Richiesto da e scritto per:
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Non ci vorrà molto, non alla mia età. – Dico a Sookie, guardando però dall’altra
parte. Finalmente mi sento davvero emozionato per qualcosa, dopo centinaia e
centinaia di anni riesco a provare ansia. Chissà dove finirò, chissà se c’è un
posto dove finire, chissà se qualcuno lassù sarà pronto ad accettarmi e farmi
ricominciare una nuova vita.
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Lo sai, non è stata molto intelligente, la parte della Compagnia del Sole. – La
voce di Sookie risuona nel terrazzo, ed io continuo a guardare l’orizzonte,
quasi con la paura che il sole non spunti mai per me.
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Lo so. – Annuisco, abbozzando un piccolo sorriso. In effetti avrei potuto
trovare un altro modo per morire, piuttosto che farmi catturare da quei fanatici
e far preoccupare Eric.
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Pensavo che avrebbe potuto.. sistemare tutto, in qualche modo. – Mi giustifico,
cercando di farle capire quanto io davvero voglia togliermi dai piedi, dopo due
mila anni tutto per me è come una fotocopia. Non esiste cosa al mondo capace di
sorprendermi, non più.
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Non penso come un vampiro, ormai. – Continuo con il mio discorso che
probabilmente a lei risulta senza senso, ma ho bisogno di spiegarmi. Mi si è
spezzato il cuore nel vedere Eric soffrire così tanto per me, ed egoisticamente
ho bisogno che lui capisca il perché della mia scelta.
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Tu credi in Dio? – Le chiedo ad un tratto, voltandomi e guardandola per la prima
volta. Lei ha un espressione indescrivibile sulla faccia, è sorpresa, incredula
e fiduciosa.
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Sì. – Risponde subito, senza esitare. E per un momento mi ritrovo ad invidiare
quella sua certezza, io ho sempre e solo avuto una certezza nella vita: la
morte. Per questo adesso voglio andarle in contro, per smetterla di cercare
qualcos’altro che probabilmente non esiste. Ad un tratto mi ritrovo ad avere
paura di Dio e paura di ciò che può farmi.
Mi
volto ancora un po’ per guardare l’umana negli occhi e poi
sospiro.
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Se hai ragione, come mi punirà? – Le chiedo, con un tono di sfida nella
voce.
Lei
sorride subito, quasi prendendosi gioco di me, e poi inizia a muovere la
testa.
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Dio non punisce. – Mi rassicura, convinta di ciò che dice. – Dio perdona. –
Continua a farmi sentire meglio, e l’unica parte di me che aveva paura, adesso
non ne ha più.
I
sensi di colpa però mi assalgono velocemente, io sono stata una creatura
malvagia per due mila anni. Ho ucciso, stuprato, squarciato e dissanguato
milioni di persone. Non merito la felicità, la beatitudine ed il perdono. Dio
non può perdonare uno come me.
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Io non lo merito. – Le dico, convinto, continuando a mantenere il contatto
visivo con lei.
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Ma lo spero. – Lei annuisce velocemente e mi sorride.
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Lo speriamo tutti. – Dice, facendomi sentire amato, ancora una
volta.
Ad
un tratto il mio pensiero vola ancora una volta su Eric. Mio padre, mio
fratello, mio figlio. Il vampiro che ho creato.
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Ti prenderai cura di lui? – le chiedo, spaventato per ciò che può accadergli in
mia assenza. Lei mi guarda senza capire, probabilmente si starà chiedendo “lui
chi?”.
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Eric. – Chiarisco subito, e lei si irrigidisce
immediatamente.
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Non ne sono sicura, sai bene com’è fatto. – Mi dice, quasi dandomene la colpa.
Ecco altri sensi di colpa, ecco altri rimpianti. Avrei dovuto crescerlo
meglio.
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Posso prendermi la colpa anche per quello. – Le dico, guardandomi le spalle. Le
ho belle larghe, posso sopportare tutto ciò, posso perfino sopportare di aver
cresciuto male il mio unico figlio.
