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Autore: xvespersgoodbye    02/09/2011    5 recensioni
Una storia diversa, una ragazza innamorata. Un ragazzo innamorato. Due fratelli. Buona lettura.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Turnaround, Every now and then I get a little bit terrified but then I see the look in your eyes.

Boom. Boom. Boom.

Il suo cuore batteva ritmicamente, totalmente in accordo con la sincronia di una strana melodia che seguivano i suoi piedi, che in quel momento stavano sbattendo sulla tavarca del letto.

Boom. Boom. Boom.

Una bomba ad orologeria, pronta a scoppiare da un momento all’altro, ecco cosa aveva nel petto al posto del cuore.

Turnaround bright eyes, Every now and then I fall apart.

Boom. Boom. Boom. Non riusciva a non sentire il battito di quel cuore malato d’amore, proprio non ci riusciva. Aver ricevuto quel bacio da suo fratello (intendiamoci, da suo fratello) l’aveva spiazzata. Tutta la polvere che aveva sul cuore era volata come il polline vola durante la primavera e le era finita dritta e pungente negli occhi. Non poteva realmente credere a quello che le era successo. Ebbene sì, sudava quando vedeva suo fratello, i battiti acceleravano rischiando di farle andare il cuore in arresto, le guance si arrossavano e rischiava di fare cadere i piatti che teneva in mano. Due si erano rotti quando lui si era avvicinato a lei per prendere un bicchiere d’acqua dal frigorifero. Non parlavano da due settimane. Il loro rapporto era cambiato e lo aveva notato anche loro madre, che tornata dal suo viaggio a New York li aveva trovati totalmente differenti a prima. Esitavano ad andare al bagno insieme per lavarsi i denti, esitavano ad uscire di casa insieme, non si sedevano più vicini a tavola. Papà non si è accorto di niente, si diceva Miley. E’ troppo tonto per farlo, aggiunse ai suoi pensieri. No, deve esserci qualcosa che non va, continuò nella sua mente. Nick era troppo intelligente per baciare sua sorella. Eppure lei l’aveva sempre saputo che quel bacio un giorno sarebbe arrivato, che erano troppo uniti per essere dei semplici fratelli. Loro erano molto di più. Erano anime gemelle, semplicemente destinate ad essere. Il problema era proprio che lo aveva capito, quando probabilmente lui lo aveva saputo da sempre.

And I need you now tonight.

Che succede? Succede che sono infatuata di mio fratello, ecco che succede. Questa frase continuava a girarle nella testa, indicibile. Non riusciva a pronunciarla ad alta voce. E’ tutto più crudele e vano quando lo pronunci ad alta voce, come se il valore crescesse fino a diventare una bolla troppo grande, che l’aria stessa non può sopportare e boom scoppia. Come il suo cuore stava facendo in quel momento: le usciva dal petto, come a voler volare nell’altra stanza, dove suo fratello stava studiando. Chissà se anche lui ci sta pensando si chiese. Ma certo che ci sta pensando, che idiota. Aveva imparato a farsi le domande e a darsi le risposte da sola. Bene, veramente ad una sola domanda non si sapeva dare risposta: che cazzo sta succedendo tra me e mio FRATELLO?

Si alzò di scatto, togliendo le cuffie dalle orecchie. Si tolse le scarpe, come per ribelarsene e andò a prendere un pull-over dal suo armadio, faceva davvero freddo quella sera. L’aria tiepida dell’autunno aveva ceduto il posto all’aria tagliente e senza scrupoli dell’inverno. Miley guardò fuori dalla finestra i tetti delle case freddi e vuoti. Cercò di contarli, non lo aveva mai fatto. Non guardava mai dalla finestra, lo riteneva da vecchietta e anche un po’ macabro, allusivo al nonnino di Heidi. A che cazzo pensi, Miley. Stava scemando di brutto, aveva visto si e no tre puntate di quel cartone animato.

