Shikamaru
si svegliò all’improvviso, ma dolcemente. Si sentiva al sicuro, avvolto da un
leggero lenzuolo e disteso comodamente su un morbido e vasto letto. Nonostante
si fosse svegliato e fosse ben conscio del fatto che non si sarebbe
riaddormentato tanto in fretta, il ragazzo decise di crogiolarsi nel
dormiveglia ancora un po’. Con studiata lentezza, si girò su un fianco,
guadagnando una posizione più comoda e risprofondando nel suo adorato
sonnolento torpore.
Ma
la pace non era destinata a sopravvivere.
Improvvisamente
sentì qualcuno pizzicargli la punta del naso. Storcendo la parte lesa, si
risolse ad aprire un occhio, emettendo al contempo un grugnito.
-Temari…-
imprecò a bassa voce osservando la diretta interessata. Questa ricambiò lo
sguardo ed aggiunse un sorriso tutto denti.
-Finalmente
ti sei svegliato!- esclamò alzandosi su un gomito ed appoggiando la testa sula
mano. In questo modo, il lenzuolo che prima l’aveva coperta fino alle spalle
scivolò inesorabilmente, fermandosi per non si sa quale magia poco sopra il suo
abbondante e nudo seno. Tuttavia, la vista –o meglio, la non vista dello
spettacolo non turbò né agitò Shikamaru, che si limitò a scoccarle
un’occhiataccia e a girarsi dall’altro lato.
-Si,
ma non sarà una lunga veglia. Buonanotte.- e si ritirò la coperta fin sopra la
testa.
Temari,
superato un primo attimo di sconcerto, mise su un piccolo broncio e si
intrufolò sotto il lenzuolo, abbracciando il ragazzo da dietro.
-Ma
Shika, hai dormito tanto… e i miei fratelli stanno per svegliarsi e venire da
noi a disturbarci, e io non ho voglia di rivestirmi… Poi oggi è un giorno
speciale, mi merito un trattamento particolare… - mugugnò con fare mieloso.
Ma
Shikamaru, irremovibile ed innamorato dell’ozio da molto più tempo di Temari
(per sua grande sfortuna), sospirò e cercò di scrollarsi di dosso le morbide
forme di Temari. In quel momento l’unica cosa morbida a cui poteva pensare era
una grossa e comoda nuvola che l’avrebbe portato nel suo adorato mondo dei
sogni.
A
quest’ulteriore rifiuto, la kunoichi decise di abbandonare la tecnica della
dolcezza e di passare alle sue consuete maniere forti.
-Ok,
vaffanculo Nara, allora svegliati, non rompere e fai quello che ti ordino,
stupida ameba.- abbaiò strappandogli di dosso il lenzuolo. Questo fece si che il
moro si ritrovasse letteralmente con il culo all’aria, essendo stato troppo
pigro per rivestirsi dopo le attività notturne della sera prima.
-Ma
che cavolo, seccatura! Sei propri una scimmia quando fai così, ridammi la
coperta!- si lamentò raggomitolandosi su sé stesso.
-Col
cavolo!- fu l’amabile risposta. La bionda, che nel frattempo aveva avuto la
decenza di indossare almeno la biancheria, fece del lenzuolo un fagotto e lo
buttò dall’altro lato della stanza, fuori dalla portata del suo ragazzo.
-Tiè!-
gli disse trionfante –Ora dammi le attenzioni che mi merito.-
A
quest’ultimo ed insindacabile ordine, Shikamaru raccolse tutte le forze che
poteva evocare e si voltò verso colei che, da qualche tempo a quella parte, era
diventata il problema più grande che gli fosse mai capitato tra le mani. Ed il
migliore, ovviamente.
