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Autore: Niniel Virgo    26/08/2011    1 recensioni
One-shot su due personaggi inventati da me e una mia amica.
Fuyumi non ha mai avuto un appuntamento in vita sua, e per questo quando Nate le chiede di uscire assieme non sa cosa aspettarsi.
"-Tu sei un Metamorfomagus, no? Puoi..puoi trasformarti in Sakura?-
Chiese lei, sussurrando. Voleva vederla un'ultima volta.
Nate sbiancò, boccheggiando. Probabilmente si aspettava tutto tranne che questo.
-Ti prego. Voglio vederla.-
Lo supplicò, guardandolo dritto negli occhi, cosa che non faceva mai con nessuno."
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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AFRAID OF THE DARK.



Fuyumi aveva un segreto, un segreto terribile, che non aveva mai rivelato a nessuno. Viveva nella paura che qualcuno lo scoprisse.

Nemmeno i suoi genitori ne erano a conoscenza, nemmeno Sakura. Solo Kuro, il suo gatto, perché Fuyumi gliene parlava spesso, essendo il suo unico confidente.

Fuyumi aveva il terrore del buio e dei temporali.

Sebbene avesse quindici anni, la notte faticava a prendere sonno a causa dell'oscurità. Se poi si svegliava nel pieno della notte, era finita. Non riusciva più a chiudere occhio fino all'alba.

Quella notte dormiva a pancia in giù, e, senza che se ne accorse, Kuro le saltò sulla schiena e si acciambellò sopra di lei. Il gatto cercava sempre di rendere sereno il sonno della padroncina, e ci riusciva benissimo. La sola vicinanza bastava a calmare Fuyumi, che trovava nel calore della pelliccia nera del gatto un enorme sollievo.

Kuro cominciò a fare le fusa, chiudendo gli occhi azzurri, nascondendo il muso con la coda, per poi cadere in dormiveglia.

Fuyumi nel frattempo, sognava. Sognava Sacchan, che le sorrideva come una volta e la teneva per mano, senza dire una parola. E lei che non osava interrompere il silenzio, sorridendo a sua volta, anche se aveva un sacco di cose da dirle. Avrebbe voluto pregarla di restare con lei, al suo fianco, come aveva sempre fatto; avrebbe voluto chiederle di andare a gironzolare per Tokyo come facevano sempre, quando lei era viva.

Ad un certo punto, però, Sakura lasciò andare la sua mano, e prese ad allontanarsi da lei, dandole le spalle.

Fuyumi prese a rincorrerla, ma per quanto corresse non riusciva a raggiungerla. Eppure non capiva: Sakura stava solo camminando!

-Sacchan!-

La chiamò a gran voce, disperata. Lei si voltò verso l'amica, impassibile.

-Non posso restare.-

La sua voce era fredda come il ghiaccio, come..la morte.

-Perché non puoi?-

Le chiese a mezza voce, scombussolata. Non era Sakura, era diversa. La sua migliore amica non l'avrebbe mai trattata così.

-Perché sono morta, Fuyumi. E tu devi andare avanti.-

Sibilò, dandole nuovamente le spalle. Una luce improvvisa, così potente da costringere Fuyumi a chiudere gli occhi.

E si svegliò.

Dapprima non capì dove fosse, poi, strizzando gli occhi, si accorse di essere nel suo letto a Hogwarts, e doveva essere circa l'alba.

Sentì un peso sulla schiena, e, allungando una mano, si accorse di avere Kuro appollaiato sulla sua schiena. Sospirò scocciata, allontanandolo con una mano, e si tirò su a sedere.

Stupidi incubi. Perché nonostante avesse visto Sacchan, per lei era stato un incubo. Vederla così fredda e impassibile nei suoi confronti era stato traumatico. Preferiva vederla morta, a questo punto.

Ma cosa stava pensando? Scosse con forza la testa, inorridita da sé stessa. Non era da lei pensare cose così cattive!

Si alzò lentamente, cercando di non pensare all'incubo, ma il viso di Sacchan era ancora impresso nella sua mente. Corse in bagno e gettò la testa sotto il rubinetto.

Il getto d'acqua fredda la svegliò completamente, e finalmente riuscì a scacciare i brutti pensieri.

Anche se era l'alba, poco importava: ormai non sarebbe più riuscita a dormire, sapendo cosa l'aspettava se avesse chiuso nuovamente gli occhi.

