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Autore: LadyMerendina    02/09/2011    2 recensioni
Italot: un Regno diviso in Regioni, ogni Regione ha il suo Sovrintendente. Tutti riuniti sotto un Grande Re: Uther Pendragon. Qui viene narrata una storia di potere, congiure, amicizia, amore e tradimenti. Protagonisti il Re, il suo Consigliere, un gruppo di combattenti coraggiosi, e come al solito dei nemici da battere.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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I Il suono della campanella annunciò l'inizio del nuovo anno: davanti alla Scuola c'era una grande folla di ragazze e ragazzi. Molti di loro gIà entravano dentro, raggiungendo la propria classe. Quelli del bighellonavano in giro. Quelli del I° anno invece restavano fuori, smarriti, senza sapere dove andare.

  “Scuola di Magia... siamo sicure di quello che stiamo facendo?”

Tra la marasma di studenti che vagavano dispersi si fecero spazio due ragazze, strette l’una all’altra, quasi per paura di perdersi, e senza sapere ciò che avrebbero dovuto fare, iniziarono a seguire la massa .

“Avanti, Silvia, ormai l’abbiamo fatto, ci siamo iscritte. Quindi smettila di lamentarti, okay?” ribatté quella che sembrava più grande, una ragazza alta e castana.

“È solo che... siamo così grandi!”

“Hai 19 anni, non 50.”

“18!”

  La castana, Giulia, sbuffò. Poi rise.

"19 anni tra meno di 20 gg, Linfaria. E su dai.. ce la possiamo fare. Siamo insieme giusto?"

"Beh.. sì.. per fortuna."

"Ei voi due! Ce l'avete fatta ad arrivare. Finalmente!", disse una voce familiare dietro di loro

"Temevamo vi foste perse! Coraggio. Ci siamo noi.", disse un'altra

  Due ragazze si avvicinarono a loro : una aveva lunghi capelli corvini, quasi ricci, e due occhi verde smeraldo; l'altra era castano-bionda, due occhi verdi più scuri. Erano Morgana e Morgause, sorelle, Streghe la prima al III° anno, l'altra al .

  Due amiche di Silvia e Giulia.

  “Maledizione, che fortuna!” esclamò Silvia, avvicinandosi svelta alle due amiche, come se avesse paura di perderle. “È tutto così diverso qui! Credo che mi perderò!”

Le due ragazze la fissarono interdette per qualche secondo, poi scoppiarono a ridere.

Morgana le passò un braccio sulle spalle e poi guidò sia lei che Giulia verso l’ingresso.

“Una settimana in questa scuola e cambierete completamente il vostro modo di essere e di vedere.”

“Lo spero.” disse Giulia. “Mi sono iscritta ad una Scuola di Magia solo perché ero stufa marcia dell’ambiente in cui vivevo prima.”

“Hai optato sul sicuro, direi.” la consolò Morgause, fermandosi davanti ad un enorme auditorium. “Le matricole appena iscritte dovranno assistere al discorso del Preside.”

Giulia prese Silvia a braccetto, e le sorrise.

“Perfetto! Coraggio..entriamo!”, poi le guardò, “Ah.. a proposito. Dite un po’.. I ragazzi? Come sono?”

Morgana sorrise.

“Beh, come saprai io non sono.. molto per i ragazzi, ma.. devo ammettere che non sono niente male. Dovresti chiedere a Morgause.”

“Giusto!! Come va con.. Lèon, giusto?”, le chiese Silvia

Morgause arrossì

“Sì.. va benone! I ragazzi qui sono.. Beh, ci sono quelli di Magia che sono molto simpatici . Quelli che studiano per Cavalieri sono più.. chiusi. Alle volte scontrosi.”

" “Ah! Mi hai ricordato Artù! Quello..spocchioso.. arrogante.. asino!" sbraitò Morghy

   Morgause sospirò e lanciò uno sguardo di scuse alle due novelline.

“Chi è Artù?” domandò curiosa Giulia.

“Non hai sentito?” la incalzò Silvia. “Uno spocchioso e arrogante asino, a quanto pare.”