-Allora,
che vuoi seccatura?-
-Massaggio!-
ordinò imperiosa la giovane distendendosi a pancia in giù. Con un sospiro
tutt’altro che trattenuto, lo shinobi si accinse ad accontentare la sua dolce
metà. Le si sedette a cavalcioni ed iniziò a percorrerle la schiena con le
mani, premendo e scivolando, conoscendo alla perfezione il suo corpo.
Quando
la sentì rilassarsi, Shikamaru tentò la sorte e, cautamente, le slacciò il
reggiseno. Temari non oppose resistenza e, anzi, si abbandonò ad un sospiro
soddisfatto. Il ragazzo si chinò verso di lei e le sussurrò all’orecchio.
-Quando
hai detto che Gaara e Kankuro si sarebbero svegliati?- soffiò.
-Tardi.
Abbiamo tempo.- mormorò lei di rimando voltandosi per far combaciare le loro
labbra. Il bacio fu lungo e lento, e si protrasse a lungo. Temari rotolò sotto
Shikamaru, che le tolse completamente il reggiseno, mentre lei, aggrappandosi
ai suoi capelli ancora scompigliati dopo la notte, lo attirò a sé con maggiore
forza.
Improvvisamente,
si udì un insistente bussare alla porta della camera. Entrambi si separarono e
si guardarono con un misto di terrore e preoccupazione. Poi Temari prese in
mano la situazione: con una spinta si liberò di Shikamaru e, dopo aver gridato
un –UN ATTIMO!!!– corse a recuperare il lenzuolo. Saltò agilmente sul letto e
nascose sé stessa ed il ragazzo sotto la coperta proprio mentre un sospettoso
Kankuro faceva il suo ingresso nella stanza.
-Buongiorno.
Vi ho disturbati?- chiese.
-Disturbati?
Certo che no, figurati, stavamo parlando di un sogno che l’ameba qua ha fatto
ieri sera.- rispose Temari con nonchalance. Nel frattempo, non vista, nascose
sotto il lenzuolo il suo reggiseno, che pendeva da un angolo del letto. Kankuro
sembrò non notarlo.
-Capisco.
Bè, volevo avvertirvi che fra dieci minuti sarà pronta la colazione.- e con
questo, il ninja sparì chiudendosi la porta alle spalle.
I
due fidanzati si lasciarono andare ad un sospiro di sollievo e ad una risata
liberatoria.
-Vabbè
dai, rivestiamoci ed andiamo di là.- fece Temari liberandosi dal bozzolo che
aveva formato. Lo shinobi di Konoha, tuttavia, non era d’accordo con questa
decisione.
-Ma
come, Tem! Prima mi arrapi e poi te ne vai? Questa è crudeltà bella e buona.-
si lamentò. La ragazza, però, lo degnò di uno sguardo di sufficienza e, semi
vestita, tornò sul letto, gattonando.
-E
così ti ho arrapato, eh?-fece sorniona strofinando il naso contro quello del
moro.
-Si.-
mugugnò quello cercando di baciarle le labbra. Ma Temari, sfuggevolissima, si
sottrasse a quel contatto e scese dal letto con una linguaccia.
-È
la tua punizione per esserti dimenticato una cosa molto importante.- disse poi,
improvvisamente seria e quasi scocciata.
Shikamaru
fece appello a tutta la sua sovraumana intelligenza per capire cosa, esattamente, si era dimenticato.
Purtroppo il nulla più assoluto governava la sua mente.
-E
cos’avrei dimenticato, di grazia?-
Temari
lo guardò affilando lo sguardo.
-Ti
do altri dieci secondi per pensarci e solo perché voglio credere, per
gentilezza, che tu mi stia solo prendendo in giro- sibilò.
Il
ragazzo trattenne un sospiro e ricominciò a spremersi le meningi. A volte si
dimenticava dell’umore assolutamente
volubile di Temari, che la portava a passare dalla modalità “tortina di miele”
a quella “tirannosauro col mal di pancia”.
-Tempo
scaduto. Allora?- sentenziò la bionda.
