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Autore: alister_    02/09/2011    4 recensioni
Stefan se n'è andato.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Elena/Stefan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Word Count: 1445

Warning: het, spoiler, angst

N/A: scritta per il TVG!fest @ vampiregeometry con prompt Caroline/Elena/Stefan – Stefan se n'è andato.



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After He Left




E' il peso del mondo, quello che si abbatte sulle sue fragili spalle alla fine di quella giornata interminabile. La mole di un universo senza regole di cui aveva accettato l'esistenza solo per lui.

E Stefan ora se n'è andato.



Stefan, dove sei? Katherine dice che ti sei consegnato a Klaus. Ti prego, rispondimi”.



Si rigira nel suo letto con il cellulare stretto tra le dita.

Un tintinnio di bicchieri le giunge dal piano inferiore. Lei e Damon, per quella sera, sono come estranei in una stessa casa: l'annuncio fatto da Katherine ha aperto una voragine nella loro amicizia appena rinsaldata.

La traccia di quel bacio le brucia sulle labbra.

Non voleva che Damon morisse, ma non voleva neppure che Stefan se ne andasse per sempre dalla sua vita.



Il telefono squilla. Cinque, sette, dieci volte.

Scatta la segreteria.



Bonnie l'ha chiamata poco dopo che Damon si è ripreso.

Suo fratello è morto e tornato in vita senza che lei lo sapesse. E' stata a un passo dal perdere anche lui, l'ultimo brandello che le è rimasto di una famiglia ormai distrutta.

Se questa fosse una notte come tutte le altre, rotolerebbe sul fianco destro per accoccolarsi contro il petto di Stefan. Le sue dita si insinuerebbero tra i suoi capelli, accarezzandoli piano, fino a farle dimenticare ogni brutto pensiero, e lei finirebbe per addormentarsi, tranquilla come una bambina, cullata dal ritmo regolare del suo respiro.

Affonda il viso nella federa del cuscino: porta ancora il suo profumo.



Stefan, ti prego, devo parlarti. Dimmi almeno che stai bene.”



Non sta bene, lo sa.

Digita quella frase solo perché c'è una parte di lei che ancora spera di venir smentita, anche solo con un sms. Una parte di lei che vorrebbe credere con tutte le sue forze che Katherine abbia mentito, che abbia architettato l'ennesimo dei suoi trucchetti per separarli. Quasi le mancano i giorni in cui lei e Stefan dovevano fingere di essere in crisi per non scatenare la sua gelosia: non immaginava che ci fosse qualcuno di molto più pericoloso della sua doppelganger pronto a renderle la vita un inferno.

Ricorda il modo in cui Klaus si è categoricamente rifiutato di sacrificare Stefan al posto di Jenna. Che cosa vuole da lui?



Preme il tasto della chiamata rapida. Il suo è il primo numero memorizzato.

Nessuna risposta.



Non avrebbe mai saputo scegliere tra Jenna e Stefan: non avrebbe neanche avuto il coraggio di pensare quale dei due avrebbe preferito salvare. Quando Klaus ha scelto al suo posto, una minuscola parte di lei ha provato sollievo.

Ora li ha persi entrambi, e non le resta più nessuno su cui fare affidamento.

C'è Damon accanto a lei, ma non è la stessa cosa. Elena ha disperatamente bisogno di una roccia solida a cui aggrapparsi in quella folle tempesta, e lui è così imprevedibile, così impulsivo, che non riesce a pensare di potervi fare affidamento. Per quanto sia importante per lei, Damon non è come Stefan.



Chiamami, rispondimi, ti prego. Ho bisogno di sapere che stai bene. Ho bisogno di te”.



Non ha la forza di addormentarsi, perché sa che domani non avrà la forza di alzarsi e affrontare le conseguenze di quello che è successo.

Tutti le chiederanno dov'è Stefan e lei dovrà spiegare l'accaduto a Bonnie, Alaric, Caroline, Jeremy. Dovrà anche inventare una scusa da usare con il resto della città per giustificare il suo improvviso allontanamento, perché sa che non tornerà presto.

Una borsa di studio? Un problema in famiglia? Elena non è mai stata brava a mentire. Tenere segreti i suoi cari è stato uno dei lati più spiacevoli del suo incontro con Stefan e, alla fine, tutte le bugie che aveva raccontato sono venute a galla.

Ci penserà Damon a trovare una storia credibile. Lascerà fare tutto a lui.



Per qualche minuto si addormenta, il cellulare ancora stretto tra le dita.

L'immagine del volto di Stefan sporco di sangue, deformato dalla fame come l'ha visto dopo la cerimonia di Miss Mystic Falls, la riscuote subito dal suo torpore.



