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Autore: DarkNihal14    29/08/2011    9 recensioni
Lui si girò e la osservò con un espressione strana.
- Vuoi il mio aiuto? -
Era visibilmente divertito e non tentava nemmeno di nasconderlo.
Hermione sussurrò un inudibile 'sì'.
- Hai forse detto che la So-Tutto-Io ha bisogno di me? -
Ecco, ora iniziava a umiliarla.

Ho intenzione di farla evolvere in una Severus/Hermione, pairing che amo. Cercherò di renderla graduale per non sfociare nel surreale.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Dedico questa fanfiction alla mia consulente e beta reader Carmen alias MudbloodLily. So che adori questa coppia, quindi spero apprezzerai ù.ù


La storia è ambientata poco dopo la battaglia. Qualche giorno o qualche settimana. Voglio lasciare il tempo indefinito.
La ff si attiene al libro, a parte il fatto che Piton è sopravvissuto. Sev viene morso da Nagini e poi, in fin di vita, affida i ricordi a Harry. All'ultimo arriva Fanny che lo salva (ammetto che l'idea della fenice non è mia, ma l'avevo letta). Avevo pensato alla possibilità che Hermione avesse portato con sè un antidoto, ma poi avrebbe reso la storia troppo complicata...





- capitolo primo -

Help







Sospirò e chiuse gli occhi.
L'odore acre dello zolfo la raggiunse.
Fatti coraggio, Hermione.
Stava per bussare quando una voce profonda la fermò.
«Avanti.»
Ebbe un brivido.
Quella voce aveva sempre avuto effetto su di lei.
«Buongiorno, professore.»
«Non sono più il professore di nessuno.»replicò repentino e tagliente.
Sistemava le fiale, dandole le spalle.
Hermione non rispose, reprimendo una smorfia.
Aveva deciso di non farsi impaurire ed essere decisa.
Non aveva più undici anni e lui non poteva più farle niente.
«Bene, Severus Piton, devo chiederle una cosa.»
«Fai in fretta.»
Lei inspirò profondamente.
«Ho bisogno del suo aiuto.» disse in un soffio, sperando che così potesse essere meno doloroso.
Lui si girò e la osservò con un espressione strana.
«Vuoi il mio aiuto?»
Era visibilmente divertito e non tentava nemmeno di nasconderlo.
Hermione sussurrò un inudibile 'sì'.
«Hai forse detto che la So-Tutto-Io ha bisogno di me?»
Ecco, ora iniziava a umiliarla.
Lei restò muta con gli occhi lampeggianti. Non voleva dargliela vinta.
«Allora?»incalzò ilare.
«Sì.»scandì chiaramente in modo che lui non trovasse alcun pretesto per farglielo ripetere.
Soddisfatto, tornò al suo lavoro.
La ragazza si avvicinò.
«Devo preparare una pozione molto complessa e non posso permettermi di sbagliare.»
«E perché lo chiedi a me?»domandò, continuando a prestare attenzione alle ampolle.
Il tintinnio del vetro contro vetro era quasi insopportabile, come la sua attenzione mancata.
La Grifondoro rise amaramente.
«Vuole proprio sentirselo dire, vero?»
Nessuna reazione.
«Perché è il migliore pozionista.»
Piton non sembrava minimamente interessato alla sua richiesta, ma contento di ciò che le stava tirando fuori.
«Dopo la battaglia alcune persone presentano delle piaghe sulle braccia e delle macchie verdi sulle...»disse Hermione.
«Gambe, così hai pensato di preparare la pozione medeora*.»completò lui.
«Le piaghe non si rimarginano e le macchie sono bollenti. Non c'è molto tempo.»
«E a me cosa interessa?»
Hermione non riusciva più a sopportare il suo disinteresse.
«Mi guardi!»esclamò infervorata.
Severus si voltò impassibile. 
«Stiamo parlando di vite umane. Possibile che non le importi?»
Come poteva l'uomo che aveva dedicato tutta la sua vita ad una persona, fregarsene delle vittime di una guerra?
Gli occhi neri la fissavano penetranti.
«Ti prego...»implorò lei, ingnorando il suo orgoglio Grifondoro che stava protestando.
«No. Sei la strega più brillante e fastidiosa della tua età, cavatela da sola.»
Lei strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche.
Girò sui tacchi senza guardarlo.
Marciò fuori a grandi passi, non preoccupandosi di non sbattere la porta.
Stronzo.
Odioso.
Odiosissimo Serpeverde.
Le sembrava di essere tornata una sua alunna.
Se lui non voleva aiutarla, avrebbe fatto da sola.
 
 

 
 
 
* L'ho inventata io, come anche le piaghe e le macchie.
  
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