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Autore: FeIdEn91    30/08/2011    2 recensioni
Luce, una ragazza con un oscuro passato, durante una breve vacanza al "lago dei ricordi" incontrerà Lauri, uno strano e bizzarro tipo. Cosa accadrà tra i due? E quali misteri si riveleranno?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ETERNO


"Domenica...06/07/08
Che cosa strana...una sequenza di numeri crescenti...infondo è questo che sono i giorni...solo numeri senza senso. Tutti nel mondo sono un numero...c´è chi arriva primo, chi secondo, chi terzo...solo e sempre numeri. Eppure solo quelli in cima vengono ricordati...non c´è spazio per l´infinito...non c´è spazio per nessuno di noi...perché noi siamo solo numeri infiniti...che nessuno mai ricorderà..."

Luce era impegnata a scrivere su quel diario che le faceva da amico ormai da tempo. Era li che imprigionava per sempre le sue gioie, i suoi dolori, i suoi rimpianti e i suoi ripensamenti. Emozioni, semplici emozioni che avevano cambiato la sua vita, il suo modo di essere, la sua anima. Un’anima che credeva di aver perso per sempre, che qualcuno aveva strappato portandosela via con se, un’anima che le era stata negata. Eppure quell’anima era ancora li, plumbea, come il cielo della Finlandia, quel cielo dove mille volte aveva gridato contro il suo dolore, dove aveva implorato invano di ridarle l’altra metà di lei. Quel cielo sapeva bene cosa aveva furtivamente negato a Luce. Nessuno avrebbe potuto mai ridarle quella sicurezza, quel calore, quella complicità che una figlia ha con i suoi genitori. Fortunatamente con lei c’era ancora sua sorella Stella che cercava di non far pesare ancor di più quella situazione...

S: sai cosa ho pensato?
L: non m´interessa...
S: invece si...
L: sentiamo...
S: questa settimana ce ne andiamo al lago
L: al lago?! - la ragazza sgranò gli occhi
S: si al lago...perché quella faccia?
L: sai perché non ci voglio venire al lago, troppi ricordi
S: avanti Luce...non puoi continuare a nasconderti nei ricordi...devi combatterli i tuoi demoni
L: da sola non ci riuscirei comunque...quindi a che serve??
S: tu non sei sola...ci sono io...lo sai che ti voglio un mondo di bene...sei mia sorella...e mai ti lascerò
L: lo so che mi vuoi bene...
Un silenzio assordante cadde tra le due e nessuna di loro si decideva a parlare...il vento aveva ricominciato a soffiare più duramente lasciando fluttuare nell’aria la tenda bordeaux del salone dove si trovavano le due sorelle...improvvisamente un rumore di vetri richiamò l’attenzione delle due...
L: oh no...la foto di mamma e papà... - disse alzandosi e andando verso quello che restava della cornice ormai in frantumi
S: ne compreremo un’altra...
L: come ti pare...
S: allora la comprerò io...però tu verrai con me al lago
L: facciamo che la compro io e resto dove sono...
S: non ci conterei...beh io vado a letto sono stanca...notte Luce
L: notte...

"Finalmente sola caro diario...credevo durasse in eterno...ancora con l´eterno...dio...sono monotona...aspetta...ho detto dio? Ok...ora capisco...sono fuori di me...io odio dio...se davvero un dio esiste ora i miei genitori sarebbero ancora qui...dio è satana...dio è il male...dovrebbe essere il contrario ma invece è così...quei due sono la stessa persona o se non altro un alterego...non lo so...chi può dirlo...ormai non so più niente...non sono più capace di amare...non sono più capace di odiare...sono l´indifferenza totale...solo tu sei mio amico...solo l´oscurità è la mia vita...solo la notte mi da pace...quel poco di pace che vorrei sempre avere...perché allora la notte non può durare in eterno? Vedi diario...siamo sempre qui...ci giriamo intorno ma l´eterno persiste ancora...niente dura per sempre...l´eterno non esiste...allora perché io continuo a soffrire?"

