–Bene,
per oggi abbiamo finito!-.
Con
un sospiro di sollievo ci dirigiamo tutti nei nostri camerini a farci
una
meritata dormita dopo la faticosa giornata di oggi. Ad un tratto la
vedo
passarmi davanti: lei, bellissima come sempre, con quei lunghi capelli
color
lavanda che emanano lo stesso profumo del fiore.
–Ciao Shan-Pu!-. Le sorrido
allegramente come un idiota alzando la mano per salutarla. Ma lei mi
oltrepassa
continuando a ridacchiare con le sua amiche.
Ennesima figuraccia. Sì, perché da
quando è arrivata Shan-Pu è tutto un susseguirsi
di figuracce, malintesi,
equivoci.
Più
cerco di catturare la sua attenzione, più finisco per
passare per un emerito
idiota. Non che generalmente sia un genio, sia ben chiaro, ma quando si
è
innamorati, chissà per quale misterioso motivo, ci
rincretiniamo. Tutti. Fatta
eccezione per nessuno. In questo preciso momento l’unica cosa
che vorrei è
scomparire. Probabilmente tutti quelli che mi vedranno in questa
posizione mi
prenderanno per un povero fesso. E la cosa peggiore è che
avranno anche
ragione!
Non so per quanto tempo resto in quella
posizione, col sorriso da ebete e la mano ancora in alto in segno di
saluto. Mi
riscuoto soltanto quando qualcuno mi schiocca le dita davanti agli
occhi.
Mi
volto lentamente e vedo una ragazza dai capelli squadrarmi con
curiosità.
–Che vuoi Ranma?- sbotto
infastidito dalla sua presenza.
Ranma Saotome: il più abile trasformista e
il più inguaribile Don Giovanni che io abbia mai conosciuto.
Tutte le ragazze
del circo stravedono per lui Shan-Pu non fa di certo
eccezione.
–Cosa
voglio? Io proprio niente! Tu piuttosto: sono 5 minuti che sei in piedi
in
quella posizione da stoccafisso e con quell’aria da
babbeo!-.
Arriccio la fronte:
Ranma Saotome era l’ultima persona sulla faccia della Terra a
cui avrei
raccontato i miei problemi d’amore. Tuttavia era anche
l’unica persona che mi
sarebbe potuta essere d’aiuto in quanto aveva la fama di
essere il migliore “latin
lover” del circo, se non del mondo intero.
Sono
combattuto dal desiderio di buttare lì tutto quello che mi
passava per la testa
e dal trattenermi per il solo fatto che mi stessi per confidare con
Ranma
Saotome, non solo il mio più acerrimo nemico in amore ( e
anche unico, a
pensarci bene!), ma anche il più inguaribile latin lover del
circo, come vi ho
già detto.
Alla
fine decido di rivelargli tutta la faccenda ma proprio quando sto per
aprir
bocca, sento una voce in lontananza.
–Ragazza
col codino! Dove sei mia adorata!-.
Stavolta
è Ranma a farsi rigido come uno stoccafisso. Noto un brivido
appena percettibile
percorrergli la schiena.
–No, non può
essere! Ancora lui!- esclama lui avvilito –Senti mi
piacerebbe molto star qui a
chiacchierare ma purtroppo devo proprio andare!Ci si vede, Mousse!-. E
dicendomi questo sfreccia via come una saetta. Non mi serve chiedergli
che cosa
gli sia preso: tutti al circo conoscono l’ossessione di Kuno,
il tiratore di
spade, per Ranma ragazza, alias “ la ragazza col
codino”. Naturalmente lui non
ha la minima idea che la sua “lei”
inraltà sia un “ lui” con la
capacità di
trasformarsi in una donna. No, non chiedetemi come faccia:
un’altra
caratteristica di Ranma Saotome è il fatto di essere
totalmente imprevedibile.
Forse è per questo che attrae le donne. Forse è
per questo che attrae Shan-Pu.
Sconsolato mi avvio verso il mio
camerino. Ci sarà mai qualcuno in grado di aiutare il povero
Mousse? Mah. Se
queste sono le prospettive, io non ci giurerei poi tanto.