Era sabato, quindi non c'erano lezioni e poteva vestirsi come voleva. Prese dal baule una T-shirt gialla, con sopra rappresentata una donna in kimono, e dei pantaloncini corti. La cosa che più amava del week-end era il poter vestirsi come preferiva. Non che la divisa le dispiacesse, ma dopo un po' diventava stancante.

Indossò le scarpe da ginnastica e decise che avrebbe cambiato anche acconciatura. Si diresse nuovamente in bagno e raccolse i capelli in uno chignon, in modo che il collo lungo fosse ben in mostra.

Tornò nella stanza e prese dal baule due o tre libri per passare il tempo, almeno fino a quando non si fosse alzato qualcuno.

Senza nemmeno accorgersene, pensò subito a Nate. Magari avrebbe potuto andare a cercarlo, le sarebbe piaciuto passare la giornata con lui.

Ma c'erano ben due problemi: primo, non avrebbe mai avuto il coraggio di andare a cercarlo. E secondo, era sicura che lui avrebbe accettato?

Si sedette sulla sua poltrona preferita, con un sospiro esasperato: la sua proverbiale timidezza la conoscevano tutti quelli con cui aveva intavolato un minimo di conversazione.

Prese in mano un libro a caso, iniziando a leggere le prime righe. Era un libro di mitologia giapponese, argomento che adorava. Le figure che più l'affascinavano erano gli shinigami, dei della morte che raccoglievano le anime. Ogni volta che tornava a casa cercava nuovi libri su di loro, girava per tutte le librerie e biblioteche facendo impazzire Hiroki, che era costretto a seguirla se voleva passare un po' di tempo con lei.

“Come se non ci vedessimo abbastanza spesso qui a scuola.”

Pensò sbuffando. Da quando il suo migliore amico aveva iniziato a frequentare Hogwarts, era quasi impossibile per Fuyumi trovare un secondo di pace. Non che Hiroki le desse noia, ma a volte l'unica cosa che voleva era starsene da sola per poter pensare liberamente.

Per quanto sforzasse di concentrarsi, ben presto ricominciò a pensare a Nate. Avrebbe tanto voluto vedere lui, in quel momento. Chiuse il libro sbuffando: possibile che ogni volta che pensasse a lui, non riusciva più a concentrarsi sulla lettura? Che seccatura.

Si rialzò e tornò nel dormitorio, facendo attenzione a non svegliare le sue compagne, per rimettere i libri a posto. Avrebbe fatto una passeggiata, non doveva pensare, almeno.

Uscì dalla Sala Comune di Tassorosso con uno strano presentimento: era come se il corridoio la chiamasse a gran voce. Doveva uscire, non era più solo una sua decisione. C'era qualcosa che l'aspettava lì.

Fu con enorme delusione che constatò di essersi sbagliata: non c'era niente. Si era immaginata tutto.

Che sciocca che era stata. Non doveva fidarsi di quelle sensazioni. Scosse con forza il capo e s'incamminò attraverso il corridoio.

All'improvviso le venne in mente una canzone, che veniva usata in Giappone tra i bambini.

Si guardò intorno, con fare sospetto poi, constatando che non c'era nessuno, iniziò a saltare di mattonella in mattonella, canticchiando tra sé.

-Yubi kiri genman

Uso tsuitara-

Saltellò su un piede, allegra. Era come tornare bambina. All'improvviso rivide lei e Sakura che, facendo il girotondo, cantavano quella canzone, sorridenti, allegre, innocenti, senza ancora sapere quello che sarebbe successo. Aprì la bocca per riprendere a cantare, ma prima che potesse emettere suono, qualcuno continuò al suo posto.

-Hari sen bob nomasu

Yubi kitta.-

Quasi cadde a terra dalla sorpresa. Chi poteva conoscere quella canzone?

Si voltò fulminea, ritrovandosi davanti Nate, che, sorridendole, avanzò verso di lei.

Doveva avere una faccia talmente sconvolta che il ragazzo si sentì in dovere di rassicurarla.

-Ehy, calma. Sono solo io. Buongiorno comunque. E' la seconda volta che ti incontro di mattina presto.-

Osservò, portandole alla mente l'ultimo incontro. Arrossì ricordando di come aveva pianto abbracciata a lui, sentendosi infantile. Non aveva mai pianto così tanto in vita sua, e soprattutto, non aveva mai pianto davanti a nessuno, se non Sakura!

