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Autore: Demolition    30/08/2011    3 recensioni
- Non dirmi che è un’altra festa di Pete.
Jon si morde un labbro.
Ogni festa di Pete non va mai a buon fine, ecco perché Patrick gli vieta espressamente di organizzarle.
Jon ricorda ancora quella dannata festa in cui si è svegliato a petto nudo, con un paio di baffi disegnati sul viso e la maglietta di Spencer tra le mani.
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brendon Urie , Jon Walker , Ryan Ross, Spencer Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’AMORE SI ODIA.

Titolo:

L’amore si odia.

Genere:

Slash

Pairing:

Spence/Jon & Ryan/Brendon

NB:

non sono miei, assolutamente, è tutto falso.


Alla mia Nevs; ho iniziato di nuovo a darmi alla pazzia solo per lei ♥
Quindi le dedico queste sette pagine d’amore.



In fondo, la colpa è sempre e solo di Pete, se i suoi pupilli finiscono sempre in situazioni al limite della normalità. In fondo è colpa sua, se è matto da legare tanto da farsi tatuare la faccia di Gabe su una gamba.
In fondo è colpa sua se un giorno decide di piombare a casa di Jon, implorandolo di aiutarlo a organizzare un’altra delle sue feste assurde “perché Patrick non lo fa mai e tu sei quello più sano di mente qua dentro”. Jon ascolta quel che Wentz ha da proporgli (il che va da luci a intermittenza a feste in maschera a Gabe che balla il limbo) e poi gli tira un cuscino, minacciandolo di dire tutto a Patrick.
Effettivamente per due giorni dopo suddetta irruzione a casa di Jon, Pete cammina a gambe larghe mugolando di dolore, il che può ispirarci qualcosa riguardo a possibili punizioni di Patrick. Comunque.
Fatto sta che Jon alla fine lo asseconda, piomba a sua volta in casa di Ryan, dove quest’ ultimo sta sorseggiando un tè e sistemando la sua collezione di farfalle giamaicane.
- Allora, ho un’idea. Cioè. Pete ha un’idea.
Ryan si guarda intorno, mordendosi un labbro. Ogni idea di Pete è un guaio. Assolutamente.
Il ragazzo sente perfino l’impulso di saltare su, abbandonando la sua collezione e cominciando a saltellare nervosamente sul posto, poi decide che è meglio nascondere la curiosità. O meglio, la preoccupazione.
- Non dirmi che è un’altra festa di Pete.
Jon si morde un labbro.
Ogni festa di Pete non va mai a buon fine, ecco perché Patrick gli vieta espressamente di organizzarle.
Jon ricorda ancora quella dannata festa in cui si è svegliato a petto nudo, con un paio di baffi disegnati sul viso e la maglietta di Spencer tra le mani.
O quella in cui hanno demolito il locale.
O quella in cui Brendon ha improvvisato uno spogliarello assurdo. O quello in cui..
- MI RIFIUTO.
Ryan lascia da parte il suo tè e si alza in piedi.
- Non verrò a nessuna festa!
Jon scuote la testa da una parte della stanza, non si sa se per il ricordo dello spogliarello di Brendon o per il pensiero del male che procurerà presto a Pete. Lui e le sue feste.
Jon cerca di non concentrarsi sui ricordi. Né sui risolini di Brendon. Né sulla pelle di Spencer. No, Spencer no, ecco. Questo è decisamente troppo. Jon comincia a sbraitare.
- Ross, per l’amor del cielo, è solo una festicciola, in maschera, tra l’altro, cosa diamine..
Ryan fa un salto e posa le mani sui fianchi spigolosi. Così diversi da quelli morbidi di...ok, no.
- Senti, Jon, parliamone. Va bene l’alcol alle 9 di mattina, va bene Joe e Andy che fanno sesso sotto la doccia mentre provo a pisciare ignorando gli “aww” e i “aiii”, ma QUESTO è troppo! Non mi vedrai mai con un costume, non so, da gatto, scodinzolare tutta una sera tra una marea di deficienti travestiti!

~

-Cosa stai facendo, bestia?
Brendon si allontana, un po’ sorpreso, un po’ dispiaciuto; oh beh, è proprio un bel gatto e mica è colpa sua se Spencer non lo capisce.
- Non ti piace la tua codina, Spence?
- Decisamente no.
Brendon sbuffa, gettando una veloce occhiata al sederino di Spence dove il ragazzo ha attaccato una lunga coda pelosa e nera.
- Arrapante. Miagola, ora.
- Miao.
Spencer fa in tempo a schivare Brendon che sta provando ad abbracciarlo -o meglio, stritolarlo- e si allontana, in cerca di una lattina di coca cola rimasta incustodita.
Brendon lo guarda soddisfatto.
- Come ti senti?
- Pornografico.
- Perfetto.