Le ultime righe scritte, le ultime lacrime versate...ma solo per quella notte...una notte che sarebbe presto scomparsa lasciando spazio a un rosato giorno.
La luce entrava dalla finestra e piano piano gli occhi di Luce si aprirono
L: è già giorno? Cavolo mi sono addormentata sul divano...
S: forza sorellina muoviti...
L: hei sei già sveglia...- accompagnato da uno sbadiglio
S: si...dobbiamo muoverci altrimenti non arriveremo nemmeno per le 12 al lago
L: ancora con sto lago...non hai capito che non vengo?
S: no...e non ho intenzione di capirlo...quindi ora mi fai il piacere di alzarti e di darti una mossa - aveva un tono più squillante del solito e molto più duro
L: ok va bene...ma non sarò affatto di compagnia...
Andò velocemente in camera sua e lasciò che la porta sbattesse...sbuffando cominciò a sceglie i vestiti...si fiondò in bagno e ne uscì bella e pronta
L: andiamo allora??
S: si andiamo...
Sistemarono le valigie nella loro BMW nera e una volta messa in moto ebbero come destinazione il lago che raggiunsero dopo 3 ore di viaggio...
S: che meraviglia...siamo finalmente arrivate...
L: sprizzo gioia da tutti i pori - disse con sarcasmo
S: avanti dammi una mano a scaricare le valige...alloggeremo li...
L: li dove...?
S: li...- disse indicando
Una castello vetusto apparve agli occhi di Luce...s´innalzava maestoso sulle verdi colline che circondavano il lago...sembrava di essere come in una di quelle favole della Walt Disney...mancava solo il principe azzurro
L: che sciocchezza...- si lasciò scappare
S: guarda che non è una sciocchezza...alloggeremo realmente li...il castello è stato adibito ad hotel
L: no, no...che hai capito mica era per quello...vabbè lasciamo stare va...
Le due sorelle s´incamminarono verso il castello...vi entrarono guardandosi intorno...era veramente stupendo...stile barocco...pieno di decorazione e quadri raffiguranti ogni cosa...paesaggi, donne, giochi di corte e famiglie...
Luce rimase a fissare proprio un quadro che ritraeva una famiglia, genitori e due bambini, in un attimo di totale tenerezza. Si era imbambolata lì, in mezza alla navata centrale. Era tristemente incantata da quel capolavoro tanto da non notare più cosa le accadeva intorno. Non aveva nemmeno sentito sua sorella andar via. Poco dopo, ripresasi dallo stato di trance momentaneo, decise che era meglio raggiungere Stella. Si girò di spalle al quadro per cominciare a correre verso sua sorella ma non ne ebbe il tempo. Qualcuno la fece cadere prima che potesse dire “a”.
Sconosciuto: oddio signorina si è fatta male?? - chiese preoccupato
L: che è successo?! - chiese guardandosi intorno per scorgere la figura di sua sorella..ma nulla.
Sconosciuto: non l’ho fatto apposta e che non l’ho vista...stavo parlando con i miei amici e le sono caduto addosso...ma come sta?
L: bene direi...ho un po´ di dolore alla testa - disse massaggiandosi la tempia
Sconosciuto: venga l’aiuto io...mi perdoni...sono così maldestro a volte...ora l´accompagno a prendere del ghiaccio
L: no io...non si preoccupi è tutto ok
Sconosciuto: insisto...
Luce e quel ragazzo si diressero al bar dell´hotel castello. Lei era ancora frastornata dalla caduta e poi cominciava a chiedersi chi fosse mai quello strano tipo. Lo seguì comunque senza fare domande.
Sconosciuto: ecco siamo arrivati...prego si sieda qui...io vado a prenderle qualcosa di fresco e del ghiaccio
L: mi dia del tu tanto per cominciare...
Sconosciuto: prego...oh beh...ok...cmq io sono Lauri – disse porgendole un bicchiere pieno d’acqua fresca.
L: Luce...grazie - cominciò sorseggiare un po´ d´acqua
La: che bellissimo nome...
L: non è niente di particolare...- alzò gli occhi per guardarlo meglio. Un ragazzo dalla strana acconciatura ossigenata e dai profondi occhi color del mare la fece rabbrividire facendole versare il bicchiere pieno d´acqua proprio addosso a lui...
L: o cavolo...
La: non ti preoccupare...non è niente...
L: scusami non volevo...
La: così siamo pari...- le sorrise
L: già...
La: guarda ti si sta gonfiando..
L: cosa?
La: da qua...- le prese la pezza con il ghiaccio dentro dalle mani e con delicatezza comincio a posarlo sull´occhio destro della ragazza - ecco...dovrebbe smettere di gonfiarsi ora
L: sei un dottore?
La: non precisamente...i miei genitori avrebbero voluto che diventassi uno psicologo dato il mio senso innato di studiare la gente...però faccio tutt’altra cosa...
L: ah si...e cosa? Ballerino di free-style o il cantante pop?
La: e poi ero io lo psicologo...
L: ci ho azzeccato...?
La: non proprio...come hai...
L: i tuoi capelli...
La: ah i...capisco...beh io faccio parte di una band rock...
L: ah davvero? Come vi chiamate?
La: the rasmus...
L : mai sentiti...
La: mai sen...oh beh...può darsi che sei nuova di qui...sei spagnola?
L: no...sono finlandese ma ho origini italiane
La: ah sei finlandese...ecco perché lo parli molto bene... - che idiota che sono -
L: ah...- che idiota che è -
La: allora...quanti anni hai?´
L: io 23
La: siamo più o meno coetanei allora...io ne ho 27
L: fantastico...beh ora devo proprio scappare...sai mia sorella...
La: ah hai una sorella?
L: si dispersa chissà dove però...
La: mi dispiace...non sapevo fosse dispersa...e com’è successo??
L: ma che hai capito? Mia sorella è qui nel castello solo non so dove...
La: oh scusa...è che ti ho vista un po’ giù pensavo fosse per tua sorella...se vuoi posso accompagnarti io da lei...in qualche modo la troveremo...
L: ok...grazie
La: è un piacere...
Dopo poco tempo Luce era di nuovo con sua sorella...le aveva raccontato ogni cosa...dello scontro, di quel ragazzo, del bicchiere che aveva rovesciato addosso a lui...
S: beh sembra carino
L: si più o meno...sembra un bimbo...ha il faccino paffutello
S: è già qualcosa...perché non provi a conoscerlo meglio?
L: perchè dovrei?
S: non lo so...tu prova...è anche un modo per distrarti...
L: non lo so...non mi convince...sembra un complessato
S: perché tu non lo sei?
L: io ho i miei problemi...
S: per un momento saresti capace di dimenticarli per divertirti??
L: non so se ci riesco...non mi sembra giusto
S: Luce lo sai che loro vorrebbero che tu tornassi spensierata e sorridente come una volta...vivi...ricomincia a sognare...loro vorrebbero questo da te...vorrebbero che tu t´illuminassi altrimenti non ti avrebbero chiamata Luce...- le accarezzò una guancia -
L: forse hai ragione però loro mi mancano tanto...è colpa mia se non ci sono più...se quel giorno non mi fossi allontanata dal lago per andare nella foresta loro sarebbero ancora qui...
S: non è stata colpa tua...
L: invece si...se non mi fossi allontanata non sarebbero venuti a cercarmi…Stella tu non eri lì quando li ho visti morire…
S: lo so, ma non è stata comunque colpa tua...non lo è di nessuno...è successo e basta...- l´abbracciò più stretta che potè cercando di tranquillizzarla -
L: loro mi mancano così tanto...- calde lacrime iniziarono a rigarle il viso
S: shhhh...non piangere...stai calma ci sono io qui...
Era straziante per Stella vedere sua sorella in quelle condizioni. Se non altro aveva cominciato a sfogarsi, cosa che fino ad allora non aveva mai fatto. Forse qualcosa stava iniziando a cambiare…
Fuori la loro porta infatti era rimasto Lauri troppo curioso per non origliare. Aveva notato che in quella ragazza c´era qualcosa che non andava. Una ragazza con quel viso d´angelo e che per di più si chiamasse Luce era impossibile che avesse un´anima cosi cupa. Lui doveva aiutarla in qualche modo, voleva riportarle quel sorriso che le mancava da tempo. Si, lui l’avrebbe fatta tornare a vivere. Decise che forse aveva sentito abbastanza per quella sera, così s’incamminò verso camera sua. Non sapeva come far tornare a sorridere quella ragazza e tantomeno non sapeva perché voleva farlo a tutti i costi. Forse perché, malgrado la sua presenza marmorea e impassibile, c’era qualcosa dentro di lei che gridasse aiuto. Finalmente arrivò alla sua camera, vi entrò e dopo essersi fatto una doccia veloce, si mise a letto. Continuava a pensare a quel viso dai dolci lineamenti, quegli occhi nocciola stupendamente tristi, le labbra piene e rosee. Non seppe come, ma riuscì a cadere in un sonno profondo. Ormai era notte inoltrata e anche le ragazze, stanche ed esauste, si lasciarono cullare tra le braccia di Morfeo.