Balbettò frasi senza senso per qualche secondo, per poi ricomporsi. Un minimo di dignità, Fuyumi!

-Come mai sei già in piedi?-

Gli chiese, odiandosi per il tremolio della sua voce.

Le labbra di Nate si incurvarono in un sorriso, che fece confondere la ragazza. Ogni volta che succedeva era così: le si svuotava la mente e non capiva più nulla, abbagliata completamente dai suoi sorrisi.

-Mi piace fare due passi quando non c'è nessuno in giro. E tu?-

Fuyumi scosse leggermente il capo per riprendersi.

-Ho avuto un incubo, e quando succede non riesco a riaddormentarmi. Così ho deciso di fare una passeggiata.-

Rispose, alzando le spalle esili. A quanto pare la risposta non piacque al ragazzo, che aggrottò le sopracciglia in un'espressione preoccupata.

-Mi spiace. C'è qualcosa che posso fare?-

Sulle prime, Fuyumi pensò di dire “Sì, resta tutto il giorno con me.”, ma si trattenne all'ultimo, imbarazzata.

-Non saprei..-

Rispose invece, dondolandosi sulle gambe. Nate l'affiancò e le circondò le spalle con un braccio.

-Facciamo una cosa. Oggi farò il buffone solo per te, che ne dici? Così non penserai a quell'incubo.-

Fuyumi si aprì in un sorriso radioso. Era come se lui le avesse letto nella mente.

Ripensò alla sensazione di prima, di quando aveva pensato che ci fosse qualcuno che l'aspettava fuori dalla porta. Aveva avuto ragione, allora!

-Va bene!-

Trillò allegra. Eccome se andava bene.

 

***

Nate non le si era staccato nemmeno un minuto, durante la giornata, e Fuyumi era su di giri.

Era così dolce e divertente che ben presto dimenticò il viso impassibile di Sakura, e si concentrò solamente su di lui e sul suo sorriso.

Se lo era detto mille volte, sentendosi ripetitiva, ma non poteva farne a meno: la parte che più amava di Nate era il sorriso, così splendente e contagioso da metterla di buon umore in un attimo.

Erano nella Sala Grande al tavolo di Tassorosso, all'ora di pranzo. Si sentiva un po' in colpa; aveva strappato Nate ai suoi compagni di Casa che continuavano a lanciargli occhiatine perplesse dal loro tavolo.

Fuyumi non era capace di essere egoista: per quanto ci provasse, non ne era capace.

Per questo si mosse sulla panca, a disagio, guardando di sottecchi Nate.

-Se..se vuoi andare dai tuoi amici non te lo impedisco, sai.-

Sussurrò piano, prima di prendere un boccone del pasticcio di carne.

Non che le dispiacesse il cibo occidentale, ma le mancava tremendamente quello orientale. Pensava con l'acquolina in bocca al sushi, agli onigiri, alla tempura..il suo stomaco gorgogliò al pensiero di tutto quel ben di Dio, ma non era il momento. Non avrebbe assaggiato quelle delizie prima di due mesi come minimo.

Nate scosse la testa, perplesso.

-Perché dovrei? Sto bene qui, e poi ti ho promesso che sarei rimasto tutto il giorno con te.-

Fuyumi arrossì appena, tornando a concentrarsi sul piatto che aveva davanti.

-Beh..grazie.-

Il ragazzo scrollò le spalle, riprendendo a sua volta a mangiare. Rimasero in silenzio per qualche minuto, prima che lui tornasse a parlare.

-Dopo pranzo voglio mostrarti un posto.-

Fuyumi alzò un sopracciglio, perplessa.

-Che posto?-

-Si chiama Stamberga Strillante. Se non ricordo male tu hai un gatto, no?-

La ragazza annuì, ancora più confusa. Cosa voleva dal suo adorato Kuro?

-Bene, allora vai a prenderlo. Ci vediamo davanti al Platano Picchiatore tra mezz'ora.-

Detto questo, Nate si alzò con un sorriso enigmatico stampato in faccia, le baciò il capo e si allontanò con le mani in tasca, fischiettando.

Fuyumi, ormai rossa quanto un pomodoro, lasciò perdere il pasticcio di carne. Aveva lo stomaco chiuso.

Doveva considerarlo un appuntamento? Perché, allora, era il loro secondo appuntamento.

***

 

Come le aveva ordinato Nate, Fuyumi si presentò davanti al Platano Picchiatore con in braccio Kuro, che si guardava intorno curioso.