Quei
dieci secondi erano sembrati decisamente pochi a Shikamaru. Forse perché,
effettivamente, ne erano passati circa sei.
-Mi
arrendo, Tem, non mi viene in mente nulla.- ammise, pronto ad essere condannato
alla pena capitale. Temari pestò i piedi un paio di volte e gli tirò una
ciabatta.
-Oggi
è il mio compleanno, idiota! Non mi hai ancora neanche fatto gli auguri, quindi
non mi faccio illusioni nemmeno per un regalo!- sbraitò cercando il ventaglio.
Shikamaru
rimase interdetto per qualche secondo. Poi, vedendo che la sua dolce metà stava
per scatenargli un Kiri Kiri Mai contro, decise di riaversi.
-Ma
io ti ho fatto gli auguri!- esclamò.
-No,
non è vero.-
-Ma
si, scema che non sei altro, te li ho fatti ieri sera… anzi, ieri notte. O
forse dovrei dire stamattina presto. Fatto sta che te li ho fatti, ne sono
sicuro!-
Temari
si bloccò nell’atto di eseguire la tecnica.
-Avanti,
ti ho abbracciata e ti ho detto “Auguri amore mio”…- Shikamaru arrossì
leggermente nel pronunciare la frase. La ragazza era ancora immobile.
-Tu
hai grugnito qualcosa, ma a questo punto immagino che tu stessi dormendo alla
grande.- concluse il moro, lanciandole un’occhiataccia.
Temari
si sciolse in un sorriso e ripose il ventaglio.
-Oh
Shika, che carino…- poi la sua espressione tornò ad indurirsi –E il mio
regalo?-
-Dio
mio, quanto secchi, seccatura!- sbuffò esasperato, per poi fare una faccia
furba –Vieni qui e lo scoprirai.-
La
ragazza gli si avvicinò circospetta, ma venne colta di sorpresa dal dolce bacio
che le venne posato sulle labbra.
-Il
tuo regalo l’hai avuto ieri notte.- mormorò Shikamaru.
Temari
lo guardò con tanto d’occhi per qualche secondo, poi gli tirò un pugno sullo
stomaco.
-Coglione!-
urlò –Posso fare sesso con te quando voglio, quello non è un regalo! Neanche
avessimo fatto qualcosa di fantasioso! Sei un vero… un vero Nara! Talmente
pigro che non mi hai neanche preso un regalo!-
Avrebbe
continuato così per moto tempo, se Shikamaru non l’avesse bloccata ridendo,
nonostante le percosse.
-Scherzavo,
scema. Aspettami, che poi andiamo in cucina insieme, il regalo ti aspetta là.-
-Ribuon
compleanno, Temari.- disse Shikamaru aprendole la porta della cucina.
Temari
rimase meravigliata: sulla tavola erano adagiati, sopra una tovaglia colorata,
ogni genere di dolcetto, pastina e torta esistente.
La
bionda guardò Shikamaru, basita.
-Si,-
rispose lui alla sua silenziosa domanda –Sono tutti per te. Ho notato che in
questi ultimi tempi sei stata molto sotto stress, e sei dimagrita un po’troppo
per i miei gusti… Quindi sono andato nel migliore negozio di Konoha e ti ho
preso tutti i tuoi dolci preferiti.- spiegò.
-E
noi l’abbiamo aiutato!- sottolineò Kankuro, sostenuto da Gaara.
Temari
osservò i suoi benefattori uno dopo l’altro, fermandosi su Shikamaru, alle sue
spalle.
-Tu sei davvero un idiota, Shikamaru Nara! E credo sia proprio per questo che mi sono innamorata di te!- esclamò saltandogli al collo.
Note dell'autrice:Buon compleanno Temari! In ritardo, ma buon compleanno! Questa fic andava pubblicata il agosto ma vabbè... Forse Temari è OOC verso la fine, ma confido nella vostra clemenza!
Ja ne