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Autore: valetrinity89    25/08/2011    4 recensioni
- Jackson, ti prego, dimmi una bugia.
La guardai un attimo stranito. In quel momento vidi come sembrava che stesse piangendo .
- Cosa mi stai chiedendo?- ero un po’ incredulo.
- Dimmi una bugia, l’unica vera bugia della tua vita [...]
Dal Cap. XIV, parte II
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jackson Rathbone, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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chap 40

D'accordo...

*prende un profondo respiro*

mamma mia, è più difficile del previsto mettere la parola fine a questa storia. Pensare che è tutto nato il 20 dicembre del 2009...quello sì che è stato un periodo natalizio strano della mia vita. Ho dovuto mutare la mia opinione su parecchie persone a partire dal S. Stefano di quell'anno. Da  una parte è stato un periodo negativo...ma quello che ne è conseguito è stato molto più che positivo. Ho scoperto, come scrisse una volta una mia amica, che sono più resistente di quello che sembro e che ciò che non mi uccide,mi rende solo più forte.

Quando ho incominciato a scrivere questa storia, non pensavo mai che sarebbe durata così tanto. Davvero, cioè.... non mi aspettavo che tanti la leggessero prima di tutto, anche senza commentare. Non mi sarebbe importato. Man mano che postavo, ho scoperto che forse come scrittrice mancata, non sono poi così male se riesco almeno a far ridere la gente. Non volevo scrivere la solita storia dove tutto va subito contornato di zucchero, nè volevo scrivere qualcosa di scontato, lo sanno bene quelle che hanno recensito, che si aspettavano una certa reazione, invece i miei personaggi hanno sbaragliato le loro previsioni :P

D'altronde, non ho mai detto di essere normale, nè che la normalità sia una dei miei costituenti fondamentali xD

Ok, forse la sto tirando un attimo per le lunghe ma, insomma, lasciatemi essere un attimo commossa dalla cosa! xD

Non vi preoccupate comunque ( e qui parlo con chi ha seguito questa storia ) .... tornerò! Non in questa categoria di FF, ma tornerò, percui...STAY TUNED!!!!!

Passo ai ringraziamenti e poi vi lascio alla lettura del capitolo conclusivo....

Allora... ç_ç

- Ringrazio tutti coloro che hanno solo letto questa FF...invisibili, ma so che ci siete. Ringrazio quelli che l'hanno messa sulle preferite o anche solo sulle seguite...e quelli che mi hanno messo tra i loro autori preferiti!

Ora i ringraziamenti "particolari" 

- Alla mia "Puffola Magister" @PrincesMonica, scrittrice delle ff a più raiting rosso che abbia mai letto e che a breve mi abbandonerà per andare in Galles ( è da tre giorni che ho la sindrome dell'abbandono ç_ç ) , suprema lettrice in anticipo della mia ff e l'onestà fatta in persona.G-R-A-Z-I-E!!! :-***** Credo che senza di lei non so che verso avrebbe potuto prendere questa FF - oltre ad alcuni capitoli extra appositamente richiesti u.u -. Monica, attendo il ritorno delle Puffole! Vai e spacca tutto in UK, sono fiera di te!!! Senza di te "Where the Streets Have No Name" non ha la stessa bellezza.... grazie di ogni cosa.

- Ringrazio Ale, alias " @CutePoison83 "..... che pure se è fuori dall'Italia, su un pullman che sobbalza continuamente per le buche nel mezzo della Grecia al ritorno da Rodi, riesce a recensire la mia ff. Donna, puoi rapirmi quando vuoi appena si vince all'enalotto!

- Le mie piccole soldatesse @Joe e @Annie! Come potrei dimenticarmi di voi....in effetti non potrei, anche perchè Joe continua a tartassarmi per una certa FF su Draco Malfoy.... taci bocca mia taci, sennò fai spoiler xD

- La mia "Demone" @Ino, che so che si dimentica sempre di recensire e che prima o poi ha detto che si mette d'impegno e passo per passo ce la farà a leggere tutta la storia.... demone, Londra ci attende a dicembre! *-*

- Ilaria, Elisa e Lavinia!!! le mie compagne di uni, che mi chiedevano ad ogni lezione d'inglese, di postare as soon as possible!