-Non provare a scappare, eh.-

Gli sussurrò, stringendolo a sé. Non lo aveva mai fatto uscire dal dormitorio, ed era preoccupata che se ne andasse a zonzo. E se il Platano Picchiatore gli avesse fatto del male?

Deglutì rumorosamente, guardando l'albero enorme davanti a lei. Non voleva perdere Kuro. Gli accarezzò la testolina, mentre le fusa di lui si facevano più forti.

Il gatto alzò gli occhi sulla padroncina, cercando il suo sguardo.

Fuyumi guardò Kuro nei suoi occhi azzurri come il cielo, e vi lesse uno sguardo di...rassicurazione forse?

Possibile che il gatto capisse sempre quello che provava? Ecco perché gli era particolarmente affezionata. Era l'unico a capirla veramente, da quando non c'era più Sacchan.

Qualcuno le posò le mani sugli occhi, facendola sussultare dalla sorpresa.

-Chi sono?-

La voce era diventata ormai inconfondibile per Fuyumi, che sorrise.

-Nate, lo so che sei tu.-

Il ragazzo ritrasse le mani, ridendo.

-Beccato!-

La ragazza si voltò, sorridendo.

-Questo è Kuro. Dì ciao Kuro!-

Il gatto miagolò, osservando con moderato interesse il ragazzo.

Nate avvicinò il viso al muso del gatto, scrutandolo con attenzione.

-Ha uno sguardo intelligente.-

Fuyumi annuì, orgogliosa. Adorava il suo gatto e sapeva che era molto più intelligente di altri animali.

-Oh sì. E' il mio angelo custode. Mi ha salvata in diverse occasioni.-

Ammise, accarezzando il gatto, che socchiuse gli occhi. Ebbe la sensazione che Nate stesse per chiedere qualcosa, ma cambiò immediatamente espressione.

-Posso prenderlo in braccio?-

Restia, Fuyumi passò Kuro al ragazzo, lanciandogli un'occhiata severa.

-Non fargli male.-

Nate annuì distratto, per poi chinarsi e indicare il Platano Picchiatore.

-Kuro, devi farci un favore. Vedi quell'albero? C'è una specie di tasto tra le sue radici che lo immobilizza. Se riesci a premerlo potremo avvicinarci all'albero e Fuyumi sarà sana e salva. Puoi farmi questo favore?-

L'espressione guardinga di Fuyumi si trasformò in puro terrore. Non avrebbe mai lasciato che il suo gatto si avvicinasse al Platano Picchiatore!

Riprese Kuro in braccio, stringendolo a sé come una madre stringe un figlio, con fare protettivo.

-Non ci pensare nemmeno! Sei matto? -

Sibilò, riducendo gli occhi a mandorla a due fessure. Con un miagolio irritato, Kuro balzò giù e iniziò a correre verso le radici dell'albero.

-No, Kuro!-

Strillò la ragazza, cercando di raggiungerlo. Già immaginava il suo adorato gatto fatto a pezzi dal Platano. Non voleva perdere anche lui, non lo avrebbe permesso!

Le braccia di Nate la strinsero per la vita, costringendola a fermarsi.

-Non andare, guarda. Ce l'ha quasi fatta.-

Fuyumi si dimenò, cercando di liberarsi dalla presa salda del ragazzo. Però doveva ammettere che stava dicendo la verità; il gatto era arrivato alle radici, e aveva premuto quello che sembrava un pulsante. Improvvisamente l'albero smise di agitarsi e rimase immobile.

Nate la lasciò andare, sorridendo trionfante.

-Visto? Sta benone!-

Fuyumi si voltò verso di lui, rossa dalla rabbia.

-E se si fosse fatto del male? Se il tuo piano non avesse funzionato, eh genio? Se ci avesse rimesso le penne ti avrei gettato nella foresta proibita e ti avrei lasciato in pasto agli esseri che la abitano!-

Ringhiò, riducendo gli occhi a due fessure, per poi correre verso il gatto, lasciando Nate immobile e decisamente sconvolto.

Per la prima volta in vita sua si era arrabbiata sul serio, non le era mai successo prima. Un po' le dispiaceva aver trattato male il ragazzo, ma Kuro veniva prima di tutto. Strinse a sé il gatto, affondando il viso nel suo pelo nero.

