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Autore: Angel TR    30/08/2011    1 recensioni
Leslie è sola adesso.
Lo sa che lasciare Irial è stata la cosa
più sensata che avesse mai fatto,
ma non poteva evitare di svegliarsi ogni mattina,
guardarsi allo specchio e chiedersi:
"Chi sono?
Dove sono?
Perchè l'ho fatto?", come una maniacale routine.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Under My Skin



Ogni mattina al suo risveglio, davanti all'impietoso specchio del bagno, Leslie doveva porsi tre fondamentali domande: chi era, dov'era, perchè fosse sola.
La prima domanda non era perchè non ricordasse il suo nome, piuttosto per ricordarsi chi -che cosa avesse fatto, dove avesse studiato, le poche amiche che aveva avuto- era, la sua identità e abbracciarla come fosse una calda trapunta.
La seconda, per ricordarsi con gioia e sollievo che non era più sotto il dominio malsano di suo fratello drogato, Ren.
E ultima, la più importante, perchè fosse sola. Perchè.
Iniziava con il ricordare l'orribile massacro alla Corte di cui un tempo era stata...cosa? Regina? Leslie non lo sapeva. Poi passava alla Corte dell'Estate e alla sua amica Aislinn, la dolce, premurosa e apprensiva Aislinn.
Dopodiché, con un profondo sospiro, chiudeva gli occhi e dietro le palpebre rivedeva gli occhi scuri di Irial, il suo sorriso spezzato come la sua anima. Bianco e nero. Luce e tenebre. Bontà e cattiveria in un'unica, meravigliosa creatura fatata.
Irial.
Maestose ali nere come il fuoco che aveva bruciato il suo cuore. Intricati vortici sulla sua schiena. Una suadente voce nella sua mente. Un dominio sotto la sua pelle.
Irial, Iri.
Dolce come il miele, spietato come solo una creatura del buio poteva essere. Ma lei sapeva che c'era dell'altro dietro a quell'essere dagli occhi incantatori.
Leslie si afferrò forte ai bordi del lavandino.
Come un mantra, iniziava a ripetersi che adesso era forte e sola, e sola non sempre era uguale a triste e abbandonata, no. Non nel suo caso almeno. Nel suo caso, si ripeteva, sola significava libera. Libera di poter uscire, comprare uno shampoo che aveva sentito nominare in TV, andare in pizzeria.
Senza paura.
Senza essere seguita.
Aveva una nuova vita adesso. Non era più alle dipendenze di Irial. Ma a volte Leslie veniva assalita da flashback lontani, e si sentiva intontita, come la mattina dopo una serata passata a bere, i postumi traumatici di una sbornia.
A volte, con suo grande orrore, Leslie piangeva, anche.
Spesso, dopo aver pianto, Leslie sollevava lo sguardo su sé stessa e provava un profondo disprezzo. Con gli occhi gonfi e rossi, l'iride più splendente a causa delle lacrime, e le lacrime secche sulle guance, si chiedeva se era forte abbastanza per sopportare la sua assenza.
La risposta arrivava subito, impietosa: No.
Attraverso la sua anima, tramite il simbolo tatuato sulla schiena, Irial si era nutrito e aveva nutrito le sue schiere, tramutando Leslie, oscurandole l'anima come le nubi fanno col sole.
Da quando lei si era rifiutata di continuare, viveva la vita come se avesse un paio di enormi occhiali neri. Scuro, appannato. E non c'era niente che potesse aiutarla, a parte la causa stessa del suo stato vegetale.
Irial.
Tutto ciò che Leslie doveva pensare un giorno, aiutandosi con le domande, quando pensava ad Irial era: "Che nome incantevole."




**
N/D "bello come solo l'oscurità può essere. Sotto la sua pelle."

  
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