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Autore: HikariPandaa3    30/08/2011    0 recensioni
Salve a tutti! :3 Questa è una storia di mia invenzione. Spero vi piaccia! ^^
L'ho scritta pensando principalmente all'Anime Elfen Lied, ma poi con il passare del tempo mi sono venute in mente altre idee. Quindi, buona lettura!
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Aku no Hikari  {Chapter one}
“Momoooooo!” Sakura urlava come una pazza, agitando le braccia, attirando non solo la mia attenzione, ma anche quella di tutta la sala mensa,sospirai. Corsi da lei, e le tappai la bocca
“Sakura, non urlare.” Le sussurrai all’orecchio, la strascinai in fila per il pranzo.
“Buuuh” Bofonchiò “Cosa c’e di male?” Mi chiese poi, con il suo sguardo da cucciolo. Mi fece venire i sensi di colpa
“Non hai fatto niente di male, ma non devi gridare in quel modo, hai fatto girare verso la tua direzione tutte le persone in mensa”
Lei è Sakura Ookami. Una mia amica d’infanzia, ha 16 anni, ed anche se non sembra ha la mia stessa età, è anche mia compagna di classe e.. di lavoro. Mi arrivò una pacca sulla testa.
“Ahia!”
“Oi! Che fate?” Sbucò Kukai, con il solito sorriso da bambinone. Lui è Kukai Joojshi, 17 anni, compagno di scuola, mio stesso lavoro. Dietro a lui, col suo solito sguardo assente, le mani dentro le tasche, e con i suoi capelli neri, occhi azzurri . Kazuma Hiroshi, 16 anni, mio compagno di classe, anche lui mio amico d’infanzia . Per il suo aspetto, molto popolare, d’altronde, sono innamorata di lui da 12 anni. Purtroppo, lui non sembra abbia mai ricambiato, sospirai. Mi voltai verso Kukai
“Sempai! Non è ovvio?” Lui cominciò a ridere
“Suvvia, che sei seria Momo-chan”
“Sempai, a che ora sta sera?” Sakura sbucò da sotto il mio braccio
“Shhht! Sakura! Non devi parlare del nostro “lavoro” durante le ore scolastiche!” Le tappai di nuovo la bocca, lei sbuffò.
“Alle sette di pomeriggio tutti in ufficio” rispose Kazuma “Dobbiamo saltare i club scolastici”
Il nostro lavoro, è un po’ speciale. Noi facciamo parte dell’associazione Ganfald Hiroshii, apparentemente, può sembrare un’agenzia di viaggi, ma in realtà non è così.
Gli unici che lavorano nella Ganfald Hiroshii,in questa scuola siamo noi quattro, e solo noi sappiamo del vero scopo di questa agenzia. Chiamati GH, nel nostro vero campo: Noi, salviamo gli “Esperimenti”. Sono umani, sottoposti ad esperimenti della Faggot Line, anche la loro azienda può sembrare innocua, ma in realtà non lo è.
Nel nostro mondo, da qualche decennio, esistono dei “mostri”. Molti di loro sono esperimenti mal andati, lasciati liberi, e col tempo si sono riprodotti con gli umani, creando un mezzo-demone. La nostra scuola, la Gakuen, è frequentata in parte da mezzo-demoni, quindi siamo abituati a certi spettacoli.
 
“Buon pomeriggio. Missione di livello C. Pronti?” Girava in tondo nella sua sedia preferita. Ichijou-sama, 23 anni, il nostro capo.
“Di che si tratta?” chiese Kukai
“Di nuovo la Faggot Line, sta volta dovrete salvare un esperimento un po’ speciale. Non vi dirò niente, finche non l’avrete trovato. L’edificio è situato nei fondali marini,troverete il sottomarino ad aspettarvi. Rispettate l’ordine di lavoro, dentro la busta c’e tutto l’occorrente. Buon divertimento.” Si voltò. Trovammo il sottomarino ad aspettarci, ci diedero le solite tute simili a quelli di un esploratore subacqueo
“Buona sera ragazzi” Toki-sempai, nostro collega, pilota di qualsiasi mezzo di trasporto, sia sulla terra, sul cielo e nel mare. 34 anni.