-Per fortuna stai bene, piccolo mio.-

Sussurrò, sollevata. Sentì dietro di sé i passi di Nate, che si avvicinava con cautela. Forse aveva un po' esagerato, ma nessuno poteva capire quello che lei provava per il suo gatto. Non era affetto, era di più.

-Fuyumi, senti, mi dispiace.-

-Ah, non fa nulla. Scusami se ti ho trattato male.-

Replicò lei, sorridendogli rassicurante. Era incredibile come le venisse spontaneo sorridere con lui, quando di solito era troppo imbarazzata con gli altri per lasciarsi andare.

Nate ricambiò il sorriso, sollevato.

-Bene, allora via, verso la Stamberga Strillante!-

Il ragazzo la prese per mano, inoltrandosi in quello che Fuyumi dedusse essere un passaggio segreto.

In situazioni normali la ragazza sarebbe morta di paura, perché il passaggio era buio e stretto, ma la presa di Nate, forte e sicura, la tranquillizzava.

-Ci siamo quasi..eccoci!-

La Stamberga Strillante non era nulla di che, a dire il vero. Era solo una catapecchia vuota. Fuyumi alzò un sopracciglio, perplessa.

-Tutto qui?-

Le scappò, prima che potesse zittirsi.

Nate ghignò, sedendosi per terra.

-Sì, tutto qui. Ma è l'ideale quando hai bisogno di un posto dove stare da solo.-

Fuyumi si sedette al suo fianco, annuendo più per gentilezza che altro. Per pensare poteva benissimo andare al Lago Nero, e da solo! Perché l'aveva portata con sé?

Trattenne uno sbuffo, facendo cenno a Kuro di saltarle in braccio, per poi iniziare ad accarezzarlo. Il gatto iniziò a fare le fusa così rumorosamente che si sentivano per tutta la Stamberga.

Nate, che nel frattempo aveva chiuso gli occhi, li riaprì osservando scocciato il gatto.

-Fa sempre così?-

La ragazza sorrise, annuendo.

-Gli piacciono le coccole.-

Replicò solamente, facendo un grattino sotto il mento a Kuro, che socchiuse gli occhi allungando il collo.

Nate allungò una mano verso il gatto, cercando di accarezzarlo, ma aveva avuto una pessima idea: l'animale soffiò minaccioso, indietreggiando. Il ragazzo ritirò immediatamente la mano, spaventato.

-Gli piacciono le tue coccole.-

Precisò, alzando un sopracciglio. Fuyumi ridacchiò, lasciando andare Kuro, che se ne andò dall'altra parte della stanza. Nate alzò gli occhi al cielo, abbandonandosi contro la parete.

-Uhm, credo che stia per arrivare un temporale.-

Osservò. Quelle poche parole bastarono a distruggere l'autocontrollo della ragazza. Prese a tremare, spaventata, abbracciandosi le ginocchia.

-Un t-temporale?-

Bisbigliò nascondendo il viso contro le ginocchia.

Sentì il ragazzo muoversi verso di lei, affiancandola. Erano spalla contro spalla.

-C'è qualcosa che non va?-

Le chiese, preoccupato. Fuyumi scosse con forza la testa, senza guardarlo in viso. Non aveva mai rivelato a nessuno le proprie paure, spaventata all'idea che potessero prenderla in giro.

-Sicura? Lo sai che a me puoi dirlo. Siamo amici.-

Ecco, questa era una cosa che non aveva mai calcolato. Quando aveva giurato a sé stessa che mai e poi mai avrebbe svelato il proprio infantile e stupido segreto, non aveva pensato che potesse avere altri amici. Ma il problema non era questo, si disse. Il problema era che non considerava Nate un amico.

Quando si era trattato di dover decidere se confessare tutto a Sakura o meno, non aveva avuto dubbi: avrebbe tenuto la bocca cucita. Ma ora era diverso, e la sua decisione vacillava.

Forse era arrivato il momento di smetterla con questa scemenza. Il fato le stava dando un'opportunità più unica che rara per aprirsi con l'unico ragazzo che fosse mai riuscito a catturare la sua attenzione, e non doveva sprecarla.

-Ho il terrore del buio. E dei temporali.-

Rispose infine, arrossendo.

-Bene, puoi prendermi in giro ora.-

Aggiunse infine, chinando il capo.

Ci furono diversi minuti di silenzio, durante i quali l'unico rumore che si sentiva era il soffio del vento, che ululava fuori dalla Stamberga Strillante.