Si perché beh, abbiamo tralasciato un particolare, diciamo, non proprio trascurabile: Spencer Smith gira con una calzamaglia nera, con un paio di orecchie da gatto in testa e una coda che gli esce dal sedere. Solo perché “avanti, facciamo questo favore a Pete e poi ce l’ha chiesto all’insaputa di quell’ arrapante omone di nome Patrick Stump, non possiamo non aiutarlo. ”

Ecco e ora saltella in direzione di Spencer.
- Mio bel micione, dove sei?
Spencer tira giù un santo e getta la lattina ormai vuota nel cestino della cucina di casa sua.In fondo può fare lo scorbutico quanto vuole. In fondo è casa sua e Brendon è quello di troppo.
In fondo Spencer gira con una calzamaglia e ha tutto il diritto di sentirsi incazzato. E lui non ha la benché minima voglia di andare a quella festa.
- Che diamine..!
- SPENCER SMITH!
Brendon si getta contro Spencer, che non lo schiva in tempo e si lascia gettare a terra e stritolare mormorando qualcosa come “denuncio” e “dio santo”.
Quando Brendon ha la decenza di mollare Spencer, questo si alza in piedi e dichiara che no, non ci va alla festa.
- Tu ci vieni e basta.
- No.
- Invece si.
- Dammi un motivo per venirci.
Brendon si fa d’un tratto serio. Fa un sorrisino nervoso e posa una mano sulla spalla dell’amico.
- Ho tre lettere e un paio di infradito che ti faranno cambiare idea.


~

La sera della festa, tre giorni dopo queste epiche scenette, la situazione non è ancora migliorata.

- Non ci vengo, ok?
- Sì certo, come no.
Ryan sbuffa e si rifugia sotto le coperte, ignorando la possente figura di Jon ai piedi del suo letto.
- Avanti Ryan, sono perfino venuto a casa tua per ricordartelo. Tra l’altro vorrei capire cosa ci fai ancora a letto alle 5 del pomeriggio.
Ryan mugola qualcosa di incomprensibile da sotto le coperte.
-Ryan, te lo chiedo per favore!
Finalmente il ragazzo spunta fuori dalle coperte, imbronciato.
- Non ho neanche un costume! Da cosa mi dovrei vestire, sentiamo!?
-Da boy scout, ti ho rimediato qualcosa.
- Non ci penso minimamente.
- Non ti preoccupare, ci ho già pensato io..
Ryan sembra rifletterci un secondo, poi guarda prima Spencer, poi il sacchetto che Jon stringe in una mano.
- Quello cos’è?
- Il tuo travestimento.
- E tu, Jon, da che ti vesti?
JWalk arrossisce vistosamente.
- Pensavo a ..
Ryan strappa via il sacchetto dalla mano dell’amico e comincia ad estrarne il contenuto. Emergono un fazzolettone da scout, dei calzini, dei pantaloncini estremamente antiestetici, una camicia beige e.. Quello è decisamente troppo.
-JON WALKER, DA COSA TI DOVRESTI TRAVESTIRE TU?
- Sorvoliamo!
- NO!
- SI!
- Jon Walker, perché là dentro c’è un costume da topo?
Sì, quello è un duro colpo. Jon arrossisce e si passa una mano tra i capelli, imbarazzato.
- Era l’unico costume che avevo, evita di fare commenti.
Ryan soffoca un risolino stupefatto e prende in mano i pantaloncini antiestetici.
- Credi davvero che riuscirai a farmi indossare questa roba?
-Dai, Ryan, sarai così carino! Prendi i tuoi pantaloncini!
- I cosa, i cosa, i cosa? Non li metterò mai!
In realtà è inutile ribattere perché tre secondi dopo, Ryan ha al collo il fazzolettone e indossa dei pantaloncini da boy scout. Sì, quei simpatici individui che si fanno chiamare lupi, coccinelle, capre, bradipi.
Ryan non riesce a dire una parola, mentre Jon sorride e, con grandi balzi molleggianti, saltella fino al chitarrista.
- Sono carini.
- SONO ANTIESTETICI! E perché non ho neanche un gilet?
- Hai un fazzolettone con le rose, cosa vuoi di più?

