Libri > Il diario del vampiro
Segui la storia  |       
Autore: Delilah Marsowe    29/08/2011    7 recensioni
Cosa succederebbe se per una volta Damon volesse tentare di fare qualcosa di folle? Cosa succederebbe se una discussione, nata per caso, finisse con una scommessa? E l'altra persona che scommette fosse Elena Gilbert? Qualcosa di folle passava per le loro menti, desiderose di vincere e di superare tutti gli ostacoli; qualcosa che volevano provare intensamente.
Se la follia è da provare con la persona che si ama, con la persona che si desidera...
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon Salvatore/Elena Gilbert
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo III.
Sorpresa 

Image and video hosting by TinyPic

<< Davvero devi partire? >>. L’espressione di Elena rasentava lo stupore; Stefan le aveva appena annunciato la sua decisione di partire per la Georgia: all’inizio, aveva pensato che stesse scherzando, che fosse solo uno dei suoi soliti scherzi, detti con il solo scopo di farla irritare per poi fare pace – uno strano comportamento, Elena ne era consapevole –, purtroppo, poi, si era resa conto che era serio, terribilmente serio.
<< Si, amore mio. Non vorrei, ma è necessario >>.
<< Se non vuoi, allora perché parti? >>.
Stefan sospirò. << Qualche giorno fa, ho saputo che proprio in quella zona molti umani sono stati ritrovati in stato confusionale, altri con fratture gravi, altri, invece… dissanguati >>. A quelle parole, Elena non potè far altro che sgranare gli occhi dallo stupore. Non lo credeva possibile, non poteva assolutamente essere. Per tutto quel tempo, Damon e Stefan avevano attuato diversi controlli per evitare che ci fossero altri vampiri o creature maligne pronti ad uccidere chiunque, e invece, a quanto pare, ce ne erano ancora.
<< La mia teoria, come credo anche la tua, è che siano stati, appunto, dei vampiri o, se non loro, qualche altra creatura. Quindi, capisci perché devo andare? >>.
<< Si, ma… Stefan, se tu li incontrassi, non potresti mai competere con loro. Ti cibi di sangue animale e non umano, finiresti per farti ammazzare >>, disse la ragazza, con la preoccupazione alle stelle. Tutto ad un tratto, aveva sentito il bisogno di manifestargli la propria ansia per quello che gli sarebbe potuto accadere. Al contrario, uno come Damon sarebbe stato il più adeguato.
Stefan non potè far altro che sorridere a quelle parole e le diede un delicato bacio sulle labbra.
<< Non mi succederà niente, sta tranquilla >>.
<< Sono solo preoccupata per te >>, gli disse, abbracciandolo e stringendolo a sé. << Perchè non mandi Damon laggiù? Lui sarebbe il più indicato, avrebbe sicuramente la forza di contrastarli, saprebbe cavarsela in ogni caso e… >>.
<<… e farmi uccidere per salvare delle povere vite umane? Naaah, non credo proprio! >>, la interruppe Damon, apparso dal nulla e appoggiato distrattamente su una Ducati nera.
Elena, in risposta, emise una sottospecie di grugnito, ormai al limite dell’esasperazione, data l’abitudine del vampiro di apparire sempre al momento sbagliato.
<< Almeno compiresti un’azione nobile, che potrebbe rendere sensata la tua esistenza >>, Elena pronunciò quelle parole con un certo scetticismo, dovuto non al fatto che era sicura che non l’avrebbe mai fatto, bensì al fatto che questo avrebbe reso sensata la sua vita, perché sapeva che questa non avrebbe mai potuto esserlo, nemmeno se avesse deciso di compiere un gesto nobile e strano per la sua natura.
Infatti, l’angolo della bocca di Damon si alzò, lasciando trasparire un mezzo sorrisetto divertito.
<< Mi hai preso per una croce rossina, per caso? Credimi, per quel ruolo, il mio fratellino è il migliore >>.
