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Autore: Back To Vegas Skies    02/09/2011    4 recensioni
Gabe e Alex ignoravano completamente la loro esistenza, sempre circondati da decine di ragazzi adoranti che avrebbero fatto di tutto pur di essere ammessi nella loro ristrettissima cerchia, di cui facevano parte solo pochi e selezionati fortunati, riscuotendo l’invidia dell’intero istituto. Sì, perché Gabe Saporta, simpatico e divertente, Alex Greenwald, bello e brillante, Travis McCoy, l’ombra di Gabe e gay dichiarato, Dallon Weekes, che con quegli occhioni blu riusciva ad ammansire le folle, e Brendon Urie, il più piccolo del gruppo, erano i ragazzi più popolari del St. Patrick e chiunque aveva almeno una volta desiderato essere loro amico, per poter essere al centro dell’attenzione di tutta la scuola. Ma William e Ryan non avevano intenzione di entrare nel loro gruppo, si limitavano ad osservarli da lontano, sperando che, prima o poi, si sarebbero accorti di loro.
[The Academy Is...,Cobra Starship,Pete Wentz,Travis McCoy,Panic!At The Disco, Alex Greenwald,The Cab]
Storia scritta a quattro mani da me e Annabells, nata così all'improvviso e vista crescere a dismisura sotto i nostri occhi!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Cobra Starship, Panic at the Disco, The Academy Is
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, siamo Ros (Back To Vegas Skies) e Annabells. E' la prima esperienza di scrittura "in collaborazione" per entrambe, ma questa storia si è praticamente scritta da sola. Ce la stiamo mettendo davvero tutta per renderla perfetta e siamo sicure che non vi deluderemo :) Questo primo capitolo è una sorta di prologo per fare la conoscenza dei personaggi, i prossimi saranno più lunghi e più articolati. Che dire, buona lettura e se vi va, fateci sapere che cosa ne pensate!
[Ovviamente i personaggi non ci appartengono e non scriviamo per far soldi -.-]



YOUNG LOVE IS RUTHLESS,
SO LEARN TO
FLY.


Capitolo 1.

 

“I wanna scream 'I love you' from the top of my lungs,
but I'm afraid that someone else will hear me.”


 

 
L' ultima volta che i ragazzi del St. Patrick’s College si erano visti, era stato a giugno, prima che iniziassero le vacanze estive.
 Durante l'estate possono accadere tante cose: ci si può innamorare, si possono provare nuove esperienze, si può fare un viaggio per esplorare l'intera Europa, ci si può semplicemente rilassare o si può far luce su sé stessi e quello che si è provato durante l'anno scolastico. Ma in quel caso era diverso: non importava cosa si era fatto, l'importante era più che altro avere qualcosa da raccontare ai ricchi e viziati compagni di scuola, in modo da poter far sembrare la tua vacanza più emozionante e decisamente più invidiabile rispetto alla loro. L'importante era essere al di sopra di tutti, era essere popolari e ritagliarsi il proprio momento di gloria.
Per le matricole la storia era un po’ diversa, soprattutto se quelle matricole erano come Ryan Ross e William Beckett. Seppure allievi di quell’istituto da due anni, i due ragazzi non sapevano nemmeno come ci erano finiti al St. Patrick e ogni volta che ci rimettevano piede si sentivano come bambini al loro primo giorno di scuola. Ryan benediceva il cielo, ripensando al giorno in cui aveva incontrato William. Davvero, senza di lui, si sarebbe sentito davvero solo, in mezzo a tutti quei figli di papà con la testa montata e la puzza solo il naso.
L’unico motivo per cui William e Ryan ringraziavano i loro genitori di averli costretti a entrare in quel College, anche se non l'avrebbero mai ammesso, erano due persone. Non due persone comuni, ma Alex Greenwald e Gabe Saporta, i classici tipi belli e popolari, quelli che nei film stanno con le cheerleader  alte e bionde e non di certo con due ragazzini gay di due anni più piccoli di loro, che non avevano neanche il coraggio di rivolgergli la parola.
Gabe e Alex ignoravano completamente la loro esistenza, sempre circondati da decine di ragazzi adoranti che avrebbero fatto di tutto pur di essere ammessi nella loro ristrettissima cerchia, di cui facevano parte solo pochi e selezionati fortunati, riscuotendo l’invidia dell’intero istituto. Sì, perché Gabe Saporta, simpatico e divertente, Alex Greenwald, bello e brillante, Travis McCoy, l’ombra di Gabe e gay dichiarato, Dallon Weekes, che con quegli occhioni blu riusciva ad ammansire le folle, e Brendon Urie, il più piccolo del gruppo, erano i ragazzi più popolari del St. Patrick e chiunque aveva almeno una volta desiderato essere loro amico, per poter essere al centro dell’attenzione di tutta la scuola. Ma William e Ryan non avevano intenzione di entrare nel loro gruppo, si limitavano ad osservarli da lontano, sperando che, prima o poi, si sarebbero accorti di loro.
C'era da dire che le speranze che questo accadesse non erano molte, i due erano fin troppo introversi, mentre gli altri due esattamente il contrario. Inoltre Gabe, con enorme disappunto di William, era fidanzato da anni con Vicky,  una ragazza a dir poco stupenda, che non raramente gli altri ragazzi vedevano girare indisturbata nella scuola. Molte volte Alex e Dallon aiutavano Gabe a farla entrare di nascosto, visto che la ragazza era davvero fresca e simpatica e neanche a loro dispiaceva la sua compagnia.
Ovviamente questo non aiutava i nervi già abbastanza fragili di Bill, che aveva aspettato tutto l’anno le vacanze estive solo per non vedersela più girare tra i piedi o ritrovarsi lei e Gabe che pomiciavano dietro qualche statua dell’antico istituto.
 