Toc toc. I suoi pensieri furono interrotti dalla porta che si aprì senza che lei dicesse avanti. Le dava fastidio quando qualcuno entrava nella sua stanza senza chiederle il permesso. Ah, svelato l’arcano mistero, era suo padre. E che voleva adesso? Non l’aveva mai disturbata, né da piccola né da grande, quindi due erano le cose: o era successo qualcosa o era successo qualcosa. E dall’aria grave della sua faccia aveva intuito più che bene. Papà, qualcosa non va? chiese Miley, forse un po’ imbarazzata, come se aprendo quella porta avesse aperto la porta dei suoi pensieri e l’avesse beccata a baciare Nick. Scendi sotto, tesoro, dobbiamo parlare le disse e uscì dalla stanza, senza preoccuparsi a chiudere la porta. Dal suo sorrisetto imbarazzato Miley si preoccupò davvero, non voleva che succedesse qualcosa in quella famiglia che, anche se a stento, era unita e si voleva bene. E se i suoi avessero divorziato? Oddio, non voleva neanche pensarci. Annuii come a confermare a se stessa di lasciare i suoi problemi in quella stanza, ma non ce la fece. La seguirono anche fuori. Socchiuse la porta e quando si voltò, trovò nick fuori dalla sua stanza, anche lui sembrava essere assorto nei suoi pensieri, visto che guardava davanti a sé, come se qualcosa stesse guardando lui. Miley alzò un sopracciglio e si accorse troppo tardi, quando lui si voltò, che lo stava fissando. Si guardarono per due secondi circa, due secondi che a Miley parvero eterni. Le smorzarono il fiato, resstò senza parola. Oddio, i suoi occhi. Non guardare i suoi occhi, si diceva. E invece era solo quelli che riusciva a guardare. Uniti al resto gli davano un’aria angelica, romantica, felina. Non si accorse di stare sorridendo come un imbecille, mentre guardava Nick. Lui si morse il labbro e abbassò lo sguardo, per poi superarla e scendere in cucina. Lei, a malincuore per aver abbandonato quell’attimo eterno, lo seguì senza fare rumore. In fondo, non aveva neanche le scarpe.

Scivolò repentina nella sua sedia, guardando i genitori seduti di fronte a lei, per poi dare uno sguardo a Nick, seduto accanto a lei. Stava ben attenta a non guardarlo negli occhi, avrebbe potuto causarle perdite di cognizione del tempo. Guardò prima sua madre, poi suo padre, come per dire: “Beh, perché siamo qui?”

Tesoro, noi vorremmo sapere che cosa vi sta succedendo disse sua madre, guardando Miley, per poi dare un’occhiata a Nick. Sta succedendo che sono stanco rispose Nick, raggiungendo un tone di voce alterato, parlando quasi con veemenza. Ho un esame tra tre giorni e vorrei che vi sbrigaste a fare quello che avreste dovuto fare parecchi anni fa adesso Nick era più che alterato, il suo sguardo si spostava da Sara a Billy in un millesimo di secondo, conferendogli un’aria da adulto scocciato e potente. Miley non capiva. Di cosa stava parlando? Nick, non capisco… Di cosa stai parlando? dopo de settimane, eccovi Miley che rivolgeva una parola a Nicholas. Nick si limitò a guardarla, dispiaciuto. Sì, adesso aveva assunto quell’espressione. Mamma? Papà? Di cosa sta parlando Nick? Miley si sentiva esclusa, come se i tre sapessero qualcosa che le avevano tenuto nascosto per un sacco di tempo. E il tempo aveva distrutto Nick, gli si leggeva anche dal movimento delle sue labbra. Così perfette, così delineate che sembravano essere state disegnate da un bisturi.

I suoi genitori non rispondevano, ma la guardavano con aria grave e estremamente dispiaciuta. Tesoro… iniziò suo padre, Miley lo fissò con ara interrogativa. Ma che stava succedendo a tutti? Beh? Tesoro cosa? Parla, papà! era confusa e non riusciva a capire niente. Nick si era poggiato allo schienale della schiena e adesso aveva la testa tra le mani. Sei stata adottata, Miley concluse Nicholas per i suoi genitori, perché non ne poteva più di tenere nascosto alla sua anima gemella un grande segreto che lo aveva ucciso per tutta la sua vita.
  
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