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Autore: Electra_Gaunt    31/08/2011    1 recensioni
Alex e Davide si ritrovano a fare una vacanza al mare, nella splendida villa di quest'ultimo.
TRATTO DAL CAPITOLO:
Mi perdo ancora una volta nella sua essenza, fresca e ammaliante.
Vorrei assaggiarne un altro po’, farla ancora mia, come ieri notte.
Le lingue si incontrato nel mezzo, in un’amorevole lotta per la supremazia che non ha motivo d’esistere.
Le sue braccia sottili si stringono al mio collo, quasi per disperazione.

[Fa parte della serie "Lovers", assieme ad "Home"]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '≈ Lovers ≈'
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- New Day Has Come -



I was waiting for so long
For a miracle to come
Everyone told me to be strong
Hold on and don't shed a tear

Through the darkness and good times
I knew I'd make it through
And the world thought I'd had it all
But I was waiting for you
Celine Dion – New day has come




 

Tutto il mondo gira più velocemente, qui. L’euforia termina e ricomincia dal tuo sguardo assorto. Contempli la bellezza di questo posto, come fosse il paradiso. Varcando la soglia, sfiori lo stipite del’enorme portone in legno massiccio per poi far scorrere i polpastrelli sul mobile accanto all’attaccapanni. Rabbrividisci un poco sentendo la consistenza fredda del marmo bianco: è tutto splendente in questa casa, proprio come quando ero piccolo.
Qui trascorrevo le vacanze, anni fa. Adoravo la bellezza del paesaggio e l’odore della salsedine sulla pelle (cosa che, tuttora, amo). Trascorrevo le mattinate sulla spiaggia, a giocare con la palla; mentre durate il pomeriggio solevo rintanarmi nella mia cameretta, impiegando il tempo nella lettura d’un buon libro.
Ora sei con me, nel luogo a cui, fra tanti, sono più affezionato.
Il tuo sorriso mi arriva come una coltellata al petto: non me lo aspetto, mi prende in contropiede. I tuoi occhi innocenti sembrano traboccare di felicità. Ho sognato, nelle notti più solitarie del mondo, di poterti incontrare, amore mio. Ho tentato di illudermi che l’Amore fosse una semplice farsa, ma non riuscivo ad accontentarmi.
Poi sei piombato davvero nella mia vita e tutto è cambiato.
Nel silenzio, riesco a percepire il rimbombante rumore dei sentimenti che mi squassano il petto.
Sei il mio nuovo giorno, Alex. Spero tu te ne renda conto.
“ E’ … indescrivibile, tutto questo.” Dici, avvicinandoti a me. “ Non ho mai visto un luogo tanto brillante. Grazie di avermi invitato.”
Mi abbracci, posando la testa sul mio petto ampio. Non posso fare a meno di baciarti appassionatamente. La fragilità del tuo corpo è incredibilmente dolce e tenera, da procurarmi una stretta al petto. Sei così piccolo, tra le mie braccia.
“ Amo tantissimo questa casa.” Ripeto ancora al tuo orecchio, nonostante sia un’affermazione alquanto fasulla: c’è qualcos’altro a cui tengo di più. Qualcun altro, per essere precisi.
L’odore del mare giunge sino all’entrata dell’imponente villa. Nascere in una famiglia agiata ha i suoi difetti ma anche i suoi pregi.
Gli ambienti interni sono come li ricordo: ampi ed ariosi, dall’arredamento moderno e ricercato. Il pavimento (coperto dal tappeto pregiato) è completamente costituito da marmo bianco con striature nere, mentre le pareti sono bianche e panna, finemente decorate con intarsi in bronzo ed oro. Appesi, poi, vi sono numerosi quadri che mia madre (per un periodo) si divertiva a collezionare.
I ricordi si sovrappongono, passati e presenti, in un'unica linea invisibile. Le mani vagano silenziose sulla tua schiena, Alex, facendolo sospirare di tanto in tanto. Perdendomi nell’odore dolce della tua pelle e dei capelli, accetto di buon grado la strana sensazione di benessere che nasce nel mio stomaco e risale verso il petto. Vicino al cuore che batte frenetico.
Credo di non essere mai stato così in pace con il mondo.
Con me stesso.