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Forse no. – Mi corregge subito, guardandomi con comprensione. Adesso riesco a
capire come mai Eric è così preso da questa umana, è davvero
speciale.
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Se Eric è così, più che altro è colpa sua. – Mi dice poi, togliendomi un peso
dallo stomaco.
Ad
un tratto sento la mia pelle riscaldarsi e mi volto nuovamente verso
l’orizzonte, vedo la luce, il sole sta per spuntare.
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Sei molto spaventato? – La voce di Sookie arriva lontana, mi sono già isolato
nei miei pensieri. Improvvisamente realizzo che sto provando tutto, tranne che
la paura.
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No. – Sono sincero quando rispondo, lei sospira ed io continuo a guardare
dall’altra parte, rapito dalla luce e dal cielo che a piano a piano si illumina
e diventa azzurro.
Sento
il mio cuore battere, so che non è possibile, probabilmente è solo una
sensazione, ma mi sembra di sentirlo. Incredibilmente sorrido, e mi volto verso
di lei.
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No. – Ripeto, stavolta rido davvero. – Sono pieno di gioia! – Esclamo,
felice.
Sento
già la mia pelle scottare e vedo Sookie con gli occhi pieni di
lacrime.
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Ma il dolore? – Mi chiede, in pena per me. Io continuo a sorridere e ad esultare
dentro di me. Il fumo che proviene dalla mia pelle mi annebbia la vista, sto
bruciando.
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Voglio bruciare. – Cerco di farle capire che per me il dolore non è niente
paragonato alla gioia, alla liberazione e alla felicità che quel momento mi sta
regalando.
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Bhé. – Dice, quasi piangendo e tremando. Scuote la testa. – Sono spaventata per
te. – Mi dice, sorprendendomi. Lo guardo che sussegue le sue parole è così
intenso da mozzarmi il fiato. E’ incredibile quanto questa donna mi stia donando
negli ultimi attimi della mia vita.
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Un umana mi sta vicina, alla fine.. – Sussurro quasi, continuando a guardarla,
stupito.
Delle
lacrime sgorgano dai suoi occhi, scivolando sulle guancie e sul
collo.
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.. e lacrime umane. – Continuo a descrivere quanto felice tutto ciò mi possa
fare mentre lei continua a piangere per me.
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Due mila anni. – Dico lentamente. – e riesco ancora a rimanere stupito. –
Sorrido mentre lo dico, realizzando quanto felice possa essere. Dopo anni e anni
di rassegnazione capisco che c’è ancora qualcosa di cui essere
felice.
Lei
mi guarda come se volesse parlare ma non riesce ad aprir bocca, io
ridacchio.
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In questo vedo la mano di Dio. – Dico ancora, scuotendo la testa,
incredulo.
Sookie
lacrima ancora, ed io decido che è il momento di andare e accogliere la
luce.
Mi
volto lentamente a guardare verso l’alba.
Comincio
ad avanzare verso il cornicione e faccio segno a Sookie di rimanere dov’è. Mi
sbottono lentamente la casacca bianca e la sfilo, rivelando i miei millenari
tatuaggi egizi.
Il
sole mi scotta la pelle, ma sento solo un formicolio e vedo molto
fumo.
Sookie
sospira, poi piange e sospira ancora.
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Addio, Godric. – Mi dice, in un sussurro, io sorrido ma lei non mi
vede.
Un
fuoco azzurro e blu si espande dal centro del mio petto alle braccia e al resto
del corpo. Il dolore è quasi insopportabile ma breve, dura poco ed è molto
intenso. Prima di morire, prima di polverizzarmi in cenere blu, rivedo la faccia
di Eric e vado via in pace.
Finalmente sono libero.
One-shot scritta e terminata in un giorno. Partiva come una drabble, poi come una flashfic e adesso è diventata una vera e propria oneshot. Che posso farci? Ho adorato il personaggio di Godric, è molto difficile e complesso e spero di avervi reso ciò che ho immaginato di lui.
La scena in questione fa parte della 2x09, eccovi il video. http://www.youtube.com/watch?v=weO5Ja-HYgs
Grazie per chi commenterà.
Stefy.