- Ecco...sì cioè...ovunque tu sia, beh, Jackson, ringrazio anche te, d'accordo? Galeotti furono gli occhi verdi >.< *timidezza mode on*.... ci si becca a Londra a dicembre, sperando che appena scorgo la tua figura, non crollo in pianti sconnessi da fangirl...già sono al livello "risatina isterica + castelli per aria"....

- Bene, qui ringraziamento musicale a tutte le band ( e non ) che mi hanno ispirato con le loro canzoni e che sono state il sottofondo perfetto : 30 Seconds to Mars, One Republic,U2, Beatles, Skunk Anansie, Queen, Blondie, Mika, Kings Of Leon, Bon Jovi, The Cure, canzoni del cast di Glee, My Chemical Romance, Bob Dylan e sì.... anche "Fire with Fire" degli Scissor Sisters!!!!E chi più ne ha più ne metta!

Se ho dimenticato qualcuno chiedo venia....

Detto questo....finisco questi chilometrici ringraziamenti e vi saluto! Alla Prossima Storia!

xoxo

valetrinity89

ps: questo capitolo extra mi è stato rischiesto dalla mia soldatina Annie....mia aveva dato un paio di opzioni ma la morte dei miei personaggi non era mai stata contemplata nella mia ff,  così ho ripiegato su altro :)

CHAPTER EXTRA V - COME HOME

 

Hello, world, hope you're listening
Forgive me if I`m young or speaking out of turn
But there`s someone that I`ve been missin'
And I think that they could be the better half of me
They`re in the wrong place, tryin' to make it right
And I`m tired of justifying, so I say to you...
 
"Come home, come home
'Cause I`ve been waiting for ya, for so long, for so long
And right now there's a war between the vanities
But all I see is you and me
The fight for you is all I`ve ever known
So come home"
 
I get lost in the beauty
Of everything I see, the world ain`t half as bad as they paint it to be
If all the sons, all the daughters, stop to take it in
Hopefully, the hate subsides, and the love can begin
It might start now, or maybe I`m just dreamin' out loud, but until then
 
"Come home, come home
'Cause I`ve been waiting for ya, for so long, for so long
And right now there's a war between the vanities
But all I see is you and me
The fight for you is all I`ve ever known (ever known)
So come home"
 
Everything I can`t be, is everything you should be
And that`s why I need you here
Everything i can`t be, is everything you should be
And that`s why I need you here
So hear this now
 
"Come home, come home
'Cause I`ve been waiting for ya, for so long, for so long
And right now there's a war between the vanities
But all I see is you and me
The fight for you is all I`ve ever known (ever known)
So come home
Come Home"

One Republic - Come Home


- Bene, ci siamo tutte? - Erano tutte a casa di Monica. I 30 Seconds To Mars erano in tour, quindi la Mars House era libera. Monica andava da una parte all'altra del salotto, nervosa come non mai mentre lei, Demone e Discepola aspettavano solo che lei parlasse.

- Io propongo di farlo tutte il test, così magari riusciamo a rassicurare Monica...- fece lei.

- Quante confezioni sono Demone?- chiese Monica.

- Quattro confezioni, due test per ognuno...uno a testa -

- Potete anche spartirvi il mio- fece Discepola – Tanto io è da un pezzo che non batto chiodo...

L'atmosfera era tesa.

- Dai Monica, qual'è il peggio che potrebbe succedere? - fece Demone

- Io non sono pronta per un bambino. A me i bambini non piacciono Demone! Non ho il gene della maternità...casomai quello ce l'ha Cake...