Il giorno seguente Lauri si alzò di buon mattino e si diresse verso la camera di Luce. Dopo aver bussato 12 volte finalmente qualcuno gli aprì...
L: e tu che vuoi?
La: buongiorno...
L: hei...con quel sorriso mi abbagli
La: forza vestiti velocemente...ti porto a fare colazione
L: cosa? Ma se non ti conosco nemmeno...!
La: non è vero...sai il mio nome, il mio cognome, il mio lavoro, la mia età, e la mia data di nascita...se dovessi anche sfiorarti con un dito, cosa che non accadrebbe mai, portai denunciarmi tranquillamente...
L: beh in effetti...aspetta qui...torno tra un secondo...
Detto fatto...poco tempo dopo era li con lui più bella che mai
La: sai che sei proprio carina sta mattina?!
L: oh grazie...- accennò quello che avrebbe dovuto essere un sorriso-
La: quando sorridi sei anche più carina...
L: ora mi metti in imbarazzo...
La: non sei abituata ai complimenti?
L: beh…a dir la verità no…solo i miei genitori mi faceno complimenti, ma loro erano di parte..
La: erano?
L: si...beh loro...loro sono morti circa 3 anni fa
La: mi dispiace tanto...
L: già...non so nemmeno perché te lo sto dicendo
La: perché io so mantenere i segreti...ricordi...sono uno psicologo...segreto professionale...
L: ahahahah...tu sei tutto matto...- ora aveva riso sul serio- sai in fondo sei un bravo ragazzo
La: è il mio faccino da eterno bambino che te lo fa pensare...
L: no...tu hai qualcosa di diverso...sei riuscito a farmi ridere...non è da tutti...e cmq non è vero che hai un faccino da bambino...a primo impatto può sembrare così...me ora che ti guardo meglio...
La: fantastico...sei la prima che me lo dice...
L: beh abituati...
La: e tu abituati a sorridere...perché lo farai spesso stando con me
Il ragazzo non aveva torto. Passarono tutto il tempo insieme e si divertirono tanto. Lauri era davvero fuori dal comune e Luce l´aveva notato perchè con lui si sentiva a suo agio. C’era qualcosa dentro di lei che la spingeva a essere un'altra persona con lui, ad essere se stessa, la stessa Luce di un tempo. Si era fatto tardi e i due ragazzi erano ancora distesi sulle rive del fiume a guardare le stesse...
La: io adoro il cielo...è così infinito...sembra che nulla possa sconfiggerlo...
La,L: è così eterno...
I due si guardarono negli occhi e risero entrambi.
L: già...io ho una fissa per l´eterno...
La: anche tu?
L: si...non dirmi che...
La: già...tu sei più uguale a me di quanto pensi
L: non ti allargare adesso...oh guarda una stella cadente esprimi un desiderio...
La: fatto...
L: credi che si avvererà...?
La: i desideri così come i sogni, si avverano solo se ci crediamo davvero
L: quindi?
Lauri si avvicinò pericolosamente a lei, prendendole volto fra le mani. Erano a un soffio l’uno dall’altra, ma Lauri esitò a baciarla. Lui guardò Luce dritto nei suoi occhi castani fino a leggerle l’anima.
L: perché ti sei fermato?
La: perché il mio desiderio era per te...
Luce capì e accarezzandogli la guancia prese a baciarlo prima teneramente, per poi continuare con più foga. Ne era certa, lui era diverso, era qualcosa di più, aveva un non so che di mistico, così maledettamente tormentato ma con un viso così tenero. Forse aveva ragione, forse erano davvero così uguali...

