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Autore: _ L a l a    01/09/2011    3 recensioni
La chiamavano “Processione delle Candele”.
Tutti gli abitati di quel piccolo paesino si riversavano festanti in strada e, armati della loro candela accesa e colorata, camminavano al nel buio della sera, diretti al Santuario.

spoiler ultimi capitoli
massì, perchè no? Dedicata a Phantom_Miria, considerando che è tutta colpa sua u.u
ah-ah, non è AU. Leggere per credere.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker | Coppie: Rabi/Allen
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Candle. - Does it matter? -

 

La chiamavano “Processione delle Candele”.

Tutti gli abitati di quel piccolo paesino si riversavano festanti in strada e, armati della loro candela accesa e  colorata, camminavano al nel buio della sera, diretti al Santuario. 

Il Santuario era, una volta, la chiesa principale del paese. Era una piccola struttura di pietra, semplice e poco decorata, nonostante il grande campanile che svettava all’orizzonte, sopra il quale stava ritta in piedi la Croce.

 Ora la chiesetta era chiusa al pubblico, in quanto troppo piccola per contenere la gente durante le messe, e veniva aperta un’unica volta all’anno: la notte della Processione.

Durante questa notte la folla creava un unico cordone di gente che entrava ed usciva con ordine dal Santuario, in assoluto silenzio.

Allen strinse tra le mani la propria candela di cera rossa, la piccola fiammella che bruciava silenziosa nel buio, tremolando appena. Prese un profondo respiro, alzando lo sguardo al cielo puntellato da piccole stelle, sentendosi incredibilmente leggero.

Si lasciò trascinare per qualche minuto dalla folla che accorreva al Santuario, perso nei suoi pensieri.

- Yo, Allen! –

L’albino si girò di scatto, ritrovandosi faccia a faccia con il viso sorridente di Lavi.

- L.. Lavi? Come..? Quando..? – balbettò l’albino, confuso, accigliandosi poi quando vide che la candela dell’altro era verde acido. – e quella dove l’hai presa? – domandò stizzito, arricciando le labbra.

Il rosso si limitò a sorridere con aria ebete, come suo solito, facendo ondeggiare ritmicamente la propria candela.

- Importa? – disse retorico, mentre sulle sue labbra appariva un ghigno divertito. 

No, si disse Allen, ormai dimentico dei propri dubbi, non importa.

Lavi lo prese sotto braccio, ridacchiando della sua espressione smarrita.

- Andiamo anche noi? – domandò, mentre già lo trascinava verso la chiesetta. – queste tradizioni senza senso mi sono sempre piaciute un mondo. –  lo informò allegramente, ed Allen avrebbe voluto replicare che non era senza senso, ma non riusciva a dire niente.

Si lasciò trascinare dalla mano calda di Lavi, che ora era scesa lungo il braccio per stringere la sua. Lo affiancò lungo il percorso, mentre la gente smetteva gradualmente di parlare come a rendere omaggio ad un luogo ritenuto sacro.

Improvvisamente, Allen si ritrovò dentro al Santuario, la mano ancora stretta in quella di Lavi, mentre la folla cominciava a spargersi per tutta la chiesetta. 

Era sicuro che non avrebbero dovuto starci tutti, eppure avanzava ancora spazio. Eppure non ci fece molto caso.

Piuttosto, si attardò a contemplare quello che era uno spettacolo affascinante:  l’interno del Santuario, scuro come la notte, puntellato dalle piccole luci delle candele.

Allen non distingueva la gente, solo tanti piccoli barlumi che illuminavano fiocamente visi speranzosi. Visi che tutt’ad un tratto si ritrovò a riconoscere, nonostante non fosse in grado di collegare alcun nome. E pian, piano, quelle candele venivano spente, e lui si ritrovava ad osservare dei buchi d’oscurità.

- è molto bello, vero? – sussurrò quasi senza accorgersene all’orecchio di Lavi, sentendosi un po’ infantile. Il rosso annuì, senza dar molta importanza all’imbarazzo dell’albino, strattonandolo a sedersi su una panchetta di legno.

- perché spengono le candele? – domandò incuriosito Lavi, appoggiando la propria accanto a sé e guardando verso di lui con una strana luce ad accendergli lo sguardo.

- perché quando si esprime il proprio desiderio si fa così – ribatté Allen, senza pensarci, stringendo un poco la mano del rosso. Adesso c’era molto più buio di prima, solo poche candele erano rimaste accese e la folla stava lentamente scemando.

- quindi devo esprimere un desiderio, eh? –chiocciò Lavi, studiandolo. Riprese la candela con la mano libera, rigirandola ed osservandola interessato, quasi non l’avesse mai vista prima – e a cosa serve che io spenga la candela? –

- perché così il desiderio può arrivare fino a Di-  spiegò, ma venne interrotto dall’esclamazione di Lavi.

- ah! Ho capito! – cinguettò allegro il rosso, scoccandogli un sorriso. Poi gli lanciò uno sguardo emozionato,  chiuse gli occhi per qualche attimo e, dopo poco, soffiò tutto soddisfatto sulla sua candela.

La fiammella si spense lasciandoli al buio, eccezion fatta per la candela di Allen, l’ultima rimasta ancora accesa.

- non chiedi niente, Allen? – sbuffò spazientito Lavi, chinandosi su di lui.

- e tu? Che cosa hai chiesto? – domandò l’albino, senza riuscire a trattenersi. Quando Lavi si avvicinò ancora di più si ritrovò a fissarlo negli occhi.