A quella parole, Stefan sentì crescere dentro di sé una forte scarica di adrenalina, completamente nuova, che avrebbe solo voluto sperimentare su suo fratello. Infatti, si scostò dalla ragazza e fece per avvicinarsi a lui, pronto a colpirlo, ma fu fermato, appena in tempo.
Elena aveva percepito subito il suo bisogno di colpirlo, così simile a quello che sentiva lei e così lo aveva bloccato per un braccio, facendolo indietreggiare, ma, tuttavia, facendo sì che il sorriso di Damon si allargasse, diventando, man mano, una vera e propria risata.
<< Cos’è, Stefan? Volevi colpirmi? Sei sicuro? >>, disse, continuando a ridere. Quella sua risata irritante…, si ritrovò a pensare Elena.
<< Ora capisco perché tutti abbiano così tanta voglia di ucciderti! >>, esclamò Stefan, infuriato come non mai. Odiava quel suo comportamento strafottente e arrogante, non riusciva più a tollerarlo!
<< E sono davvero tanti, devo ammetterlo. Ogni volta ci provano e si strappano quasi i capelli perché non riescono a farlo. Illusi. Eeeeh, si vede che hanno una voglia matta di morire >>, concluse Damon, facendo spallucce e sfoderando un sorriso tra il divertito e il rassegnato.
<< L’erba cattiva è dura a morire >>, affermò Elena, assumendo un’espressione piena di disprezzo.
<< Oh, Elena, io ho sempre detto che tu hai capito tutto dalla vita! >>, la schernì lui, senza abbandonare quel sorriso sfacciato che aveva dipinto sul volto. Poi, continuò: << Ad ogni modo, Stefan, se tu hai tanta voglia di aiutare quei poveretti, accomodati pure. Tranquillo, non verrò in tuo soccorso, né piangerò sul tuo corpo morto >>. Altre parole, altre frecciatine e tutte pronunciate con una calma e una scioltezza inaudita, come se il fatto non lo toccasse minimamente, ed era proprio così. A Damon non interessava un bel niente della vita, o meglio, dell’eternità del suo fratellino, anzi se fosse scomparso, sarebbe stato ancora meglio.
<< Quindi, tu non muoverai nemmeno un dito >>. Non era una domanda, era un’affermazione, con un seguito lapalissiano, per giunta.
<< E morire così giovane? Naaah! >>.
Stefan non si trattenne dallo sgranare gli occhi e dal pensare che il fratello era completamente fuori di testa. << Giovane? Damon, tu hai 500 anni e più! >>.
In risposta, questo assunse un’espressione esasperata e roteò gli occhi al cielo. << Aaaah! Ecco, caro fratellino, è proprio per questi piccoli dettagli che sei così vecchio. Ma guardati, puntualizzi su tutto, sembri nostro nonno moltissimi anni fa! >>.
<< Che cosa? >>. Stefan era allibito! Ora era anche un vecchio?
<< Che cosa? >>, lo prese in giro l’altro. << Vivrò anche da molti anni, ma sono ancora giovane. Un corpo splendido, simpatia e audacia ci sono, e un carisma che molti donerebbero l’anima pur di averlo >>.
<< Hai dimenticato la modestia >>, intervenne Elena.
Al che, Damon le rivolse un sorriso malizioso. << E’ proprio per questo che ti piaccio >>, e prima che la ragazza potesse replicare, continuò: << E poi, Stefan… >>, lo chiamò, incominciando ad avvicinarsi a lui. <<… scommetto che se tu non andassi lì, la povera Alyssa ci rimarrebbe molto male >>.
Parole semplici, che tuttavia nascondevano un segreto, un segreto che il vampiro più buono della terra non avrebbe mai dovuto avere e che il vampiro più crudele non avrebbe mai dovuto scoprire.
Il piano di Damon era ricattarlo con quella storia per avere via libera con la sua fidanzata, lo sapeva, ma pronunciare quel nome davanti alla ragazza che amava, che in quel momento gli aveva rivolto un’espressione davvero confusa, era qualcosa che non aveva previsto.
