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Autore: Little Fanny    31/08/2011    4 recensioni
Centinaia di secoli di storia erano scoppiati sotto i suoi occhi.
Tutte le meraviglie del genere umano, la sua grande tecnologia, la sua storia erano state distrutte in un colpo solo.
La Terra era stata cancellata dall’Universo.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Doctor - 9, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: La fine del mondo
Fandom: Doctor Who
Personaggi: Tenth Doctor, Nine Doctor, Rose Tyler
Rating: G

Genere: malinconico
Conteggio parole: 987
Riassunto: Centinaia di secoli di storia erano scoppiati sotto i suoi occhi.
Tutte le meraviglie del genere umano, la sua grande tecnologia, la sua storia erano state distrutte in un colpo solo.
La Terra era stata cancellata dall’Universo.
Avvertimenti: one-shot
Note: partecipa alla missione dell’ottava settimana del Cow-T @[info]maridichallenge, con il prompt Fine del mondo per il Vampire!Team.
1. ambientata alla fine di The Christmas Invasion
2. non è stata betata per cui ogni errore è mio e mio soltanto. Se li trovate segnalatemeli.
Disclaimer: La storia è basata su fatti e personaggi creati e appartenenti alla BBC e a chiunque ne detenga i diritti. La storia non è scritta a scopo di lucro, ma solo per mio puro diletto.




