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Autore: Liris    01/09/2011    4 recensioni
Rimase in silenzio alzando le iridi di sangue su quel cielo cosparso di miriadi di stelle.
Non seppe quanto tempo passò
Semplicemente non ne avvertì il lento trascorrere dei minuti e delle ore.
Lo lasciò andare, non interessandosi di quel calcolo inutile.
C’erano solo lui, il suo topino dormiente e quelle stelle brillanti e silenziose.
Nient’altro
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang | Coppie: Roy/Ed
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: -Come away with me-
Categoria: FullMetal Alchemist Desclaimers: Tutti i personaggi contenuti, non sono di mia proprietà ma di Hiromu Arakawa e la storia non è a fini di lucro
Autrice: Liris
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life
Avvertimenti:Missing Moments, Shonen-ai, One-shot
Raiting:Giallo


Avviso: Come promesso ad una persona ecco un altro piccolo regalo su Edward e Lust [Roy]
Anche questa one-shot è da collocarsi preferibilmente dopo -Il desiderio della Lussuria- e credo che si capirà poco o niente se non la conoscete ^^
Consiglio vivamente di andarla a leggere, più che altro perché questa one-shot sarà quasi il vero finale della Long Fic.

Essendo però di natura buona, vi spiego in spiccio cosa accade (così sarà comprensibile a chi non conosce la storia e vuole farsi del male comunque leggendo ^^)

Roy è un Homunculus, tale Lust. Nella sua lunga esistenza incontrò una notte d’inverno il piccolo Edward.
Dopo averlo salvato per la sua unicità di essere umano lo seguirà “legandolo” a se fino al giorno in cui entrambi si ritroveranno a scontrarsi e infine a “vivere insieme“.
Se questa cosa vi ha interessato, il link è qui sopra *indica le righe sopra stanti* ^^ comunque, buona lettura



Dedicato alla mia tenera Nee-chan My Pride
Che più di tutti ha seguito i passi del Topino
Fino alla fine sotto un cielo stellato








-Come away with me-







Viaggia insieme a me
Io ti guiderò
E tutto ciò che so te lo insegnerò
Finché arriverà il giorno in cui

Tu riuscirai a fare a meno di me


[Eiffel65 - Viaggia insieme a me]







Il cielo splendeva sopra quei campi immensi e silenziosi.
Il firmamento sembrava illuminarsi al passaggio delle piccole e veloci scie, lasciando di tanto in tanto che il fiato sussultasse.

Grandi e meravigliati occhi dorati erano puntati senza sosta alcuna su quel tripudio di stelle, cogliendo quelle cadenti che sfrecciavano via verso l‘ignoto.
Una leggera brezza scivolava fra i fili d’erba, scompigliando i corti capelli biondi del bambino mentre le sue mani erano appoggiate su quel tronco vuoto e ormai abbracciato da un edera rampicante.

-Roy-chan!- affermò ridendo indicando un punto indefinito sopra le loro teste

Un filo di fumo si innalzava pigramente dalla sigaretta fra le labbra dell’uomo comodamente appoggiato al tronco di un albero lì vicino.
Gli occhi di questo si sollevarono divertiti verso il punto che gli indicava il piccolo.
-L’hai vista?- domandò tutto raggiante guardando quel silenzioso amico che si portava sempre accanto.

Il suo Angelo Custode.

Una leggera smorfia comparve su quelle labbra finemente disegnate mentre due dita afferravano la sigaretta mezza consumata.
-No, mi è sfuggita- soffiò fuori insieme ad un filo di fumo.

In quella silenziosa notte solo le anime di un bambino e quella dannata di un demone sostavano fra quelle colline di prati e campi immensi, alla ricerca di stelle brillanti e cadenti
Uno per il piacere di avere un desiderio da esprimere verso quel firmamento infinito e l’altro per nulla in particolare.
Ancora la voce del piccolo Edward si levò acuta, mentre si alzava in piedi.