-Tutto qui?-

Disse Nate, rompendo il silenzio. Il suo tono di voce, cosa che sorprese Fuyumi, era calmo e sereno.

-Come tutto qui? E' il mio più grande segreto! Non lo sa nessuno! Non l'ho mai detto nemmeno a Sakura!-

Saltò su lei energicamente. Era una cosa che non concepiva. Aveva passato quindici anni a nascondere la sua più grande paura, e lui la prendeva alla leggera, come se fosse nulla di cui preoccuparsi!

Nate sorrise, prendendole la mano, gesto che la fece calmare immediatamente. Ecco l'ennesima parte di lui che adorava: riusciva a farla sentire sempre a proprio agio.

-Non mi sembra una cosa di cui vergognarsi così tanto.-

Rispose semplicemente. In quel momento, il rumore di un tuono fece sobbalzare e gridare dalla paura Fuyumi, che si tappò le orecchie per non sentire.

Rimase immobile, tremante, troppo terrorizzata per provare a calmarsi respirando a fondo, come faceva di solito.

Le braccia di Nate la circondarono e lui le fece appoggiare la testa sulla sua spalla. E il tempo si fermò.

Tutti sanno quanto i giapponesi fossero poco inclini ai contatti fisici; i genitori in pubblico non abbracciavano né baciavano i propri figli, era considerato sconveniente quasi come girare in biancheria intima per il centro della città.

Fuyumi poi, era più timida della norma, e questo di certo non aiutava. Eppure fu quell'unico abbraccio, dato dalla persona più importante che avesse, a calmarla. Per la prima volta in vita sua non pensò a quanto fosse imbarazzante il contatto fisico, anzi, non pensò affatto. Il calore di quell'abbraccio era un balsamo per la sua anima malinconica, la guariva pian piano, e più continuava, più desiderava di non staccarsi mai da lui.

Nate prese a canticchiare, la stessa canzone che avevano cantato assieme quella mattina, cullandola. Pian piano, Fuyumi si calmò e si tolse finalmente le mani dalle orecchie, desiderosa di ascoltare la voce del ragazzo, che cantava solo per lei.

-Sai, mamma mi ha insegnato un modo per superare la paura.-

Le sussurrò lui, dopo quelle che a lei parvero ore.

-Immagina il viso della persona a cui tieni di più, nei minimi dettagli. Pensa alla forma del volto, al naso, alle labbra, al taglio degli occhi e al loro colore. La paura andrà via da sola. Capito?-

Fuyumi alzò lo sguardo, incontrando quello di Nate. Entrambi avevano gli occhi castani, lei più tendenti al dorato, lui più simile al cioccolato. Lo sguardo del ragazzo era così sicuro, che lei non poté che credergli. Avrebbe funzionato. Annuì leggermente, per poi tornare ad appoggiare il viso sulla sua spalla. Rimasero così per diverse ore, fino a quando il temporale non finì.
Da quel giorno, Fuyumi non ebbe più paura del buio, né dei temporali. Le bastava immaginarsi il viso di Nate, il suo sguardo rassicurante e il suo sorriso luminoso, per sentire la paura svanire.





Angolo autrice.

Uhm, seconda shot, più che altro scritta perché una certa persona (non la nomino, ma tanto sa già che parlo di lei u.u) mi ha intimato di scrivere. L'avevo in cantiere da un po', ma non l'avevo mai finita perché mi ero bloccata.  Ora che sono riuscita a finirla, mi pare giusto pubblicarla per farle una sorpresa, e per dirle che probabilmente ne scriverò presto una terza!
Spero che vi sia piaciuta!
Baci, Niniel.

P.s: Se qualcuno fosse interessato ai volti che avevo immaginato per Nate e Fuyumi, ecco qui!

Nate: Yosuke Crawford. 
http://30.media.tumblr.com/tumblr_lq8ctl9n4i1qkb5deo1_500.jpg [In realtà l'attore sarebbe castano, ma io lo adoro con i capelli mezzi biondi e Nate DEVE essere così. Ma d'altronde, è un Metamorfomagus, può cambiare aspetto quando gli pare. xD]

Fuyumi: Namie Amuro. 
http://24.media.tumblr.com/tumblr_lq77kiPa1P1qd5658o1_500.jpg [E' Fuyumi, punto. Ha un viso dolcissimo e ti viene voglia di strapazzarla di coccole.]

   
 
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