La fine del mondo



Il Dottore offrì la mano a Rose, muovendo scherzosamente le dita.
“Questa tua mano mi dà ancora i brividi.” Commentò la ragazza con un accenno di sorriso.
Lui le sorrise a sua volta, sapendo che Rose non avrebbe rifiutato il suo invito.
Le lanciò un’occhiata complice, mentre la compagna abbandonava ogni titubanza e intrecciava le dita alle sue.
Fu come tornare indietro nel tempo e ritrovare un gesto che pensava di aver dimenticato.
Il Signore del Tempo sentì il suo braccio venir attraversato da un brivido che lo riportò a un’altra storia. La loro prima avventura a spasso per il tempo e per lo spazio.
Era più giovane allora, aveva un’altra faccia e una personalità molto diversa.
Girava con una giacca di pelle a quel tempo, e aveva delle enormi e orribili orecchie a sventola.
Aveva portato la sua compagna alla fine del mondo. Nel senso più letterale del termine.
Non era la classica fine del mondo, quando la Terra si trovava minacciata da alieni o altre catastrofi naturali.
Era la fine del mondo vera e propria.
Uno scoppio che avrebbe per sempre cancellato la Terra dall’Universo, senza che nessuno potesse farci nulla. Nemmeno un Signore del Tempo.
Aveva portato lì Rose per stupirla.
Il racconto di quell’esplosione l’aveva sempre affascinato e, per una volta, lui voleva essere un semplice spettatore di un avvenimento meraviglioso.
Erano arrivati sulla piattaforma panoramica con il suo fedele TARDIS e si erano confusi con gli altri ospiti, eccitati dall’idea che la Terra stesse morendo.
Rose era contenta al suo fianco. Felice e stupita di essere lì, a così pochi passi dalla Terra e allo stesso tempo così distante da casa.
Tuttavia l’aveva vista adombrarsi a poco a poco, mentre il suo pianeta diventava una palla incandescente. Doveva immaginarlo, sciocco di un Signore del Tempo, che forse quell’esperienza era difficile da affrontare come prima avventura. Ma non ci aveva pensato, troppo preso dagli avvenimenti che si erano poi susseguiti in quella misera ora.
Aveva dovuto salvare la vita degli ospiti della piattaforma panoramica e proteggere Rose allo stesso tempo. L’aveva messa in pericolo come il più sciocco dei novellini. La prima regola dei viaggi nel tempo era mai separarsi dalla propria compagna. Invece lei gli era sfuggita da sotto al naso, rifugiandosi in una sala panoramica ad ammirare da sola il suo mondo bruciare.
Il sole si era espanso proprio come le aveva raccontato, bruciando tutto ciò che incontrava sul suo cammino. Il Dottore aveva lottato contro il tempo, avrebbe fermato la fine del mondo stessa se questo avesse significato non perdere Rose.
Ci era riuscito appena in tempo: come nel più classico dei film d’azione.
Erano tutti in salvo, mentre la Terra bruciava davanti ai loro occhi.
“La Terra è morta e nessuno era qui a guardarla.” Aveva mormorato la sua compagna, con le lacrime che pizzicavano nei suoi occhi.
Centinaia di secoli di storia erano scoppiati sotto il suo sguado.
Tutte le meraviglie del genere umano, la sua grande tecnologia, la sua storia erano state distrutte in un colpo solo.
La Terra era stata cancellata dall’Universo.
Non c’era più nessun puntino luminoso in cui fare un giorno ritorno.
Il Dottore aveva sospirato, i suoi due cuori stretti in una morsa dolorosa.
Sapeva bene cosa aveva provato la sua compagna in quel momento. Lo sapeva dolorosamente bene.
La Guerra del Tempo aveva cancellato il suo mondo. Non aveva più una casa a cui fare ritorno. Aveva solo il suo TARDIS e l’intero Universo a sua disposizione. Era un viaggiatore senza fissa dimora, condannato a muoversi per l’eternità senza poter più far ritorno a casa.
Lui, però, a differenza di Rose, era anche l’unico rimasto.
La sua intera razza era stata spazzata via da quella sanguinaria guerra.
Lui era l’ultimo Signore del Tempo, il sopravvissuto che si era macchiato di genocidio per permettere all’Universo intero di avere un futuro.
Non le aveva detto nulla, a quel tempo.
Il dolore era ancora troppo fresco e dilaniante.
Si era avvicinato alla compagna e le aveva stretto rassicurante la mano, cercando di trasmetterle tutta la sua comprensione.
“Andiamo?” le aveva sussurrato, mentre blocchi di Terra si muovevano ancora nello spazio, sgretolandosi davanti ai loro occhi.
Rose aveva annuito, seguendolo in silenzio, lasciando il suo pianeta bruciare nel silenzio della solitudine.
L’aveva portata a Londra, nel bel mezzo della vita. Si era beato dell’espressione di gioia che si era dipinto sul volto della sua compagna. Il suo sorriso aveva scacciato via le lacrime, la fine del mondo era solo un ricordo molto lontano, perché lì la vita continuava a scorrere.
“Avrei voglia di patatine.” Era stata la richiesta che Rose gli aveva fatto, aggrappandosi al suo braccio.
E proprio come allora Rose gli stringeva il braccio, domandandogli divertita dove l’avrebbe portata.
L’aveva guardata con affetto. La sua piccola e fantastica Rose l’aveva salvato così tante volte da quando aveva messo piede sul TARDIS.
Senza di lei, anche quel giorno, la Terra non avrebbe conosciuto futuro.
Era solo grazie al suo coraggio che gli umani potevano dormire sonni tranquilli. Lui era solo stato il loro campione, usando la forza invece che la diplomazia per impedire la fine del mondo.
Non era nel suo stile, lo doveva ammettere. Questa sua nuova rigenerazione adorava parlare e trovare una pacifica soluzione, ma con alcuni popoli solo una prova di forza poteva mettere fine a una guerra. E non gli era andata neanche tanto male, se si escludeva il piccolo problemino che aveva avuto con la sua mano, ma non si poteva di certo lamentare.
La Terra era salva. Questo era importante.
Guardò Rose un’altra volta, stringendole con più forza la mano.
Ora sapeva dove l’avrebbe portata. Basta catastrofi, basta fine del mondo.
Le avrebbe mostrato le reali potenzialità del suo popolo, le avrebbe fatto vedere il futuro che quei piccoli e meravigliosi umani erano riusciti a costruire, risollevandosi continuamente in piedi e continuando a lottare per la loro felicità.


Fine

   
 
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