-Roy-chan!- chiamò ancora tutto allegro mentre l’amico sorrideva inclinando il viso di lato.
Sospirò questo avvicinandosi
-Questa l’ho vista anche io.- affermò incenerendo in pochi secondi la cicca della sigaretta per prestare tutta l‘attenzione al suo topino.

Questo con il viso puntato verso il cielo era tutto raggiante.
I suoi occhi dorati si portarono poi sul suo angelo
-Hai espresso un desiderio?- domandò infantilmente, ridendo quando il moro lo prese fra le braccia, facendolo così sedere sulle sue spalle.

-I desideri sono per chi ci crede- affermò tranquillo Lust, alzando un sopracciglio quando si vide il viso del ragazzino all’incontrario davanti.
Le guance erano gonfie e gli occhietti socchiusi.
-I desideri sono per tutti!- disse tenendo le mani appoggiate senza fastidio sulla testa dell’uomo che lo teneva

Lust sospirò guardando divertito quelle iridi ambrate.
Alzò poi le mani come in un gesto di scusa, lasciando che Edward tornasse a puntare lo sguardo su cielo, facendo anche lui lo stesso.

Era una notte fresca e magnifica.
Agli occhi di un bambino era magica
Agli occhi di un Homunculus era normale e noiosa.

Anche se Lust la trovava in quel particolare frangente interessante.

Sentiva le piccole dita di Edward passare fra i suoi capelli e si rilassò appena socchiudendo gli occhi mentre il battito del cuore del topino risuonava a ritmo costante.
Chiuse poi quelle iridi di sangue, beandosi del leggero peso sulle sue spalle e la presenza calda e divertita della sua piccola peste.

Quando si sentì picchiettare da una mano sulla testa riaprì gli occhi alzandoli verso quelli dorati
-Lust, tu rimarrai sempre con me?- domandò d’un tratto il bambino lasciando perplesso l’Homunculus.

Ridacchiò poi questo, incrociando le braccia al petto e spostando lo sguardo sul cielo cosparso di stelle.
-Che domanda infantile..- affermò sapendo bene anche senza appurarlo con gli occhi, che Edward aveva gonfiato appena le guance.

In quei momenti quel piccolo dimostrava tutta la sua tenera età, perdendo quel leggero fascino che aveva esercitato il primo giorno su Lust.
Quell’innata intelligenza e particolarità che aveva fermato un anima dannata davanti ad un cucciolo infreddolito e morente.

E l’aveva smossa ad interesse nel salvarlo.

Edward rimase in silenzio, appoggiando il mento sulle braccia incrociate sulla testa di Lust.
-Sono il tuo Angelo Custode, mh?- arrivò dopo un po‘ la voce del moro alle orecchie del piccolo che subito rialzò il viso puntando gli occhi in quelli vermigli dell‘essere che lo sosteneva

Un sorriso tornò a disegnarsi sul viso di Edward

-Il prossimo desiderio lo esprimerò per te, Roy-chan- affermò tutto raggiante tornando con il naso all’insù alla ricerca di un’altra scia luminosa in quella miriade di stelle.
Lust rise accendendosi un’altra sigaretta.
-Fa come vuoi..- soffiò appena alzando però anche lui il viso sottile alla ricerca di quella stella che non tardò a far capolino in mezzo alle altre.

Lasciò una lunga scia prima di sparire oltre l’orizzonte.

-L’hai vista?- la voce di Edward risuonò su quella collina, facendo divertire Lust.
L’Homunculus annuì prendendo il bambino sotto le ascelle per farlo scendere dalle sue spalle.
-Cosa hai desiderato?- chiese divertito
Quando fu di nuovo a terra, il biondino iniziò a correre ridendo mentre faceva un cenno negativo con la testa.