Se non l'avesse visto con i suoi occhi ridotto in quello stato, probabilmente in quel momento sarebbe più che certa di avere sue notizie entro il mattino dopo, al più tardi la sera. Il tempo di approfittare di una distrazione di Klaus per scriverle un sms, per rispondere ad una delle sue tante chiamate – anche in quel momento sta facendo l'ennesimo tentativo stroncato dalla segreteria telefonica – e lei sarebbe tornata a respirare, per poi pianificare, con l'aiuto di Bonnie e Damon, una strategia per liberarlo dall'ibrido.

Vorrebbe che il problema fosse soltanto lui: il malvagio e potentissimo Originario che l'ha uccisa ed è diventato completamente immortale. Vorrebbe doversi preoccupare solo di questo, ed è assurdo da pensare, dato che fino a qualche giorno fa avrebbe dato qualsiasi cosa per sfuggire a quell'incubo.

La verità è che vorrebbe soltanto fidarsi incondizionatamente di Stefan ed avere la certezza che vuole tornare a casa, da lei. Purtroppo sa che non è così.



A un certo punto, smette di pensare.

Non ha più le forze di pigiare i tasti del telefono, così si limita a fissare il buio.

Si chiede se anche lui stia fissando in quel momento la stessa oscurità.



Si accorge di aver dormito solo quando la sveglia un vociare dal piano di sotto.

Riconosce il tono acuto di Caroline, ma non riesce a coglierne le parole, un po' perchè è ancora intorpidita dal sonno, un po' perchè il suo udito non è fine come quello dei vampiri.

La sua mano cerca istintivamente il cellulare tra le lenzuola.

Nessun messaggio, nessuna chiamata.



Sta dormendo!”

Damon prova a mettersi in mezzo. Tenta di proteggerla, come sempre. Anche lui sa perfettamente che non è ancora pronta ad affrontare la realtà.

La porta si spalanca.

Il volto di Caroline è un misto di ansia e incredulità.

Elena si alza lentamente del letto. Indossa ancora vestiti del giorno prima, sporchi di sangue laddove il sangue è colato.

Damon si ferma sulla soglia della stanza, fa una smorfia seccata, quasi si volesse scusare con lei.

Per un momento, tra loro, regna un silenzio irreale. Tutti e tre in piedi nella stanza di Stefan, dove ogni cosa è come l'ha lasciata, si fissano, timorosi di aprire bocca.

Alla fine è Caroline a parlare.

Elena...” La sua voce ha quell'inflessione supplichevole che tante volte le ha sentito usare per chiedere un favore. “Dov'è Stefan?”



Gliel'ha già detto Damon, lo sa.

Giù in salone, quando a lei arrivavano solo voci soffocate, le ha spiegato quello che è successo, proprio come aveva immaginato. Caroline, però, ha bisogno di parlare lei, ha bisogno di sentirsi dire che non è vero niente, che Stefan è soltanto andato a caccia nel bosco, questa mattina, proprio come tutte le altre, che tornerà prima che se ne accorgano. E' questo che Elena vorrebbe dirle, perchè l'unica cosa che desidera è un po' di stabilità nella sua vita: la meriterebbe, dopo tutto quello che ha passato.

E, invece, non solo le viene negata, ma si trova addirittura nella condizione di dover essere lei il punto di riferimento di chi le sta intorno.

E' così stanca di essere forte.

Eppure, esserlo è nella sua natura – il fuoco delle Petrova, direbbe Katherine.

Così, di fronte a quello sguardo smarrito che la guarda con trepidazione, lascia uscire dalle labbra la verità, anche se nessuno di loro vuole davvero sentirla.



Stefan se n'è andato”.



Mentre gli occhi di Caroline si spalancano all'inverosimile, lei sente i suoi riempirsi di lacrime.

Ora che l'ha detto a voce alta, suona tutto più reale, troppo.

In fondo alla camera, Damon china il capo, un cipiglio aggrottato sul viso.

Elena piange in silenzio, fissando il vuoto.

Due braccia familiari le cingono la schiena; presto anche il corpo di Caroline è scosso dai singhiozzi. La sente sussultare, le loro lacrime si mescolano. Non sa più chi delle due stia consolando l'altra; probabilmente, si stanno solo sfogando entrambe.

Damon torna silenzioso al piano di sotto.



Tornerà” dice Caroline a un certo punto, la voce incrinata. “Vero?”

Elena ripensa ai ricordi che hanno infestato il suo dormiveglia, ritorna a quei giorni in cui riconoscere Stefan in quell'estraneo che mentiva e si nutriva in segreto di sangue umano era quasi impossibile. Eppure, nonostante vederlo così le avesse spezzato il cuore, non aveva mollato. Insieme, ne erano usciti.

Lo riporteremo a casa”.

Elena annuisce. Scosta con delicatezza Caroline da sé per guardarla negli occhi.

Lo riporteremo a casa”, ripete, e sul viso le spunta l'ombra di un sorriso.

Non deve smettere di avere fiducia.

In Stefan, in lei, in loro.



   
 
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