“Oh, e anche il più bel ragazzo di tutto l’istituto, sicuramente.” Una voce maliziosa si accompagnò alle loro, seguita subito dopo da una bellissima ragazza che non poteva avere più di 18 anni: era alta, magra, dai capelli color rame e due occhi azzurri contornati da un impeccabile strato di matita. “Bé, ma sicuramente non avrebbe tempo per badare a  due ragazze scialbe in più nell’Istituto, quindi forse è meglio che non siate interessate, così non soffrirete.” Interruppe il suo fantastico discorso solo per ripassarsi il lucidalabbra, e poi riprese: “Io comunque sono Nimueh, piacere. E...” passò il suo sguardo disgustato verso Morgause. “Tuo non sei del primo anno, vero?”

“No, sono dell’ultimo, e conosco un ottimo incantesimo per tapparti la bocca.”

Nimueh non rispose, si limitò ad alzare la testa in modo arrogante, e allontanarsi sculettando .

“Oddio no.. dimmi che non è in classe con noi …”, sussurrò Giulia

“Perché?”

Silvia sospirò guardando Morgana.

“Perché se è davvero in classe con noi.. e non abbassa la cresta.. c’è il rischio che Giulia la strozzi!!”

Le due risero.

“Coraggio.”, disse Morgana aprendo la porta, “Entrate. Godetevi il discorso del Preside.”

Le due si presero a braccetto, salutarono le due amiche, ed entrarono: la Sala era quasi piena, ma per fortuna trovarono due posti perfetti, non troppo avanti né troppo dietro. E si guardarono intorno: c’erano un sacco di facce simpatiche, altre decisamente poco raccomandabili.

“Quanti indirizzi ci sono?”, chiese Silvia

“Beh, c’è quello di Magia.. il nostro dunque. Poi c’è quello per diventare Cavalieri . E quello di Medicina. Ei, ma.. quella è Ginevra! Gwen!”

Una ragazza dalla carnagione scura, capelli mori riccioli, si avvicinò con un sorriso.

Giuli ! Alla fine ti sei iscritta!”, sorrise a Silvia “Piacere, mi chiamo Ginevra. Gwen per gli amici. Sono al III° di Medicina.”

“Piacere mio! Giuli Mi ha parlato di te.”, sorrise Silvia stringendole la mano

Giulia assentì.

“Ha 20 anni. E’ avanti per la sua età.”

"  “Che fai qui? Non è un discorso per i 'nuovi arrivati'?"

Lei annuì

"Beh, principalmente oggi nn ho grandi lezioni a quest'ora.. preferisco ascoltare il Preside."

  “Che tipo è?” domandò Silvia, curiosa. “In funzione di Preside come minimo sarà il solito stambecco arrogante e insulso... sai, del tipo che io detesto!”

Gwen rise, divertita.

“Tutt’altro!” esclamò, facendola voltare verso un uomo sui sessant’anni che saliva sul palco e prendeva in mano il microfono. “È un professore davvero squisito! È divertente e soprattutto ti infonde la voglia di studiare. Insegna sia al corso di Medicina che a quello di Magia: se non vado errata sarà il vostro professore di Magia Medica.”

“Wow, è una materia davvero stupenda!” disse Giulia con enfasi. “Hai sentito, Silv? Sarà un corso meraviglioso! E di sicuro non sarebbe adatto ad una ragazza che ha meno di diciannove anni.”

“Diciotto!”

“Prego, tutti seduti!” il preside iniziò il suo discorso e nell’auditorium calò un improvviso silenzio. “Salve a tutti ragazzi!” esultò simpatico l’uomo. “Io sono Gaius, sarò il vostro Preside, oltre che l’insegnante di Erbe Mediche per i ragazzi del corso di Medicina e quello di Magia Medica per gli studenti di Magia. Purtroppo per voi del corso di Cavalieri, non me ne intendo moltissimo di armi!”

Ci fu una risatina soffocata e poi Gaius parlò degli anni e dei corsi che gli studenti avrebbero dovuto superare, spiegò come erano suddivise le materie, di quali avrebbero avuto nel biennio e quali nel triennio.

“L’anno scolastico è diviso in due quadrimestri e a giugno ciascuno di voi dovrà affrontare un esame che certifica che avete appreso appieno le nozioni che vi sono state impartite.”