- Io non ho il gene della maternità! - commentò la diretta interessata. Va bene che amava fare da babysitter ma da qui ad avere un figlio, o una figlia, con Jackson ne passava di acqua sotto i ponti. Che poi, magari ne sarebbe venuto fuori uno strano incrocio tra un musicista rock e hippie dagli occhi verdi e i boccoli castani con tendenze a una sana pazzia...

Però...non era male come immagine. Un bambino che correva in giardino...

- Cake? Cake??'CAKE!!- era da un minuto abbondante che Monica le schioccava le dita di fronte agli occhi per attirare la sua attenzione.

- Si?

- Bentornata tra noi!

- Le hai parlato di gravidanze e già era partita per la tangente – commentò Discepola – Ok, facciamo questi benedetti test e cerchiamo di tranquillizzare Monica...

Venti minuti dopo stavano guardando una replica di una puntata di True Blood una abbracciata all'altra cercando di tranquillizzare la loro amica.

- Secondo me Jared potrebbe veramente andare in brodo di giuggiole.- commentò Demone

- Secondo me gli verrebbe un colpo. Oppure sarebbe capace di annunciarlo a tutto il mondo durante un concerto.... Roba da strapparsi i capelli. Orde di fangirls con torce e forconi. – concluse Monica.

- Oppure – concluse Cake – Potreste essere le persone più felici del mondo e basta. -

- Potremmo.... -

- Già, potreste. -

- Andiamo a controllare – dichiarò Demone. Monica prese un profondo respiro. Tanto valeva togliersi il cosiddetto cerotto.

- Non ce la faccio!- si fermò Monica – Puffola, ti prego, controllalo tu. Ho le gambe che mi fanno Giacomo Giacomo, per non dire che mi si stanno trasformando lentamente in burro – la ragazza ricominciò a camminare avanti e indietro nervosamente.

Cake andò sul tavolino dove erano posti tutti i test e controllò quello di Monica. Lo prese tra le mani e lo guardò. Poi sorrise.

- Monica puoi riportare il burro delle tue gambe allo stato naturale. Non c'è nessun bebè in arrivo. Non dovrai preoccuparti delle torce e dei forconi per un bel po' di tempo... - alzò il tono della voce sull'ultima frase su fare scherzoso.

Monica fece un sospiro di sollievo e sorrise. - Pensare che mi stavo quasi abituando all'idea...- rise.

- Ok, buttiamo questi test di gravidanza...o bruciamoli! Di questi tempi perfino ho paura che i paparazzi guardino dentro la mia spazzatura... e non esagero!


Ж


Jackson rientrò a casa sua. Era giusto tornato dall'aeroporto. Era dovuto andare per qualche giorno a New York per dei colloqui di lavoro.

Entrò all'ingresso e abbandonò la sua valigia su un lato insieme alla sua inseparabile chitarra. Si diresse verso la cucina, dove era sicuro avrebbe trovato Cake intenta a preparare qualche cosa di delizioso. Gli preparava sempre qualcosa di inaspettato quando tornava da qualche viaggio. L'ultima volta era stato il maiale in agrodolce.

Entrò in cucina e vide la penisola con il ripiano in marmo vuota, senza nulla sopra. Accanto c'era Freddy che si stava leccando una zampa su uno sgabello.

- Non è che ti sei mangiato tutto tu vero? - chiese Jackson. L'ultima volta si era fregato il salame del suo panino, non si meravigliava più di quello che poteva fare quel gatto. Goloso tale e quale la sua padrona.... della quale incominciava a preoccuparsi.

Si diresse verso il piano di sopra, verso la loro camera. Anche lì tutto taceva. Tutto era in silenzio ed era fin troppo in ordine. Sentì piano in sottofondo il cd degli One Republic, uno di quelli di Cake.

Vide la luce del bagno che filtrava dalla porta aperta. Sospirò. Lentamente aprì la porta del bagno e vi trovò la sua ragazza.

Era immersa nella vasca da bagno, con i capelli lunghi tirati su con un mollettone e qualche ciuffo ribelle. Era completamente assorta nei suoi pensieri e faceva galleggiare la sua mano sul pelo dell'acqua, come un gioco.