~

Per Spencer tutto questo è insostenibile. In primo luogo è insostenibile il pensiero che quella sera si sarebbe vestito da gatto. In secondo luogo, non poteva sopportare il pensiero di ritrovarsi faccia a faccia con Ryan e soprattutto con Jon. Non si erano più sentiti, dopo la rottura della band e sinceramente non ne aveva neanche così tanta voglia. Non c’era nulla da dire, semplicemente.
È decisamente troppo perfino il fatto che Brendon fa irruzione in casa sua, nel tardo pomeriggio, vestito come un coglione.
- Da cosa diamine ti sei vestito?
Brendon si aggrappa a un braccio di Spencer.
- Non sono così carino? Sono una pecora gaia.
A Spencer prende quasi un infarto.
- Ma vorrai scherzare! Io non ci vengo alla festa con te vestito da pecora.
Brendon batte le manine.
- In effetti il gatto ha molto più stile della pecora, però non tutti possono essere super fighi come te, Spencer-cat.
Il batterista chiude gli occhi cercando di ignorare l’ultimo soprannome affibbiatogli.
Poi, silenziosamente si dirige verso il suo armadio. Si toglie la felpa e i pantaloni della tuta ed indossa la sua calzamaglia nera, la sua codina e le sue orecchiette da gatto.
- Ricorda che vengo solo perché ce lo ha chiesto come favore Pete.
Brendon, con un sorrisone, inizia a saltellare sul posto.

~

- Dov’è Pete, William?
- A sodomizzare Andy.
Spencer dapprima resta interdetto ma, quando capisce che William è decisamente ubriaco e che poi, no, è impossibile che Andy si faccia fare certe cose da Pete, si volta e si dirige verso Brendon che sta sorseggiando un Daiquiri in santa pace.
- Oh, Spence, prendine un po’ anche tu.
Il batterista afferra nervosamente un bicchiere e si versa il liquido, portandosi poi il vetro alle labbra.
- So cosa stai facendo, Spence.
Spencer alza un sopracciglio.
- Sto bevendo, Brendon, esattamente come te.
- No, intendo, continui a chiedere di Pete a tutti, no?
-Sai, è cortese salutare il padrone di casa, Brendon, anche tu dovresti farlo, invece di zampettare qua e là come uno sciagurato o scolarti tre bicchieri in cinque minuti. -Quattro bicchieri in sei minuti- lo corregge Brendon. – e comunque sai di cosa parlo!
Spencer nasconde il viso nel bicchiere, evidentemente imbarazzato.
- Smettila Brendon.
- So che vuoi chiedere a Pete a che ora arriveranno loro.
Spencer riemerge dal bicchiere, rosso in viso!
-FANDONIE!
E così facendo si volta e sparisce, attraversando la sala a grandi balzi.

~

- Non mi avevi detto che c’erano anche loro!
- Non lo sapevo!
Ryan comincia a piagnucolare, tirando la manica del vestito di Jon.
- Ti prego, JWalk, andiamo via, ti supplico, dai, dai, dai, dai..

Ma Jon non lo sente neanche e non a causa della musica alta o di Gabe che balla, scatenato, poco più in là.
C’è un bellissimo gattino in mezzo alla sala, che sì, sta destando la preoccupazione di Ryan, ma che sta anche infondendo un senso di pace nell’animo del povero Jon.
E tutto d’un tratto, il micino alza lo sguardo, incontrando quello del bassista. La sua bocca si spalanca in un ‘oh’ di sorpresa.
Ryan tira energicamente la manica di Jon.
- E adesso che facciamo? Che facciamo?
Non hanno tempo di pensare perché Spencer-cat è di fronte a loro, il viso ancora contratto in una espressione di sorpresa. - Ciao.
- Hem, ciao, Spencer.
Ryan grugnisce, poi si scusa velocemente lamentando la necessità di un bagno.
Jon e Spencer restano lì in silenzio, a osservare le maschere degli altri, evidentemente imbarazzati.
Si avvicinano lentamente al tavolo delle bevande, con uno strano sorriso stampato in volto.
- Credi che Gabe sia vestito da evidenziatore come al solito, o..?
- No, a quanto pare è vestito da se stesso, mi sono informato prima.
Jon fa un mezza risata e prende un altro sorso, mentre accanto a loro sfila Joe emettendo risatine isteriche.
-Allora, come stai?
Spencer distoglie lo sguardo dalla sala e lo posa timidamente negli occhi nocciola del ragazzo.
- Oh, penso bene. Sai, io e.. BRENDON!
Brendon infatti è appena sbucato alle loro spalle, evidentemente ubriaco, cantando l’inno americano e ridendo a crepapelle.
Jon lo guarda con un’espressione a metà tra il divertito e il preoccupato.
-Vedo che certe abitudini sono rimaste..
-JON WALKER, MIO EROE!
Mentre Spencer medita atroce vendetta, Brendon fa una piroetta e si getta tra le braccia del bassista.
- Dov’è Ryan?
-Bagno.
Spencer afferra Brendon per la collottola.
-Brutta pecora, ti impedisco di andarci.
-Oh, Spencer Smith, non ci riuscirai mai! All’amor non si comanda!
Brendon si dimena liberandosi dalla presa dell’amico e fugge via, in preda a una risata malefica.
-Mi devo preoccupare.
-Non credo.
-Non era una domanda, era un’affermazione.
Jon posa il bicchiere sul tavolo, piuttosto serio in volto.
-Ok, andiamo a vedere dove va. Non vorrei dover testimoniare come ultima persona che lo ha visto vivo, prima che si buttasse in un cassonetto dell’immondizia, dandosi fuoco.
-Che fine degna di Brendon.