<< C - chi è Alyssa, Stefan? >>, chiese, incerta, Elena.
<< Oooh, è solo… >>. Per fortuna, Damon venne interrotto prontamente dal fratello, che, invece, disse: << E’ una ragazza che sta svolgendo delle ricerche su quello che è accaduto in Georgia e mi sono offerto di aiutarla. Magari, grazie al suo aiuto, riusciremo a risolvere più in fretta la questione >>. Sfoderò il sorriso più dolce che potesse avere e le sfiorò le labbra in un piccolo bacio.
<< Ci vediamo domani, ok? >>, le disse, sperando di averla tranquillizzata, ed Elena non potè far altro che annuire, se pur debolmente.
La baciò di nuovo, dopo di che se ne andò, senza più voltarsi indietro.
Intanto, Damon aveva assunto un’espressione quasi disgustata a causa di quello a cui aveva assistito. Non c’era niente da fare, suo fratello era negato per quelle cose.
<< Quanto zucchero, quanta poca passione! >>, esclamò. << Ancora faccio fatica a credere che siamo dello stesso sangue. Sei sicura di non annoiarti un po’ quando… beh, si, insomma, hai capito >>, disse ancora, sfoderando un sorriso malizioso.
<< Damon! >>, esplose lei. Di certo, lui non doveva mettere il naso nella sua vita privata. Si trattava, comunque, della sua vita intima e non doveva permettersi il lusso di fare certe insinuazioni.
<< Va bene, va bene, ho capito, stavo scherzando! >>, azzardò delle mezze scuse, alzando le mani in segno di difesa.
Tuttavia, non potè evitare di domandarsi se con lui, Elena, avrebbe smesso di assumere sempre quelle espressioni fredde e studiate, come se non dovesse far trasparire niente all’esterno, come se volesse tenersi tutto dentro. E la causa di tutto, ci avrebbe scommesso, era di sicuro suo fratello.
Con lui, sarebbe stata molto più felice.
<< Ad ogni modo, sono qui per invitarti a mangiare qualcosa >>, le disse, sicuro di sé e rivolgendole un piccolo sorriso.
<< Come? >>.
<< Mangiare qualcosa. Si, insomma, una torta, un bel piatto di pasta, o anche solo un caffè. Che ne dici? >>. Era sicuro che avrebbe accettato, però, per un attimo, era stato assalito dal timore che avrebbe potuto rifiutare.
Ma si sbagliava, perché Elena, in risposta, gli rivolse un caldo sorriso, uno di quelli che non si sarebbe mai aspettato di vedere su una come lei, non più, perlomeno. << Si, mi va >>.
<< Bene, la mia piccola ci aspetta! >>.
<< La tua piccola? >>. Elena non potè far altro che assumere un’espressione incredula.
<< La mia bellissima Ducati. Vieni, te la presento >>.


Che la scommessa abbia inizio. Erano arrivati da un bel po’ in quel bar, sotto richiesta della ragazza, ed era anche da un bel po’ che la stava fissando mentre mangiava.
Quel giorno, sarebbe stato l’inizio di qualcosa di nuovo, se lo sentiva, e Elena ben presto avrebbe lasciato quello stupido di suo fratello, che era completamente sprecato per lei. Lei meritava di più.
<< Mmm, immagino che questo faccia tutto parte della scommessa >>, insinuò Elena, addentando un altro po’ di quella squisita torta al cioccolato.
<< Non so di cosa tu stia parlando >>, affermò lui, bevendo un sorso di caffè e rivolgendo lo sguardo alla strada, che si intravedeva dalla finestra.
<< Ah, no, eh? >>. La ragazza non potè fare a meno di ridacchiare. << Ad ogni modo, grazie. Una pausa da… mmm, non so, da tutti quei problemi, mi ci voleva proprio >>.
<< Io lo dico che passi troppo tempo appiccicata a mio fratello. Prima o poi, si rischia di essere contagiati dalla sua malattia “niente divertimento, solo preoccupazioni” >>, concluse, come se fosse un’ovvietà, rivolgendole uno sguardo al di sopra della tazzina.
