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Autore: Ephi    28/08/2011    2 recensioni
[Storia sospesa causa altro lavoro in corso.]
Mai pensato che io non volessi essere come voi? Mai pensato che io volessi essere semplicemente Astoria?
Genere: Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Astoria Greengrass, Daphne Greengrass, Draco Malfoy
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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- Ti ho vista divertita, ieri, Ast, ero molto contenta.
Daph prese la sua tazza e bevve un sorso del suo tè. Facevano colazione in camera, assieme, almeno una volta a settimana e dopo il successo della serata era proprio il caso.
- Cosa hanno detto i tuoi ospiti?
- Tutti soddisfatti, ovviamente - cominciò lei - Oh Ast, alcuni dei Zabini volevano sapere se eri impegnata.
- Cosa hai risposto? - chiese Astoria, terrorizzata.
- Di chiedere a te, stai tranquilla.
- Oh bene, sia mai che cominciassero ad accollarsi.
Daphne rise, bevendo un altro sorso, poi si asciugò le labbra e continuò. - Devi pensare che non tutti qui sanno della tua indole mascolina. Per fortuna ti ho convinto a mettere la divisa a modo mio.
- E per fortuna ti ho convinto a farmi tenere le Converse.
- A patto che...
- ...a patto che tu mi faccia i capelli e che metta il tuo rossetto, va bene, va bene.
- Ti stanno bene e non destano irritazioni.
- Ah certo, almeno non mi hanno guardata male, ieri, a parte quel Malfoy.
- Malfoy? Hai conosciuto Draco?
- Già. Davvero simpatico. Anche un cactus è meno pungente di lui.
Daphne rise di gusto, ascoltandola con attenzione. - ma scusa, non vi ho visti parlare, alla festa.
- Infatti. Mi ero andata a ricaricare un attimo e bam! me lo sono beccato lì.
- Ottimo, è un buon partito.
- Per chi?
- In generale, non temere. Ora scusa, ma devo scappare. Devo andare in Sala Grande a sistemare alcune faccende. Ci vediamo a pranzo, e non ti cambiare.
Astoria la guardò uscire, danzante sui suoi tacchi lucidi, il suo profumo la colpì in pieno viso, e rimase ancora una volta sparita dalla stanza.
Andò a prendere la sua sacca e uscì anche lei, proprio mentre un Elfo Domestico arrivava a ripulire il tavolo.
- La signorina ha gradito la colazione?
- Certo, grazie, Maggie.
- La signorina Greengrss è sempre carina, con Maggie - l'Elfa le fece un profondo inchino, arrivando a toccare il pavimento.
- Si chiama educazione, Maggie - concluse lei, sospirando - Ci vediamo più tardi.
L'Elfa la guardò con gli occhioni a palla e Astoria le sorrise debolmente, uscendo.