~


Ryan è rannicchiato in bagno, accanto al lavandino, in preda al panico, quando Brendon entra, ridacchiando.
Il ragazzo sgrana gli occhi e si alza, veloce, in piedi, puntando un dito contro il cantante.
-Mi hai seguito?
Risatina isterica. Brendon chiude la porta a chiave, sfilandola dalla serratura; questo accresce di non poco il panico in Ryan, che guarda terrorizzato la chiave nella mano di Brendon.
-Sei ubriaco.
Altra risatina e una piroetta. -Ciao Ryan, sei proprio tenero con quel fazzolettone.
Ryan incrocia le braccia, offeso.
- Pensa per te, principe delle pecore.
Brendon si rannicchia con un sorrisino accanto ai piedi di Ryan, giocherellando con la chiave della porta del bagno.
-Mi manchi.
Ryan scivola nuovamente a terra, senza sorridere. Ok, Brendon non è in sé, ok, si sarà scolato chissà quanti bicchiere di chissà cosa, ma sembra sincero.
-Brendon..
Ryan posa la mano sulla coscia dell’amico, che alza lo sguardo, incuriosito.
- Mi spiace..
Brendon apre la bocca per ribattere ma si blocca perché qualcuno tenta insistentemente di aprire la porta del bagno.
- APRITECI, SAPPIAMO CHE SIETE LI’.
Ryan si sbatte una mano in faccia. Non è possibile, non è davvero possibile. Non un attimo di tranquillità.
Brendon ridacchia, mentre si dirige gongolante verso la porta, infilando la serratura e aprendo la porta.
Jon e Spencer entrano nella stanza, con un’espressione preoccupata.
-Non stiamo facendo sesso, se la cosa vi può tranquillizzare.
Jon storce la bocca, disgustato, mentre Brendon richiude la porta a chiave. Spencer gli getta un’occhiata fulminante.
- E’ proprio necessario chiudere?
-Certo.
Ryan getta un’occhiata disperata a Jon.
-In realtà pensavamo che vi steste picchiando in maniera brutale.
-Oh, in realtà no, stavamo giusto..
Brendon si posa un dito sulle labbra, guardando Ryan.
-Non stavamo facendo nulla- conclude quest’ultimo.
Spencer si avvicina a Brendon afferrandolo per la collottola.
-Che ne dici di tornare di là?
Brendon sta per rispondere che non ne ha la benché minima intenzione, quando tutto, improvvisamente diventa buio.
Il cantante fa un salto, rovinando addosso a Spencer, che cade tra le braccia di Jon. Ma questo non lo vede nessuno perché i ragazzi non riescono a vedere nulla, se non l’oscurità. E non sentono più neanche la musica proveniente dalla stanza accanto.
- Ci deve essere stato un corto circuito- osserva Jon.
- O siamo morti!
- BRENDON!
Spencer si passa una mano tra i capelli e cerca a tastoni la testa di Brendon. Quando la trova, si avvicina a lui e gli chiede gentilmente di dargli la chiave del bagno per uscire fuori.
-No.
Ryan afferra la spalla del cantante, infuriato.
-Brendon, se non ci dai subito quella chiave ti giuro che te la farò pagare, che ti infilzerò le mie rose sul tuo sederino e che ti strapperò tutte le camicie e ti nasconderò l’alcol per mesi e..
-Come sei virile, mio Ryan Ross!
Jon, da bravo omone virile, prende in mano la situazione.
-Avanti Brendon, dacci la chiave.
-Non posso-mugola il ragazzo- perché non la trovo più.
Questa affermazione è seguita da pesanti secondi di silenzio in cui Jon, Ryan e Spencer pensano a come uccidere il cantante.
-Stai scherzando vero?
-No.
-Non ce l’hai in tasca?
-Non ho tasche.
-In mano?
-No.
-Accanto a te?
-No.
Ancora silenzio.
-Almeno non fate sesso al buio in presenza di noi ignari, ok?
La mano di Ryan colpisce la spalla di Jon. Spencer decide che è ora di intervenire, onde evitare crisi isteriche da primedonne.