-Non si dice Roy-chan! Altrimenti non si avvera!- affermò facendo scuotere la testa al moro.
-Ma sono curioso…- sospirò mettendosi una mano in tasca mentre con l’altra afferrava la sigaretta per buttar fuori il fumo.
Un piccolo broncio comparve sulle labbra di Edward
-Non si dice, assolutamente. Vedrai che si avvererà e così potrò dirtelo!- semplice e sbrigativo mentre correva in cerchio lasciandosi poi cadere a terra sdraiato.

La sua piccola risata riempiva il silenzio della notte facendo sorridere appena il demone che gli si fece vicino.

Gli si sedette accanto osservando il cielo sopra di loro.
-Siamo così piccoli…- soffiò Edward dopo qualche minuto di silenzio mentre teneva una mano rivolta verso il firmamento.
Lust lo guardò sdraiandosi accanto a lui.
-Molto.....tu soprattutto-


La seguente sfuriata da parte del bambino fece ridere l’Homunculus che tentava di difendersi dai sui assalti

Le stelle lasciavano scorrere il tempo su quella terra sotto di loro.

Silenziose spettatrici di quella particolare amicizia

Tra un demone e un piccolo angelo



______________________________________***______________________________________






Occhi dorati osservavano in silenzio il cielo splendente
Una leggera brezza spirava in quella notte, scivolando fra le case, le montagne e fra i fili dorati dei biondi capelli del giovane.

Due braccia si portarono intorno ai fianchi di questo, circondandoli e stringendo così quel fine corpo.
Labbra sfiorarono il collo del ragazzo mentre questo socchiudeva le iridi dorate, portando la testa su un lato per lasciar libero accesso a quella pelle morbida e profumata.
-Roy..- mormorò appena girandosi verso il moro che gli stava dando tutte quelle attenzioni.
Appoggiò la schiena contro la balaustra del balcone osservando i suoi occhi che divertiti studiavano il suo volto.

-Cercavi le stelle cadenti, Edward?- domandò l’uomo lasciando che le dita del ragazzo gli sfiorassero le labbra.
Baciò quei polpastrelli delicati, mordendone appena uno mentre lo faceva sedere sulla ringhiera, studiandolo silenziosamente.

Erano passati degli anni, ma quel viso era ancora fine e particolare, nel fiore della sua giovinezza.

Il silenzio che si era venuto a creare mise leggermente a disagio l’umano, di fronte all’Homunculus.
Il primo si era alzato nel cuore della notte dopo un opaco sogno del passato.
Uscito sul balcone si era messo a guardare quella miriade di stelle che decoravano il cielo, osservandole risplendere.

Ora però i suoi occhi erano puntati in quelli cremisi del suo personale demone, mentre le dita continuavano ad accarezzargli il petto scoperto
I polpastrelli ridisegnarono quel simbolo impresso sulla pelle del giovane uomo, senza una reale intenzione.
-Cosa succede veramente?- domandò d’un tratto Lust, ridestando così Edward dai propri pensieri.
Il biondo sorrise appena scuotendo la testa
-Niente- fece con semplicità, vedendo però l’espressione seria sul viso del suo angelo custode.

Era un pessimo bugiardo.

Inclinò appena il viso di lato, osservando Lust con ancora quel lieve sorriso disegnato sulle labbra.
-Cosa farai, quando non ci sarò più, Roy-chan?- chiese lasciando perplesso il moro davanti a se.
Questo si tirò appena su eretto, portandosi indietro la frangia lasciata libera e ribelle davanti al viso.
-Perché questo discorso?- rispose invece con un altro quesito facendo imbronciare Edward.

Odiava quando eludeva le sue domande.

-Semplice curiosità….allora?-
Lust ci pensò su alzando poi le spalle mentre si portava una sigaretta alle labbra, accendendola con uno schiocco di dita.
-Credo che me ne tornerò a casa…oppure farò ancora il pellegrino per un altro po’- rispose senza un particolare tono nella voce mentre sentiva gli occhietti di Edward su di se -Alla fin fine mi piace essere libero e non legato dai doveri verso la mia famiglia e quel vecchiaccio…- ammise buttando fuori una nuvola di fumo.

