Shattered
 

Ti svegli una mattina e non sai più chi sei, cosa è il tempo, quanto sei stato fuori, cosa ti è successo, e tutto è diverso.
Il fumo ti annebbia la vista. Ci sono spari, urla, il fuoco invade il posto dove sei nato, dove sei cresciuto, dove hai vissuto tutte le esperienze che la vita ti ha regalato.
E in qualche modo, vedi questi passi della tua vita frantumati nello stesso fumo che ti annebbia.
Il mondo che conoscevi non solo non esiste, ma sembra che non sia mai veramente esistito; e da lì capisci che oggi è il giorno in cui morirai.
Sei agitato, sì; hai passato tutta la vita ad allenarti per ciò che in questo momento ti ritrovi davanti, ma esserci dentro è comunque una cosa nuova per te. Ma sei bravo a non darlo a vedere.
Inizi a correre per la pista, con le lacrime agli occhi.
In lontananza, vedi tutti i tuoi compagni di addestramento lì, in piedi, a scrutare il cielo distrutto; anche loro con le lacrime agli occhi, aspettano di fare quel qualcosa che li avrebbero fatti sentire eroi.
Gli auguri buona fortuna, e vai per la tua strada.
Mentre sali sul tuo aeroplano, pensi a quel qualcosa che valga la pena di vivere per sempre in te; lei.
La tua unica ragione di vita, tutto il tuo cuore.
Hai paura di lasciarla sola con se stessa, non vuoi che soffra e nemmeno che un giorno si penta di quello che avete fatto insieme.
"Io ho bisogno di lei, ho bisogno di vederla" pensi.
Così, fai una pazzia. Sì, proprio così, una pazzia. Per te non era una cosa nuova; tu vivevi di pazzie, come se loro ti dessero ossigeno.
Fai partire il tuo aereo prima di quelli dei tuoi compagni. Tutti ti urlano, ti danno tutti contro; ma tu sei consapevole di quello che stai facendo, e ti sembra la cosa più giusta da fare.
Ti alzi velocemente in volo, e ti dirigi verso l'ospedale, l'unico posto dove l'avresti trovata.
Durante il volo, hai fatto delle cose che non avresti mai voluto fare.
Quello stesso fumo di prima ti annebbia ancora una volta la vista. Quei rumori insopportabili ti stanno facendo diventare sordo.
Ma d'altr'onde, così è la guerra, non la puoi cambiare.
Hai la sua foto in mano, la guardi e , sorridendo, capisci quanta forza riesca a darti.
"Datemi la possibilità di baciarla un'ultima volta!" urli, abbattendo quell'aereo che ti impediva di andare avanti.
Avevi paura; sudavi, sudavi e piangevi.
Chiudendo gli occhi, inizi a sparare a qualunque cosa ti fosse davanti, pensando a quel tutto che pensavi di avere, a quanto fosse bella la tua vita.
Quando apri gli occhi, ti si illuminano; lontanamente riesci a vedere l'ospedale.
Avvicinandoti velocemente lo scruti, riuscendo piano piano a vedere solamente una cosa; la devastazione più totale.
C'erano più di cento anime distrutte; chi morte e chi ferite gravemente. Le infermiere nel panico, non sapevano cosa fare.
Gente che piangeva, si disperava per il suo amico che gli era stato portato via. Gente che teneva la mano al proprio caro, stando vicino a lui fino alla fine.
Entri nel panico pure tu, inizi un'altra volta a piangere, questa volta più violentemente. Inizi a cercare un luogo per un atterraggio di fortuna e, quando lo trovi, cerchi di fare un atterraggio nel migliore dei modi.
"Sto arrivando amore mio, sto arrivando." pensi, durante la caduta.
Il brusco impatto ti fa sobbalzare.
Senti del sangue colarti nel volto, le gambe ti fanno male e l'aereo è distrutto; ma nonostante tutto, sei ancora vivo.
Esci velocemente dall'aeroplano, armato di pistola. Inizi a correre più veloce che puoi in direzione dell'ospedale, cercando di nascondere il dolore proveniente dalle gambe.
Durante la corsa hai solo la sua immagine stampata in testa, cercando ti attirare il calore dei suoi occhi nel tuo cuore.
Il rumore assordante ti sta facendo impazzire; tutte quelle urla, quei pianti, quei gemiti di dolore.
Tutte quelle vite spezzate, frantumate in mille pezzi, ti fanno nascere un vuoto dentro che soltanto la sua presenza può colmare.
Quindi inizi a correre più forte, piangendo a causa del dolore che ti invade tutto il corpo.
Riesci a intravedere dei volti amici in quei corpi stesti a terra senza vita, il che ti fa stare ancora più male, un dolore che il suo volto nella tua testa non riesce a coprire.
Cercando di evitarli, arrivi all'entrata dell'ospedale.
Emetti un sospiro di sollievo.
Appena spalanchi la porta, la vedi; è proprio lì davanti a te, afflitta da tutto quello che aveva visto.
Gli si illuminano gli occhi appena ti vede, e anche lei emette un sospiro di sollievo. Esausta, ti corre in contro ad abbracciarti.
Ed è lì, proprio in quel momento, che la baci.
Vuoi che l'ultimo bacio sia per lei un ricordo che vivrà per sempre nella sua testa; così ci metti tutto l'amore, tutta la passione che possiedi.
La baci, la accarezzi, e una lacrima ti riga il viso.
E' straziante sapere che quella è l'ultima volta che sarai accanto a lei.
"Non sei obbligato ad andare a fare l'eroe, ti prego resta.". Riesce a dire lei, con quel poco fiato che ha.
A quel punto l'abbracci più forte. Ed è lì che senti come se ti trafiggessero il cuore con mille lame.
Non riesci a percepire niente, solamente un forte dolore al petto. Abbassi gli occhi, e vedi tre grossi fori rosso sangue nel tuo petto.
La guardi per un'ultima volta, e ti lasci cadere all'indietro.
Lei si inginocchia su di te, ti da la mano; vuole stare con te fino alle fine. Con le lacrime agli occhi, ti guarda impaurita.
Tu sorridi e dalle tue labbra fai uscire solo:
"Ma io sono un eroe. Ho fatto la cosa giusta, sono venuto da te."
E ti lasci trasportare nell'immenso vuoto.

 

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Bene, questa One-Shot mi è stata ispirata grazie al mio incondizionato amore per il film Pearl Harbor.
Se non l'avete visto.. bhè, vedetelo é-è ..è bellissimo e non ve ne pentirete ♥
Comuque niente, volevo solo dire che mi farebbe molto piacere ricevere dei vostri consigli o pareri :3
Detto questo, spero vi sia piaciuta!