-Ok, avanti, ora dobbiamo fare i bravi e..
- PERCHE’? -chiede Brendon.
Ryan comincia a scagliare una serie di epiteti contro di lui, seguiti da numerose minacce.
Spencer vorrebbe piangere ma decide che è meglio di no.
-Ok, calmate gli isterismi. Ryan, Brendon è ubriaco, cerchiamo di capirlo. Quando sarà sobrio potremo picchiarlo quanto vorremo. Ora, pensiamo a come uscire di qui.
Nel buio, si staglia la figura di Brendon che, comincia a fare le capriole per tutto il bagno.
-La situazione sta degenerando.
Jon si chiede seriamente PERCHE’. Perché è lì? Perché non è, in quel bagno, con Spencer, a dirsi quanto si sono mancati? Perché deve fare sempre da baby-sitter a tutti?
-Ok, Brendon, se fai il bravo, ti do un premio.
Gli occhioni di Brendon si illuminano, al buio.
- Cosa, cosa, cosa, cosa?
- Una notte di sesso con Ryan!
Un fazzolettone colpisce violentemente Jon in faccia.
-E VA BENE, VA BENE, una scorta di caramelle gommose per un anno!
-Grazie, va molto meglio- sbuffa Ryan.
Brendon non è dello stesso avviso ma decide comunque di accettare l’offerta.
-Posso parlare, almeno?
-Sì.
- No.
-Ryan, almeno fallo parlare!
-E va bene, ok, parla, avanti, spara le tue minchiate come sempre.
Brendon batte le mani, allegro.
- Innanzitutto. Jon, hai notato che Spencer è vestito da gatto e tu da topo?
- Hai imparato la catena alimentare?- ribatte sarcastico Ryan.
-No, ma è una cosa così terribilmente.. gay.
- Ti ricordo-ribatte Jon secco- che sei vestito da pecora. Chi è il gay ora?
- Non ho mai detto che io non lo fossi! –ribatte allegro Brendon, gettandosi su Ryan.
-ODDIO.
-Che c’è?-esclama spaventato Spencer.
-Niente, Brendon mi si è gettato addosso.
-Ah ok.
-No, non è ok.
Jon rimane in silenzio, appoggiato alla parete.
Non importano le lamentele di Ross, non importa Brendon che chiede a Ryan se gli scout bevono mojito, non importa Spencer che difende orgogliosamente la sua coda da gatto, non importa, perché li odia. Tutti e tre, che ridono e scherzano, come se non si fossero mai divisi.
-Ryan, ora che ci penso.. come ti sei conciato?
Brendon agita le braccia urlando un “da boy scout no?” non indifferente.
-Lo so, Brendon, chiedevo.. come gli è venuta l’idea!
-Me l’ha data Jon, non commentate, grazie.
Jon sente una presenza accanto a lui e si accorge che è Spencer, vestito con il suo splendido completino di pelo nero, con quella dannata calzamaglia e..
- Hey, tutto bene?
- Credo di… si.
Ryan e Brendon sono occupati in un dibattito molto rumoroso sui fazzolettoni da scout e non possono sentire Jon e Spencer parlare a bassa voce, vicini.
-Mi sei.. mancato, ecco.
Spencer sorride, imbarazzato. Jon lo avverte, anche se al buio.
-Posso dirti la verità? Sono contento di essere in questo bagno, stasera.
Jon sorride e posa la testa sulla spalla di Spencer.
-Anche io, Spence, anche io.
E neanche Ryan e Brendon parlano più, il che rende ovvio ciò che stanno facendo.
- Hey, niente sesso al buio in presenza di noi ignari, ricordate?
- Okaaay! - dice Brendon, la bocca palesemente premuta contro qualcosa. O qualcuno.
Spencer si avvicina sorridendo all’orecchia di Jon.
-Ah, comunque, l’ho sempre avuta io la chiave.






-
ecco, son tornata a scrivere, dopo una lunga pausa;
comunque ringrazio in anticipo chiunque commenterà questa 'cosa' e chiunque amerà questi mentecatti ♥
  
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