***

Non aveva visto Daphne, a pranzo, di sicuro impegnata in qualche club con Pansy, dato che mancava anche lei. Passò le ore del mezzogiorno a chiacchierare con Millicent e Blaise, un po' di malavoglia, ma Blaise lo trovava simpatico, quindi si intrattenne.
Quel pomeriggio aveva solo lezione di Incantesimi, cosa che riuscì a superare velocemente. L'ora volò senza che nemmeno la sentisse, e così si ritrovò senza nulla da fare. Pensò di sgattaiolare in Sala Comune e cambiarsi, ma Daphne lo sarebbe venuto a sapere e gradiva che si facesse vedere tra i corridoi. Così dovette adattarsi.
Passò in rassegna tutti i territori sottoposti al controllo dei Serpeverde, mentre passava tutti la guardavano; i ragazzi sbavavano, le ragazze la osservavano un po' intimorite, alcuni sparivano dietro colonne, altri ancora commentavano fra di loro.
Possibile che tutti sapessero chi lei fosse e la temessero così tanto?
La cosa la stupì parecchio, ma la fece anche ridere, mentre continuava a passeggiare come se nulla fosse.
Un gruppetto di Serpeverde attirò la sua attenzione, mentre attraversava il porticato. Gli Intoccabili, già, di cui anche lei faceva parte, fin dalla nascita, tutto grazie al suo cognome.
Pansy era comodamente seduta sull'erba e rideva con Daphne, mentre Blaise e Goyle facevano i deficenti mimando chissà quale dei Grifondoro. Più in là, seduto sul muretto, Draco osservava divertito la scenetta, sicuramente chiedendosi quanto deficenti fossero quei due.
Astoria si fermò, e li salutò, facendo spuntare un sorriso sul viso di Daphne, uno di quei sorrisi che aveva visto tutte le volte che l'aveva resa contenta.
- Cosa fai di bello, piccola Astoria? - le chiese Pansy sorridendole.
- Ero... ero in giro, volevo un po' vedere come andavano le cose. Adesso vado ad aspettare Etta, così andiamo a... ad assistere al bello spettacolo del Weasley, al campo da Quidditch.
- Si allenano i Grifondoro? - chiese Blaise, mentre Goyle era già scoppiato a ridere.
Astoria annuì.
- Divertiti, sorellina, poi voglio che mi racconti le sue esilaranti scenette - le disse Daphne sorridendole affettuosa.
Astoria le sorrise di rimando e andò via, quasi correndo, sparendo dietro un angolo, lontano da tutti loro. L'aveva scampata, li sentiva ancora ridere, soddisfatti per quello che lei avrebbe fatto, ma lei rimase lì, bloccata, col cuore in gola, non sapendo come muoversi.
Fu allora che si accorse che qualcuno la stava osservando e che l'aveva fatto dal momento in cui era spuntata in quel prato.
- Non si allenano oggi i Grifondoro.
Draco si appoggiò al muro di fronte a lei, in divisa da Quidditch, le sorrideva, beffardo, aspettando che parlasse.
- L'avevo sentito dire da uno dei battitori, quindi sì, si allenano.
- No, perché ho deciso che il campo lo prenderemo noi. Verrai a vederci?
- Ti ringrazio per l'invito, Draco, ma non ho voglia.
- Peccato, a tua sorella farebbe piacere.
- Mia sorella odia il Quidditch.
- Ma la diverte vederci vincere.
- Voi stendete la gente, quando giocate.
- Stendere la gente è il mio mestiere - commentò lui sorridendo ancora.
- Pessima, questa, davvero. Ora scusa, ma devo andare...
- E dove?
- Lontano da te.
Draco la lasciò sgusciare via da quell'angolo di pietra e la seguì, su per la Sala Comune, rendendola nervosa come pochi e divertendosi alquanto, a vederla così irritata.
- La vuoi piantare? Non mi importa di quanro Serpeverde sia in vantaggio!
- Ne sei sicura? Guarda che è interessante, e hai davanti il suo Cercatore, cioè me.
- Ok, va bene, ciao Cercatore. Sei contento adesso?
- Molto, piccola Puffola Mannara.
Questo mandò Astoria in bestia. - IO. NON. SONO. UNA. PUFFOLA. MANNARA!
- Ma di sicuro mordi, e tanto.
- Vaffanculo, Malfoy!
Draco scoppiò a ridere, mentre lei saliva al dormitorio femminile, sbattendo rovinosamente la porta.
- Guarda che ti aspetto qui, non ti ho ancora parlato dei Battitori.
Un insulto non riproducibile per legge gli giunse dalle camere superiori, facendolo ridere ancora.
Draco non capiva bene il perché, ma quella ragazzina lo faceva ridere come non faceva da tempo.

***

La Sala Grande accolse gli studenti a cena, mentre il sole era calato da un pezzo.
Il tetto riproduceva un misto di pianeti e galassie, rendendo la serata a dir poco accogliente. Astoria sedeva vicino a Daphne, che la trattava come se fosse sotto la sua protezione, cosa che poi era vera. Draco, due posti più in là, scambiava battute con Blaise, gettandole qualche occhiata di tanto in tanto.
L'aveva aspettata davvero, alla fine, sebbene mezza Sala Comune si fosse riempita. Lei, di rimando, lo superò senza nemmeno salutarlo, arrivando a cena prima di qualunque membro degli Intoccabili.
Finito il secondo cominciò a domandarsi cosa avrebbero organizzato per quella sera, alzando gli occhi dal suo piatto. Istintivamente girò il viso verso Draco, attirando la sua attenzione. Lui non seppe interpretare cosa pensasse, ma lo capì bene, quel leggero velo di sofferenza che le aveva oscurato il viso. Provò l'istinto di andarle vicino, chiederle cosa le succedesse e si sorprese non poco, ritirando il tutto e convincendosi che era una pura galanteria.
Astoria abbassò gli occhi e si riconcentrò sul suo piatto, non appena Draco, nervoso, si girò dall'altra parte. Che motivo aveva pensare che lui avrebbe capito come si sentiva? Sorrise appena, dandosi della stupida.
Lui era un Malfoy, non avrebbe capito mai.





noticina: chiedo scusa per il grosso, grosso ritardo, ma l'estate mi tiene impegnata ç_ç bè spero vi piaccia e.. grazie a tutti quelli che la leggeranno, veramente. vi abbraccio.
  
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