A quella parole, Elena non potè far altro che lasciarsi scappare una piccola risata, anche se non avrebbe dovuto. Si trattava pur sempre del suo ragazzo.
<< E comunque, tu corri troppo >>.
<< In che senso? Non mi sembra di averti fatto qualche proposta indecente >>, disse Damon, leggermente confuso.
<< Intendo con la moto >>, puntualizzò lei. << Guarda, i miei capelli sono tutti rovinati! >>. Indicò le punte dei suoi capelli, leggermente arruffate.
<< Tanto sei bellissima lo stesso >>, disse, poi, notando la sua espressione imbarazzata e stupita, si affrettò a dire: << E non fare quella faccia, lo sai benissimo che è così >>.
<< Mh, se lo dici tu >>, ammise lei, per niente convinta, ma rivolgendogli un piccolo sorriso divertito, al quale, Damon, rispose con piacere.
All’improvviso, il vampiro si alzò dal tavolo e si affrettò a pagare quanto avevano ordinato, per poi avvicinarsi di nuovo a lei e trascinarla, per mano, fuori dal locale.
La confusione aveva preso la residenza in Elena Gilbert. << Damon, non capisco, dove stiamo andando? >>.
Senza risponderle, le passò il casco e la invitò a salire velocemente sulla moto, poi partì velocemente verso una destinazione sconosciuta.
La velocità a cui stava andando era davvero elevata ed Elena sperava davvero che non si distraesse. Lui sarebbe sopravvissuto, ma lei no.
Con il vento era davvero difficile parlare, ma lei ci provò comunque. << Dove stiamo andando? >>, gridò per farsi sentire, sperando di ottenere una risposta.
<< In un posto che ti piacerà moltissimo >>, gridò lui a sua volta, rivolgendole un sorriso per niente rassicurante dallo specchietto.
La ragazza, dal canto suo, sperava solo di arrivare sana e salva in quel maledetto posto che le sarebbe piaciuto tantissimo.


<< Eccoci arrivati! >>, esclamò il vampiro, avviandosi verso un portone.
Elena non poteva credere ai suoi occhi. Non aveva mai visto una cosa simile in tutta la sua vita. Non credeva che a Fell’s Church potessero esistere castelli del genere.
Non era proprio grande, era di piccole dimensioni, tuttavia, lo stile gotico che lo caratterizzava e le rose rampicanti sulle colonne, lo rendevano misterioso da un lato e romantico dall’altro.
Chissà chi aveva abitato in quel castello…
Damon le fece segno di avvicinarsi. << Chiudi gli occhi e aprili solo quando te lo dico io >>.
La ragazza li chiuse e gentilmente il vampiro le poggiò una mano sulla schiena, guidandola verso l’interno.
Elena non aveva idea di dove fosse, né di cosa avrebbe visto una volta aperti gli occhi. Sentiva solo un leggero canto, che identificò essere quello di alcuni uccellini, e un dolce profumo di fiori.
<< Apri gli occhi >>, le sussurrò Damon all’orecchio, causandole, inevitabilmente, dei brividi lungo la spina dorsale.
Non appena li aprì, Elena si ritrovò in un bellissimo giardino, che era proprio di fronte al castello stesso.
Non poteva credere ai suoi occhi. Era un giardino davvero molto curato, con fiori dappertutto e alberi di frutto qua e là. Il sole batteva forte in quella zona, cosa che non credeva fosse possibile, tuttavia, tutta quella situazione aveva un qualcosa di magico a cui non pensava avrebbe mai potuto assistere.
<< E’… è bellissimo, davvero! >>, esclamò meravigliata e estasiata dalla sorpresa. Non credeva che Damon potesse spingersi così tanto, pur di conquistarla.
Il vampiro non potè far altro che accennare un sorriso. Quel posto era stato scelto appositamente da lui e il motivo glielo avrebbe rivelato proprio in quel momento.