Giulia e Silvia guardarono Gwen, e lei sorrise.

“Oh, non vi preoccupate. L’esame di fine I° anno è talmente facile che non sembra neanche un esame!”

“Questo lo dici tu. Mio padre dice che è molto difficile.”, disse la voce di Nimueh dietro di loro, “E che soltanto coloro che sanno.. come passarlo, ce la fanno.”

“Ah, intendi le sciaquette come te che  hanno in mente di farsi i prof?”, le rispose Giulia non voltandosi neanche

Silvia ridacchiò fra sé e sé, Gwen anche. Mentre Nimueh, indispettita, si alzò per sedersi più in là in un gruppo di ragazzette che si facevano belle.. come se servisse a qualche cosa!

“Bene! Ora che vi ho dato delucidazioni.. come Preside di questa scuola vi do un caldo benvenuto! Non abbiate timori a rivolgervi a me, o agli altri insegnanti, se mai aveste problemi o dubbi. E non scordiamoci  dei nostri carissimi studenti più grandi. Saranno a vostra disponibilità completa.”

La Sala scoppiò in applausi e grida di apprezzamento verso il Preside Gaius che sorrise a tutti, mentre lentamente la folla di studenti si diradava verso le aule di Magia, Medicina, o verso il campo di allenamento per le esercitazioni dei Cavalieri giornaliere.

“Bene.. io devo correre a lezione di Anatomia. Ci vediamo in giro, ragazze!”, le salutò Gwen, “Giulia. Se hai bisogno, se c’è qualcosa che volete sapere, hai il mio cell.”

Le due salutarono l’amica, e si guardarono intorno.

“Ebbene.. oramai siamo in ballo, eh Farfy?”, sospirò Silvia

Eddai,Linfaria! Pensa a quante cose abbiamo da imparare!”

Silvia annuì.

“Visto quanti ragazzi carini ci sono?”

Giulia alzò le spalle.

“Beh.. sì. Ma al momento non voglio pensare ai ragazzi . Ma allo studio. Andiamo.”

  Silvia annuì e la seguì su per le scale, incerta. Si guardava attorno un po’ a disagio, si sentiva troppo grande per frequentare il primo anno, poiché nei licei normali generalmente si iniziava a quattordici anni.

Giulia capì che l’amica non si sentiva a suo agio e così cercò di riparare la situazione.

“Senti.” le disse. “Hai visto quella grandissima sciacquetta? Ricordami come si chiama... qualcosa tipo Nimil...”

“Nimueh.”

“Quello che è, insomma . Deve avere circa la tua età, o comunque poco di meno: lei si sente già un reginetta qua e non le importa se non ha quattordici anni!”

“Ma che c’entra..” replicò Silvia. “Lei ha cinque anni, non fa testo. E poi hai visto Morgause, no? Lei ha ventidue anni ed è già al quinto anno!”

  Giulia si fermò e guardò in faccia l’amica, rimanendo in silenzio per qualche secondo.

“Primo, noi a quell’età saremo in quarta; secondo, questa non è una scuola ordinaria, chiaro? Ci può entrare chiunque: ho sentito Morgana dire che una sua amica al corso di medicina aveva in classe una di trent’anni.”

Silvia sospirò e poi proseguì, seguendo Giulia.

“Sono sempre del parere che iscriversi non sia stata una buona idea: lo hai sentito    quello    ? Avremo gli esami alla fine di    ogni anno    !”

“Non hai ancora esaurito le lamentele?”

“Senti chi parla! E poi, come fai a sapere che stiamo andando dalla parte giusta?”

Perchè sto seguendo Nimil.” rispose Giulia, soffocando il nome in un lamento di disgusto.

“Nimueh.”

“Quello che è!”

 

****

“Interessante la lezione sugli Incantesimi semplici, vero?”

Silvia annuì entusiasta.

Giuli .. sto proprio cambiando idea sai? Quest’idea di iscriverci è stata…veramente fantastica!!!”

Lei assentì.

“Finalmente! Stop alle lamentele!”

“Evviva! Siamo contente che ti piaccia stare qui, Silvia.”, disse Morgana arrivando con Morgause

“Allora?”, chiese loro quest’ultima, “Com’è andata la prima lezione  ? ”

Silvia sorrise.