- Mi stavo seriamente preoccupando.... avevo tipo paura che Freddy ti avesse ucciso e seppellito in giardino il tuo cadavere. - si appoggiò allo stipite della porta.

Lei continuava a non fissarlo. Ok, forse era il caso di preoccuparsi.

- Stai parlando di Freddy, il gatto pigro che pure per andare dalla parte opposta del salotto ha bisogno di una pausa di dieci minuti per riposare...

Lui si avvicinò, si chinò su di lei e le diede un bacio a fior di labbra.

- Giornata pesante? - si sedette sul tappeto adiacente alla vasca da bagno e poggiò un braccio e la sua testa sul bordo bianco.

- Sì e no.... secondo te ho il gene della maternità?

Jackson alzò la testa. - Il gene di che cosa?- strabuzzò gli occhi.

Cake sbuffò – Monica aveva il timore di essere incinta. Mentre aspettavamo per il test abbiamo parlato e secondo lei tra le due sarei io quella che sarebbe una madre bravissima.... dice che vado in brodo di giuggiole appena vedo un bambino... poi ovviamente ha smesso con certe frasi visto che non è incinta. Per il fatto che lei era ansiosa, tutte le Jane A. si sono messe a fare test di gravidanza...- aggrottò le sopracciglia.

- Aspetta.... Monica aveva paura di essere incinta? E poi è vero che un po' in brodo di giuggiole vai quando vedi un bambino...ma non è un po' presto per parlarne???? - Jackson era alquanto confuso.

Tutta questa roba da donna non era per lui. Si grattò una guancia, come sempre faceva quando era confuso.

Cake rise. - Sai qual'è la cosa più divertente di tutte?

- Cosa? - Jackson sorrise.

- Ho scoperto che quella incinta sono io – concluse in un semi sussurro.

Jackson rimase con il sorriso di prima. Solo che ora sembrava un ebete. Lentamente sbiancò e deglutì rumorosamente.

- Cosa...io...tu...ma....cioè... - stava balbettando. Stava decisamente balbettando e aveva il cervello come lobotomizzato. Cosa aveva appena detto?

Da quando in qua c'era poca aria in quel bagno?

Ma soprattutto, era forse il caso di ricominciare a respirare, o era meglio uno svenimento plateale?

Cake uscì dalla vasca e indossò il suo accappatoio. Jackson si era alzato e appoggiato al lavabo. Ad un tratto sentì la sua ragazza stringerlo da dietro.

- Neanche io mi sento pronta. Non so cosa fare -

Jackson posò le mani su quelle della ragazza e le strinse, mentre lei poggiava la sua fronte sulla sua schiena.

Lui era pronto?


Ж


Non era riuscito a dormire a differenza di Cake. Per un po' l'aveva sentita rigirarsi nel letto, tra le sue braccia, come faceva sempre, poi era piombata in sonno agitato.

Ci aveva messo una notte intera ad assimilare il tutto, ma ora aveva decisamente le idee chiare. Molto probabilmente Cake aveva interpretato la sua prima reazione come una sorta di tirarsi indietro, per questo si era sentita persa, come se non sapesse se appoggiarsi a lui.

Si stese meglio accanto a Cake che, nella sua veste da notte verde chiaro, dormiva. Jackson sapeva che a breve si sarebbe svegliata. Aveva una sorta di orologio biologico che la faceva svegliare a una data ora.

Vide la sua ragazza stiracchiarsi e aprire gli occhi. Mise a fuoco ciò che la circondava e poi si voltò verso di lui, come a ricordarsi che non era da sola.

- Buongiorno – sembrava non si ricordasse cosa gli aveva detto ieri. Lo baciò sulle labbra

- Buongiorno anche lei, donna della mia vita....

- Come mai sei già sveglio? Di solito quando torni da un viaggio dormi fino alle undici per recuperare sul jet-lag …

- Non riuscivo a dormire. Così mi sono messo a pensare...