Ancora calò il silenzio fra i due mentre Edward spostava l'attenzione sui suoi piedi nudi, muovendo le gambe in modo lento e quasi infantile.

-Non capisco perché te ne preoccupi adesso- affermò Lust, guardandolo con la coda nell’occhio mentre rimaneva ora appoggiato alla balaustra di fianco al giovane.
L’umano sbuffò appena alzando gli occhi verso il firmamento.

-Perché forse non è tanto lontano quel giorno…- soffiò lasciando che l’altro affilasse appena lo sguardo, attento ad ogni sua parola.

Edward scese con un piccolo balzo, guardando poi verso Lust sorridendo ancora.
-Roy-chan…- lo chiamò cercando di far sparire quell’espressione seria dal suo volto, sentendosi poi stringere da quelle forti braccia.
Si ritrovò nel letto e si lasciò baciare, stringendo fra le dita le lenzuola che profumavano di bucato e di loro.

Non disse più nulla, lasciandosi amare da quel demone che l’aveva sporcato irrimediabilmente quando era un bambino[1]

Si lasciò cadere fra le braccia delle tenebre, accogliendole come ogni volta.


Con il cuore aperto e l‘anima felice.



______________________________________***______________________________________




Occhi di sangue osservavano quelle stelle ferme sopra di loro che decoravano la volta celeste

Lust in silenzio studiava quelle scie luminose che di tanto in tanto attraversavano quest‘ultimo, mentre le sue braccia forti ma delicate in quel momento stringevano a se un corpo fragile

Un colpo di tosse richiamò la sua attenzione verso il viso di Edward che stretto al suo petto respirava lentamente.
Gli occhi erano socchiusi e il viso di un pallido colore.
Le dita sottili della mano destra tenevano strette il colletto della camicia di Lust, mentre le braccia dell’Homunculus lo circondavano silenziosamente.

Racchiuso fra le gambe del moro, Edward moriva lentamente.

Un leggero sospiro uscì dalle labbra del moro mentre appoggiava il mento sulla testolina bionda del suo topino, chiudendo gli occhi.
Ascoltava il battito del cuore del giovane andare ad un ritmo lento e faticoso mentre il corpo tremava appena.
-Roy-chan..- chiamò Edward facendo così in modo che gli occhi cremisi incontrassero i suoi
-Mh?- fece semplicemente Lust, alzando da quella posizione il capo per portare lo sguardo su quella distesa di campi avvolti dal silenzio.

Il ragazzo si mise con la schiena contro il petto del suo Angelo, lasciando così andare quella stretta tremante per potersi rilassare
La brezza notturna accarezzò con delicatezza i lunghi capelli biondi sciolti sulle spalle.
Le mani rimanevano appoggiate alle braccia del moro che lo stringeva a se senza forza.

Edward alzò il viso verso il firmamento, sorridendo appena mentre socchiudeva quelle polle dorate.
-Ricordi..….quel desiderio che espressi per te?- mormorò appena sentendo di nuovo il mento di Lust appoggiarsi sulla sua testa in un gesto di riposo
-Si- rispose semplicemente chiudendo di nuovo gli occhi ascoltando attento le parole di Edward.

Questo ampliò appena il sorriso seguendo a fatica la scia di una stella, mentre prendeva gli ultimi respiri

-Si è avverato….in ogni sua parte…- soffiò chiudendo gli occhi mentre stringeva la presa sulle braccia forti che con delicatezza e affetto lo stringevano a quel corpo che amava e che gli era sempre stato accanto.

Il silenzio ancora una volta calò fra di loro, come un sottile velo
Finchè la voce calma e bassa di Lust non si fece sentire.

