Il tuo
respiro si infranse
sui miei capelli e per un attimo temetti che non avrei resistito.
Dio,
neanche immagini quanto
sei bello… così diverso e speciale. Unico.
E sei
mio. Solo mio. Perché non
lascerò che nessun altro ti prenda.
“Eih,
ma mi stai ascoltando?”
la tua voce mi riscuote dai miei pensieri ovviamente indirizzati a te e
mi
sforzo di sorridere, arrossendo come un pomodoro maturo.
“Ma
che ti prende? Mi sembri
strano…” commenti guardandomi preoccupato con
quegl’occhi azzurri e grandi che
tanto amo.
“Va…
va tutto bene.” Lo rassicuro,
o almeno ci provo, e svio subito l’argomento:
“Allora, cos’è che stavi
dicendo?”
“Stavo
dicendo che i cachi
sono i frutti più strani del mondo: sono mezzi liquidi e
mezzi solidi. E poi la
pelle si mangia?”
Scoppio
a ridere e assumi
quell’espressione offesa che ti fa sembrare tanto un cucciolo
tenero, tenero,
ma non ne posso fare a meno: “Ma Efe, tu odi i
cachi!” dico fra una risata e l’altra.*
“Lo
so!” sbotti sempre più
offeso e questo mi fa ridere ancora più forte, come un vero
scemo.
Siamo
seduti nel boschetto
vicino a Pella, lontano dagli sguardi indiscreti e curiosi che ormai ci
seguono
ovunque andiamo. Per non parlare di quelli infuriati e gelosi delle
ragazze che
vorrebbero solo sposare me per i soldi e il potere e tenere te come
amante.
Forse
alcune mi considerano
anche bello… ma io vedo solo te.
Proprio
non capisco cosa mi
stia succedendo: mi sento totalmente felice solo quando sono con te e
vorrei
sempre averti accanto a me, poterti guardare, poterti
toccare… blocco i miei
pensieri prima che diventino molto poco pudici e mi giro a guardarti:
sei accanto
a me e mi guardi sempre più preoccupato.
“Sei
sicuro di stare bene? Davvero,
mi sembri strano…” alzi una mano e mi sfiori una
guancia: “Sei caldo… forse ti
stai ammalando!”
Sento a
malapena ciò che hai
detto: sono troppo intento a guardare i tuoi occhi chiari che
restituiscono il
mio sguardo, preoccupati.
Devo
proprio smettere di mentire
a me stesso: so benissimo cosa mi sta
accadendo ed è persino semplice: mi sono
innamorato di te.
E non
ho una cotta da diciassettenne
(anche se ho diciassette anni), è qualcosa di forte, di
più intenso, qualcosa
che non finirà mai, ne sono sicuro.
Dio, ti
amo Efe, ti amo da
morire e questo mi fa paura: cioè, voglio dire, tu sei un
ragazzo, sei il mio
migliore amico! Come posso amare il mio migliore amico? Mia madre mi
dice fin
da quando sono bambino che dovevo stare lontano e scommetto che lei,
ovviamente, sapeva già tutto. Lei sa sempre tutto.
Ma mio
padre… mi ucciderebbe
se lo scoprisse.
Ti alzi
e di nuovo la tua
voce mi riporta bruscamente alla realtà: “Forza,
è meglio se torniamo al
castello. Tua madre mi ammazzerebbe se venisse fuori che ti stai
ammalando. Darebbe
sicuramente la colpa a me.” Mi tendi la mano e io rimango a
fissarti immobile.
Sono il
principe della
Macedonia e futuro re eppure ora mi sento solo un ragazzo sopraffatto
da dei
sentimenti sconosciuti.
Non ho
mai amato nessuno, di
solito vado con le ragazze per passare il tempo, ma mai nulla di serio.
“Alessandro,
ti prego, mi
stai facendo paura.” Continui evidentemente spaventato e ti
inginocchi di
fronte a me.
Devo
assolutamente muovermi,
reagire, fare qualcosa… ok, ma cosa?
Allunghi
nuovamente la mano
verso di me e mi carezzi la guancia, delicatamente come solo tu sia
fare.
“Efestione
devo dirti una
cosa molta importante.” Sussurro ancora prima di realizzare
che una volta
imboccata questa strada non potrò più tornare
indietro.
“Certo
ti ascolto.” Ti siedi
e mi fissi, ma sei ancora preoccupato.
Ah,
cavolo, e adesso che ti
dico?
Prendo
un respiro profondo e
decido che per questa volta seguirò il mio istinto e,
soprattutto, il mio
cuore: “Sei il mio migliore amico da sempre e ne abbiamo
passate tante insieme.”
Sorridi
appena cercando di
nascondere il fatto che le mie parole ti stanno agitando maggiormente,
ma ti
conosco troppo bene per non accorgermene.
“Tranquillo,
va tutto bene. Non
hai fatto nulla, non sono arrabbiato con te.” Ti dico
sorridendo e finalmente
ti rilassi.
Prendo
un altro respiro
lunghissimo e torno a parlare evitando accuratamente il tuo sguardo:
“Ma vedi,
negli ultimi tempi le cose sono cambiate.”
Ti
sento fremere, ma ormai
non posso più fermarmi: “Sei speciale Efe, sei
diverso, e io non credo di poter
essere ancora tua amico.”
Trattieni
il respiro e gemi
leggermente per la paura: pessima scelta di parole.
Mi
avvicino e il mio viso si
ritrova velocemente a pochi centimetri dal tuo e sono sicuro che se il
mio
cuore continua a battere così velocemente
scoppierà presto.
Tu mi
guardi con gli occhi
da cucciolo spalancati e le labbra dischiuse; è troppo.
Perdo
del tutto quel minimo
di auto controllo che avevo accuratamente conservato e ti assalgo
impossessandomi quasi violentemente delle tue labbra calde e morbide,
dolci.
Ti
irrigidisci di colpo e
tremi, quindi mi allontano di colpo, abbassando subito lo sguardo e
sentendo le
guancie in fiamme.
Vorrei
solo sprofondare
inghiottito dalla terra e non riemergere mai più, almeno non
finché tutti non
si saranno dimenticati di questo, quando… la tua mano si
posa leggera sulla mia
guancia ( di nuovo ) e mi baci lentamente, molto più
dolcemente di come abbia fatto
io.
Di
porto istintivamente le
mani alla vita per trascinarti più vicino a me e rispondo al
bacio dimenticando
ogni problema ed ogni paura.
“Credevo
che ti avrei dovuto
aspettare per sempre.” Sussurri sulle mie labbra per poi
tornare a baciarmi e
io rido sentendomi esplodere di gioia.
Non so
quanto tempo abbiamo
passato così, vicini, baciandoci, ma improvvisamente mi
chiedi cosa avrei detto
hai miei genitori.
Taccio
un attimo, quindi
dico ciò che ora so è la verità:
“Non mi importa cosa diranno, cosa faranno. Non
me ne importa niente. So solo che ti amo più di qualsiasi
altra cosa e non rinuncerò
a te mai, per nulla al mondo. Staremo
insieme
per sempre.”
Sorridi
radioso come se ti
avessi appena regalato la luna e mi abbracci affondando il viso nel mio
petto;
ti stringo a mia volta baciando i tuoi bei capelli lunghi e chiari e
rimango in
silenzio.
Non ho
mentito: è la sola e
semplice verità. Perché io ti amo. È
solo questo conta.
*
Questa frase è stata presa
dalla mia precedente fanfic su questa coppia
“Fratellino… o di più?”
Ringrazio
di cuore chiunque
legga e RECENSITE!!!!!!! Bye-bye.