Kazuma, consegnò la cartina “Da quanto tempo, Toki-sempai. Come sta Haruhi? “
“Bene, grazie. Presto sarò papà” Sorrise contento
“Congratulazioni!” Sakura esultò battendo le mani
“Grazie. Non perdiamo tempo”
Sakura si era appiccicata al oblò, e ad ogni pesce che vedeva emetteva un gridolino compiaciuto, Kazuma sbuffò.
“Avrei preferito rimanere a scuola”
“Perché? Io mi diverto nelle missioni” Ghignò Kukai
“Non c’e niente di divertente. Ridere delle disgrazie altrui..” Non finì la frase, strinse i pugni
“Non stiamo ridendo delle disgrazie altrui, mi diverto perché siamo tutti assieme. Kazuma, almeno una volta potresti non lamentarti di qualcosa?” La tensione stava iniziando ad alzarsi. Era sempre stato così, da quando i suoi genitori erano morti in un incidente stradale.
“Siamo arrivati” Ci consegnarono delle maschere e una bombola d’ossigeno, Sakura tremò “D-dobbiamo uscire?”
“Non fare la fifona” Dissi io, mentre mi allacciavo la bombola alle spalle
Ci chiusero dentro una stanza e poco a poco l’acqua iniziò ad uscire dai bordi, finalmente la porta si aprì e ci ritrovammo in mare aperto. Kukai indicò il sotto marino, trovammo una botola sigillata.
“Adesso, ci dovremmo trovare nell’ala C-12, dobbiamo prendere le chiavi della navicella di salvataggio, e inoltrarci dentro la sala degli esperimenti” Indicò la cartina e il foglio con le istruzioni
“Ma che diamine è questo esperimento?” Chiese Kazuma, guardandosi attorno
“Da ciò che è scritto qui, è abbastanza ingombrante”
“Un altro di quei mutanti?” Domandò Sakura, aggrottando le ciglia
“Non perdiamo tempo. Sempai, dove dobbiamo andare?”
“Seguitemi” Prese la prima svolta a destra, un paio di volte ci nascondemmo dalle guardie, dopo un lunghissimo corridoio entrammo in una stanza piccola, una scrivania e quattro archivi
“Dobbiamo prendere qualche archivio?” Chiesi
“Si, ci serviranno. Cerca il 1612” Mentre cercavo la cartella del 1612, Sakura cercava le chiavi del sottomarino e della sala esperimenti, Kazuma e Kukai-sempai erano fuori a fare da guardia. Con estrema lentezza andammo nelle sala esperimenti
Qualcuno accese le luci, la stanza era molto grande, infondo, c’erano delle capsule appese al muro, con qualcosa dentro. Sakura gridò, cadendo a terra.
Nella prima capsula c’era una specie di pesce con sembianze umane, branchie rosse color sangue attaccate alle guance e la carnagione blu scuro, faceva vomitare. Ebbi un conato
“Ma cosa-?!” Chiese a Kukai, il quale era seduto al computer, non rispose.
“Non ci siete ancora abituati? Non perdete tempo!” Ci rimproverò, con gli occhi sul monitor.
Nell’altra capsula c’era un essere piccolo quanto la mia testa, si potevano scorgere due fessure profonde al posto degli occhi, teneva i pugni chiusi,  fluttuava dentro la capsula piena di liquido.
Le altre capsule erano vuote, tranne l’ultima che era un po’ più, conteneva una ragazza dalla carnagione chiara,apparentemente, non aveva subito nessuna mutazione, lunghe ciglia nere si posavano sulle gote. Nonostante l’acqua, i capelli castano chiari fluttuavano coprendole il viso,  era legata dai piedi e dalle mani da una specie di filo fluorescente, sussultai
“Kukai! Perché questa ragazza si trova qui?”
Sakura si avvicinò posando le mani sulla capsula “Com’è bella. Sembra una bambola di porcellana” sussurrò, incantata.
“Lei è l’esperimento 1612.”
“Un esperimento?! Mi copri la mano con la bocca
“Un esperimento?! Ma se è una ragazza!” Urlò Kazuma fissandola
“Lei è 1612, dobbiamo seguire le istruzioni, premi quel pulsante e prendila. Si sono accorti di noi” Una sirena spezzò il silenzio, in tutta fretta Kukai spense il computer mentre Kazuma prese al volo la ragazza, tenendola in braccio. Ripercorremmo i passi di prima, trovammo il sottomarino di salvataggio, tornati un superficie c’era Toki-sempai che ci aspettava con l’elicottero. 
  
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