- Importa? – chiese il rosso ad un soffio dalle sue labbra, con aria vagamente malinconica. Allen scosse la testa, chiedendosi perché mai l’altro avesse così improvvisamente cambiato tono.

Ma non ci fu più tempo per pensarlo, perché chiuse gli occhi non appena la bocca di Lavi incontrò la sua.

 

Allen balzò a sedere quando sentì degli improvvisi colpi.

Lavi ed il buio erano completamente scomparsi, di fianco a lui non c’era nessuna candela e avvertiva i mille spuntoni del gelo trafiggergli la pelle.

Solo dopo collegò che i colpi provenivano dalla porta affiancata al letto su cui stava dormendo; qualcuno stava bussando.

- Si? – domandò automaticamente in un mezzo sbadiglio, cercando di contenere la delusione che iniziava a dilagare nel suo petto. Si tolse le coperte di dosso, sedendosi a lato del letto, dando le spalle alla porta che pian piano veniva socchiusa.

Baba si sporse oltre l’uscio, ed Allen fu sicuro che stesse sorridendo, quando cominciò a parlare.

- Allen, è quasi l’ora della Processione. Vieni? –

L’albino si morse le labbra, annuendo appena. L’altro la dovette trovare una risposta abbastanza convincente, perché chiuse gentilmente la porta.

Allen non si mosse, si limitò a far vagare lo sguardo oltre la finestra, verso il cielo che pian piano si tingeva di scuro.

Fottuto, fottutissimo sogno!

Baba l’aveva talmente assillato con i racconti delle passate Processioni che lui era addirittura arrivato a sognare di andarci con Lavi!

Dopo qualche attimo di rabbia, arrivò improvvisamente il senso di vuoto.

Chissà che cosa stava facendo ora Lavi.

Era fuggito talmente in fretta. Non l’aveva nemmeno salutato.

Che cosa stupida. Anche Lavi gliel’avrebbe detto. Che cosa stupida.

Eppure si sentiva preoccupato.

Nel bosco, si sarebbe aspettato di veder spuntare Lavi, non Linalee. Oh, accidenti. Perché doveva sempre preoccuparsi?

Forse Lavi era ancora in missione, per questo non l’aveva seguito. Per questo nessuno aveva tentato d’intrufolarsi in prigione. Lavi avrebbe tranquillamente potuto usare la scusa di essere Bookman, per andare a trovarlo.

Sbuffò, indispettito dai suoi stessi pensieri, alzandosi dal letto.

Perché le cose dovevano essere sempre così complicate?

Si vestì in tutta fretta, lanciandosi poi giù per le scale. La Madre e Baba l’aspettavano sulla porta.

Entrambi erano stati molto sorpresi nel vederlo apparire sulla soglia, la settimana prima, ma l’avevano accolto volentieri, tempestandolo di domande ed assicurandogli che avrebbero risposto a tutte quelle che lui avrebbe voluto porre, non appena si fosse completamente ristabilito. La Madre, però, continuava ad avere un atteggiamento strano, quasi sorpreso, nei suoi confronti.

Gli porsero una candela, già accesa. Era verde acido.

 

La chiamavano “Processione delle Candele”.

Tutti gli abitati di quel piccolo paesino si riversavano festanti in strada e, armati della loro candela accesa e  colorata, camminavano al nel buio della sera, diretti al Santuario. 

Una volta giunti alla meta, scendeva il silenzio, mentre ognuno esprimeva il proprio desiderio, soffiando sulla propria candela.

Si diceva che in quel modo i sogni sarebbero  arrivati fino a Dio, che avrebbe esaudito tutti quelli che non si erano persi lungo la strada verso il Cielo.

Allen si sedette in silenzio accanto ad un Baba ancor più esagitato del solito, fissando la propria candela.

Che cosa desiderava, lui?

Chiuse gli occhi.

Fa’ che stia bene. Ti prego.

Soffiò gentilmente sulla propria candela, sempre ad occhi chiusi, spegnendola.

- cos’hai desiderato, Allen? – gli chiese Baba, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.

Allen gli sorrise malinconico di rimando.

- Importa? –

 

 

NdA ~

Ok, non uccidetemi. Per piacere, voglio arrivare viva almeno fino al 7 settembre.

Non riesco a scrivere qualcosa di allegro su loro due, davvero. - L’ho detto, io, che ho qualche serio problema.-

E, seriamente, se dobbiamo dare la colpa a qualcuno diamola a Phantom_Miria, che mi ha esplicitamente ordinato di scrivere più Laven.

Ecco fatto. Spero tu sia soddisfatta. Come rovinare un paring. (Dovrei scriverci un libro!)

Vabbè. insomma. BWAAA ç____ç

..

La fic non sarebbe dovuta terminare così.

Io già mi vedevo Lavi chiuso in prigione che vede la classica pallina di luce atterrargli sul palmo della mano. A quel punto lui avrebbe ovviamente pensato ad Allen e tutte quelle robe lì.

Ecco, nella mia mente finisce così.

Ma era banale. Quindi ho allegramente tagliato quel pezzo.

Uh, su, infondo non è così brutta come shot, vero? *W*

Ma è così triste T___T  (perché mi sto lamentando di una cosa che ho scritto io? o.ò)

*schiva i pomodori*

Al solito, commenti, critiche e quant’altro sempre ben accetti.

Alla prossima! :3

 

P.S. porca puzzola pigmea, è da giugno che non posto nulla! ARGH!

_ L a l a

   
 
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