L’alba giunge in fretta, così grandiosa da lasciarmi spiazzato. I raggi del sole entrato dalle vetrate che sostituiscono le normali finestre. Il venticello della mattina penetra il tessuto delle tende candide, facendole alzare. Avvolge ogni cosa, insinuandosi persino sotto le coperte.
Accanto a me, profondamente addormentato, ritrovo Alex.
Ha la testa rivolta verso il mio petto, mentre le gambe (coperte dalla pregiata seta delle lenzuola) sono rannicchiate. Gli bacio la fronte, inspirando il suo odore muschiato. Sorrido, beato da quella sensazione.
È l’alba e tutto continua a tacere.
I miei occhi scrutano il viso disteso di colui che mi si stringe addosso ed io, senza poterne fare a meno, ritrovo la pace che da troppo tempo sentivo d’aver perso. Appena sono arrivato in questa casa, mi sono sentito avvolgere dal benessere: si è attaccato alla pelle, l’ha penetrata per non lasciarla più.
Il corpo nudo accanto al mio si muove impercettibilmente, riscuotendomi. Poso un bacio sulla fronte di Alex e, pian piano, mi alzo dal giaciglio sopra cui ero steso comodamente.
Raccolgo da terra i boxer che, stanotte, sono volati via e li indosso. Ripensandoci, un ghigno malizioso modifica il sorriso tranquillo di poco prima. Riesco a sentire ancora i suoi gemiti nelle orecchie, accompagnati dalla voce stridula di chi vuole qualcosa e non riesce ad ottenerla. Le sue labbra mi hanno fatto impazzire mentre le sue mani delicate si dedicavano a farmi urlare di piacere.
Non ho mai amato nessuno come lui, quanto lui. Proprio io, che non speravo d’avere i requisiti giusti per scovare, nel mondo, la persona giusta. L’anima gemella che, adesso, giace abbandonata sull’enorme letto. Piccola ed indifesa, sfida le lenzuola che le si arpionano alle caviglie.
Sorrido nuovamente e con maggior enfasi (non posso smettere di farlo, da quando c’è Alex).
Con passi leggeri esco sul grande balcone in marmo, affacciandomi sul mare. L’aria è pulita, ricca d’ossigeno, fresca e benevola. Mi sfiora la pelle con baci sottili, percorrendo tra traiettoria degli addominali. 
“ Davide … Davide …”
La sua voce mi fa voltare. Punto lo sguardo verso l’enorme baldacchino e lo osservo scrutarsi attorno, disorientato. La sua fronte è attraversata da una linea, segno che non ha ancora capito dove si trovi (il sonno ha una brutta influenza su di lui).
“ Davide, dove sei?” Continua a sussurrare.
Si alza leggermente portando con se il lenzuolo che lo copre (sfortunatamente), per poi rabbrividire a contatto con il pavimento freddo in marmo. Gira la testa nella mia direzione e, finalmente, sorride. Il sollievo di vederlo felice, rende quell’alba ancora più spettacolare. Mi avvicino piano, passando le braccia attorno alla sua vita e posando un casto bacio sulla fronte calda. Il suo odore è pungente e si mischia perfettamente con il mio. “ Cosa fai in piedi a quest’ora? È presto, Davide.” Sussurra, poggiandomi una mano sulla guancia.
“ Volevo vedere l’alba.”
“ Senza di me? Mi offendi, così.” Dice, poi, ridendo leggermente.
Gli occhi luminosi risplendono della luce del sole.
“ Sei tu la mia alba.”
Vedo il suo viso arrossire furiosamente, senza rendersene conto.
“ Stiamo diventando sdolcinati? Non ero io quello più sensibile, tra i due?”
“ Diciamo che mi hai contagiato …” Dico, io, stringendolo ancor più possessivamente.
“ Ne sono felice.” Risponde dopo poco, avvicinando il volto al mio per poi baciarmi dolcemente.
Mi perdo ancora una volta nella sua essenza, fresca e ammaliante. Vorrei assaggiarne un altro po’, farla ancora mia, come ieri notte. Le lingue si incontrato nel mezzo, in un’amorevole lotta per la supremazia che non ha motivo d’esistere. Le sue braccia sottili si stringono al mio collo, quasi per disperazione.
Non ha più fiato, lo sento, ma continua a voler prolungare il contatto. Poi, sfinito, si abbandona sul mio petto nudo.
Quando si rende conto di starsi stringendo a me, come fosse un polipo, arrossisce e si scosta.
“ P- perché non ti metti la maglietta? Fa freschino, la mattina …”
“ Sei tu quello completamente nudo, mica io. – dico sorridendo malizioso – Anche se, devo ammettere, che non mi dispiace vederti in questi non panni.”
“ Smettila, ti prego.”
“ Amore, lo sai che scherzo. No?”
Non riesce a trattenersi dal sorridere, nonostante l’imbarazzo. Le sue mani tornano a posarsi sulle mie braccia muscolose ed, inesorabilmente, rabbrividisco. Lo bacio ancora, con più determinazione di prima per poi prenderlo in braccio. Stringe più forte il lenzuolo che lo copre, appoggiando la fronte nell’incavo tra collo e spalla. Le mani si serrano sul mio petto.
“ Vuoi vedere l’alba con me?”
Annuisce flebilmente, guardandomi in viso con occhi sognanti. Mi accomodo sulla sedia che è posizionata nel balcone, vicino alla ringhiera in ferro battuto, poggiandolo sulle mie gambe.
Sospiro, felice.
“ Ti amo, Alex.”
“ Ti amo anche io, Davide.”


Fine


Note dell'autrice:

Dopo Home ho pensato di incominciare una serie di nome "Lovers" che ha come protagonisti questi due personaggi. Vi invito a leggere la fic precedente, sperando vi piaccia^^
Come avete potuto notare la ff si basa sulla famosa canzone di Celine Dion che vi consiglio di ascoltare durante la lettura. L'immagine l'ho fatta io, unendo varie foto trovate sul web. Da esse, ho tratto ispirazione per descrivere le varie parti della casa di Davide.
Fatemi sapere cosa ne pensate!

Saluti

_Electra_

  
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