Era il 10 settembre e come ogni anno, i ragazzi erano sparpagliati nel cortile, aspettando il suono della campanella che avrebbe annunciato l’inizio di un nuovo anno scolastico, che come sempre, sarebbe stato aperto da uno dei soliti pallosissimi discorsi del preside che li invitava a seguire le regole e a rispettare la scuola  e la patria. Anche quella volta, come ogni primo giorno di scuola, le matricole si accalcavano nervosamente contro l’ingresso, guardandosi intorno con aria spaventata e non rivolgendosi la parola tra di loro. Tre ragazzi in particolare attiravano l’attenzione più degli altri: uno, piccolo e magro, con un ciuffo riccio che gli ricadeva sulla fronte, un altro accanto a lui ugualmente piccolo e con i capelli lunghi, e infine, poco più in là, un ragazzetto in carne con degli strani tatuaggi, che, spinti dalla voglia ma soprattutto dalla necessità di far conoscenza avevano iniziato a parlare un po’.
 Al suono della campanella, non sapendo dove dirigersi, chiesero a due ragazzi lì vicino se potevano aiutarli a trovare la sala conferenze. La guida alla struttura, infatti, sarebbe avvenuta solamente quel pomeriggio, da un certo professor Smith. I ragazzi, che si presentarono come Brendon e Dallon, li aiutarono volentieri aggiungendo che potevano rivolgersi a loro per qualunque cosa e Ian, Alex e Cash, così si chiamavano i tre, accettarono di buon grado.
I ragazzi non sapevano ancora di essere entrati nelle grazie di niente di meno che Dallon Weekes e del suo migliore amico, Brendon Urie, che anche se di qualche anno più piccolo di lui, era praticamente l’amico più fidato che Dallon avesse al mondo. I due erano inseparabili.
Brendon provò da subito una tenerezza incondizionata nei confronti di Ian, il più piccino dei tre ragazzi, che gli sembrava malinconico e incredibilmente solo. Sentì l’impulso di proteggerlo e di aiutarlo, anche perché aveva il vago sentore che la sua malinconia fosse dovuta ad una delusione d’amore e lui sapeva perfettamente come ci si sentiva.
 