-Che cosa hai desiderato?-

Un altro colpo di tosse scosse il ragazzo che stringeva, ma aspettò paziente, tenendolo a se come se questo potesse fermare quello che stava succedendo.
Il lento deterioramento di quel corpo umano.

Lust odiava la morte.
Anche se era il primo a richiamarla quando più gli aggradava, non sopportava che questa giocasse con ciò che gli apparteneva.

Edward tornò ad appoggiare la testa contro il petto dell’Homunculus, tenendo gli occhi socchiusi e quel sorriso disegnato finemente sulle labbra sporche di sangue.
-Che…rimanessi con me..fino alla fine..- soffiò appena prendendo fiato -… sotto questo cielo..-

Un leggero verso derisorio uscì dalle labbra socchiuse di Lust, mentre ascoltava quel cuore che tanti anni prima aveva sentito farsi lieve sotto una tormenta di neve, ora perdere gli ultimi battiti.

-Stupido moccioso…- soffiò appena non avvertendo più la stretta delle mani di Edward sulle sue braccia.

Non sentendo più nulla provenire da quel giovane corpo

Rimase in silenzio alzando le iridi di sangue su quel cielo cosparso di miriadi di stelle.

Non seppe quanto tempo passò

Semplicemente non ne avvertì il lento trascorrere dei minuti e delle ore.

Lo lasciò andare, non interessandosi di quel calcolo inutile.

C’erano solo lui, il suo topino dormiente e quelle stelle brillanti e silenziose.


Nient’altro



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Seduto su quel ramo in silenzio osservava il cielo cambiare dai colori della notte a quelli dell’alba.
Un sottile filo di fumo si sollevò dalla sigaretta che teneva fra le dita mentre con le gambe accavallate si rilassava su quel ramo.

Un solitario albero che sorgeva fra quelle lapidi marmoree.

Non guardò in basso dove quattro di queste significavano più delle altre sconosciute.
Soprattutto una

Era stato rapido e silenzioso

Quella bara che giaceva sotto la terra, vuota per tanti anni non lo era più

Ora un corpo, quello a cui era destinata, vi era deposto nel suo riposo eterno.

Un leggero sorriso derisorio comparve sulle sue labbra mentre sbuffava fuori il fumo dopo averlo inspirato dalla sigaretta.
-Almeno ora sei a casa, Ed…- mormorò socchiudendo le iridi cremisi mentre inceneriva la cicca ormai consunta, lasciando che la polvere si dissolvesse nella leggera brezza mattutina.

Quegli ultimi giorni sarebbero stati strazianti per un umano innamorato di Edward.
Su di lui il tempo era scivolato come acqua di un ruscello, senza lasciare segni evidenti.
L’aveva visto spegnersi pian piano fino a quella notte ormai passata.

Quel sorriso sempre presente sulle labbra che tanto aveva assaggiato.
Chiuse per alcuni secondi le palpebre sugli occhi, sentendo sulla lingua ancora il gusto della pelle morbida del suo ormai perso topino.

Il sapore del suo corpo e la forza mista alla fragilità con il quale si muoveva di quelle ultime ore passate insieme.

Umani….
Così delicati e deboli.
Edward però aveva sempre dimostrato il contrario….anche in quegli ultimi minuti.

Riaprì gli occhi puntandoli su quelle prime luci dell’alba che stavano spuntando oltre le lontane montagne.
Di li a pochi secondi anche il sole avrebbe fatto capolino, illuminando quei campi enormi e bagnati di rugiada.

Si accomodò meglio con la schiena contro il nodoso tronco dell’albero, tenendo un braccio dietro la sua testa.

Envy l’avrebbe ammazzato.

Rise appena dei suoi stessi pensieri, ricordando la faccia perplessa del fratellino quando era comparso sul balcone, sere prima.
Aveva provato a buttarla lì, con l’idea di far diventare Edward uno di famiglia.