“E’ stata.. semplicemente spettacolare!! Vero Giuls?”

“Magnifica!!”

Le due risero.

“Ne siamo contente! Oh, Gwen! Ciao!”

“Ciao Morgana!”

“Ei, Gwen!”

La ragazza si voltò sorridente.

“Merlino! Ciao!”

Silvia e Giulia si voltarono per vederlo arrivare: era un ragazzo sui 21 anni, occhi blu cielo, capelli corvini e mossi, figura esile. Un sorriso contagioso stampato sulla faccia. Sembrava gracilino, ma in realtà era un bel ragazzo.

“Allora? Com’è andata la lezione?”

“Bene, la tua?”, le chiese

“Benone. Come sempre. E.. come sta il tuo ‘Destino’?”

Merlino sbuffò.

“Parli dell’asino reale ? Ah, bene a quanto ne so! Poco fa era in campo che si vantava con le reclute.. come sempre!”

Gwen, Morghy e Morgause risero.

Poi Morgana guardò le altre due ragazze, e sorrise.

“Merlino. Ti presento Giulia e Silvia . Sono due nuove arrivate all’indirizzo Magia.”

Lui sorrise e strinse loro la mano.

“Piacere di conoscervi, ragazze.”

  “Oh, il piacere è tutto nostro!” rispose Giulia, mentre gli stringeva la mano. Lanciò un’occhiataccia all’amica quando accennò un semplice sorriso a viso basso: non era mai stata estroversa e questo le aveva negato la possibilità di uscire con qualunque ragazzo.

Appena Merlino si fu voltato verso le altre tre ragazze, Giulia le tirò una gomitata.

“Ahi!” sibilò Silvia, massaggiandosi il braccio. “Ma si può sapere che ti è preso?”

“Se continuerai di questo passo non conoscerai nemmeno un ragazzo.” bisbigliò Giulia, per non farsi sentire.

“Ne ho appena conosciuto uno.” replicò la ragazza, passandosi una mano tra i capelli lunghi e castani. “E comunque per quale motivo dovrei essere interessata a provarci con un ragazzo a cui ho detto solo ciao? Prima diventiamo amici, e poi scopro se mi piace.”

“Non gliel’hai nemmeno detto ciao” ribatté Giulia, risentita. “Comunque io devo riportare ad una ragazza il volume di    Basi di magia rudimentale    , me l’ha prestato la settimana scorsa, ma ora mi è arrivato.”

·         “Ti accompagno” disse Morgause e, voltandosi verso Silvia, Gwen e Morgana aggiunse: “Ci vediamo in mensa.”

Morgana fece una smorfia e issò in spalla la sua tracolla. “Magari” si lamentò. “Oggi tutti gli studenti del terzo corso si dovranno riunire durante la pausa pranzo in aula magna: sai, nel triennio cambiano i corsi e Gaius vuole illustrarci quelli nuovi.”

Così, abbacchiate, lei e Gwen si diressero verso l’auditorium, risentite per il loro pranzo annullato.

“Bé” disse Merlino, sorridendo. “Ci toccherà tenere dei posti a tavola!”

Silvia sorrise. E arrossì. Abbassò la testa per non farsi vedere rossa pomodoro, e poi prese un bel respiro. si disse fra sé e sé .

“Ei.. stai bene?”

Silvia annuì.

“Scusa, è che per me è il primo giorno e sono un po’ agitata... Allora, dov’è la mensa?”

“Certo, seguimi!” rise Merlino. “È da questa parte. Allora, come ti trovi qui?”

“Bé, in eff...”

“Anzi, è meglio che ti chieda prima che indirizzo frequenti.”

“Magia.” fu la semplice e risposta di Silvia. Era imbarazzatissima, non era mai rimasta sola con un ragazzo che aveva conosciuto pochi minuti prima.

“E come ti trovi? Bene immagino... Bé, chi sono i tuoi professori?”

“Gaius e...”

“Ovvio, Gaius! Tutti hanno Gaius. È un mito, non è vero?”