La sala, non era molto lontana dal cortile e all'esterno c'era ancora parecchia gente. A quanto aveva detto Gabe, un amico di Dallon, che si era unito a loro a metà strada, aspettavano il preside Wentz per entrare. Ian, non sentendosi in vena di socializzare, prese ad osservare i ragazzi che aveva intorno. Notò subito un ragazzo alto, magro e con capelli lunghi e mossi che fissava astiosamente nella loro direzione, per poi mettersi a parlare in maniera concitata con un altro che gli stava accanto. Pensò di chiedere a Brendon chi fossero, ma quando si voltò verso il più grande, si accorse che guardava già nella direzione in cui c'erano i due ragazzi. Solo che sembrava praticamente ipnotizzato dall’altro, un ragazzo sempre alto e magro ma con una linea di eyeliner e i capelli corti, che annuiva ascoltando il suo amico.
Ma non ebbe modo di dire niente, poiché il preside, un uomo basso e vestito con un completo gessato, prese posto davanti alla sua scolaresca, schiarendosi la gola prima di iniziare a parlare.
Gli alunni si zittirono immediatamente, tutti stipati nella grande sala, aspettando impazienti il discorso di quel piccolo uomo che però sembrava tenerli tutti in pugno.
- Benvenuti e bentornati al St. Patrick College - iniziò, con un tono che non conteneva nulla di cordiale o che facesse sospettare agli alunni che lui fosse entusiasta di vederli - Per chi non mi conoscesse, io sono  il professor Peter Lewis Kingston Wentz III, vostro preside e guida morale.
Dallon alzò gli occhi e Gabe trattenne a stento una risatina.
- Non mi aspetto che tutti voi siate degni di frequentare il nostro rinomato istituto, il cui buon nome ha viaggiato attraverso le generazioni. Lo stesso nipote del presidente Kennedy - continuò, sorridendo soddisfatto -  conseguì i suoi migliori risultati scolastici tra queste mura. Il nostro istituto vi garantisce una preparazione completa e all’avanguardia, senza però dimenticare i grandi insegnamenti che ci sono stati dati dal passato e sui quali deve essere fondata la società odierna di cui voi sarete i pilastri: rispetto dello Stato, della famiglia e di Dio. È questo che noi del St. Patrick cerchiamo di trasmettere ai nostri alunni, e chi in qualche modo non si trova d’accordo con il nostro metodo è pregato di andarsene seduta stante. - si fermò un attimo, come a voler sfidare i suoi alunni.
-  Non sono ammesse infrazioni delle regole, non sono ammessi favoritismi né tantomeno ribellioni. La compostezza e il rigore sono basi fondamentali su cui erigere la personalità dell’uomo di domani e mi aspetto che ognuno di voi faccia del suo meglio per raggiungere gli obiettivi prefissati, divenendo ciò che ogni uomo americano deve essere: ligio al dovere, dedito alla famiglia e fedele alla patria! - il suo tono era infervorato, gli occhi lucidi. Gabe e Dallon guardarono divertiti le matricole, che ancora non abituati al fanatismo del preside, erano rimasti sconvolti.
- Buon inizio anno scolastico nel nostro College. - concluse, ricevendo un applauso abbastanza incerto.
Così come era entrato, il preside era uscito, lasciando la postazione sul palco a un uomo dai lunghi capelli biondo scuro con due bellissimi occhi di ghiaccio. Accanto a lui, un uomo più basso con una folta barba e degli insoliti infradito ai piedi, sorrideva nervosamente prima di iniziare a parlare.
- Io e il professor Smith volevamo ricordarvi che questo pomeriggio alle 16 in punto, per le matricole vi sarà una riunione, con lo scopo di apprendere nel miglior modo le regole e imparare a sapersi orientare nella struttura. Ora verrete accompagnati dai vostri compagni nei dormitori, - il suo tono era diverso da quello del preside, sorrideva e sembrò mettere un po’ più a loro agio gli studenti - a dopo. - concluse, posando il microfono e dicendo qualcosa all’orecchio a quello che doveva essere il professor Smith.
Ian era rimasto stupito dall'uomo biondo, sebbene non lo avesse nemmeno sentito parlare, improvvisamente dopo mesi, si sentiva affascinato da qualcuno.

Il gruppetto si avviò verso il corridoio, e mentre Dallon spiegava con l’aria di chi la sa lunga quanto il preside fosse un coglione bigotto , si aggiunsero a loro due ragazzi, i famosi Travis e Alex che, a quanto avevano avuto modo di capire i nuovi arrivati, erano due dei più grandi amici di Dallon e Gabe.
I quattro ragazzi più grandi, e Brendon che li seguiva poco più indietro, iniziarono a fare teorie su chi fosse il loro nuovo compagno di camera, dato che il preside, a seguito di alcuni “incidenti”, così li definì Gabe seccato, aveva deciso che a partire da quell’anno avrebbe scelto lui le sistemazioni dei ragazzi nelle camere.
I fogli, in cui erano annotate le sistemazioni era situato sulla bacheca, che si trovava accanto alla porta che dava ai dormitori. Quando Dallon lesse chi era il suo compagno si sentì sollevato: Ian sembrava un ragazzo veramente a posto. Per curiosità guardò anche il nuovo coinquilino di Brendon, dato che il  suo amico sembrava sconvolto e guardava il foglio con un’espressione indecifrabile. Una volta che l'ebbe fatto non riuscì a trattenere una risata:  si prospettava un anno a dir poco interessante.
   
 
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