Presto si fece giorno e Lauri e Luce si svegliarono insieme sorpresi di trovarsi ancora abbracciati, lì sotto quel cielo che era stato testimone delle loro tenerezze.
L: ciao luce! – disse guardando il cielo
La: ti dai il buongiorno da sola?
L: stavo salutando la nuova me…guarda che splendido sole c’è oggi – si girò su un fianco a guardare Lauri negli occhi..
La: già, ma tu lo sei di più... – la baciò teneramente sulle labbra
L: sai, credo che dovrò ringraziarti… - prese ad accarezzargli una guancia
La: non ho fatto niente... – le sorrise
L: come no? Hai fatto tanto...mi hai fatto capire che il dolore lo si può sconfiggere...niente è eterno...non può piovere per sempre...e tu mi hai riportato quel sole che mi mancava
La: e io sono felice per questo...so che è difficile perdere qualcuno...so che è difficile essere esclusi dal mondo...so che è difficile sopportare così tanto dolore per così tanto tempo...però è ora che tu torni a essere felice Luce...e non devi avere paura di questo...perché io ti starò accanto
L: ora mi commuovo – abbassò il viso portandosi una mano sulla bocca
La: no Luce…non voglio più vederti piangere…sorridi al mondo e alla vita...basta con le lacrime...
I due si baciarono con passione e si strinsero in un abbraccio fortissimo per poi lasciarsi cadere sull’erba. Cominciarono a rotolare verso il lago e finirono  in acqua. Lei cominciò a ridere e staccandosi da lui prese a schizzarlo...
Luce stava cambiando a vista d´occhio e la sua anima stava diventando limpida proprio come gli occhi del ragazzo che le aveva ridato il sorriso. Era il suo turno...ora doveva essere solo felice.

