalla porta per andare a comprare qualcosa da mangiare, prima di ripartire.

Ah! Dimenticavo… cosa ho raccontato a Castiel, giusto?

“Cass!” dico a voce alta, voltandomi sulla porta prima di uscire. “Vado a prendere qualcosa da mettere sotto i denti, sono affamato! Occhio a Sammy, ok? Se si sveglia… fai come ti ho detto. Dobbiamo essere sicuri che non abbia ricadute!”
Do un'ultima occhiata al mio Sammy, beatamente addormentato, dolcissimo e sereno, come quando lo guardavo dormire da bambini. Soddisfatto, esco senza aggiungere altro e scoppio a ridere come un pazzo in mezzo alla strada. Un paio di persone, incrociandomi, si allontanano spaventate, ma non mi frega!

Beccati questa Samuel Winchester!



Quando Sam apre pian piano gli occhi, prontamente Castiel fa quello gli ho ordinato: nella stanza si materializzano quindici clown, barbuti e alti almeno quanto mi fratello. Tutti a braccia aperte e in fila indiana, pronti a dare una bella strizzata al principino risvegliato.
Le urla di Sammy le sento persino io dal fast-food, posso giurarlo! Scoppio nuovamente a ridere con tanto di lacrime agli occhi e mi incammino verso il Motel.
Me lo immagino che scappa da quegli esseri, completamente nudo, maledicendomi in tutte le lingue che conosce, sotto gli occhi di un Cass in evidente stato confusionale.

“Falli sparire, Castiel!” Grida, cercando invano di sfuggire ai clown, che già gli sono addosso.
“JERK!!” Mi urla, appena entro nella stanza.
“BITCH!” Rispondo io, voltandomi per guardare fuori, quando sento un certo movimento provenire dall’esterno.

Hanno chiamato la polizia! Ci credo… che casino abbiamo combinato. Meglio scomparire! Che il Diavolo mi porti se mi faccio beccare per disturbo della quiete pubblica, dopo tutte le puttanate che ho combinato nella mia vita.


“Vestiti, Sammy! Ce ne andiamo!”
 
 


Fine.
 
 
 

 

   
 
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