Lust aveva riso come il preso in causa aveva scosso la testa, incassandola fra le spalle
Il primo non voleva perdere l’unicità dell’essere che era la sua preda, mentre questo non voleva l’immortalità di una vita fittizia dell’essere un Homunculus

Pensando ora alle ultime parole di Edward un verso stizzito uscì dalle labbra di Lust.
-I desideri…sono cose stupide..- mormorò appena appoggiando la testa al tronco.

L’alba era ormai alle porte.
Sorrise derisorio verso quei raggi che stavano nascendo mente con un gesto veloce si strappava la pietra rossa come cremisi erano i suoi occhi dal petto.

Mentre la teneva davanti a se, fra il pollice e l’indice la studiò senza realmente vederla.
Gli diede semplicemente fuoco con l’ultimo barlume del suo potere e lasciò che il suo corpo divenisse polvere in balia del vento.


Il sole sorgendo scorse appena un lieve sorriso disegnato su quella faccia da schiaffi mentre gli occhi erano stati celati dalle palpebre.



Desideriamo di rimanere per sempre, sotto questo cielo, mio topino








From the breast, the soul
Can run away from him and I
I gather her I will abduct her
And it will be mine and from me his
My Enemy knows to love me
You know that wound is















[1]Edward con questi pensieri intende che la presenza di questo demone che porta morte e sangue ha sporcato l’anima del bambino che era



Note d‘Autrice:

Ed eccomi qui, con un’altra piccola one-shot malinconica.
Avevo avvertito chi di dovere che sarebbe stata triste *sospir* ma l‘idea di poter tornare a scrivere sul legame di Lust [Roy version] ed Edward mi allettava e mi rendeva particolarmente felice.

D‘altronde è stata una delle long fic che ho amato di più, ed è durata ben tre anni ç_ç quindi potete capire quanto ne sia legata.
L‘idea poi di vedere invecchiare Edward con Lust che osservava il suo lento declino mi metteva ancora più tristezza così ho deciso di chiudere alla fine con questa One-shot che può essere presa come la vera fine del Desiderio della Lussuria.

Sappiate che le due strofe che ho messo sono così diverse fra loro che quasi mi rendo conto di aver messo in contrapposizione due generi assolutamente estranei l’uno dall’altro
Uno così particolare e “allegro” per la prima parte della fic, e il secondo malinconico e triste per la fine.

Questa scelta è stata data soprattutto perché sono state queste due canzoni ad aiutarmi a buttar giù a parole ciò che avevo in mente.
In particolare la canzone “Mio nemico” di Rossana Casale era così particolare che ho deciso di lasciarne una piccola impronta [anche se all’inizio di questo piccolo progetto non vi era]

Cosa dire riguardo alla One-shot…
Il tutto ruota sulle stelle e i desideri a cui gli umani si affidano.
Amo questa cosa in particolare, perché è così malinconicamente magica e perfetta per la storia di Ed e Lust.

Edward poi in questo particolare frangente, come già detto, non riuscivo a vederlo invecchiare con accanto un Homunculus come Lust.
Per questo ho stroncato la sua vita con delicata crudeltà [sono la Liry, son fatta così]

Infine Lust, così fermo e derisorio della vita che aveva condotto fino ad allora.
E di cui ha deciso di mettere fine così poeticamente, come per delimitare ancora la differenza fra il suo essere e quello di Edward.

Uno spirato la notte e l’altro alle prime luci dell’alba.

Basta, altrimenti creo un’altra fic con le mie parole :3
Recensite che mi fate felice, e alla prossima

P.s.: sarò un po’ presa con il cucito e il ritorno a scuola, quindi i capitoli delle mie fic subiranno un leggero ritardo >w< chiedo venia.
See you :3




Dal petto, l'anima
Può fuggirgli ed io
La colgo io la rapirò
E sarà mia e la mia la sua
Mio nemico sa d'amare me

[Mio nemico - Fantaghirò]


   
 
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