- Che non sempre è una buona cosa nel tuo caso – ridacchiò. Stava evitando il discorso.

- Ti stupiresti di cosa potrei tirare fuori dalla mia mente, mia cara.- Tirò fuori un foglio di carta spiegazzato – Allora.... Dovremo liberare una camera, avevo in mente quella degli ospiti accanto alla nostra se per te non ci sono problemi. Potremmo metterci a dipingerla come abbiamo fatto con la nostra, anche se vorrei farci un bel disegno come la stanza del pianoforte, che ne dici? Ah, poi pensavo di chiamare la banca! Avevo intenzione di aprire un fondo per il bambino, non si sa mai... - stava spuntando tutti i punti della lista su cui aveva pensato tutta la notte. Aveva scritto da entrambi i lati del foglio e la lista non si era rivelata per nulla corta.

- Poi dovresti incominciare ad andare dal ginecologo...preferisci un parto in casa o in ospedale? Che ne pensi dell'epidurale? O vuoi un parto in acqua?

- Ferma! Ferma! Ferma!- Cake poggiò una mano sulla sua, visibilmente allarmata – Che diavolo stai combinando? - si mise la gambe incrociate sul letto, preoccupata.

Jackson la guardò fissa nelle sue iridi color cioccolato. Nella sua numerosa lista aveva dimenticato di aggiungere di spiegare cosa aveva ponderato tutta una notte intera. Si alzò, sempre sotto lo sguardo di Cake e incominciò a esporre quello che gli passava per la testa.

- Quando ieri mi hai detto di aspettare un bambino, mi sembrava di esser stato lobotomizzato. Non riuscivo a connettere i neuroni uno con l'altro. Ci ho messo una notte intera a capire che quella sensazione di rincretinimento era felicità- si mise una mano ad altezza del cuore, come a cercare di non farlo uscir fuori dalla cassa toracica – Appena avevo capito di volerlo, di voler davvero diventare padre, ho incominciato a pensare a come io e le mie sorelle siamo stati cresciuti, a quanti sacrifici i miei genitori hanno fatto e quali valori mi hanno insegnato.... e da questi pensieri è nata la lista...

Cake teneva le sue braccia serrate al suo cuscino. Lo abbandonò e corse immediatamente ad abbracciare il ragazzo.

- Ehi!Ehi!Ehi! - la strinse tra le sue, dolcemente

- Colpa degli ormoni -

- Sento che questa sarà la scusa dei prossimi otto mesi e mezzo... - raccolse il viso della ragazza tra le sue mani – Sei la donna della mia vita...come potevi solo pensare che volessi tirarmi indietro?

- Quando te l'ho detto eri più bianco di un fantasma … ho avuto una legittima paura. E comunque, anche se ti fossi tirato indietro, lo avrei tenuto lo stesso...

- Umh... - le diede un bacio a fior di labbra

Poi mio fratello avrebbe noleggiato un fucile o un cecchino appositamente per ucciderti -

- Probabile... allora? Parto in casa o in ospedale?? Se è un maschietto che ne dici di Gabriel? O preferisci un nome strano o in disuso tipo Alphonse? Non hai fame? Io sì! Che ne dici di pancakes? La madre di Ben mi ha dato una ricetta favolosa...- la stava trascinando per mano, ancora in pigiama ( che nel suo caso era una maglietta a maniche corte e un paio di pantaloni ricavati da una vecchia tuta ).

- Jackson! Fermati tre secondi! -

Lui si voltò fissandola al colmo della felicità e un sorriso sincero.

- Dimmi !

- Gabriel

- Cosa scusa? - aggrottò le sopracciglia.

- Gabriel mi piace come nome- fece lei arrossendo. Poi furba sorpassò Jackson sulle scale – Io voglio i pancakes con le gocce di cioccolato, lo sai, le donne in attesa hanno sempre la precedenza... e poi chi arriva ultimo pulisce tutto!!!!!- la ragazza corse verso la cucina.

- Hey! Non vale!!!! -

FINE

   
 
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