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La: amore guarda si è addormentato...
L: zitto...fa piano...potrebbe svegliarsi...
La: una bella storia è?
L: quale storia è migliore di una storia vera?
La: la nostra storia...
Lauri era appoggiato sul ciglio della porta della cameretta di suo figlio Jonathan e guardava la sua Luce alzarsi delicatamente senza fare rumore per poi dirigersi verso di lui. Lei lo prese per mano e lo condusse fuori in veranda.
L: se solo ripenso a quei momenti...
La: ora è tutto nostro questo amore mio
L: già...dove prima eravamo solo ospiti ora è casa nostra...
La: possiamo guardare il lago ogni volta che vogliamo adesso...
L: anche il cielo...ricordi? 8 anni fa qui...
La: qui è iniziato tutto...
L: ed è solo grazie a te che ora siamo insieme...se quel giorno non mi avessi urtata non ti avrei mai conosciuto...
La: non te l’ho mai detto amore...però quel giorno ti venni addosso di proposito...- le sussurrò nell´ orecchio-
L: che stupido che sei...e tu non ti sei mai accorto che mi sei piaciuto dal primo momento...ero così imbarazzata che ti rovesciai il bicchiere addosso...
I due cominciarono a ridere e a guardarsi insistentemente negli occhi...
La: ti amo Luce...
L: ti amo Lauri...
E si baciarono con eterna passione...eterno??
J: mamma, papà che state facendo...? - chiese il piccolo con aria interrogativa-
L: niente piccolo mio...- Luce lo prese in braccio e indicando il cielo disse - amore mio...guarda l´eternità del cielo...perché solo lui resterà li per sempre...
 

  
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