Film > Basil l'Investigatopo
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Autore: SailorDisney    26/08/2011    3 recensioni
“..Sono Olivia, Olivia Flaversham…” rispose lei sorridendo mentre si strofinava i lunghi boccoli biondi.
Basil si voltò di scatto e rimase estasiato. La piccola Olivia? No.. non poteva essere. Davanti a lui c’era una delle topoline più affascinanti che avesse mai visto..
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Basil L'investigatopo, Olivia Flaversham
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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1.

Erano passati parecchi anni da quando Rattigan aveva cercato di prendere il controllo sulla società dei topi di Londra, il mitico investigatore Basil era riuscito a sventare il suo diabolico piano ed ora si trovava nella sua casa, a Baker Street, insieme al fidato Topson.

Basil era bivaccato sulla sua poltrona vicino al caminetto e guardava fisso un punto.

“Basil? Hey, Basil? Tutto bene?” chiese l’amico topo panciuto.

“Hmm…..”  Basil emise uno strano verso.

“Basil?! Insomma, mi vuoi rispondere, è tutto il pomeriggio che te ne stai seduto lì!” sbottò Topson.

Basil si voltò a guardarlo come per rispondere, ma poi cambiò idea a tornò a guardare fisso il suo punto.

“Oh! Non ti posso vedere così! Inizialmente, la sconfitta di Rattigan ti aveva caricato, ma adesso che non ci sono casi da risolvere da diversi anni, sei troppo demoralizzato!” disse Topson alzandosi in piedi di scatto.

“Topson… cosa vuoi che ti dica? Almeno prima avevo qualcosa per cui lottare..ora invece mi sento solo vecchio, vecchio e inutile..” dicendo questo prese a guardare le forme del fuoco nel camino.

“Oh..” disse Topson appoggiando una mano sulla sua spalla. “Basil, ti sbagli di grosso, tu non sei…”

BUM!BUM!BUM!

Tre forti colpi alla porta.

“Hey! Basil, bussano, sarà qualche cliente!” disse entusiasta Topson.

Basil non si degnò di rispondere ma con la coda dell’occhio aspettò di scoprire chi era che bussava a quell’ora tarda, dato che non aspettavano nessuna visita.

BUM!BUM!BUM!

“Arrivo, arrivo!” disse il topo grassottello in pantofole. E aprì la porta.

Inzuppata, sull’uscio, vi era una graziosa topina, alta, affascinante e con dei lunghi capelli biondi che le scendevano sulle spalle. Indossava un impermeabile rosso e sorrise al topo sulla porta.

“Chi è lei? Oh, ma prego, si accomodi, o si prenderà un malanno!” disse educatamente Topson.

“Eheh… davvero non mi riconosci?” ridacchiò la topina accomodandosi in casa.

“Dovrei? Ci siamo conosciuti in qualche precedente occasione?” chiese il topo levandole il soprabito e porgendole un asciugamani.

“..Sono Olivia, Olivia Flaversham…” rispose lei sorridendo mentre si strofinava i lunghi boccoli biondi.

Basil si voltò di scatto e rimase estasiato. La piccola Olivia? No.. non poteva essere. Davanti a lui c’era una delle topoline più affascinanti che avesse mai visto..

Basil si alzò dalla poltrona e si diresse verso di lei a passo spedito.

“Beh.. se lei è davvero la signorina Flasharan.. saprà benissimo il nome del perfido gatto del suo rapitore..” disse lui mettendola alla prova.

“Ti riferisci a Lucrezia? Quella gatta snob e ingombrante?? Ah.. chissà che fine avrà fatto! E comunque io, mi chiamo FLAVERSHAM!” rispose lei prontamente.

Basil sussultò. “Sei…sei davvero Olivia, la piccola Olivia.” Disse a bocca aperta. Poi tornò in sé, si voltò e tornò sulla sua poltrona.

“Non è cambiato per niente..eh, Topson? Esattamente come me lo ricordavo.. nonostante siano passati tutti questi anni, non è cambiato di una virgola!” disse guardandolo sorridendo.

“Eh già Olivia, sono stati anni duri per tutti ma lui mantiene sempre la sua scorza. Ma.. parliamo di te.. cosa ci fai qui? E nel bel mezzo della notte?” chiese Topson.

“Oh già! Beh, io..sono venuta a chiedere una cosa al signor Basil. E a lei, ovviamente, signor Topson.” Rispose lei.

“Olivia, cara, accomodati sul sofà e parla pure.” Disse educatamente Topson.

Lei si sedette sul divano. Basil le dava le spalle, prese il suo affezionato violino e cominciò a suonare una struggente melodia.

“Beh..sarò breve. Quando tutto tornò alla normalità, come ben sapete io e mio padre ci trasferimmo in Irlanda dove cominciammo una nuova vita. In tutti questi anni sono cresciuta con i racconti di quella grande avventura e adesso desidero ardentemente diventare un detective.. esattamente come voi. Ed ho pensato che l’unico modo per farlo sia.. apprendere da voi. Chi altro potrebbe insegnarmi questo mestiere se non il più grande detective di Londra e il suo fido assistente?” disse lei abbozzando un sorriso.

Il violino stridette come un gessetto sulla lavagna.

“Ho…ho detto qualcosa che non va?” chiese lei.

Basil scattò in piedi. “Non se ne parla! Come ti è saltata in mente un’idea così stramba? Non posso mica fare da baby sitter ai mocciosetti!” poi la guardò meglio. Tutto sembrava meno che una mocciosetta.

Lei si alzò in piedi furiosa. “Io non sono una mocciosetta! So cavarmela da sola, voglio solo imparare il minimo indispensabile e poi me ne andrò per la mia strada!” gridò decisa.

Topson si mise in mezzo mentre i due, furiosi, si guardavano negli occhi.

“Ehm… forse è meglio darsi una calmata, che ne dite di parlarne davanti a una buona tazza di thè?” disse Topson docile come sempre.
 
 
 
 
 
 

   
 
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