<< Come conosci questo posto? >>.
<< Ho le mie conoscenze >>, disse solo. << Un giorno o l’altro, ti porterò a visitare l’interno >>.
<< Mi stai chiedendo un appuntamento, per caso? >>.
Damon assunse un’espressione ferita. << Ehi, non ho un secondo fine. Secondo te, ho organizzato tutto questo per conquistarti? Naaah, non sono così romantico >>.
<< Farò finta di crederci >>, disse Elena, facendo nascere sulle sue labbra un sorriso divertito.
<< Sai, c’è una diceria riguardo questo giardino >>, incominciò Damon, infilandole un fiorellino, che aveva raccolto poco prima, nei capelli.
<< E quale è? >>.
<< Beh, si dice che chiunque venga qui, viene accecato da una passione nuova e travolgente, che non credeva di poter provare >>, disse, puntando i suoi occhi neri negli occhi azzurri come lapislazzuli della ragazza.
Elena, per un solo attimo, rimase stupita da quelle parole, ma ebbe il tempo di riprendersi in fretta e di lasciarsi andare ad una piccola risata.
<< Damon, sul serio, non ti facevo una persona così romantica! >>, esclamò, continuando a ridere.
In un battito di ciglia, il vampiro la strinse a sé, bloccando il suo polso destro e avvicinando pericolosamente il viso a quello di lei.
Erano così vicini che un minimo spostamento avrebbe fatto unire le loro labbra in un bacio. Non un bacio casto e simbolico come quelli di Stefan, ma uno passionale e travolgente, da lasciare senza fiato, Damon ci avrebbe giurato.
<< Vedi, Elena… >>. Il suo nome, pronunciato da quell’uomo, aveva un non so che di affascinante e di elegante, che, prima d’allora, non aveva mai notato. <<… a volte, bisogna cambiare, bisogna fare delle follie… >>.
Quelle parole la stavano mandando talmente in subbuglio, così come il fiato fresco di Damon sulle proprie labbra, che si era accorta troppo tardi che le aveva circondato il polso con un braccialetto davvero grazioso ornato da piccoli fiorellini dorati.
Gli occhi di Elena passarono velocemente dal braccialetto agli occhi del vampiro che la stava stringendo forte tra le braccia e che sembrava non volesse lasciarla andare.
<< … se è con la persona che desideri… >>, continuò lui, avvicinandosi ancora di più al suo viso e inchiodandola con il suo sguardo, uno sguardo dal quale non sarebbe più voluta uscire.







- L'angolo di Lady Delilah
Chi è la pazza che posta alle 2 di notte? Ma ovviamente io, la ragazza che non posta un capitolo di questa fan fiction da un anno! :S Mi dispiace davvero tantissimo per l'immenso ritardo, ma in quest'anno ho avuto molto da fare, cose che sono avvenute secondo un ordine preciso: scuola, impegni vari, mancanza d'ispirazione, noia, problemi personali, scuola, rottura del computer.
Vorrei potervi spiegare tutto per firlo e per segno, sia per quanto riguarda il capitolo che quello che è successo, ma è seriamente tardi e sinceramente ho un sonno terribile. Mi prendo l'impegno di raccontarvi tutto al prossimo aggiornamento!
A proposito, il prossimo aggiornamento ci sarà poco prima che inizi la scuola! :)
Un sincero grazie a tutte le persone che hanno recensito, che hanno inserito la storia tra le preferite (10), tra le ricordate (4) e tra le seguite (24)! Sono davvero contenta! :D
Bacii! <3
Lady Delilah (ex Delilah_)


TATATATA PUBBLICITA':

Nuova storia, un'originale romantica. Una trama dall'inizio semplice, ma che rivela una trama piena di nodi e di colpi di scena. Passate, se volete, mi farebbe molto piacere :) L'amore è una divina follia
Follia - Sorpresa (Capitolo 3)

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il diario del vampiro / Vai alla pagina dell'autore: Delilah Marsowe