Merlino si voltò verso di lei e la guardò negli occhi, costringendola a distogliere lo sguardo, a disagio. E così, guardando per terra, inciampò nel gradino della mensa e rischiò di fare un bel capitombolo. Si appoggiò ad un tavolo e guardò un ragazzo biondo scansarla, scocciato, senza prestarle attenzione , per questo non era pronta a sentirsi afferrare delicatamente le spalle da Merlino che, con voce dolce, le chiese se era tutto a posto.

Silvia lo guardò negli occhi per la prima volta e si sentì pervadere da un brivido.

S-sì” disse, sedendosi ad un tavolo.

Merlino disse ancora qualcosa ma lei non trovò risposte da dare. Si sentì sollevata quando vide l’amica entrare nella sala, accompagnata da Gwen, che le stava spiegando che avendo partecipato alla presentazione quella mattina era riuscita a evitare quella delle terze .

“Scusala.. è di poche parole.”, disse Giulia correndo verso i tre, “Di solito non è così. Si vede che le fai effetto...”

Merlino la guardò quasi attonito.

“I..io? Oh, mi.. mi dispiace tanto io non.. non era mia intenzione metterti in imbarazzo!”

Silvia alzò la testa.

“No! No, non scusarti Merlino.. sto bene! Sono proprio scortese.. scusa! Andiamo , dai. Ho un certo languorino.”

Giulia e Gwen si misero a ridere e scherzare, coinvolgendo anche Silvia e pian piano anche Merlino. Morgause li raggiunse quando erano già seduti a tavola con i vassoi davanti agli occhi che si accingevano a pranzare.

Eilà! Che mi sono persa?”

“Per ora niente.”, rispose Gwen, “A parte Silvia.. penso si sia presa una bella cotta per Merlino!”, le bisbigliò sottovoce.

Lei sorrise.

“Sul serio? Beh, come caratteri starebbero proprio bene insieme.”

Merlino interruppe il loro discorso:

“Sentite, stasera facciamo la festa di benvenuto per le matricole. Venite, dai! Ci.. divertiamo, ecco.”

Giulia sorrise e guardò Silvia.

“Certo! Veniamo volentieri! Vero, Linfaria?”

“Sì.. certo, Farfy. Veniamo volentieri, Merlino.”, rispose lei sorridendo

Merlino sorrise a Giulia, e poi a Silvia. Le sorrise per ben due minuti interi, e per tutto il tempo del pranzo le lanciò delle timide occhiate. Cosa che alle altre tre amiche non sfuggì, e si fecero l’occhiolino per poi sorridere quando videro Silvia che stava lanciando le stesse timide occhiate a Merlino.

Finito il pranzo, tra risate e sguardi timidi, Merlino si alzò salutando le ragazze, e avviandosi con Gwen e Morgana alla prossima classe, mentre Morgause si avviò alla propria.

Giulia invece, finito il suo estathé alla pesca, addento un KinderBueno, e guardò l’amica sorridendo.

“Che c’è?”

“Ti piace, ammettilo. Te lo leggo negli occhi. A me non puoi mentire, cara mia. Ti conosco fin troppo bene!”

Silvia sorrise arrossendo.

“E’.. molto carino. E dolce.”

E Giulia la abbracciò.

“E allora stasera fatti valere!”, l’amica la guardò allarmata, “Ei, ei! Non in senso brutto! Intendevo dire, stasera parla un po’.. invece di startene zitta. E se hai bisogno..ci sono io.”

 “Lo so, Farfy. Tu ci sei sempre. Come io per te. Lo sai,vero?”

Giulia si limitò a darle un bacio sulla guancia come si fa da buone amiche.

Dopodiché riportarono i propri vassoi, oramai vuoti, e si avviarono seguendo la cartina di Morgause alla loro prossima lezione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve!!!

Allora, per correttezza e  giustizia devo annunciare che  i primi 13 capitoli sono stati  scritti in collaborazione con  un'altra autrice, mikybiky . Per motivi che non starò ad  illustrare, però, la collaborazione é finita e  quindi, dal 14° capitolo sarò la  sola a scriverne.

Spero che  sia di vostro gradimento,e  che  vi fermerete a lasciare un commmentino: si accettano critiche, consigli  ,e quant'altro.

KinderBuena

<3

 

  
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